La cugina ignara
di
Il_Collezionista
genere
incesti
La scheda SD era finalmente tra le mie mani. Il computer era già acceso per il momento che aspettavo da una settimana. In realtà, lo aspettavo da tanti anni. Salutai con indifferenza il Porco schifoso con cui ero sceso volentieri a patti per avere quelle foto e corsi ad aprire la cartella. In camera mia, solo, al buio, con buona musica in sottofondo.
Ecco Fabiola. La vedo attraverso il monitor come se fosse presente: le fotocamere professionali rendono reale l’illusione; di Fabiola manca solo l’odore, ma non serve. Il suo odore, è il caso di dirlo, mi è familiare.
Fabiola è una mia cugina di primo grado. La prima cugina ad avermi visto appena nato, nonché la prima donna che io vidi totalmente nuda; la femmina cui dedicai la mia prima sega ed altre migliaia di seghe successive.
Anche stanotte, tra pochi minuti, mi segherò su di lei. Ma sarà un’altra prima volta. Mai, prima d’ora, avevo visto Fabiola con un cazzo in bocca. E solo grazie a rozzi fotomontaggi, ero riuscito a vederla con un cazzo in fica.
Stanotte invece sarà tutto vero. Paolo, così si chiama quella nullità del suo ragazzo, è in mano mia. Ma sarà un dettaglio che vi racconterò dopo. Adesso, voglio solo avviare tutte le foto sotto forma di presentazione e segarmi. Una, due, dieci volte.
Ecco. Nelle prime foto Fabiola è vestita: pantaloni lunghi e camicetta tengono ben nascosta la Troia dentro di lei. Basta poco però: dopo una decina di foto inizia a spogliarsi, e vedo così uno dei perizomi sui quali giorni prima mi ero segato di nascosto. Ho il cazzo duro in mano; se arrivasse un terremoto non me ne renderei neanche conto.
Vedo le tette di Fabiola; le stesse che spiavo da ragazzo sotto la doccia, nei giorni in cui lei passava a trovarmi per le vacanze. Le stesse tette immortalate in un video che tengo ancora tra i miei segreti. Mi sego beatamente; prima o poi arriveranno le foto della fica e del culo; e quelle ancora più spinte.
Fabiola ha 35 anni, io – il suo cuginetto più piccolo – solo 20. Lei di sicuro non immagina quanto sia cresciuto. Da circa tre mesi, cioè da quando mi sono trasferito all’Università proprio nella sua città, e nell’appartamento accanto al suo, Fabiola è stata vittima delle mie attenzioni. Totalmente ignara. Totalmente fiduciosa.
Con la scusa del riscaldamento centralizzato, mi lasciava studiare a casa sua mentre lei andava a lavorare. Ho così potuto annusare ogni suo slip usato; macchiare discretamente di sborra ogni mutanda pulita che avrebbe poi, inconsapevole, poggiato su fica e culo. Soprattutto, scovare i suoi piccoli segreti.
È ancora l’inizio della mia perversione. Questo nuovo fidanzato porco è stato una manna dal cielo. Nelle foto, la fica di Fabiola è più curata di 6-7 anni fa; si inumidisce mentre Paolo le ficca due dita dentro. Vedo tracce di sangue; il porco si schifa e di conseguenza pretende un pompino. Lei chiude gli occhi mentre glielo prende in bocca, io devo tenerli aperte per godermi le foto rubate.
Lo scemo dura poco. Come gli avevo imposto, la fa voltare e le sborra tra le chiappe. Blocco su quella foto ed accelero il ritmo della mia sega. Per un attimo chiudo gli occhi anche io: sto vendendo.
Paolo è in mano mia. Dall’analisi del cellulare che una notte aveva scordato a casa di Fabiola ho scoperto la sua vera famiglia: una moglie rampante ed una figlia neodiciottenne: a nessuna delle due piacerebbe sapere che il loro uomo scopa mia cugina, per giunta ingannandola sulla propria vita.
