Mazza e palle golf
di
cindy
genere
gay
Ma come?
Niko girò la testa le labbra coperte di bianca cremo e ammiccò.
Come eravamo arrivati a questo?
Niko di 2 anni maggiore era l’amico che ammiravo per le sue capacità sportive. Ci allenavamo quasi tutti i giorni e confrontavo il suo corpo da vero maschio con il mio sottile quasi femminile. Lo avevo ammirato sotto la doccia e mi ero offerto di insaponarlo. Mi piaceva toccarlo ma quando gli toccai le natiche sode e la mano scivolò sul suo uccello mi disse lascia perdere che sei ancora ragazzo.
All’inizio dell’estate, Marco fratello del fidanzato (uno dei tanti) di mia madre, mi propose di andare con lui a giocare a golf. Si risposi se può venire anche Niko. Così Niko e io un sabato mattina incontrammo Marco sotto casa e partimmo per il campo da golf. Durante il tragitto Marco ci spiegò il gioco e nella nostra presunzione pensammo di averlo capito. Franco era particolarmente gentile con Niko rivolgendosi frequentemente a lui. Pensai: è più ginnasticato mentre io anche se sportivo sono troppo smilzo. Certo Niko era alto almeno una mano più di me e aveva muscoli in proporzione.
Quando arrivammo sul campo si unirono a noi altri 4 signori che mi sembrarono più vecchi di Franco. Incominciammo a giocare e vidi che i signori e anche Marco si davano da fare per correggere le posizioni di tiro. I prendevano le mani per posizionarle sulla mazza, correggevano le spalle mettevano a posto i piedi.
Mi accorsi che mi passavano spesso la mano sul sedere coma per controllare la posizione e che per caso una mano scivolava anche sul davanti toccandomi l’uccello. Non che mi spiacesse, qualche volta Niko prendendomi in giro perché non avevo ancora sborrato e l’uccello era moscio, mi toccava chiamandomi signorina e facendomi toccare il suo grosso e dura che formava un pugno nei pantaloni, Quando faceva così mi venivano le farfalle nella pancia. Era già mezzogiorni e noi eravamo tutti sudati. Marco propose di fermarsi e fare la doccia ora prima delle due ora di apertura del golf ai soci.
Andammo allo spogliatoio e poi ci spogliammo tutte per andare sotto le docce. Marco ci disse che poi ci saremmo riposati nel suo spogliatoio personale. Vedere tanti maschi nudi che si lavavano assieme insaponandosi a vicenda mi imbarazzò ma nello stesso tempo la vista di tanti cazzi più o meno eretti mi fece uno strano effetto. Mi resi conto che anche il mio stava diventando duro e mi avvicinai a Niko che però era tutto preso di Marco. Ridendo corremmo tutti nudi allo spogliatoio di Marco. Qui vidi un cambiamento gli uomini erano diventati ciarlieri e si toccavano e anche baciavano. Cominciarono a stringersi e io sentì una mano carezzarmi il cazzo mentre mi sussurrava che bel culetto da bambina che hai. Sentii qualcosa appoggiarsi sul mio sedere e toccando capii che era un grosso cazzo. Non ero preoccupato anzi mi sentivo eccitato e come se attendessi qualcosa che doveva succedere. Anche il mio cazzo divenne duro e guardò il soffitto. Volevo dirlo a Niko ma vidi che si era inginocchiato di fronte a Marco e gli accarezzava l’uccello e le palle. Sorrideva e sotto le carezze li cazzo sembrava diventare sempre più grosso e duro. Guardavo affascinato come Niko pian piano spingeva indietro la pelle facendo uscire un cappella grossa e violacea. Poi prese il cazzo che aveva le vene in rilievo e lo leccò- Prima la cappella poi l’asta e infine le palle. Poi, poi aprì la bocca e cominciò a succhiarlo. Marco gli prese la testa e guidò il cazzo nella bocca di Niko sempre più profondamente e sempre più velocemente mentre Niko faceva dei gorgoglii di piacere.
Intorno a loro gli uomini si stavano menando il cazzo e uno si inginocchiò per fare all’altro quello che faceva Niko. Ero affascinato e il mio cazzo duro per la prima volta si fece menare dalla mia mano.
Vidi Niko tirare fuori il cazzo dalla bocca e menarlo facendolo inturgidire ancora di più finché non spruzzo un mare di crema nella sua bocca aperta. Ma come? avevo gridato. Ma mentre guardavo il sorriso goduto di Niko, emisi un Ahi di piacere e dal mio cazzo uno schizzo di sborra finì sul pavimento.
Bravo bravo esclamarono i signori ridendo. Niko era ora steso sulla panca e mentre stava ancora leccando il cazzo di Marco , un signore non giovanissimo, si mise dietro lui e appoggio il cazzo sul suo culetto.
Batté con la cappella il buchino di Niko che ebbe un fremito. Inarcò i fianchi e strillò sii. L’uomo aveva un tubetto di crema in mano e , ne fece colare una quantità sulle dita e mise un dito nel buco di Niko ungendolo. Il buchino ora si apriva e chiedeva sempre più velocemente e il mio amico ansimava.
Di colpo il cazzo gli venne ficcato dentro tutto intero senza pietà.Niko urlò e poi incominciò a ridere. Sii sono una troietta scopami! gridava finché non fu riempito di sborra. Restò spossato sul lettino.
