Lorenza

di
genere
tradimenti

Sono stanco da una giornata intensa, provato da un’ardua discussione con un collaboratore, arrivo nella camera d’albergo, lancio la ventiquattrore sulla poltrona e mi sdraio. Penso a quello che dovrò fare domani, sveglia alle 5,30, incontri vari, altra giornata impegnativa. Il telefono è stranamente muto, nessun problema da risolvere... i miei pensieri vanno alla mia solitudine serale quando sono in viaggio, mi sono abituato a stare da solo, dopo cena la tv, telefonata a casa e via tra le braccia di morfeo... Tutto regolare...accidenti!
Stasera voglio uscire dalla routine, c’è un locale non lontano da qui, dicono ci sia buona musica, bell’ambiente, mi preparo, si và!
Percorro il breve tratto di strada sotto una lievissima pioggerellina, a piedi, come uno scolaro al suo primo giorno di scuola, mi sembra così strano andare da solo in un locale.
Alla porta una bellissima ragazza mi accoglie prendendomi il soprabito, mi fa accomodare ad un tavolo, c’è un’atmosfera accogliente, l’aria condizionata è gradevole, la musica di ottima qualità, musica dal vivo, un pianista ed una cantante.
Ordino un cocktail analcolico, mi piace, mi rilassa l’ambiente.
Non è massimo della vita, ma, se fossi stato in albergo a quest’ora sicuramente dormivo.
Di fianco a me una coppia giovane che discute animatamente rompe la tranquillità dell’atmosfera.
La discussione diventa sempre più accesa, fino a quando lei si alza e gli rovescia un bicchiere colmo di una bevanda scura sulla faccia.
Lui si alza, e senza batter ciglio se ne va.
Lei si dirige verso la toilette e ci rimane per oltre mezz’ora, la cosa mi aveva incuriosito molto, soprattutto pensavo al poverino che aveva subito la doccia suo malgrado.
Quando lei ritorna dalla toilette, tornando verso il tavolo dove aveva lasciato la borsa, urta il mio tavolo, si avvicina a me: mi scusi, stasera è una di quelle serate dove avrei fatto meglio a rimanere a casa, sono capitate tante di quelle cose oggi. Le rispondo che anch’io sono in una fase negativa e scoppia a ridere: ha visto cosa ho fatto?
Mentendo dico di non aver visto...
Ho versato la coca in faccia al mio uomo!
Che temperamento! Deve averla fatta proprio grossa, le dico.
Diamoci del tu, io sono Lorenza!
Onorato di conoscerti, sono Giorgio! Siediti, non rimanere in piedi, aspettiamo il tuo fidanzato che torni allora...
Non tornerà, mi ha telefonato mentre ero in bagno, abbiamo chiuso definitivamente.
Mi dispiace.
A me nemmeno un pò.
La musica ci avvolge mentre parliamo delle nostre vite, lei diventa sfacciata e mi chiede: perché non mi inviti a ballare? Le prendo la mano e la porto a ballare, la sento nervosa, il respiro lascia trapelare una certa emozione...
La stringo a me e lei si abbandona, la sento calma adesso.Mi sento uno che sta approfittando della situazione, ma anche lei approfitta della mia solitudine, quindi penso che giochiamo ad armi pari. Continuiamo a ballare, comincia a piacermi il contatto con il suo corpo, lei se ne accorge e si stringe ancora di più... le dico: è sprecato rimanere qui, potremmo impiegare questo tempo ad occuparci di noi in privato... mordendomi l’orecchio mi dice: dove alloggi?
al Benvenuti, andiamo.
In un attimo il soprabito è sulle mie spalle, il suo lo appoggio con dolcezza e le accarezzo il collo, siamo diretti verso l’albergo.
Nell’ascensore ci diamo un bacio senza dirci una parola...
Entriamo in camera, i nostri vestiti volano via, nessuna parola, uno scambio di sguardi che la dice lunga sulla complicità fra noi...
Con un lunghissimo bacio le esploro la bocca, sento la sua lingua calda e morbida, esplora anche lei la mia bocca, siamo avvinghiati in un abbraccio forte ed intenso.
Siamo nudi, il suo corpo vibra, sento le pulsazioni, i battiti, la sua carica erotica sta prendendo il sopravvento...
Un lungo e caldo abbraccio ci spoglia di ogni minimo pudore, le sfioro le gambe morbide, lisce di seta, la mia mano accarezza l’interno delle cosce fino ad arrivare al clitoride, la lentezza del movimento della mia mano è marcata dal respiro di Lorenza, il desiderio cresce con l’avvicinarmi alla sua figa.
Gli umori che la bagnano, uniti al profumo inebriante della sua passione mi eccitano in maniera incontrollata.
La mia bocca, la mia lingua non desiderano altro che esplorare la figa di Lorenza, le gambe aperte, inarcuate, mi offrono lo spettacolo di una figa depilata ad arte, il ciuffetto di peli, curato e preciso, mi dà la consapevolezza di trovarmi a letto con una donna che conosce a fondo l’arte del piacere, una donna che ha molta cura di sé e che sa quello che vuole.
