Bionda naturale dominante 6
di
Giovanni Ubaldo
genere
dominazione
Estratto violentemente il vibratore si levò dalla mia schiena e credo tornò verso il comò da cui la sentii armeggiare non senza preoccupazione, in quella posizione e legato in quel modo non potevo più oppormi a nulla. "Allora, pezzo di Neruda, sicuramente eri a digiuno di fica da un po, sei già venuto quattro volte e adesso mi tiri fuori quel poco che ti è rimasto nei coglioni. Te li devo prosciugare per bene, mettiti comodo e goditi la corsa. Se mi fai lavorare per nulla giuro che ti pianto nel culo il pommello del letto.Sono stata chiara, stronzo?" annui i con la testa e lei fu di nuovo sulla mia schiena, sempre rivolta verso il mio culi che cominciò a carezzare con molta dolcezza devo dire. Mi passò sulle natiche dell'olio che fece calmare un po il bruciore delle sculacciate e prese a slinguarmi decisamente tra le natiche e nel buco del culo ancora dolorante. Era davvero brava, me lo succhiava addirittura e dopo un bel quarto d'ora in cui nonostante i dolori andai in estasi, Pré a smanettarmi l'uccello ficxandomi una mano sotto. Niente insulti stavolta ma esortazioni a sborrare di nuovo, ad impegnarmi di più e a non deluderla. Ero esausto, in effetti non mangiavo da mezzogiorno ma alla fine di quel trattamento venni di nuovo anche se da nuovi insulti capii che erano uscite solo poche gocce, le ultime credo. "Sei proprio una merda!" disse "Domani dovrai impegnati molto di più, ti devo prosciugare i coglioni in modo tale che diventino più asciuttidi un ddeserto." ancora con le sue mytande in bocca, annui i. Mi slegò e mi fece voltare facendomi cenno che le mutande dovevano restare dove si trovavano. Sul letto aveva portato anche delle calze autoreggenti neree degli strani boxer sempre neri ma con il pizzo sia davanti che nella zona in mezzo alle natiche. Me li fece indossare senza che io protestassi, ero esausto. Mi ordinò poi di mettermidi fianco, mi scostò le mutande e sentii come un gel cche cin le dita mi faceva penetrare di nuovo bel culo. Disse che mi stava per ficcare dentro un plug-in, che avrei dovuto tenere fino a nuovo ordine per dilatarmi quel buco di culo da verginella che mi ritrovavo. Mi fece alzare, si rimise le scarpe tacco 12 e mi mise una sorta di guinzaglio di cuoio allla base del pene cin cui mi tirò per la stanza, nel corridoio e fino alla cucina. Solo giunti al bagno feci un cenno come per voler entrare, in effetti stava per scoppiarmi la vescica ma lei fu perentoria "Ora mangiamo qualcosa, quando dovrai pisciare lo deciderò io. Capito, pezzo di merda?" annui i e poco dopo seduti al tavolo in cucina mi levò finalmente le mutande di bocca. " Ora hai il permesso di parlare e fare qualche domanda ma non partire a raffica oti sst titolo questa sorta diI cazzetto che ti ritrovi. Sono stata abbastanza chiara?" e detto questo diede un forte strattone a quella sorta di guinzaglio, cosa che mi strappò altri gemiti di dolore.. ...continua. ..
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