Mentre godevo mi sono lasciata andare

di
genere
scambio di coppia

fino a poco tempo fa ero una donna normale: una madre affettuosa e una moglie fedele e tranquilla. Io sono Michela, ho 46 anni e devo dire che sono ancora una bella donna con le curve al posto giusto. Alberto, mio marito, anche lui è un bell'uomo di 49 anni e insieme formiamo una bella coppia stimata e invidiata. Da quando, circa un anno, nostro figlio ha iniziato a lavorare in un'altra città e sta fuori tutta la settimana, ritornando venerdì sera e ripartendo la domenica pomeriggio, abbiamo riscoperto le voglie ei piaceri del sesso da tempo ormai sopiti per tanti motivi: famiglia, lavoro, vari pensieri e anche noia. I nostri rapporti erano ridotti al lumicino: il sabato sera quando nostro figlio ,fuori con gli amici, rientrava tardi. Con l'assenza di nostro figlio è cambiato tutto quando un pomeriggio ci siamo messi a scopare sul divano mentre seguivamo un programma alla televisione. Da quel giorno in noi si sono svegliati i sensi e tutte le voglie sessuali provocandoci e scopando quando possibile, senza aspettare la sera. Premetto che, da questo punto di vista, siamo stati sempre una coppia del tutto disinibita e senza segreti. La svolta definitiva, quella che è stata determinante sul mio ego, sia mentalmente che fisicamente, facendomi sentire attraente agli occhi degli altri uomini, è avvenuta questa estate al mare. Abitiamo in un grosso centro sulla costa meridionale della Sicilia. Eravamo sotto l'ombrellone; io sulla sdraio, supina con le gambe ripiegate ginocchia su, sfogliavo un settimanale femminile; lui seduto guardando qua e la salutando conoscenti. Improvvisamente mi disse che mi guardavano come se mi volessero scopare. Me lo disse così chiaramente e serenamente che rimasi perplessa riflettendo se avessi capito bene e se dicesse veramente. "Chi? Si a me" risposi stupidamente. Insisteva che stavo facendo girare la testa a qualcuno e gli dissi di smetterla di fare lo scemo, ma stupidamente, approfittando dei miei occhiali scuri da sole, cercavo di individuare lo sguardo di qualcuno su di me. Che scema! pensai. Questo giochetto durò diversi giorni e mi piaceva sempre di più. Finché un giorno, rientrati a casa dal mare, subito dopo la doccia, mentre preparavo il pranzo, prese a toccarmi nelle parti intime e alle mie lamentale rispose dicendo che non resisteva più a pensare che al mare sbavavano per me. Gli dissi che era pazzo ma scopammo li in cucina chiedendomi in continuazione se mi piaceva essere guardata e desiderata. Ad un certo punto, al massimo del godimento, risposi di si. Giorno dopo giorno la situazione era sempre più intrigante e quando a letto incominciarono a palesarsi le nostre fantasie la mia complicità fu totale. Quando una domenica mattina del mese di dicembre, seduti a tavolino dentro un bar, mi stuzzicò facendomi notare come un tizio mi stava spogliando con lo sguardo, gli dissi che era troppo fantastico. Insistendo mi indicò il tizio. Era vero e sentivo lo sguardo libidinoso di costui addosso. Io naturalmente ero curiosa e di tanto in tanto incontravo lo sguardo del tizio. mi sentivo a disagio, rossa ma lusingata. Mio marito mi diceva che lo stavo facendo impazzire e poi mi disse che guardava la mia bocca perché, sicuramente, desiderava un pompino da me. Gli dissi di smetterla di fare lo scemo ma il mio sguardo, istintivamente, andò sulla patta del tizio il quale lo notò. Immaginate la mia mortificazione. Continuò dicendo che quello immaginava di avere il cazzo dentro la mia bocca. Mi chiese se avessi la fica bagnata e gli risposi, sorridendo e mortificata, che erano affari miei. Lo sapeva già che a casa l'avrei spompinato immaginando il cazzo di quel tizio. Fu proprio così. Incominciò ad interessarsi al mio abbigliamento: elegante lo ero sempre stata senza che nessuno mi consigliasse, ma lui mi voleva più sexy e