La panchina
di
PrinceD.
genere
voyeur
La mia relazione con S. continuava a gonfie vele, il nostro feeling erotico era uno stimolo continuio per le mie voglie. Quel sabato sera decidemmo di uscire e di cenare al lago. Era una calda serata estiva e il suo vestito leggero e avvolgente mi creava pensieri scabrosi ed eccitanti. Dopo la veloce cena la mia voglia di lei arrivò al livello indecenti quando mi confidò di non indossare le mutandine e di essere già eccitata. Il pensiero delle sue labbra aperte, umide e desiderose di accogliere il mio cazzo mi fecero impazzire di desiderio. I suoi baci profondi e coinvolgenti mi provocarono una erezione pazzesca. In un secondo pensai ad un posto dove sfogare le mie voglie e regalarle tutta la mia sborra del quale era golosa. Pensai al lungo lago, ci andammo velocemente e trovammo il punto giusto. Una panchina appena nascosta, proprio di fronte alla piscina di un albergo. Le mie mani arrivarono subito alla sua figa fradicia di desiderio. Ci infilai due dita, le tolsi le misi nella sua bocca. Doveva provare il suo sapore per capire tutto il mio piacere nel leccarla. Lo feci subito dopo ma non resistetti. La voltai, la misi a pecora su quella panchina e la penetrai con forza. Il mio cazzo entrava senza fatica e i suoi gemiti attirarono sicuramente alcuni sguardi indiscreti ma questo non fermo le mie spinte. All'apice del piacere si voltò e guardandomi fisso mi disse:"riempimi amore..". Lo feci in modo energico e il nostro piacere si unì in un orgasmo intenso e liberatorio. Dopo poco la sua bocca era già sulla mia cappella per ripulire ogni piccola goccia di piacere. Quella panchina e alcuni turisti furono testimoni silenziosi del nostro intenso amore..
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