Mi guardarono e pensai ora mi romperanno il culetto ma non sono preparato.
Lasciate stare disse Marco è vergine e l’onore spetta al suo fidanzatino Niko.
Seguì una settimana meravigliosa. Mamma partì on vacanza con un nuovo fidanzato (l’ennesimo). Prima di partire mi lasciò le chiavi di casa e un mucchio di soldi. So che sai arrangiarti e a proposito se vuoi invita Niko disse con un sorriso complice. Così Niko venne da me. Passavamo i pomeriggi a fare ginnastica poi docciavamo assieme e io lo lavavo e poi come una fidanzata lo prendevo tra le braccia. Mi aveva insegnato a baciare con la lingua in bocca e non solo. Imparai a prendere il suo cazzo in bocca e succhiarlo con dolcezza.
Mentre lo facevo entrare in fondo alla gola, Mirko mi strizzava i capezzoli facendomi inturgidire il mio pisellino. Poi mi prendeva la testa frale sue forti mani e mi scopava la bocca chiedendomi di tenere le labbra serrate. Muoveva la mia testa sempre più veloce sino a sentivo il suo cazzo gonfiarsi e scaricare in gola la sua crema che ingoiavo con gioia. I pomeriggi andavamo per negozi e Niko che ora mi chiamava fidanzatina mi comprò un completino; tanghino e regipettino rosa. Poi mi portò in un pornoshop. Non volevo ma mi feci convincere. Parlava così bene. Lì nella cabina mentre lui guardava il film di due fighetti che facevano l’amore, vidi il suo cazzo indurirsi sotto i calzoni. Ero o no una fidanzatina obbediente? Così mi inginocchiai e tirai fuori il suo coso dalla patta dei calzoni, mi intenerii a vederlo così fiero e voglioso e capii che voleva entrarmi in bocca. Presi a succhiarlo leccandolo e ingoiandolo finché con un fremito mi riempi la bocca . Mandai giù tutto e solo allora mi accorsi che dalla porta dei maschi col cazzo in mano ci guardavano gemendo e tirandosi seghe. Mi leccai le labbra voluttuosamente e i maschi mi proposero di assaggi,are la loro crema. No, disse Niko è mia. Ci ricomponemmo e rientrammo nel negozio. Qui Niko disse: siamo fidanzati ci vuole un anello. Lo guardai stupito .L’anello non è per il dito disse il commesso ;è giusto per chiudere le palline della signorina. Era un pesante anello con un luchettino e 2 chiavette.
Provalo! come Niko qui di fronte a tutti? Si giù le mutandine e mettilo. Guardai perplesso ma Niko insisté Non sei la mia fidanzatina? Allora obbedisci. La cosa mi eccitava e calai le mutandine rosa. Per dispetto feci un giro su me stesso così che i clienti vedessero il mio culetto sodo da femminuccia. Presto disse Niko infilando le mie palle nell’anello e chiudendo il lucchetto. Ora sei mia e decido io quando toglierlo.
Mi consolai perché Niko mi portò a fare l’aperitivo in un posto che diceva interessante. Era un locale così dove molte coppie di maschi sedevano ai tavolini. Niko cominciò a giocare col mio uccellino e palline e presto lo vidi crescere. Feci lo stesso a lui e anche lui incominciò ad averlo grosso.
Mi prese la faccia tra le mani e mi baciò in bocca. Uhm sa ancora della mia sborra. Dovrei riempirti non solo la bocca. Arrossii e lui disse: ci sogno dei bagni, ho voglia di essere baciato. Vai prima tu.
Dietro la tenda c’erano diversi bagni che avevano una tenda al posto della porta. Scelsi quello di mezzo e tutto eccitato mi tolsi i vestiti restando in tanghino e reggipetto.
MI misi in ginocchio aprii la bocca, chiusi gli occhi e mi presi in mano il pisellino. Lo sentii armeggiare con i pantaloni che scivolarono a terra e poi il suo caldo uccello entrarmi in bocca. Una mano mi strizzò brutalmente le palle. Urlai. Zitta disse lui. Succhia. Stringeva sempre più forte e alla fine venni sulla sua mano mentre lui mi veniva in bocca. Pulisciti la bocca disse Niko e lecca la tua sborra dalla mia mano.
Mentre lo facevo avevo aperto gli occhi e capito che i tondi buchi neri sulle pareti erano fatti perché ci potessero vedere.
La cosa mi eccitò e il mio pisello ritornò duro.
Ma guarda rise Niko, una fidanzatina vogliosa. Penso che dovrò proprio accontentarla.
Quella sera mentre ci dividavamo una pizza, decisi che il giorno successivo avrei dato la mia verginità a Niko.
Andammo a dormire ognuno a casa sua dandoci appuntamento per il pomeriggio successivo.
Preparai la casa per il suo arrivo che avevo deciso doveva essere alle 18. Mi ero comprato delle riviste per donne per capire come mettermi. Un bagno profumano e una rasatura nelle parti intime anche se i pelini erano quasi invisibili. Preoccupato per quanto letto, presi una crema di mia madre e mi unsi abbondantemente il buchetto, facendo entrare il dito unto sino in fondo.
Feci anche un clisterino per essere pulito. Lasciando da parte il completino che mi aveva regalato presi dall’armadio di mia madre una mutandina nera molto sexy e poi per pazzia presi unsuo bustino. Era in cuoio nero e benché mancasse qualcosa di mio alla zona tette., mi dava un corpo stretto in vita con un culetto che risultava più rotondo del naturale. Completai con delle calze nere autoreggenti.