sensuale senza, naturalmente, essere appariscente ed osé. Pretese pure che non usassi più i collant, bensì le calze autoreggenti. A breve incominciò a farmi strane domande tipo: ti piacerebbe farlo con un altro? Oppure: con un altro faresti le stesse cose che fai con me? Io sorridevo, non rispondevo e lo fissavo come per dirgli scherzosamente che stava diventando maniaco e pervertito. Tutto finiva li fino a quando incominciò a farmi strane proposte tipo: ti andrebbe, anche per curiosità, di andare per una volta in un club per scambisti? Oppure: che ne dici se conoscessimo una coppia di scambisti in un sito specializzato? Per non rispondere con un no secco gli dicevo che ero contraria. Però sempre più spesso la libidine e la lussuria avevano il sopravvento dentro di me. Una sera, distesa a pancia in giù dopo una bellissima inculata alla pecorina, mi allargò le chiappe e mi disse che mi era rimasto il buco apertissimo. Mi penetrò col pollice mentre col resto della mano prese a massaggiarmi tutta la fica. Ansimavo e mi disse che era proprio un peccato che fosse solo lui a usare un culo stupendo come il mio e se mi sarebbe piaciuto essere inculata da un altro. Io lo desideravo; non rispondevo ma volevo che lo capisse lui. Insomma, dentro di me mi sentivo sempre più troia senza esserlo mai stata. Una sera dopo cena mi chiese se volessi fare un giro. Risposi che faceva freddo e lui ribatté: un giro in macchina, tanto per uscire. Un giretto in centro e poi imboccò la statale dicendo che voleva farmi vedere un posto. Dopo una mezz'oretta, subito dopo un'area di servizio, imboccò una stradina sterrata, arrivammo in un ampio spiazzale e si fermò in un angolo. Chiesi che posto fosse e che avevo paura. Mi spiegò qualcosa e dissi che era matto e che non mi piaceva stare li. Constatai da me: auto ferme, auto che arrivavano, segnali di fari e donne che scendevano da un'auto e salivano su un'altra; altre auto sembravano ragazzi curiosi che facevano un giro completo per individuare una donna disponibile o un marito che concedesse la propria moglie; guardoni di ogni età e colore che si aggiravano tra le auto per guardare e magari segarsi. Insomma, c'era di tutto e anche la mia curiosità era grande. Dissi: non si vergognano? Non hanno paura di essere riconosciuti? E se c'è qualche maniaco? Andiamo via va, prima che incontriamo qualcuno che ci conosce. Fummo attratti da 3 guardoni che si segavano guardando una coppia che pomiciava in auto. Ad un certo punto la lei aprì la portiera e prese a spompinare uno di loro. La mia fica era tutta bagnata e pulsava esattamente come il cazzo di mio marito. Andammo ancora un'altra sera. Roba da non crederci: ero emozionata. Le solite scene. Dissi di andare via nonostante la curiosità, l'eccitazione e la paura che pretendessero qualcosa da noi. Andammo via e mio marito volle constatare di persona le condizioni della mia fica. Mi prese in giro dicendomi che forse volevo essere io al posto di una signora che si era esibita con due guardoni. Gli dissi che io queste porcate non le avrei mai fatte. Che cazzata! Infatti le feci. Io stessa, a casa, glielo tirai fuori, ci giocai a mio piacimento e lo spompinai mentre lui mi diceva che stavo morendo per provare un altro cazzo. A tutte le sue domande rispondevo di si. Quando durante il mio ennesimo orgasmo, supina col suo cazzo nel culo e con le sue dita che mi strappavano letteralmente il clitoride, gustandomi la sua sborra bollente dentro l'intestino gridai: si, lo voglio un altro cazzo, si, ne ho voglia, ti prego fammelo provare. Nei giorni successivi ne parlammo anche serenamente e in fine, per non dire si apertamente, gli dissi: sei sicuro di non essere geloso? Solitamente la domenica sera non usciamo mai. Nostro figlio era ripartito da poco e lui mi disse: che fa ci prepariamo? Facciamo una capatina là? Mi tremavano le gambe. Mi disse pure di indossare