Libera la mente
di
Anna33
genere
zoofilia
Sono ormai due anni che ho scelto di fare la schiava per il Padrone. Ero incuriosita dal mondo del sadomaso, e avevo iniziato a navigare nei siti a tema. Trovai una chat, e molto più per gioco che credendoci, entrai in contatto con lui.
Mi eccitava, ma nei contatti virtuali in realtà ero convinta che fosse solo un gioco condiviso, e alcune cose mi sembravano assurde.
Per esempio quando mi ordinava di andare in bagno ed infilarmi due o tre dita in figa per 10 volte, poi tornare al computer e dirgli cosa avevo provato. Oppure acquistare dildo e vibratore ed inserirli ora nella figa, ora nel culo.
In realtà, per quanto mi sembrasse ridicolo a volte, ne ero affascinata ed eccitata. Tanto che divenne quasi una smania il collegamento con lui, ed in effetti quando mi toccavo ero sempre bagnatissima.
Dopo diversi mesi mi chiese (ordinò) di incontrarlo, per sottomettermi definitivamente a lui.
Arrivai all'incontro in preda ad una sensazione di panico, ma non volevo assolutamente tirarmi indietro.
Lo raggiunsi in una stanza d'albergo fuori mano. Lo vidi per la prima volta, più adulto di me. Io avevo passato da poco i trent'anni, lui ne aveva almeno il doppio. Bianchiccio, un pò di pancetta e una calvizie accentuata.
Mi aspettava nudo, seduto in una poltroncina. Non lo avevo mai visto prima, mentre lui in quei mesi si era fatto inviare mie foto.
Era veramente poco attraente, lo sguardo viscido. Con mia sorpresa mi trovai a desiderare ancora di più che mi toccasse.
Mi fece spogliare, inginocchiare e mi ordinò di succhiargli il cazzo. Si rivolgeva a me sempre usando appellativi come cagna, troia, puttana.
Mi prometteva un'esperienza unica, da ricordare.
Non mi fece finire il pompino. Mi condusse verso il letto e mi prese. Mi scopò prima a missionario, poi a pecora. Da quella posizione passò dalla figa al culo.
Aveva una resistenza unica, mi portò a godere diverse volte prima di eiacularmi nel culo.
Non pensavo che alla fine si sarebbe risolto con un rapporto sessuale più o meno normale.
Mi disse che ora che mi aveva scaldata, ed aveva un'idea più chiara di quanto fossi disponibile avrei potuto essere davvero la cagna che desiderava.
Lo guardai senza capire.
Andò alla porta ed aprì a due uomini che erano chiaramente in attesa.
Entrarono e si avvicinarono al letto, mentre lui lì informò che la cagna sul letto era a loro disposizione per soddisfarli come meglio avessero creduto.
Erano persone di mezz'età, come lui. Nessuno attraente o interessante. Porci che desideravano sbattersi una puttana. Io fui la loro puttana.
Il Padrone assisteva, e interveniva chiedendo se fossero soddisfatti, o incitandomi a godere perchè da vera cagna dovevo mostrare ai suoi amici quanto fossi in calore.
Dopo loro due ne fece entrare altri tre, poi un altro. Io ero sfinita e bruciavo tutta. Il suo sguardo non mi abbandonava.
Quando tutti uscirono lui mi fece andare nella doccia mi pisciò addosso, poi si fece ripulire il cazzo dalla mia bocca. Se ne andò, lasciandomi sola nella stanza, dandomi un appuntamento per un collegamento via chat.
Mi ripulii, feci una lunga doccia bollente. Avevo goduto, ero venuta più volte e nonostante il mio cervello mi dicesse che ero una stupida immorale, che avevo buttato via orgoglio e morale, il mio corpo vibrava, facendomi sentire soddisfatta. Soddisfatta del sesso ricevuto e dell'avere soddisfatto le richieste del Padrone.
Per un paio di mesi quegli incontri si ripeterono almeno una volta a settimana, a volte mi fece incontrare con uomini davvero osceni, sporchi e volgari. Qualcuno al limite del violento. Spesso mi faceva montare da più di uno alla volta, mai meno di 5/6 per volta.
Poi iniziò a non rispondere più ai miei messaggi.
All'inizio non mi preoccupai, ma dopo qualche giorno mi sentivo come un drogato a cui negano la dose. Iniziai a lasciargli messaggi di supplica, piangevo, non sapevo più che fare. Gli lasciai scritto che avrei fatto qualsiasi cosa pur di riaverlo.
Dopo 20 giorni, io ero disperata, mi ricontattò. Mi disse che ero stata brava, che ero una gran troia, calda e accomodante, ma lui voleva la cagna. La cosa che lo sbarellava di più non era vedere la sua sottomessa concedersi a uomini ma a cani.
