Verso sud
di
Pablo 29
genere
sentimentali
Dopo una settimana di logorante distacco, ognuno assopito dai propri impegni,si ritrovarono finalmente soli. In intimità, l'una di fronte all'altro, in un incrocio di mani, di sguardi via via sempre più intensi, complici che creavano un atmosfera coinvolgente,surreale.
Era tangibile nell'aria la passione che freneticamente cresceva in loro. Le labbra, entità animate a se stanti, sembravano chiamarsi vicendevolmente per poi congiungersi in una sequela di baci incontenibili. Succube inerme della concitazione di quel momento, con vigore la porto a se, sulle sue gambe senza minimamente staccarsi dalla sua bocca. Lei poteva perfettamente percepire il rigonfiarsi dei suoi pantaloni, provocandole enorme desiderio. Come attratta da una potente calamita, avvicino la sua intimità alla sua e come un'amazzone iniziò pian piano a far roteare il suo bacino sino a riprodurre un'insolita cavalcata. Lui le sbottonò il reggiseno trovandosi di fronte delle mammelle stupende e ben proporzionate, i capezzoli grandi e turgidi come marmo. Si distaccò dalle sue labbra, le accarezzo il viso delicatamente, iniziò a baciarle il collo per poi scendere sino al seno per contemplarlo ed ossequiarlo con dovizia. Mentre i suoi vagiti diventavano sempre più convulsi ed insistenti, parallelamente lei con le sue braccia lo stringeva a se quasi a voler fondersi tutt'uno con lui. In quell'attimo che la alzò con veemenza facendola sobbalzare, la adagiò di schiena, le sistemò con cura i lunghi capelli dorati e riprese a limonarla con ardore. La sua bocca golosa, di avido amante lentamente iniziò il suo "viaggio verso sud", dapprima il collo poi il seno, il ventre, l'ombelico mentre le sue mani con maestria le sfilavano i pantaloni preservandone l'intimo. Indossava culotte rosa di pizzo che ormai vistosamente fradice della sua essenza arricchivano l'ambiente di un'afrodisiaca fragranza di donna. Estasiato da quel profumo, riprese il suo ordito cammino, con pazienza saltò sulle sue cosce per poi spostarsi sull'inguine, quasi a ritardare il momento di assaporare quel soave frutto. L'attesa non faceva che aumentare in lei il piacere, stremata e priva di forze lo implorava con gli occhi di raggiungere al più presto l'ambita meta. Quando ormai era cotta a puntino, appoggiò le sue labbra carnose sulle mutandine, dopo essersi più da vicino inebriato di quell'aroma, iniziò con dei piccoli morsi poi con delle pressioni insistenti, solo quando i suoi gemiti divennero più decisi, con un dito le spostò le mutandine per dedicarle completamente tutta la sua bocca di valido amante, la sua lingua ardente e bramosa che di li a poco le scatenarono un irrefrenabile e smodato orgasmo culminato, quasi come un omaggio una benedizione, con un flusso copioso di dolce nettare che impastò e gratificò la sua bocca finalmente sazia.
. P.S.
Era tangibile nell'aria la passione che freneticamente cresceva in loro. Le labbra, entità animate a se stanti, sembravano chiamarsi vicendevolmente per poi congiungersi in una sequela di baci incontenibili. Succube inerme della concitazione di quel momento, con vigore la porto a se, sulle sue gambe senza minimamente staccarsi dalla sua bocca. Lei poteva perfettamente percepire il rigonfiarsi dei suoi pantaloni, provocandole enorme desiderio. Come attratta da una potente calamita, avvicino la sua intimità alla sua e come un'amazzone iniziò pian piano a far roteare il suo bacino sino a riprodurre un'insolita cavalcata. Lui le sbottonò il reggiseno trovandosi di fronte delle mammelle stupende e ben proporzionate, i capezzoli grandi e turgidi come marmo. Si distaccò dalle sue labbra, le accarezzo il viso delicatamente, iniziò a baciarle il collo per poi scendere sino al seno per contemplarlo ed ossequiarlo con dovizia. Mentre i suoi vagiti diventavano sempre più convulsi ed insistenti, parallelamente lei con le sue braccia lo stringeva a se quasi a voler fondersi tutt'uno con lui. In quell'attimo che la alzò con veemenza facendola sobbalzare, la adagiò di schiena, le sistemò con cura i lunghi capelli dorati e riprese a limonarla con ardore. La sua bocca golosa, di avido amante lentamente iniziò il suo "viaggio verso sud", dapprima il collo poi il seno, il ventre, l'ombelico mentre le sue mani con maestria le sfilavano i pantaloni preservandone l'intimo. Indossava culotte rosa di pizzo che ormai vistosamente fradice della sua essenza arricchivano l'ambiente di un'afrodisiaca fragranza di donna. Estasiato da quel profumo, riprese il suo ordito cammino, con pazienza saltò sulle sue cosce per poi spostarsi sull'inguine, quasi a ritardare il momento di assaporare quel soave frutto. L'attesa non faceva che aumentare in lei il piacere, stremata e priva di forze lo implorava con gli occhi di raggiungere al più presto l'ambita meta. Quando ormai era cotta a puntino, appoggiò le sue labbra carnose sulle mutandine, dopo essersi più da vicino inebriato di quell'aroma, iniziò con dei piccoli morsi poi con delle pressioni insistenti, solo quando i suoi gemiti divennero più decisi, con un dito le spostò le mutandine per dedicarle completamente tutta la sua bocca di valido amante, la sua lingua ardente e bramosa che di li a poco le scatenarono un irrefrenabile e smodato orgasmo culminato, quasi come un omaggio una benedizione, con un flusso copioso di dolce nettare che impastò e gratificò la sua bocca finalmente sazia.
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