Buio totale
di
@@@@@@@@
genere
saffico
Ho la testa pesante. Sento le palpebre chiudersi da sole. Fa caldo , la mia pelle nuda risplende umettata sotto la fioca luce della lampada da tavolo. Imbavagliata , non riesco a prendere bene l'aria dalla bocca. Ispiro con il naso,profondamente, attendo nella penombra di quella che deve essere una stanza usata come magazzino. Solo la fioca luce appoggiata a quella scrivania, una lampada da tavolo. Le braccia ed i polsi mi fanno male, legate come sono, strette strette, dietro la mia schiena nuda. Sono completamente nuda. Riesco a vedere il mio seno in balia dell'ombra. I capelli sciolti che ricadono fin sopra la vita. Le cosce aperte, caviglie anch'esse legate stette alle gambe della sedia. E il cuore rimbomba pesante nelle mie orecchie. Cerco di scrutare in fondo alla stanza magazzino, non ne intravedo la fine. Né la porta dalla quale entrerà la mia carceriera. Quella col passamontagna. Che ricordo a malapena entrere nel mio ufficio, furtiva, prima di narcotizzarmi. Deve avermi portata qui, attraverso il garage, quello sotterraneo. Stranamente le telecamere si sono rotte qualche giorno fa. Ho i ricordi confusi. E un leggero dolore alle tempie. Ma so che tornerà. L'ultimo fugace ricordo che ho di lei sono le sue parole " Con le buone non hai voluto. Ti faccio mia con le cattive". Con difficoltà cerco di capire chi diavolo possa essere costei che tanto mi brama. Addirittura da rapirmi.Qualcuna che ho rifiutato, certo. Qualcuna che non ho voluto , che non mi piaceva, con cui non sono voluta uscire o a cui ho risposto male. Non so. Potrebbe essere La francese del bar del mio ufficio, Danielle;no, ma lei ha una relazione con quella rossa tanto carina.
O forse, la signora un po'attempata moglie del generale Heinz, da cui sono stata a cena qualche giorno fa , quella cena di beneficenza, a cui..... c'era anche Selena, la mia editrice e caporedattrice
. Ricordo bene le sue mani sul mio collo , scendevano fin sopra i miei seni. Lei, giunonica donna italiana, abituata a non ricevere dinieghi, così educata nel parlare, algidi occhi blu cobalto, fasciata in un Armani nero dal quale facevano capolino due lunghissime gambe. Mai scomposta; sempre in ordine quei suoi lunghi capelli neri come la pece e lucidi come la seta. Ci provo' insistentemente, quella sera. E i giorni a venire, in ufficio. Ma l'ho respinta puntualmente. Mischiare sesso e lavoro non fa parte di me e della mia professionalità.
Devo essere lucida, comunque, e cercare di capire come diavolo fare a liberarmi di queste corde strette e del bavaglio. Mi duole ogni centimetro del corpo. Non ho contezza del tempo che ho trascorso qui. Non so dove sono. E sono terrorizzata all'idea di essere nuda, alla mercé di chiunque.
Qualcuno mi cercherà, magari Amanda, la mia coinquilina tanto premurosa che, non vedendomi rientrare, avvertirà sicuramente qualcuno.
Chiudo gli occhi, in attesa che qualcosa accada.
Cerco di contare il tempo, ma dopo i centoventi secondi mi assale un'arsura che mi impedisce di pensare lucidamente. Ho sete. La bocca tremendamente secca. Non riesco neppure a muovere la lingua sulle labbra. Il bavaglio è stretto e mi sega la nuca.
Credo di perdere i sensi, quando una lama di luce trafigge la penombra delimitando finalmente, la fine della mia prigione.
Un corpo flessuoso di donna mi viene incontro.Il suo volto, coperto da un passamontagna dal quale a stento, si intravedono gli occhi. Occhi da gatta. Occhi blu, credo. Avvolta in una tutina nera in latex, lucida. "Ti sei ripresa, Salve tesoro,tutto bene...mmm , già, Non puoi parlare. Adesso ti tolgo il bavaglio"
Tolto il bavaglio prendo immediatamente una profonda boccata di aria. Aria che sa di chiuso. E contestualmente, riesco a riconoscere quella voce suadente. La riconoscere i in mezzo a mille. SELENA!
Il mio capo.È impazzita!!!!!!
"Selena cosa vuoi da me? Perché mi hai portata qui? Cosa vuoi farmi?"
La sua risata inconfondibilmente roca e cinica. "Sai Gladys, non sono abituata ai rifiuti. E sai cosa succede quando qualcuno mi rifiuta?" Attimo di silenzio.
