Luca, ancora

di
genere
etero

A volte resto ferma, dopo la doccia, davanti allo specchio in camera di mia madre (ricordi?, c’abbiamo anche scopato di fronte una volta), e rimango un poco a guardarmi. Guardo il mio corpo e mi ci rigiro un po’ dinnanzi, la pancia piatta, i fianchi sottili, il seno minuto. Ventun anni e dimostrarne sedici. Indugio sui miei particolari, e immagino di guardarmi attraverso i tuoi occhi. Mi volto di spalle, mi piego un po’ in avanti e sogghigno – è così che mi preferisci, giusto? Poi smetto di ghignare, spengo la luce ed esco.
scritto il
2010-12-21
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