Ero indeciso se truccarmi, poi decisi di no. Non ero una donna, ero un maschietto a cui essere fidanzatina.
Preparai una bottiglia di champagne e alle 17e trenta stretta in una vestaglia di mia madre, bevvi un bicchiere di whisky per darmi coraggio. Alle 18 il suono del campanello mi fece accorrere alla porta che avevo lasciato socchiusa Niko si presentò con un mazzo di fiori emi sorrise.
Da quel momento mi sentii fondere dentro e non ricordo molto anche perché sono cose mie. Piano piano mi spoglio giocando ogni volta con il mio corpo. Mi carezzava tutto le gambe, le spalle le braccia, poi mi tolse il corpetto e iniziò a succhiarmi i capezzoli. Cavolo non avrei mai pensato che sotto quei baci mi sarebbeero cresciute delle tette con i capezzoli che gridavano mordimi torcimi. Lo fece e rea un dolore così bello.
Mi baciò il sedere e dopo avermi girato, mise la lingua nel mio buchetto. Persi ogni controllo e cominciai a spogliarlo nudo. Quando gli toccai il cazzo vidi che era diventato immenso. Non ancora disse Niko mentre io avevo già aperto la bocca. Mi baciò e allora cominciai a piangere. Ti prego Niko, prendimi, mettimelo voglio essere tua, voglio essere la tua fidanzata, voglio essere sverginata da te! Nico sorrise e rispose : si mio bel ragazzino vestito a femminuccia. Mi piaci e ti farò mio. Mettiti sul letto.
Mi misi sul letto con il culetto in alto e le gambe divaricate per far pendere le palle. Avevo studiato la posizione su una rivista per gay. Nella foto i due sembravano molto contenti e quindi decisi di imitarli.
Mirko finì di spogliarsi mentre io stavo già ansimando in attesa del piacere. Abbracciavo il cuscino come se fosse Mirko mentre lui con una mano mi strizzava il pisellino e le palline facendomi fare degli urlettini e con l’altra mi carezzava il culetto alternando poi dei baci sul buchetto alla penetrazione di un dito e poi due che dolcemente mi allargavano. Non resistei più e senza vergogna urlai inculami!
Mi entrò dolcemente e lo sentii nel pancino mentre vedevo stelle danzare sui muri. Entrava e usciva e entrava e ogni volta stavo per svenire dal piacer. Mi sentivo piena di lui e mi sentivo grata. Quando venne e mi riempì di sugo caldo che abbondante colava dal buchetto, pensai ecco, ha messo il suo marchio su di me .Sono sua. Come non importa so che lui mi possiede. Grazie Niko. La serata assieme fu troppo bella per raccontarla a altri.
La mamma mandò una mail” starò via anche la settimana prossima, i soldi dovrebbero bastare, altrimenti ci sono 500 euro nella borsa rossa, ultimo cassetto baci. “Risposi, non preoccuparti qui tutto bene, studio ginnastica cinema. Niko saluta” Fu una specie di luna di miele. Trattai Niko come se fosse mio marito compiacendolo, facendo quello che voleva. Andammo nei boschi dove mi prese alla selvaggia contro un tronco, andammo sulle spiagge deserte dove alla luna in cielo mi prese come una femminuccia da davanti facendomi mettere le gambe sulle sue spalle. Andammo molto al cinema dove ci toccavamo per tornare arrapati a casa e fare l’amore.
Il venerdì della seconda settimana ci telefonò Marco” Dove siete finiti? Non farete mica le brutte cose assieme o magari si? Comunque per sabato siete invitati a casa mia a una festa mascherata, ma attenzione è un po' particolare: il tema e come mi sento e attenzione avremo anche delle donne.
Ne parlai con Niko e decidemmo che lui si sarebbe vestito da negriero. Giacchino e pantaloni di lamé che avrebbero messo in evidenza un cazzo enorme, stivaletti e turbante.
Io decisi di vestirmi da fidanzatina sottomessa ma troietta. Il famoso tanghino rosa e reggipetto, anello alle palline e due anelli con fermo a molla sui capezzoli(me l aveva regalati Niko) facevano male strizzando la punta dei capezzoli ma mi eccitavano facendomi camminare di sghembo a causa del pisello indurito.
Per fermi vedere avrei coperto il tutto con una grande sciarpa trasparente. Il tutto coperto da pantaloni e tshirt che mi sarei tolta. Arrivammo che la festa era già iniziata e si sentivano strani aromi nell’aria. La gente sembrava molto allegra e più nuda che vestita.
Tutti si strusciavano e si baciavano uomini con uomini e donne con donne. Quando mi spogliai Marco sembrò indeciso se mandarmi tra gli uomini o le donne. Niko gli parlò all’orecchio e lo baciò. Bene rispose Marco lo dichiariamo fidanzato troietta e che vada dove vuole. Lo scherzo non mi piacque ma ormai la festa era entrata nel pieno. Mi sentivo bellissimo e desiderato vestito solo della sciarpa trasparente che lasciava intravedere i capezzoli duri e gonfi,il pisello che ora era pisellone , le palline tirate e soprattutto il mio delizioso culetto che sfondato da Niko era ancora più bello. Niko era scomparso e io mi sentivo eccitato dagli sguardi che si posavano su di me come muti inviti.