una gonna ampia. Diverse volte, durante il tragitto, mi venne di dire di tornare indietro. Solo qualche auto. Noi ci sistemammo al solito posto. Sembrava che non fosse la serata giusta ma mio marito tra un discorsetto e l'altro incominciò a toccarmi facendomi venire certe voglie. Poi improvvisamente mi scoprì completamente le cosce. Gli dissi di no e lui: c'è uno che ti vuole guardare. Rimasi perplessa per un attimo e girandomi alla mia destra, ad un paio di metri da me, un tizio guardava toccandosi il pacco. Dissi: mi vergogno, fammi coprire. E lui: fallo guardare non vedi che è eccitato per te? Al che prese a toccarmi la fica e subito, sentendo i miei sospiri, fece un cenno a quel tizio il quale, proprio davanti al vetro, se lo tirò fuori. Vedi che bel cazzo? Disse. Io dissi che avevo paura e lui ribadì che voleva solamente guardarmi. Mi rasserenai e, a vedere quel tizio che se lo menava guardando le mie cosce, mi eccitavo sempre di più. Fino a quando, non so se ci sia stato un cenno di mio marito, il tizio apri la portiera. Istintivamente ansimando dissi di no ma proprio in quel momento, spostando l'orlo degli slip, mio marito prese a strofinare il mio clitoride e pensai: che bello, come vuole finire finisce. La scena di un estraneo che si segava guardando le mie cosce nude e mio marito che mi sgrillettava in presenza di un estraneo era il massimo dell'eccitazione. Il tizio, credo un 50enne, si mise di fianco con la schiena sulla portiera. con la mano sinistra continuò a menarselo, la destra fra le mie cosce. Che sensazioni libidinose! Mio marito gli lasciò campo libero togliendo la sua mano e mentre mi scopriva le tette mi gustavo la mano di un estraneo che, per la prima volta in vita mia, mi accarezzava la fica. Sul clitoride e forzava per ficcarmi un dito dentro. Scivolai leggermente sul sedile e me lo sentii dentro mentre mio marito metteva in mostra le mie tette palpandomele. Per la prima volta sentii la voce del tizio il quale mi disse che con la mano sinistra non gli veniva bene a segarsi. Nonostante il godimento e la situazione di massima eccitazione ero lucida e dissi di non esagerare. Mio marito prese a stuzzicarmi i capezzoli e mi disse di accontentarlo. Allungai il braccio, impugnai il cazzo e tutta le lussuria che può scatenarsi nella mente di una femmina vogliosa si scatenò in me. Fu la prima volta che mi faceva godere un estraneo e fu la prima volta che feci sborrare un estraneo segandolo. La sua sborra schizzò fuori impetuosa e mi eccitavo ancora di più. Si ricompose, ci ringraziò e scomparve. Mi pulii la mano fatta di sborra e ripartimmo. Quando mio marito me lo chiese non potei che dire la verità: che era stato eccitante e che mi era piaciuto. Portai la mano sulla sua patta e gli chiesi: tu come stai? Non preoccuparti, appena arriviamo a casa ti faccio un bel servizietto. Altro che servizietto, eravamo così presi che incominciammo dentro l'ascensore. Per un certo periodo non ne parlammo più, nonostante continuassimo con i nostri giochini. Io aspettavo che me lo proponesse lui e lui, forse, che glielo proponessi io. Una domenica mattina, bella giornata, uscimmo. non avevamo impegni, né appuntamenti, né inviti da parte dei miei o dei suoi. Mi propose di fare una capatina lì tanto per vedere come si presentava di giorno quel posto. Sicuro, fra l'altro, che di giorno, in aggiunta di domenica, non fosse frequentato. Infatti. Ci sembrò più spazioso. Deserto. Anzi, quasi deserto in quanto sulla sinistra, pressappoco dove posteggiavamo noi, era fermo un suv e una coppia che passeggiava fumando. Lui salutò con la mano e, purtroppo Alberto lo riconobbe. Mi disse che era un compagno di scuola anche se non della stessa classe in quanto lui, più grande, era di due classi più avanti. Che mortificazione! Si vedevano di rado in quanto lui non è dello stesso paese e speravamo che lui non avesse riconosciuto