Io sussultai, pensai che mi prendesse in giro, ma era serissimo. Non potevo perderlo, gli dissi che avrei fatto quello che voleva.
Iniziò il mio percorso da cagna.
Il primo cane che mi fece incontrare servì per aiutarmi ad essere disinvolta negli incontri.
Mi costrinse prima a segarlo, poi a spompinarlo. Mi faceva schifo l'idea, pensai che avrei vomitato. Invece mi trovai ad inghiottire i liquidi che il cazzo di quel cane emetteva.
Mi fece mettere a gambe larghe per essere esposta e disponibile alla lingua del cane. Quando iniziò a lapparmi devo ammettere che fu più piacevole di quanto avrei pensato.
Quando arrivai all'orgasmo lui fece un segnale al cane che in breve iniziò a montarmi. Urlai dal dolore. Avevo preso molti cazzi, ma quello era imponente come mole, e quando inserì il nodo mi sembrò che mi esplodesse la figa.
Mi montava con foga, spingendo a fondo. E mentre la figa si cominciava a dilatare per lasciare scivolare il membro, cominciai a godere.
Persi completamente la testa, urlavo come un 'ossessa, non più per il dolore. Incitavo il cane a scoparmi, a continuare fino a morire.
Quando il cane venne e rimase fermo ad aspettare che il nodo si sciogliesse pensai che sarei morta di piacere.
Il Padrone aveva assistito alla mia resa iniziale ad al mio trasporto successivo.
Mi disse che aveva la prova di non avere sbagliato persona quando mi aveva accolto nel suo dominio. Gli avevo dato prova di essere la cagna che stava cercando.
Iniziò un training che si protrasse per le due settimane successive.
Dovevo mostrare di non avere timori o remore nell'avvicinarmi e toccare il cane. Con le mani, la bocca, la figa ed infine anche col culo.
Quando reputò che potessi essere stata aperta come lui voleva iniziò a mettermi in mostra.
A chiamata dovevo essere disponibile per la monta dei cani dei suoi clienti.
Spesso venivo montata in pubblico, su richiesta anche riservatamente.
Capitava di dovere soddisfare più di un cane a serata. Ma era molto impegnativo.
Ora, dopo due anni posso dichiarare di essere soddisfatta del mio percorso.
Col Padrone si è creato un rapporto di fiducia totale. Io soddisfo lui e vngo ricompensata godendo appieno di quanto lui mi riserva.
Se avete un cagnolone da soddisfare, sapete che i miei canali sono percorribili........
Mi eccitava, ma nei contatti virtuali in realtà ero convinta che fosse solo un gioco condiviso, e alcune cose mi sembravano assurde.
Per esempio quando mi ordinava di andare in bagno ed infilarmi due o tre dita in figa per 10 volte, poi tornare al computer e dirgli cosa avevo provato. Oppure acquistare dildo e vibratore ed inserirli ora nella figa, ora nel culo.
In realtà, per quanto mi sembrasse ridicolo a volte, ne ero affascinata ed eccitata. Tanto che divenne quasi una smania il collegamento con lui, ed in effetti quando mi toccavo ero sempre bagnatissima.
Dopo diversi mesi mi chiese (ordinò) di incontrarlo, per sottomettermi definitivamente a lui.
Arrivai all'incontro in preda ad una sensazione di panico, ma non volevo assolutamente tirarmi indietro.
Lo raggiunsi in una stanza d'albergo fuori mano. Lo vidi per la prima volta, più adulto di me. Io avevo passato da poco i trent'anni, lui ne aveva almeno il doppio. Bianchiccio, un pò di pancetta e una calvizie accentuata.
Mi aspettava nudo, seduto in una poltroncina. Non lo avevo mai visto prima, mentre lui in quei mesi si era fatto inviare mie foto.
Era veramente poco attraente, lo sguardo viscido. Con mia sorpresa mi trovai a desiderare ancora di più che mi toccasse.
Mi fece spogliare, inginocchiare e mi ordinò di succhiargli il cazzo. Si rivolgeva a me sempre usando appellativi come cagna, troia, puttana.
Mi prometteva un'esperienza unica, da ricordare.
Non mi fece finire il pompino. Mi condusse verso il letto e mi prese. Mi scopò prima a missionario, poi a pecora. Da quella posizione passò dalla figa al culo.
Aveva una resistenza unica, mi portò a godere diverse volte prima di eiacularmi nel culo.
Non pensavo che alla fine si sarebbe risolto con un rapporto sessuale più o meno normale.
Mi disse che ora che mi aveva scaldata, ed aveva un'idea più chiara di quanto fossi disponibile avrei potuto essere davvero la cagna che desiderava.
Lo guardai senza capire.
