L'operaio Nigeriano

di
genere
gay

Ero giovane,18 anni appena compiuti e sognavo un bel cazzo nero che mi inculasse di brutto,avevo perso la mia verginita' con un ragazzo Tunisino ma la voglia di un bel cazzone nero era molta.
Mio padre aveva una azienda agricola,alle sue dipendenze molti ragazzi,e tra loro tre di colore.
Uno era Nigeriano,si chiamava Mutte ,un bel pezzo di maschio alto e ben messo,due spalel e e muscoli da per tutto......
Quando lo vedevo mi eccitavo da matti,e spesso dovevo farmi delle gran seghe....
lui era addetto alla mungitura delle mucche.
Un giorno mia madre mi chiese se prendevo del latte per lei, non avevo mai munto una mucca,ma Mutte mi insegno' a farlo,ero accanto a lui,lo toccavo e sentivo il suo odore,ero eccitatissimo,lui sorrise vedendomi imbarazzato,lo avrei sbranato e leccato tutto,ma avevo paura.
Un giorno mio padre decise di licenziare meta' dei suoi operai,la crisi era arrivata e non poteva sopportare costi alti,senza distinzione disse a 10 di loro di trovarsi un altro lavoro,ero con lui quando vidi il viso triste di Mutte,poi lo raggiunsi e gli promisi che avrei cercato di convincere mio padre a tenerlo.
Lui non credeva alle mie parole,subito il sorriso torno sul suo bel viso,ma ebbi il coraggio di dire anche che se riuscivo a tenerlo volevo un premio da lui......
Mentendo a mio padre,chiesi di tenere Mutte perche' un giorno mi aveva salvato la vita,se non c'era lui sarei rimasto schiacciato dal trattore,e mio padre mi disse che per lui uno valeva l'altro e potevamo tenerlo,al posto di un altro ovvio.
Cercai Mutte e raccontai a lui di essere riuscito a non farlo licenziare.
Mutte era felicissimo,mi domando' quale fosse il mio premio......
Gli toccai il pacco con la mano e mentre lo tenevo stretto,dissi,questo e' il premio che mi sono meritato!
Domani siamo soli,(sapevo che a parte lui in azienda non c'era nessuno) e alle 17 ti aspetto nel granaio!
Alle 17 in punto Mutte viene al granaio,io mi ero preparato,fatto un clistere e lubrificato il buchetto,mi spogliai,lui fece a stessa cosa,ci toccammo,eravamo entrambi imbranati,ma dopo poco le nostre lingue si toccarono,e presi in bocca il suo cazzo che finalmente potevo ammirare in tutta la sua grandezza,l'ultima volta lo avevo spiato mentre pisciava.......
Il cazzo di Mutte era enorme,ma il mio buco era ben allenato,almeno credevo....perche' il dolore fu' grandissimo,ma quando prese il ritmo giusto di cazzi ne avrei voluti ancora piu grossi....
Non contento pretesi di essere tutte le notte la sua troia,e per mesi mi sfondo' alla grande fino al giorno della mia partenza per il militare.
Al mio ritorno Mutte si era licenziato per un altro lavoro.
Sogno ancora oggi il mio Nigeriano.....e ogni volta mi sfondo di seghe!
scritto il
2016-06-06
1 3 . 6 K
visite
4
voti
valutazione
3.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il prete

racconto sucessivo

Il nuovo compagno di mia madre
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.