Capivo, capivo che il mio corpicino poteva far godere molti uomini. Passavo parlavo, mentre gli occhi truccati annuivano sensualmente. Cominciai a bere cose strane emi fecero anche sniffare qualcosa.
MI sembrava che il mio corpo fosse fatto di punti che a toccarli mi facevano godere mentre il mio buchetto e la mia bocca erano golosi di essere riempiti , riempiti da quei grossi cazzi che dritti percorrevano la sala in cerca di buchi da riempire.
Verso il mattino mi ripresi, avevo la testa riempita di cotone e non ricordavo cosa avessi fatto. Andai in bagno e vidi che avevo il viso e i capelli incrostati di sperma. Sentivo un prurito al culetto e mi girai per vedere allo specchio che il buchino era così aperto che ci sarebbe passata una mano.
Colava sperma come si tutti gli uomini della sala mi avessero inculato.
Mi ficcai sotto la doccia lavando anche il tanghino e reggipettino. Asciugai tutto col fon e mi midsi alla ricerca di Niko. Sentii la sua voce che gemeva filtrare da una stanza al piano superiore.
Cautamente aprii la porta e lo spettacolo mi sconvolse. Niko stava scopando una donna che con le gambe aperte per accoglierlo, si strizzava i capezzoli gridando dammelo, dammelo.
Avevo perdonato a Niko di essere il fidanzato di Marco (quello che ti faccio io, Marco lo fa a me aveva detto ,sono il suo fidanzatino) ma una donna! Una donna no!
Urlai di rabbia e entrai nella camera. La donna non si scompose solo tirò fuori l’uccello di Niko dalla sua figa.
Guarda, guarda il tuo puttanello ti ha scoperto. Non è educato cosa facciamo?
Dunque puttanello mi chiamava Niko con gli amici. MI scagliai contro di sui, ma due sberle mi fecero crollare a terra. Piansi, Hai ragione Anna, sorrise sinistro, dobbiamo educare questo puttanello disobbediente. MI tirò su come un a bambola di stracci strizzandomi le palle sino a farmi urlare di dolore.
Mi portò vicino al letto dove Anna stava con le gambe aperte mostrando il suo sesso gonfio di piacere.
MI ha impedito di venire ora devi rimediare mi sussurrò Niko nell’orecchi mentre mi strizzava i capezzoli tra le dita.
Mettiti in piedi culo all’aria gambe aperte e giù la testa, leccale la figa. Volevo ribellarmi ma la sua man pesante mi colpì più volte il culetto che sentii bruciare.
Continuò sino a quando dissi basta.
MI riempì di sborra e pensai che avesse finito-
Invece disse girati e indicò a Anna di strizzarmi le palline. Ululai. Bene disse Niko ora che hai la bocca aperta puliscimi il cazzo con la lingua. Quando ebbi finito il suo cazzo era di nuovo duro. MI fece girare e tutto ricominciò da capo.
Così per tre volte e ogni volta mi chiedeva cosa sei rispondevo la tua fidanzatina. No diceva Anna sei la sua troietta puttanello e devi fare tutto quello che vuole lui.
Ma alla terza volta incominciai a passare dal dolore al godimento. Ero scosso da brividi, facevo movimenti scomposti e continuavo a venire facendo macchie bianche sul pavimento.
Crollai in ginocchi piangendo per il dolore e il godimento contemporanei senza più capire.
Godevo per essere preso brutalmente ma anche per le palle strizzate e per i capezzoli tirati.
Godevo a vedere Niko il mio uomo, il mio padrone. Lo guardavo e al solo guardarlo l’uccello si drizzava e io non resistevo a farmi un’altra sega.
Ora basta disse Niko. E sorrise.
MI fece mettere in ginocchio e mi lego le mani dietro la schiena. Ti devi far perdonare furono le parole successive. IL mo cazzo è stanco.
Voglio che la tua bocca lo faccia indurire e se ti verrò in gola sarai perdonata troietta puttanello fidanzatina.
Accennai di sì e tirai fuori la lingua per leccargli il cazzo.
Sentivo una profonda gratitudine per il mio uomo che mi permetteva di redimermi e nel contempo sentivo di godere nel profondo del mio buchino e nel mio cazzo. Leccavo con gioia e man mano che si induriva lo prendevo prima tra le labbra poi in bocca poi in profondo nella gola. Dopo un tempo infinito in cui ero venuto ancora macchiano il tappeto, sentii la sua cappella gonfiarsi e un getto cremoso scendermi in gola. Ah, pensai ma è venuto sei volte.
Gli pulii l cazzo con cura usando al meglio la lingua che ora era gonfia.
MI slegò. Rimani in ginocchio. Ricordati che ero il tuo fidanzato e tu eri la mia fidanzatina, ma ora io sono il tuo signore e padrone e tu un puttanello troietta che mi appartiene che deve fare tutto quello che voglio.
Alzò un dito, ripeti cosa sono? Sei il mio signore e padrone.
E tu cosa sei ?sono un puttanello troietta che ti appartiene e che deve fare tutto quello che tu padrone e signore vuoi.
Brava, hai imparato. Giura che sarà per sempre. Annuii con la testa sussurrando si con le labbra gonfie e impastate di sborra, ma nel mio cervello avevo deciso che non sarebbe durato a lungo-
Niko girò la testa le labbra coperte di bianca cremo e ammiccò.
