Simona e Chiara

di
genere
dominazione

Buongiorno,
ecco a voi il mio primo racconto. Ho provato a mettere giù qualcosa di eccitante sia per me che per voi, spero di esserci riuscito. Aspetto i vostri commenti, pareri o quesiti alla seguente email frank.howl@yahoo.it, ovviamente fatemi anche sapere se devo dare un seguito a questo racconto.

Buona lettura


Ho portato Simona a fare pipì in giardino. E’ da un po’ di mesi che l’ho abituata anzi disabituata a utilizzare il bagno, quando ha necessita’ mi avvisa e, se ho voglia e non piove, la porto a fare una passeggiata nel parco di casa dove può espletare i suoi bisogni.
E’ nuda al mio fianco, con solo il collare in velluto nero dal quale pende la catenella che la unisce alla mia mano. Sta urinando, appena finito farà ciò che le è stato insegnato: come i cani annuserà quanto prodotto, sia solido che liquido, e rasperà il prato per coprirlo.
Per avvisarmi che ha finito mi bacia la mano e si inginocchia in attesa del mio permesso ad alzarsi e rientrare in casa.
La guardo con desiderio, non mi stanco mai di farlo: e’ bellissima!
Le passo una mano sui capelli biondi raccolti in una coda ordinata. Con la testa cerca la mia mano e si strofina ad essa. La carezza scende leggera sul suo viso rotondo, sfiora i meravigliosi occhi azzurri che mi fissano adoranti, segue la linea morbida della guancia per morire sulle labbra carnose che si lasciano violare, quasi fosse un bacio, socchiudendosi quel poco da permettere un languido contatto tra la lingua e le mie dita.
Percorro tutta la lunghezza del collo disegnando ideogrammi sulla sua pelle con la saliva ancora presente sul mio indice. Attraverso la spalla destra soffermandomi sui bordi sensuali della fossetta che c’è alla base del collo. Scendo ancora sfiorando il costato e, unendo in una linea immaginaria i nei che macchiano la sua pelle color alabastro, arrivo al seno che afferro e stringo.
Mugola di piacere e, dopo un primo istintivo allontanamento, spinge il busto verso la mano che le ha causato quel piccolo dolore. Stringo nuovamente e più forte di prima, ma questa volta non si muove e si offre completamente a me. Poco dopo lascio la presa, lei sospira dispiaciuta, sfioro con leggerezza l’areola fino ad arrivare al morbido capezzolo, lo rigiro fra i polpastrelli fino a sentirlo indurire e svettare sulla mammella.
Senza preavviso abbandono quel gioco e tiro il guinzaglio, lei un po' contrariata si alza in piedi e si avvia verso casa camminando davanti a me. Sembra incredibile quanto sia sensuale in tutto quello che fa: prima mentre pisciava come una cagna, ora camminando con passo felino sculettando per mettere bene in vista il suo magnifico sedere.
Il suo culo è un concentrato di sensualità, cosi’ volgarmente attraente, disponibile e desideroso di essere violato; è perfetto, ben delineato e sodo, le chiappe sono distanziate quanto basta per rendere appena visibile l’ano e la base della figa, insomma e uno spettacolo unico! Devo confessarvi di non essere mai riuscito a resistere molto al suo sedere infatti quasi tutti i nostri rapporti finiscono con una sana e guduriosa inculata.
Mentre l’ammiro penso a quanto sia cambiata da quando l’ho conosciuta due anni prima, allora era la classica ragazza di 23 anni figa, viziata e montata. Ora e’ un bellissimo animale da letto, capace di annullarsi in ogni esperienza sessuale proposta e soddisfare ogni mio desiderio per il mio e suo piacere.
Per questa trasformazione non mi prendo particolari meriti se non quello di avere avuto la fortuna di capitare nella sua vita al momento giusto e di averle fatto conoscere il piacere all’obbedienza. Ancora oggi non so se ami me o quello che rappresento, le sensazioni che sono capace di provocarle e le situazioni estreme in cui riesco a spingerla. E’ un essere dominato da una sola necessita’: godere.
Un domani non dovesse essere più soddisfatta dal nostro rapporto, sono sicuro non avrebbe rimpianti ad abbandonarmi per cercare qualcos’altro di nuovo e più eccitante.

di
scritto il
2016-03-15
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