Da Marco a Laura: II Capitolo

di
genere
gay

Rieccoci con la storia della mia sottomissione a Francesco. Dire sottomissione è comunque riduttivo, allo stesso tempo siamo amici, coinquilini e amanti; solo che a letto, lui è dominante e io molto remissivo. L’altra volta ho parlato del mio primo pompino, di come abbiamo sancito il nostro rapporto di dominazione-sottomissione. Da quel giorno le cose in casa si fecero più piccanti: la mia depilazione si fece perenne e totale, una volta al mese ci dedichiamo a questo lavoro con grande piacere e attenzione. A lui piaccio senza peli, e così sia. Dopo quella sera il pompino divenne un rito quasi quotidiano, ci presi la mano e divenni molto molto bravo. Dopo qualche settimana di incessante allenamento per la prima volta ricevetti il mio face fucking, violento ed eccitante. Fra mi comprò anche un grembiulino da cucina, cosa che trovava molto eccitante; mi comprò altro intimo femminile e i primi leggings. Disse che da quel momento avrei dovuto portarli a posto dei miei slip, perché mi rendevano molto più sexy ai suoi occhi. Io, come sempre, non opposi alcun rifiuto. Una sera, con indosso un perizoma di pizzo nero e i leggings nuovissimi mi ordinò di leccargli i piedi, nonostante fosse appena tornato da una lunga corsa. Il tanfo che emanavano era pazzesco ma non potevo non farlo e cominciai a leccarglieli. Nel mentre mi diceva che ero la sua troia e che in quanto tale dovevo cominciare a fare degli allenamenti mirati per rassodare ed arrotondare il culo e migliorare i fianchi. Capii che voleva farmi diventare il più possibile simile ad una ragazza. Ero un po’ perplesso, ma la sua personalità era troppo forte per poter opporre un rifiuto. I giorni passavano, io uscivo di casa con l’intimo regalatomi e la sera ci allenavamo insieme nella palestra vicina. Aspettavo con ansia il momento della doccia, in cui potevo ammirarlo in tutta la sua possenza, soffermarmi sul suo grosso cazzo non ancora duro; mi chiedevo quando mi avrebbe preso di dietro per la prima volta, pregustando il momento di estremo piacere e totale sottomissione.
Il momento si fece attendere per altri due mesi; Francesco era un freddo calcolatore, voleva che fossi io, ormai completamente voglioso di lui a fare la prima mossa. Ormai conscio dei suoi gusti mi armai di pazienza e di tempo e imparai a truccarmi. Poi presi un paio di leggings nuovi, in modo da mettere in risalto il mio culo, che col tempo stava diventando sempre più simile a quello di una ragazza (seguivo un tutorial di allenamento per la femminilizzazione del corpo che si trova su Youtube), una maglietta trasparente e la mia prima parrucca. Dopo un paio di settimane di prove il risultato era soddisfacente e mi reputavo molto bella, e la mia trasformazione in Laura prossima alla completezza.
Lo aspettai che rientrasse dalle sue lezioni: rimase molto stupito, ma allo stesso tempo molto compiaciuto. Vidi che il suo pacco era già gonfio e vibrante di trepidazione. Cominciai con il mio solito pompino, mi scopò in bocca ma questa volta si fermò prima. Prese la crema e iniziò a massaggiarmi con molta calma il culo. Mi disse di rilassarmi, che ero bellissima vestita e truccata così e che tra poco sarei divenuta veramente sua per la prima volta. Si mise la crema anche su tutti e 23 i cm del suo cazzo. Mi disse anche di stendermi a pancia in su, non era la posizione migliore per la prima volta, ma voleva vedere il mio viso. Entrambi ben oliati ed eccitati cominciammo la prima penetrazione, la prima di una lunghissima serie. Sentii premere la sua grossa cappella sull’ano: era una pressione leggera e non insistente, piacevole all’inizio e poi vagamente fastidiosa. Con incredibile pazienza sua e tolleranza al dolore mia, dopo un tempo lunghissimo, infilò dentro di me tutta la sua verga larga e venosa. Lo sentivo palpitare in me, ed era meraviglioso. Pure lui mi disse: “Finalmente sono dentro di te, vedrai che niente sarà più come prima”. Cominciò a spingere piano piano, colpi lenti e regolari, il dolore si tramutò presto in piacere. Poi il ritmo si fece sempre più incalzante, le sue palle sbattevano con violenza sempre maggiore sul mio culo. Il "ciac ciac" delle palle su di me, i suoi insulti mi fecero perdere ogni inibizione e urlai di piacere. Il mio culo era completamente aperto e la mia libidine al massimo. Mi insultava, dicevo che ero la sua troia e schiava. Mi stava letteralmente trapanando. Conscio del mio ruolo da troia rispondevo dicendo di aprirmi in due, che avrei fatto qualsiasi cosa. Sentivo il suo cazzo dentro di battere fino allo stomaco, e all’improvviso venni, senza nemmeno toccarmi. Fu bellissimo le schizzate del mio sperma mi arrivarono in faccia. A quel punto mi prese di forza e mi fece mettere a pecorina: “Questa è la vera posizione delle troie”; in effetti era vero, ero completamente in suo potere, sentivo il ritmo dei colpi aumentare sempre di più. Volevo che smettesse, perché nonostante il piacere era pur sempre la mia prima volta e poi con che cazzo! Venne poco dopo, abbondanti schizzate di sperma bollente mi inondarono il culo ormai aperto in due. Sentivo i rivoli si sperma scendermi lungo le gambe, la mia parrucca era scompigliata e il trucco sbavato. Dopo un agile bidet, mi infilai con lui nel letto: in quanto sua donna cercavo la protezione nella sua mascolinità.
La mia trasformazione fu completata quel giorno. Continuammo i nostri esercizi e il mio culo divenne spettacolare, come più volte mi faceva notare; comprammo numerosi vestiti ed intimo femminile per ogni nostro particolare capriccio o desiderio. In casa mi trasformai in una donna perfetta, preparavo da mangiare, pulivo e facevo il bucato. Francesco e Laura, il vecchio Marco non c’era più; lui il marito e io la moglie. Nonostante questo al di fuori delle nostre mura sembravamo una perfetta coppia di amici e coinquilini, nessuno sospettava di niente. Fino a quando una mia amica notò il mio intimo particolare. Si chiama Erica, e spesso divenne stata nostra ospite, condividendo con noi il nostro segreto e le sue perversioni. Ma questo è materiale per il prossimo capitolo.
scritto il
2016-05-18
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