Come eravamo arrivati a questo?
Niko di 2 anni maggiore era l’amico che ammiravo per le sue capacità sportive. Ci allenavamo quasi tutti i giorni e confrontavo il suo corpo da vero maschio con il mio sottile quasi femminile. Lo avevo ammirato sotto la doccia e mi ero offerto di insaponarlo. Mi piaceva toccarlo ma quando gli toccai le natiche sode e la mano scivolò sul suo uccello mi disse lascia perdere che sei ancora ragazzo.
All’inizio dell’estate, Marco fratello del fidanzato (uno dei tanti) di mia madre, mi propose di andare con lui a giocare a golf. Si risposi se può venire anche Niko. Così Niko e io un sabato mattina incontrammo Marco sotto casa e partimmo per il campo da golf. Durante il tragitto Marco ci spiegò il gioco e nella nostra presunzione pensammo di averlo capito. Franco era particolarmente gentile con Niko rivolgendosi frequentemente a lui. Pensai: è più ginnasticato mentre io anche se sportivo sono troppo smilzo. Certo Niko era alto almeno una mano più di me e aveva muscoli in proporzione.
Quando arrivammo sul campo si unirono a noi altri 4 signori che mi sembrarono più vecchi di Franco. Incominciammo a giocare e vidi che i signori e anche Marco si davano da fare per correggere le posizioni di tiro. I prendevano le mani per posizionarle sulla mazza, correggevano le spalle mettevano a posto i piedi.
Mi accorsi che mi passavano spesso la mano sul sedere coma per controllare la posizione e che per caso una mano scivolava anche sul davanti toccandomi l’uccello. Non che mi spiacesse, qualche volta Niko prendendomi in giro perché non avevo ancora sborrato e l’uccello era moscio, mi toccava chiamandomi signorina e facendomi toccare il suo grosso e dura che formava un pugno nei pantaloni, Quando faceva così mi venivano le farfalle nella pancia. Era già mezzogiorni e noi eravamo tutti sudati. Marco propose di fermarsi e fare la doccia ora prima delle due ora di apertura del golf ai soci.
Andammo allo spogliatoio e poi ci spogliammo tutte per andare sotto le docce. Marco ci disse che poi ci saremmo riposati nel suo spogliatoio personale. Vedere tanti maschi nudi che si lavavano assieme insaponandosi a vicenda mi imbarazzò ma nello stesso tempo la vista di tanti cazzi più o meno eretti mi fece uno strano effetto. Mi resi conto che anche il mio stava diventando duro e mi avvicinai a Niko che però era tutto preso di Marco. Ridendo corremmo tutti nudi allo spogliatoio di Marco. Qui vidi un cambiamento gli uomini erano diventati ciarlieri e si toccavano e anche baciavano. Cominciarono a stringersi e io sentì una mano carezzarmi il cazzo mentre mi sussurrava che bel culetto da bambina che hai. Sentii qualcosa appoggiarsi sul mio sedere e toccando capii che era un grosso cazzo. Non ero preoccupato anzi mi sentivo eccitato e come se attendessi qualcosa che doveva succedere. Anche il mio cazzo divenne duro e guardò il soffitto. Volevo dirlo a Niko ma vidi che si era inginocchiato di fronte a Marco e gli accarezzava l’uccello e le palle. Sorrideva e sotto le carezze li cazzo sembrava diventare sempre più grosso e duro. Guardavo affascinato come Niko pian piano spingeva indietro la pelle facendo uscire un cappella grossa e violacea. Poi prese il cazzo che aveva le vene in rilievo e lo leccò- Prima la cappella poi l’asta e infine le palle. Poi, poi aprì la bocca e cominciò a succhiarlo. Marco gli prese la testa e guidò il cazzo nella bocca di Niko sempre più profondamente e sempre più velocemente mentre Niko faceva dei gorgoglii di piacere.
Intorno a loro gli uomini si stavano menando il cazzo e uno si inginocchiò per fare all’altro quello che faceva Niko. Ero affascinato e il mio cazzo duro per la prima volta si fece menare dalla mia mano.
Vidi Niko tirare fuori il cazzo dalla bocca e menarlo facendolo inturgidire ancora di più finché non spruzzo un mare di crema nella sua bocca aperta. Ma come? avevo gridato. Ma mentre guardavo il sorriso goduto di Niko, emisi un Ahi di piacere e dal mio cazzo uno schizzo di sborra finì sul pavimento.
Bravo bravo esclamarono i signori ridendo. Niko era ora steso sulla panca e mentre stava ancora leccando il cazzo di Marco , un signore non giovanissimo, si mise dietro lui e appoggio il cazzo sul suo culetto.
Batté con la cappella il buchino di Niko che ebbe un fremito. Inarcò i fianchi e strillò sii. L’uomo aveva un tubetto di crema in mano e , ne fece colare una quantità sulle dita e mise un dito nel buco di Niko ungendolo. Il buchino ora si apriva e chiedeva sempre più velocemente e il mio amico ansimava.
Di colpo il cazzo gli venne ficcato dentro tutto intero senza pietà.Niko urlò e poi incominciò a ridere. Sii sono una troietta scopami! gridava finché non fu riempito di sborra. Restò spossato sul lettino.
