L'uscita di pesca- Prima parte

di
genere
incesti

L’uscita di pesca era stata progettata da una settimana e Antonio non vedeva l’ora di trovarsi da solo in riva al mare con la sua canna da pesca e rilassarsi, finalmente. Il venerdì staccò da lavoro intorno alle 13.00 andò a casa si preparò, caricò la macchina e partì.
In macchina si rilassò ascoltando un po’ di musica, era almeno un mese che non si bagnava le mani in mare, non vedeva veramente l’ora.
Arrivò come aveva previsto dopo un’ora buona, parcheggiò e iniziò a svuotare il cofano, mentre lo faceva arrivò un’altra macchina, scese come era prevedibile un altro pescatore, alto quanto lui, moro, sorridente:
- Ehilà,
- Ciao, s’è pescato?
- Boh, sono arrivato adesso?
- Ah ok, pensavo stessi andando via..
- No, no…
I piani di Antonio di stare da solo sembravano andare al diavolo:
- Bene via allora ci si farà compagnia …
Appunto proprio come aveva previsto, niente solitudine ..
- Comunque piacere Marco!
- Piacere Antonio!
I due si incamminarono verso la spiaggia, avrebbero dovuto attraversare un piccolo tratto di pineta, lo fecero in silenzio, Antonio era abbastanza contrariato, cercava di non farsene accorgere, a metà del percorso però vennero distratti da alcuni rumori che veniva da dietro un cespuglio, quatti si diressero a vedere, in piedi completamento nudo e statuario c’era un ragazzotto sulla ventina con il cazzo in tiro, le vene gonfie e gli occhi chiusi, in ginocchio anche lei completamente nuda una ragazza, sui vent’anni anche lei, che con una bramosia fuori controllo leccava quel membro con passione, passava con velocità la lingua sulla cappella, poi la passava lunga l’asta per tutta la sua lunghezza, poi si ficcava una palla in bocca e mugolava, con una mano si accarezzava prima il seno, meraviglioso, poi la passava velocemente sulla sua fessura bagnata, la penetrava e ritornava sui seni. I due pescatori,¬¬¬ uno accanto all’altro rimasero in silenzio senza parlare si godevano lo spettacolo. Dopo meno di due minuti il ragazzo arrivò in un tripudio di urla e ruggiti, la ragazza accolse tutto il nettare in bocca ci giocò un po’ e poi lo sputò.
- è meglio andare via adesso, disse Marco..
- Sì, hai ragione!
I due si allontanarono silenziosamente, senza farsi vedere, arrivati sulla spiaggia, non fecero molti commenti, erano tutti e due eccitatissimi e per togliersi dall’imbarazzo si allontanarono uno dall’altro, per pescare finalmente. Tutti e due preparano le canne e le misero in acqua, adesso c’era solo da aspettare, nel frattempo l’eccitazione era passata, o almeno così credevano. Marco si avvicinò ad Antonio:
- Sembra che anche stasera non ci sia granché…
- Ancora è presto via, te che fai nottata?
- Si faccio nottata.
- Bene anche io.
Iniziarono a parlare del più e del meno, scoprirono che tifavano la stessa squadra, che avevano la stessa età, 31 anni, che tutti e due convivevano con due bellissime ragazze, si erano mostrati a vicenda le foto e dopo tanto chiacchierare e poco pescare, Marco disse:
- Boia però visto che roba prima, a me m’hanno fatto eccitare quei due, mannaggia a loro.
Antonio superando la sua timidezza aggiunse:
- Si davvero, m’era fatto duro, mi sarei fatto na sega guarda…
- Anche io guarda, se ci penso mi viene duro...
- Anche a me.
Marco era sfrontato e simpatico:
- Lì c’era da buttarsi nel mezzo e godere, visto che fighi…
Antonio rimase perplesso, cosa voleva dire, “buttarsi nel mezzo” …”visto che fighi”… non è che anche il suo nuovo amico Marco era bisex, sapeva godersi i piacere della vita proprio come faceva lui? Era eccitato…non poteva mascherarlo.. e proprio mentre il discorso si stava facendo interessante Marco si mise a gridare:
- Ohi pesce in canna, pesca in canna..
Marco aveva ragione la canna era tesa, recuperò un paio di metri ma purtroppo la tensione non c’era, niente attaccato all’amo. Antonio era curioso voleva capire… Marco era bisex? Era eccitato, gli tremava la voce:
- Di che si parlava prima?
- Ah si del fatto che c’era da buttarsi nel mezzo a quei due e divertirsi …
- Ah si? disse Antonio facendo lo scemo …
- Si dai la vita è troppo breve per perdersi quei momenti… oh non mi far pensare troppo a quel momento che mi viene di nuovo duro..
Antonio era sempre più eccitato e faceva fatica a nasconderlo, doveva sapere, doveva superare la sua timidezza:
- Anche a me sta venendo duro, madonna visto lei che culo?
- Sì rispose Marco, senti visto che con molta probabilità non ci si vedrà mai più ti sarò sincero, del tuo giudizio non mi frega niente… lei era una gran figa ma anche lui mica male dai, gran cazzo….
A quella frase Antonio divenne rosso, le vene del suo cazzo erano gonfie, iniziò a vedere Marco sotto una nuova luce, aveva un bel fisico, bel viso e adesso voleva solo una cosa dirgli che aveva voglia di tirare fuori il suo cazzo…
- Antonio si calmò e rispose…e chi ti giudica, anche io apprezzo il mondo nel suo insieme: aveva proprio un gran cazzo…e aggiunse, spingendosi in una terra dalla quale non si fa più ritorno,..io gli avrei fatto proprio un bel pompino…
A quella frase Marco prima sicuro e forte divenne rosso e disse:
- Allora anche te sei uno che si sa godere la vita…

E proprio mentre Marco parlava Antonio stremato tirò fuori il suo cazzo dai pantaloni e di fronte a marco iniziò a menarlo, marco fece lo stesso, lo tirò fuori e si avvicinò ad Antonio gli prese il cazzo in mano e lo avvicinò al suo, le due cappelle si accarezzavano le due aste una attaccata all’altra si toccavano strette dalle mani possenti dei due, erano eccitati come due tori, venne prima Antonio in un tripudio dei sensi, la sborra calava dalle mani … impastava il due cazzi, uno attaccato all’altro, Marco venne dopo pochissimo sborrando copiosamente, i due cazzi sborrati non volevano staccarsi, i due uomini invece si sedettero sulla spiaggia distrutti, eccitati, uno accanto all’altro...

Era solo il tramonto, restava un’intera notte da vivere….
scritto il
2017-04-29
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