Andò alla porta ed aprì a due uomini che erano chiaramente in attesa.
Entrarono e si avvicinarono al letto, mentre lui lì informò che la cagna sul letto era a loro disposizione per soddisfarli come meglio avessero creduto.
Erano persone di mezz'età, come lui. Nessuno attraente o interessante. Porci che desideravano sbattersi una puttana. Io fui la loro puttana.
Il Padrone assisteva, e interveniva chiedendo se fossero soddisfatti, o incitandomi a godere perchè da vera cagna dovevo mostrare ai suoi amici quanto fossi in calore.
Dopo loro due ne fece entrare altri tre, poi un altro. Io ero sfinita e bruciavo tutta. Il suo sguardo non mi abbandonava.
Quando tutti uscirono lui mi fece andare nella doccia mi pisciò addosso, poi si fece ripulire il cazzo dalla mia bocca. Se ne andò, lasciandomi sola nella stanza, dandomi un appuntamento per un collegamento via chat.
Mi ripulii, feci una lunga doccia bollente. Avevo goduto, ero venuta più volte e nonostante il mio cervello mi dicesse che ero una stupida immorale, che avevo buttato via orgoglio e morale, il mio corpo vibrava, facendomi sentire soddisfatta. Soddisfatta del sesso ricevuto e dell'avere soddisfatto le richieste del Padrone.
Per un paio di mesi quegli incontri si ripeterono almeno una volta a settimana, a volte mi fece incontrare con uomini davvero osceni, sporchi e volgari. Qualcuno al limite del violento. Spesso mi faceva montare da più di uno alla volta, mai meno di 5/6 per volta.
Poi iniziò a non rispondere più ai miei messaggi.
All'inizio non mi preoccupai, ma dopo qualche giorno mi sentivo come un drogato a cui negano la dose. Iniziai a lasciargli messaggi di supplica, piangevo, non sapevo più che fare. Gli lasciai scritto che avrei fatto qualsiasi cosa pur di riaverlo.
Dopo 20 giorni, io ero disperata, mi ricontattò. Mi disse che ero stata brava, che ero una gran troia, calda e accomodante, ma lui voleva la cagna. La cosa che lo sbarellava di più non era vedere la sua sottomessa concedersi a uomini ma a cani.
Io sussultai, pensai che mi prendesse in giro, ma era serissimo. Non potevo perderlo, gli dissi che avrei fatto quello che voleva.
Iniziò il mio percorso da cagna.
Il primo cane che mi fece incontrare servì per aiutarmi ad essere disinvolta negli incontri.
Mi costrinse prima a segarlo, poi a spompinarlo. Mi faceva schifo l'idea, pensai che avrei vomitato. Invece mi trovai ad inghiottire i liquidi che il cazzo di quel cane emetteva.
Mi fece mettere a gambe larghe per essere esposta e disponibile alla lingua del cane. Quando iniziò a lapparmi devo ammettere che fu più piacevole di quanto avrei pensato.
Quando arrivai all'orgasmo lui fece un segnale al cane che in breve iniziò a montarmi. Urlai dal dolore. Avevo preso molti cazzi, ma quello era imponente come mole, e quando inserì il nodo mi sembrò che mi esplodesse la figa.
Mi montava con foga, spingendo a fondo. E mentre la figa si cominciava a dilatare per lasciare scivolare il membro, cominciai a godere.
Persi completamente la testa, urlavo come un 'ossessa, non più per il dolore. Incitavo il cane a scoparmi, a continuare fino a morire.
Quando il cane venne e rimase fermo ad aspettare che il nodo si sciogliesse pensai che sarei morta di piacere.
Il Padrone aveva assistito alla mia resa iniziale ad al mio trasporto successivo.
Mi disse che aveva la prova di non avere sbagliato persona quando mi aveva accolto nel suo dominio. Gli avevo dato prova di essere la cagna che stava cercando.
Iniziò un training che si protrasse per le due settimane successive.
Dovevo mostrare di non avere timori o remore nell'avvicinarmi e toccare il cane. Con le mani, la bocca, la figa ed infine anche col culo.
Quando reputò che potessi essere stata aperta come lui voleva iniziò a mettermi in mostra.
A chiamata dovevo essere disponibile per la monta dei cani dei suoi clienti.
Spesso venivo montata in pubblico, su richiesta anche riservatamente.
Capitava di dovere soddisfare più di un cane a serata. Ma era molto impegnativo.
Ora, dopo due anni posso dichiarare di essere soddisfatta del mio percorso.
Col Padrone si è creato un rapporto di fiducia totale. Io soddisfo lui e vngo ricompensata godendo appieno di quanto lui mi riserva.
Se avete un cagnolone da soddisfare, sapete che i miei canali sono percorribili........
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