Mi guardarono e pensai ora mi romperanno il culetto ma non sono preparato.
Lasciate stare disse Marco è vergine e l’onore spetta al suo fidanzatino Niko.
Seguì una settimana meravigliosa. Mamma partì on vacanza con un nuovo fidanzato (l’ennesimo). Prima di partire mi lasciò le chiavi di casa e un mucchio di soldi. So che sai arrangiarti e a proposito se vuoi invita Niko disse con un sorriso complice. Così Niko venne da me. Passavamo i pomeriggi a fare ginnastica poi docciavamo assieme e io lo lavavo e poi come una fidanzata lo prendevo tra le braccia. Mi aveva insegnato a baciare con la lingua in bocca e non solo. Imparai a prendere il suo cazzo in bocca e succhiarlo con dolcezza.
Mentre lo facevo entrare in fondo alla gola, Mirko mi strizzava i capezzoli facendomi inturgidire il mio pisellino. Poi mi prendeva la testa frale sue forti mani e mi scopava la bocca chiedendomi di tenere le labbra serrate. Muoveva la mia testa sempre più veloce sino a sentivo il suo cazzo gonfiarsi e scaricare in gola la sua crema che ingoiavo con gioia. I pomeriggi andavamo per negozi e Niko che ora mi chiamava fidanzatina mi comprò un completino; tanghino e regipettino rosa. Poi mi portò in un pornoshop. Non volevo ma mi feci convincere. Parlava così bene. Lì nella cabina mentre lui guardava il film di due fighetti che facevano l’amore, vidi il suo cazzo indurirsi sotto i calzoni. Ero o no una fidanzatina obbediente? Così mi inginocchiai e tirai fuori il suo coso dalla patta dei calzoni, mi intenerii a vederlo così fiero e voglioso e capii che voleva entrarmi in bocca. Presi a succhiarlo leccandolo e ingoiandolo finché con un fremito mi riempi la bocca . Mandai giù tutto e solo allora mi accorsi che dalla porta dei maschi col cazzo in mano ci guardavano gemendo e tirandosi seghe. Mi leccai le labbra voluttuosamente e i maschi mi proposero di assaggi,are la loro crema. No, disse Niko è mia. Ci ricomponemmo e rientrammo nel negozio. Qui Niko disse: siamo fidanzati ci vuole un anello. Lo guardai stupito .L’anello non è per il dito disse il commesso ;è giusto per chiudere le palline della signorina. Era un pesante anello con un luchettino e 2 chiavette.
Provalo! come Niko qui di fronte a tutti? Si giù le mutandine e mettilo. Guardai perplesso ma Niko insisté Non sei la mia fidanzatina? Allora obbedisci. La cosa mi eccitava e calai le mutandine rosa. Per dispetto feci un giro su me stesso così che i clienti vedessero il mio culetto sodo da femminuccia. Presto disse Niko infilando le mie palle nell’anello e chiudendo il lucchetto. Ora sei mia e decido io quando toglierlo.
Mi consolai perché Niko mi portò a fare l’aperitivo in un posto che diceva interessante. Era un locale così dove molte coppie di maschi sedevano ai tavolini. Niko cominciò a giocare col mio uccellino e palline e presto lo vidi crescere. Feci lo stesso a lui e anche lui incominciò ad averlo grosso.
Mi prese la faccia tra le mani e mi baciò in bocca. Uhm sa ancora della mia sborra. Dovrei riempirti non solo la bocca. Arrossii e lui disse: ci sogno dei bagni, ho voglia di essere baciato. Vai prima tu.
Dietro la tenda c’erano diversi bagni che avevano una tenda al posto della porta. Scelsi quello di mezzo e tutto eccitato mi tolsi i vestiti restando in tanghino e reggipetto.
MI misi in ginocchio aprii la bocca, chiusi gli occhi e mi presi in mano il pisellino. Lo sentii armeggiare con i pantaloni che scivolarono a terra e poi il suo caldo uccello entrarmi in bocca. Una mano mi strizzò brutalmente le palle. Urlai. Zitta disse lui. Succhia. Stringeva sempre più forte e alla fine venni sulla sua mano mentre lui mi veniva in bocca. Pulisciti la bocca disse Niko e lecca la tua sborra dalla mia mano.
Mentre lo facevo avevo aperto gli occhi e capito che i tondi buchi neri sulle pareti erano fatti perché ci potessero vedere.
La cosa mi eccitò e il mio pisello ritornò duro.
Ma guarda rise Niko, una fidanzatina vogliosa. Penso che dovrò proprio accontentarla.
Quella sera mentre ci dividavamo una pizza, decisi che il giorno successivo avrei dato la mia verginità a Niko.
Andammo a dormire ognuno a casa sua dandoci appuntamento per il pomeriggio successivo.
Preparai la casa per il suo arrivo che avevo deciso doveva essere alle 18. Mi ero comprato delle riviste per donne per capire come mettermi. Un bagno profumano e una rasatura nelle parti intime anche se i pelini erano quasi invisibili. Preoccupato per quanto letto, presi una crema di mia madre e mi unsi abbondantemente il buchetto, facendo entrare il dito unto sino in fondo.
Feci anche un clisterino per essere pulito. Lasciando da parte il completino che mi aveva regalato presi dall’armadio di mia madre una mutandina nera molto sexy e poi per pazzia presi unsuo bustino. Era in cuoio nero e benché mancasse qualcosa di mio alla zona tette., mi dava un corpo stretto in vita con un culetto che risultava più rotondo del naturale. Completai con delle calze nere autoreggenti.