mio marito. Non fu così e quando li vedemmo entrare al bar dell'area di servizio dove ci eravamo fermati per prendere un caffè, restammo sorpresi. Lui salutò con un sorriso e un ciao porgendo entrambe le mani. Altrettanto Alberto abbracciandosi. Matteo e Sabrina: lui decisamente un bell'uomo di 51 anni e lei una 50enne bella e sensuale. Prendemmo il caffè e uscimmo insieme. Lui parlò liberamente. Sicuro che eravamo, come lo erano loro, frequentatori abituali di quel posto ed erano meravigliati che non ci eravamo mai incontrati. Notai subito che Alberto stava al gioco ed io lo assecondai. Ad un certo punto Matteo disse che a sua moglie ogni tanto piaceva giocare ai fidanzatini e che frequentavano un posto, poco distante dalla spiazzale, dove non andava mai nessuno e si poteva giocare tranquillamente. Ce lo voleva fare vedere. Come se niente fosse prendemmo posto sui sedili posteriori del suv. Poco distante una vecchia masseria abbandonata. Entrammo col suv in quella che una volta doveva essere una stalla: tre pareti senza tetto. Certo che per giocare ai fidanzatini avevano scelto il posto giusto. Scendemmo. C'era pure un bel panorama con vista mare. Dopo qualche minuto, mentre si parlava, Matteo prese a palpare Sabrina. Lei, abituata allo scambio, lasciò fare per niente imbarazzata dalla nostra presenza. Anzi, anche lei rispondeva con effusioni di complicità fino a quando, sospirando. non si esibirono in una palese slinguata e lei guardava mio marito come per dirgli: guarda che sono porca. La situazione era molto intrigante e mi sentii troia. Mi venne come se volessi dimostrare a lei che ero più porca io. Allora con mio marito presi l'iniziativa io chissà lui pensasse che avessi delle remore. Cercai la bocca di mio marito e ci slinguammo pure noi. Ben presto, fianco a fianco, appoggiati al suv, ci lasciammo andare entrambe le coppie con Matteo che ci chiedeva se ci piacesse giocare ai fidanzatini e se l'avessimo mai fatto. Questo rendeva tutto più eccitante e ben presto sentii le mani di mio marito sulle mie parti intime. Eravamo, entrambe le donne, col soprabito aperto, le gonne su e le mani dei nostri rispettivi mariti fra le cosce. I primi gemiti di noi donne e le prime richieste dei mariti: dai fammi un pompino. Sabrina non si fece pregare e glielo tirò fuori. Io, troia come mi sentivo in quel momento, non volevo essere da meno e feci altrettanto sorprendendo anche mio marito. Sabrina, gemendo, segava il bel cazzo di suo marito ed io, gemendo, segavo il bel cazzo di mio marito. Matteo aprì la portiera e fece sedere la moglie. Anche noi e quando presi a leccarlo Sabrina mi chiese se fossi contraria a scambiarcelo. Senza aspettare alcuna risposta Matteo si presentò a me dicendo a mio marito di raggiungere Sabrina. Non fu facile, ma ritrovarmi con il cazzo di Matteo in bocca mentre mio marito scopava sua moglie nella bocca, mi faceva sentire più puttana che mai. Matteo, chinandosi, spostò l'orlo degli slip e prese a stuzzicarmi il clitoride. Godetti mentre lui mi veniva in bocca. Che bello! Che piacere! Anche Sabrina ansimava mentre beveva la sborra di mio marito. Ci chiesero se ci era piaciuto e rispondemmo di si. Ritornammo alla stazione di servizio per riprendere la nostra auto e ci proposero di rivederci. Lo facemmo rivedendoci una sera alla stazione di servizio per poi andare nel grande spiazzale. Sabrina ed io ci scambiammo il posto e non ebbi nessuna remora nel fare la troia con Matteo. Il suo cazzo me lo gustai in ogni posto godendo come una perfetta cagna in calore. Io? Mi diedi da fare strappandogli, quando mi facevo sfondare il culo o quando lo spompinalo o quando lo cavalcavo ficcandomelo tutto nella fica: minchia Michè chi cavadda ca si, si comu a troia di me muglieri. Che stupendo! mio marito era contento, figuratevi io---
scritto il
2017-03-27
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