Il porco mi darà altro materiale per seghe sulla mia cuginetta Fabiola: altre foto, video, fantasie altrimenti impossibili. Poi, molto di più, forse fino alle sue stesse donne. Ma lo scoprirete a breve, nei prossimi capitoli.
Ecco Fabiola. La vedo attraverso il monitor come se fosse presente: le fotocamere professionali rendono reale l’illusione; di Fabiola manca solo l’odore, ma non serve. Il suo odore, è il caso di dirlo, mi è familiare.
Fabiola è una mia cugina di primo grado. La prima cugina ad avermi visto appena nato, nonché la prima donna che io vidi totalmente nuda; la femmina cui dedicai la mia prima sega ed altre migliaia di seghe successive.
Anche stanotte, tra pochi minuti, mi segherò su di lei. Ma sarà un’altra prima volta. Mai, prima d’ora, avevo visto Fabiola con un cazzo in bocca. E solo grazie a rozzi fotomontaggi, ero riuscito a vederla con un cazzo in fica.
Stanotte invece sarà tutto vero. Paolo, così si chiama quella nullità del suo ragazzo, è in mano mia. Ma sarà un dettaglio che vi racconterò dopo. Adesso, voglio solo avviare tutte le foto sotto forma di presentazione e segarmi. Una, due, dieci volte.
Ecco. Nelle prime foto Fabiola è vestita: pantaloni lunghi e camicetta tengono ben nascosta la Troia dentro di lei. Basta poco però: dopo una decina di foto inizia a spogliarsi, e vedo così uno dei perizomi sui quali giorni prima mi ero segato di nascosto. Ho il cazzo duro in mano; se arrivasse un terremoto non me ne renderei neanche conto.
Vedo le tette di Fabiola; le stesse che spiavo da ragazzo sotto la doccia, nei giorni in cui lei passava a trovarmi per le vacanze. Le stesse tette immortalate in un video che tengo ancora tra i miei segreti. Mi sego beatamente; prima o poi arriveranno le foto della fica e del culo; e quelle ancora più spinte.
Fabiola ha 35 anni, io – il suo cuginetto più piccolo – solo 20. Lei di sicuro non immagina quanto sia cresciuto. Da circa tre mesi, cioè da quando mi sono trasferito all’Università proprio nella sua città, e nell’appartamento accanto al suo, Fabiola è stata vittima delle mie attenzioni. Totalmente ignara. Totalmente fiduciosa.
Con la scusa del riscaldamento centralizzato, mi lasciava studiare a casa sua mentre lei andava a lavorare. Ho così potuto annusare ogni suo slip usato; macchiare discretamente di sborra ogni mutanda pulita che avrebbe poi, inconsapevole, poggiato su fica e culo. Soprattutto, scovare i suoi piccoli segreti.
È ancora l’inizio della mia perversione. Questo nuovo fidanzato porco è stato una manna dal cielo. Nelle foto, la fica di Fabiola è più curata di 6-7 anni fa; si inumidisce mentre Paolo le ficca due dita dentro. Vedo tracce di sangue; il porco si schifa e di conseguenza pretende un pompino. Lei chiude gli occhi mentre glielo prende in bocca, io devo tenerli aperte per godermi le foto rubate.
Lo scemo dura poco. Come gli avevo imposto, la fa voltare e le sborra tra le chiappe. Blocco su quella foto ed accelero il ritmo della mia sega. Per un attimo chiudo gli occhi anche io: sto vendendo.
Paolo è in mano mia. Dall’analisi del cellulare che una notte aveva scordato a casa di Fabiola ho scoperto la sua vera famiglia: una moglie rampante ed una figlia neodiciottenne: a nessuna delle due piacerebbe sapere che il loro uomo scopa mia cugina, per giunta ingannandola sulla propria vita.
Il porco mi darà altro materiale per seghe sulla mia cuginetta Fabiola: altre foto, video, fantasie altrimenti impossibili. Poi, molto di più, forse fino alle sue stesse donne. Ma lo scoprirete a breve, nei prossimi capitoli.
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