Ero indeciso se truccarmi, poi decisi di no. Non ero una donna, ero un maschietto a cui essere fidanzatina.
Preparai una bottiglia di champagne e alle 17e trenta stretta in una vestaglia di mia madre, bevvi un bicchiere di whisky per darmi coraggio. Alle 18 il suono del campanello mi fece accorrere alla porta che avevo lasciato socchiusa Niko si presentò con un mazzo di fiori emi sorrise.
Da quel momento mi sentii fondere dentro e non ricordo molto anche perché sono cose mie. Piano piano mi spoglio giocando ogni volta con il mio corpo. Mi carezzava tutto le gambe, le spalle le braccia, poi mi tolse il corpetto e iniziò a succhiarmi i capezzoli. Cavolo non avrei mai pensato che sotto quei baci mi sarebbeero cresciute delle tette con i capezzoli che gridavano mordimi torcimi. Lo fece e rea un dolore così bello.
Mi baciò il sedere e dopo avermi girato, mise la lingua nel mio buchetto. Persi ogni controllo e cominciai a spogliarlo nudo. Quando gli toccai il cazzo vidi che era diventato immenso. Non ancora disse Niko mentre io avevo già aperto la bocca. Mi baciò e allora cominciai a piangere. Ti prego Niko, prendimi, mettimelo voglio essere tua, voglio essere la tua fidanzata, voglio essere sverginata da te! Nico sorrise e rispose : si mio bel ragazzino vestito a femminuccia. Mi piaci e ti farò mio. Mettiti sul letto.
Mi misi sul letto con il culetto in alto e le gambe divaricate per far pendere le palle. Avevo studiato la posizione su una rivista per gay. Nella foto i due sembravano molto contenti e quindi decisi di imitarli.
Mirko finì di spogliarsi mentre io stavo già ansimando in attesa del piacere. Abbracciavo il cuscino come se fosse Mirko mentre lui con una mano mi strizzava il pisellino e le palline facendomi fare degli urlettini e con l’altra mi carezzava il culetto alternando poi dei baci sul buchetto alla penetrazione di un dito e poi due che dolcemente mi allargavano. Non resistei più e senza vergogna urlai inculami!
Mi entrò dolcemente e lo sentii nel pancino mentre vedevo stelle danzare sui muri. Entrava e usciva e entrava e ogni volta stavo per svenire dal piacer. Mi sentivo piena di lui e mi sentivo grata. Quando venne e mi riempì di sugo caldo che abbondante colava dal buchetto, pensai ecco, ha messo il suo marchio su di me .Sono sua. Come non importa so che lui mi possiede. Grazie Niko. La serata assieme fu troppo bella per raccontarla a altri.
La mamma mandò una mail” starò via anche la settimana prossima, i soldi dovrebbero bastare, altrimenti ci sono 500 euro nella borsa rossa, ultimo cassetto baci. “Risposi, non preoccuparti qui tutto bene, studio ginnastica cinema. Niko saluta” Fu una specie di luna di miele. Trattai Niko come se fosse mio marito compiacendolo, facendo quello che voleva. Andammo nei boschi dove mi prese alla selvaggia contro un tronco, andammo sulle spiagge deserte dove alla luna in cielo mi prese come una femminuccia da davanti facendomi mettere le gambe sulle sue spalle. Andammo molto al cinema dove ci toccavamo per tornare arrapati a casa e fare l’amore.
Il venerdì della seconda settimana ci telefonò Marco” Dove siete finiti? Non farete mica le brutte cose assieme o magari si? Comunque per sabato siete invitati a casa mia a una festa mascherata, ma attenzione è un po' particolare: il tema e come mi sento e attenzione avremo anche delle donne.
Ne parlai con Niko e decidemmo che lui si sarebbe vestito da negriero. Giacchino e pantaloni di lamé che avrebbero messo in evidenza un cazzo enorme, stivaletti e turbante.
Io decisi di vestirmi da fidanzatina sottomessa ma troietta. Il famoso tanghino rosa e reggipetto, anello alle palline e due anelli con fermo a molla sui capezzoli(me l aveva regalati Niko) facevano male strizzando la punta dei capezzoli ma mi eccitavano facendomi camminare di sghembo a causa del pisello indurito.
Per fermi vedere avrei coperto il tutto con una grande sciarpa trasparente. Il tutto coperto da pantaloni e tshirt che mi sarei tolta. Arrivammo che la festa era già iniziata e si sentivano strani aromi nell’aria. La gente sembrava molto allegra e più nuda che vestita.
Tutti si strusciavano e si baciavano uomini con uomini e donne con donne. Quando mi spogliai Marco sembrò indeciso se mandarmi tra gli uomini o le donne. Niko gli parlò all’orecchio e lo baciò. Bene rispose Marco lo dichiariamo fidanzato troietta e che vada dove vuole. Lo scherzo non mi piacque ma ormai la festa era entrata nel pieno. Mi sentivo bellissimo e desiderato vestito solo della sciarpa trasparente che lasciava intravedere i capezzoli duri e gonfi,il pisello che ora era pisellone , le palline tirate e soprattutto il mio delizioso culetto che sfondato da Niko era ancora più bello. Niko era scomparso e io mi sentivo eccitato dagli sguardi che si posavano su di me come muti inviti.