La mia lingua si intrufola tra le grandi labbra, assapora gli umori caldi che escono a fiotti, il clitoride turgido è la via di comunicazione con la sua mente… ad ogni spinta leggera della mia lingua ne avverto una reazione, sento le vibrazioni della sua pelle.
le gambe, sempre più aperte, mi aprono al buchetto una magnifica opportunità di regalarle ancora piacere: la punta della lingua preme sull’orifizio anale mentre le dita si occupano del clitoride.
Il buchetto si schiude lentamente, lubrificato dalla saliva, mentre con l’altra mano le massaggio una natica.
Ci mettiamo a 69, il mio cazzo, duro allo spasimo, si gode la lingua e la dolce saliva di Lorenza, sento il suo desiderio, le labbra avvolgono la cappella in una sapiente e morbida presa.
Mentre Lorenza mi lecca con tanta passione, la mia lingua continua a ripassare tra il buchetto del culo, ormai in mio possesso, e la figa fradicia di umori, calda e profumata, i cui profumi mi fanno salire l’eccitazione sempre di più.
Il sapore della figa mi fa impazzire di desiderio.
Il profumo mi entra nella mente.
Lorenza avverte questa mia dedizione alla sua figa, la spinge verso di me, la struscia sulla mia faccia, le chiappe mi avvolgono, sono fra le sue cosce, ormai in preda al suo volere.
Si volta e si mette il cazzo dentro, mi guarda con gli occhi in fiamme, va su e giù, su e giù, è meravigliosa.
Ci stacchiamo, un bacio fortissimo, intenso, i sapori delle nostre bocche si mischiano in un misto di desiderio e forte eccitazione, come a volersi scambiare il reciproco piacere.
Si mette di fianco, io da dietro la penetro e le massaggio il clitoride, con l’altra mano le accarezzo i capelli, le ficco un dito in bocca che succhia con avidità, le dita poi diventano due.
Stantuffo nella figa di Lorenza, un calore ed un senso di benessere mi pervade, una donna che emana una sensualità così forte l’avevo incontrata rare volte nella mia vita.
Tiro fuori il cazzo dalla figa, voglio di più, ed anche lei.
Ritorno a leccarla con avidità, abbiamo invertito le posizioni, nel 69 di prima lei era sopra, adesso sopra ci sono io.
Le ripasso la lingua sul buchetto avido, l’indice umido dei suoi umori e della mia saliva si fa strada nel suo culetto, ritraggo il dito e lo lecco per fare mio il suo sapore.
Questa cosa la fa diventare una maiala, mi apre le gambe ed inizia a leccarmi le palle, mi succhia, la cappella diventa tutt’uno con le sue labbra avide.
Scende di nuovo sulle palle, scende ancora, la sua lingua lecca il mio culo, preme con la punta.
Il mio cazzo desidera entrare dentro di lei, la metto a pecorina, appoggio la cappella sul buchetto, pochi colpi, entro un po’, mi ritraggo, entro ancora un po, mi ritraggo ancora.... il buchetto magicamente si schiude ed avvolge il mio cazzo che adesso è tutto ben dentro il suo culo.
Un piacere misto ad una grande eccitazione mi prende, sento il respiro di Lorenza sempre più forte, mi implora di non fermarmi.
Il cazzo entra ed esce dal culo con ritmo lento ed incessante, voglio ancora la sua figa.
Lo tiro fuori e lo rimetto nella figa, 5 colpi, poi lo tiro fuori, di nuovo nel culo, altri 5 colpi.
Per un po’ di tempo andiamo avanti così, 5 e 5, l’eccitazione è tanta.
Ci stacchiamo, mi prende il cazzo in bocca con un’avidità mai vista, mi lecca ogni centimetro.
La voglio ancora, mi sale sopra, il cazzo nella figa, mentre va su e giù le tengo i fianchi, le massaggio i seni turgidi, il suo corpo sta esprimendo il meglio della femminilità che una donna può tirare fuori.
Mentre ci guardiamo negli occhi sento che sta per godere, sento le contrazioni della figa, tipiche dell’orgasmo, la stretta mi fa eccitare ancora di più, aumenta il ritmo fino ad esplodere in un orgasmo liberatorio.
Tengo il ritmo, mi controllo, vorrei esplodere anch’io, resisto non senza sforzo e concentrazione.
L’orgasmo di Lorenza mi travolge, mi bacia come una forsennata, desidero la sua saliva, il suo sapore.
Ammirare una donna nel pieno dell’orgasmo è esso stesso un orgasmo per me, leggere il piacere nei suoi occhi mi dà un immenso piacere.
Il mio cazzo, intriso dei suoi umori, reclama la lingua e la bocca di Lorenza.
Si fionda su di me, mi avvolge con le labbra, con una mano mi masturba, con l’altra mi accarezza un fianco, sa che basta pochissimo per farmi godere.
Un orgasmo potente mi prende da dentro, un primo schizzo di sperma la prende sulla lingua fino alla gola, un secondo schizzo le innaffia la faccia, il terzo non lo fa sfuggire, lo dirige esattamente in bocca, bevendo ogni goccia.
La sua bocca continua a succhiare la cappella ancora grondante si sborra calda, ne trattiene ogni goccia, beve tutto.
Ho voglia di baciarla, un misto di saliva e sperma rinnova la mia eccitazione, la voglia di sentire il calore del suo corpo appagato ed esausto come il mio è forte.
Ci abbracciamo fino ad addormentarci…
scritto il
2016-06-11
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