Deborah stende il maniaco

di
genere
pulp

Ero appena uscita dal corso di equitazione. addosso pantaloni aderentissimi da cavallo bianchi (praticamente a pelle) con sotto stivali da amazzone fino al polpaccio, maglione scuro e giubetto di jeans. la scuola di equitazione era un po fuori mano in una zona di campagna. andavo e tornavo con mia madre che mi accompagnava e veniva a prendermi ma avendo auvuto in regalo lo scooter ultimamente visto che era primavera qualche volta ci andavo in motirino. ero abbastanza sexy vestità così e me ne accorgevo tutte le volte che tornando mi fermavo al bar a prendere un caffè perchè al circolo lo facevano da schifo.
mia madre mi ha sempre raccomandato di evitare di fare tardi, di non fermarmi per nessun motivo e di evitare gli sconosciuti come se a 18 anni compiuti fossi ancora una scolaretta. io invece so difendermi abbastanza bene perchè in palestra faccio spesso fitboxe con una mia amica e dopo ci intratteniamo a prendere a calci e a pugni il sacco per alcuni minuti. li abbiamo fatto amicizia con un istruttore di kickbox che ci ha insegnato diversi colpi e tecniche utili in caso di difesa e dopo li abbiamo provati su di lui e un altro suo amico. la cosa divertente è che loro avevano come delle protezioni a guscio che chiamano conchiglie che proteggono le palle dai colpi proibiti. era divertente poterli colpire senza che si facessero male ma proprio il fatto che avessero quei parapalle ci invitava a colpire più forte infatti accadeva spesso che si accovacciassero per alcuni minuti dopo un nostro colpo proibito! così l'istruttore ci aveva soprannominato le amazzoni perchè arrivavamo vestite da equitazione e picchiavamo sporco.
la settimana dopo andai a cavallo e tornai che erano le sette. stava facendo scuro e nella stradina che si immetteva sulla provinciale sbagliai a girare traversa e mi ritrovai in un viale alberato che non conoscevo e che andava a finire su un laghetto. girai lo scooter ma dietro di me sbucò un gregge di pecore con un pastore, un signore sulla cinquantina d'anni. gli chiesi di spostarsi ma lui inizio a dire di spegnere il motore perchè gli spaventavo le pecore. lo spensi e scendendo iniziai a spingerlo a mano. lui nel frattempo mi era venuto di lato ed aveva iniziato ad allungare la mano destra sul mio sedere rassodato da ore di equitazione. mi fece i complimenti per il bel fondoschiena e poi guardandomi dall'alto al basso aggiunse "si vede che cavalchi bene"..

compresi subito che si trattava di un vecchio porco ma non proprio di un maniaco perchè se lo fosse stato mi avrebbe tramortita col bastone e mi avrebbe gettata in un cespuglio approfittando di me, cosa che non fece. istintivamente sentendo mi quella mano sui glutei e a seguire quella frase troppo esplicita mi venne spontaneo abbassare violentemente il palmo della mano aperta a modi ceffone che lo colpì proprio sulle palle seguito dalla classica frase che una ragazza dice in questi casi: "ora ti aggiusto io brutto porco!.... schhafff!!" seguito subito da un cupo "ummmmghhhhhhh" del maiale che si piegò bruscamente in avanti gettando con forza tutte e due le mani tra le cosce a proteggersi come un guscio le palle doloranti.
chi rompe paga e tu hai rotto abbastanza replicai con voce autoritaria mettendogli la suola dello stivale sulla spalla mentre lui piegatosi a terra stava li accovacciato a lamentarsi del colpo subito. "huiiii che male huuiii che colpo proibito!" non faceva che ripetersi. gli risposi che facevo difesa personale e sapevo benissimo che quel colpo era doloroso ma che stava facendo troppa scena. si rialzò dolorante e mi rimise la mano sul sedere aggiungendo a sua volta "non ho cattive intenzioni ma desidero solo essere punito perchè sono un porco e tu hai proprio un bel sedere vediamo ora che fai, voglio proprio vedere se sei la picchiatrice che dici di essere o se sei tutto fumo e niente arrosto come le ragazze di oggi".
le mani sul sedere mi hanno sempre dato un enorme fastidio e le provocazioni pure ma allo stesso tempo pensavo che se avessi rifiutato la sua reazione sarebbe potuta essere peggiore così pensai che era meglio renderlo innocuo. gli afferro la mano e gliela giro all'indietro mentre contemporaneamente gli mollo un calcio in faccia. senza mollare il braccio gli giro davanti quindi a distanza di un metro gli ammollo due calci doppiati nelle palle sthung!...sthung! serra le gambe tenendosi con l'altra mano mentre gli passo la coscia destra sul braccio e lo faccio cascare con una mossa di judo immobilizzandolo poi con una presa di cosce al collo.
si tiene le palle per i due calci doppiati mentre da dietro stringo le cosce a dovere fino a fargli perdere i sensi. in questo l'equitazione mi ha donato due splendidi adduttori e cosce fortissime. mi alzo e e gli appoggio la suola dello stivale sul petto in posizione vittoriosa mentre riapre gli occhi e mi guarda stordito. alzo i bicipiti verso l'alto mentre guardandolo gli urlo "Girrrl Power!".
scritto il
2011-01-06
9 . 1 K
visite
3
voti
valutazione
4.7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.