Capivo, capivo che il mio corpicino poteva far godere molti uomini. Passavo parlavo, mentre gli occhi truccati annuivano sensualmente. Cominciai a bere cose strane emi fecero anche sniffare qualcosa.
MI sembrava che il mio corpo fosse fatto di punti che a toccarli mi facevano godere mentre il mio buchetto e la mia bocca erano golosi di essere riempiti , riempiti da quei grossi cazzi che dritti percorrevano la sala in cerca di buchi da riempire.
Verso il mattino mi ripresi, avevo la testa riempita di cotone e non ricordavo cosa avessi fatto. Andai in bagno e vidi che avevo il viso e i capelli incrostati di sperma. Sentivo un prurito al culetto e mi girai per vedere allo specchio che il buchino era così aperto che ci sarebbe passata una mano.
Colava sperma come si tutti gli uomini della sala mi avessero inculato.
Mi ficcai sotto la doccia lavando anche il tanghino e reggipettino. Asciugai tutto col fon e mi midsi alla ricerca di Niko. Sentii la sua voce che gemeva filtrare da una stanza al piano superiore.
Cautamente aprii la porta e lo spettacolo mi sconvolse. Niko stava scopando una donna che con le gambe aperte per accoglierlo, si strizzava i capezzoli gridando dammelo, dammelo.
Avevo perdonato a Niko di essere il fidanzato di Marco (quello che ti faccio io, Marco lo fa a me aveva detto ,sono il suo fidanzatino) ma una donna! Una donna no!
Urlai di rabbia e entrai nella camera. La donna non si scompose solo tirò fuori l’uccello di Niko dalla sua figa.
Guarda, guarda il tuo puttanello ti ha scoperto. Non è educato cosa facciamo?
Dunque puttanello mi chiamava Niko con gli amici. MI scagliai contro di sui, ma due sberle mi fecero crollare a terra. Piansi, Hai ragione Anna, sorrise sinistro, dobbiamo educare questo puttanello disobbediente. MI tirò su come un a bambola di stracci strizzandomi le palle sino a farmi urlare di dolore.
Mi portò vicino al letto dove Anna stava con le gambe aperte mostrando il suo sesso gonfio di piacere.
MI ha impedito di venire ora devi rimediare mi sussurrò Niko nell’orecchi mentre mi strizzava i capezzoli tra le dita.
Mettiti in piedi culo all’aria gambe aperte e giù la testa, leccale la figa. Volevo ribellarmi ma la sua man pesante mi colpì più volte il culetto che sentii bruciare.
Continuò sino a quando dissi basta.
MI riempì di sborra e pensai che avesse finito-
Invece disse girati e indicò a Anna di strizzarmi le palline. Ululai. Bene disse Niko ora che hai la bocca aperta puliscimi il cazzo con la lingua. Quando ebbi finito il suo cazzo era di nuovo duro. MI fece girare e tutto ricominciò da capo.
Così per tre volte e ogni volta mi chiedeva cosa sei rispondevo la tua fidanzatina. No diceva Anna sei la sua troietta puttanello e devi fare tutto quello che vuole lui.
Ma alla terza volta incominciai a passare dal dolore al godimento. Ero scosso da brividi, facevo movimenti scomposti e continuavo a venire facendo macchie bianche sul pavimento.
Crollai in ginocchi piangendo per il dolore e il godimento contemporanei senza più capire.
Godevo per essere preso brutalmente ma anche per le palle strizzate e per i capezzoli tirati.
Godevo a vedere Niko il mio uomo, il mio padrone. Lo guardavo e al solo guardarlo l’uccello si drizzava e io non resistevo a farmi un’altra sega.
Ora basta disse Niko. E sorrise.
MI fece mettere in ginocchio e mi lego le mani dietro la schiena. Ti devi far perdonare furono le parole successive. IL mo cazzo è stanco.
Voglio che la tua bocca lo faccia indurire e se ti verrò in gola sarai perdonata troietta puttanello fidanzatina.
Accennai di sì e tirai fuori la lingua per leccargli il cazzo.
Sentivo una profonda gratitudine per il mio uomo che mi permetteva di redimermi e nel contempo sentivo di godere nel profondo del mio buchino e nel mio cazzo. Leccavo con gioia e man mano che si induriva lo prendevo prima tra le labbra poi in bocca poi in profondo nella gola. Dopo un tempo infinito in cui ero venuto ancora macchiano il tappeto, sentii la sua cappella gonfiarsi e un getto cremoso scendermi in gola. Ah, pensai ma è venuto sei volte.
Gli pulii l cazzo con cura usando al meglio la lingua che ora era gonfia.
MI slegò. Rimani in ginocchio. Ricordati che ero il tuo fidanzato e tu eri la mia fidanzatina, ma ora io sono il tuo signore e padrone e tu un puttanello troietta che mi appartiene che deve fare tutto quello che voglio.
Alzò un dito, ripeti cosa sono? Sei il mio signore e padrone.
E tu cosa sei ?sono un puttanello troietta che ti appartiene e che deve fare tutto quello che tu padrone e signore vuoi.
Brava, hai imparato. Giura che sarà per sempre. Annuii con la testa sussurrando si con le labbra gonfie e impastate di sborra, ma nel mio cervello avevo deciso che non sarebbe durato a lungo-
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