"Che poi quel quel qualcuno deve essere mio. O mia. Sembri una cerbiattina impaurita. Ma io non ho nessunissima intenzione di farti del male. Anzi, io voglio vederti felice!".
"Selena io...sei impazzita ....io...", non so cosa dirle e come convincerla a slegarmi.
"Slegami cazzo, almeno,mi fa male tutto. Ti prego Selena"
A questa richiesta gli si è acceso lo sguardo, una scintilla in quei suoi occhi penetranti. "Tu accontenta la tua padrona. Ed io, prometto, ti sleghero'". Si avvicina di scatto verso di me. Spinge la mia testa all'altezza del suo sesso , coperto dal latex. "Inizia Gledys"resisto "Datti da fare cerbiattina". Resto immobile."Ho detto che devi leccarmela tutta ed è la tua padrona che te lo sta ordinando!!!" Urla furiosa stringendomi la massa di capelli ricci , spingendomi la testa dove dovrei iniziare il mio "nuovo lavoro". Tiro fuori la lingua, stranamente non sono infastidita. Ne ho leccate tante, e questo essere totalmente in balia di Selena che si erge davanti a me, maestosa, in tutta la sua giunonica fisicità, inizia persino a stuzzicare la mia libido. Improvvisamente mi sento travolta dal desiderio iniziando, per altro, a chiermi, se tutto questo sia normale. Decido di resistere ancora un po', so di essere completamente nuda e che tutto questo mio resisterle la sta facendo impazzire dalla voglia di me. Quindi , in realtà, il potere è nelle mie mani e non nelle sue. " Non voglio , Selena, lasciami stare!!!", continuo la mia recita di ragazza impaurita.Mi tira i capelli spingendo il collo all'indietro , montando a cavalcioni sulla mia faccia riversa sullo schienale della sedia. Per aprire la bocca , mi ritrovo la sua fica ancora coperta, ma di cui riesco a percepirne l'aroma afrodisiaco, praticamente dentro. Non ho altra scelta. Inizio a succhiare e leccare . Sento le sue grandi labbra morbide e calde, lasciarsi usare da me. "Da brava , chiavetta, fai il tuo dovere".
Mi piace davvero tanto sentirla mugugnare come un'animale in gabbia in fase di accoppiamento. Sento il suo respiro farsi pesante e le sue parole essere più volgari. Si leva dalla posizione che mi incastra spalmata sulla sua gatta calda e afferra un paio di forbici poste sulla scrivania proprio accanto a noi Sussulto . Poi la vedo fare un foro sulla tutina , tra le sue gambe, lo allarga sempre più con le mani, quasi furiosa, come una belva impaziente, ancora con quel passamontagna nonostante io sappia chi sia. Si è trasformata. Da donna algida, a belva furente bramosa di sesso. Sento di avere un fiume in piena di umori, in mezzo alle gambe. Ho smesso di domandarmi se anche il mio piacere e il mio desiderio sia normale. Nonostante mi trovi in una situazione del tutto innaturale, pazzesca , da film thriller.
SELENA si procura altri buchi, intorno al seno, lasciando che quei seni perfetti, sodi, pieni, dai capezzoli duri ed eretti, si materializzino come un miraggio davanti ai miei occhi.li fa danzare un Po ', avvicinandosi nuovamente alla mia bocca e con violenza me ne sbatte letteralmente uno in bocca, portandosi due dita alle labbra succhiandole avidamente e continuando a grugnire come una scrofa. Io mangio il suo seno destro, mentre con quelle due dita bagnate mi penetra dentro come una lama di burro. I miei gemiti si unico no ai suoi. Cerco di andare più avanti con il bacino per farmi penetrare meglio, lei piegata sulle ginocchia mi tiene ancora legata. "Slegami padrona"- "Non ancora" ansima. Si rierge all'impiedi tirando fuori le sue dita da me. Quella danza dei suoi seni chiari e vellutati mentre si tira su, fa crescere in me ondate di puro piacere. Ancora legata, completamente nuda,sento la sedia di pelle bagnata sotto di me. Riprende la mia testa tra le sue mani sapienti e sicure per risbattarmela sulla sua fica il cui succo inonda ogni piega di quel frutto maturo e prelibato. Stavolta nuda e glabra, priva di protezione. Muovo la mia bocca come farei per mangiare una pesca succosa e profumata. I suoi versi animaleschi mi mandano in visibilio e vorrei dannatamente avere le mani Liber per potermi toccare. Questo mi sta facendo impazzire. Ma è questo ciò che le piace. Vedermi impazzire.
Sento l'interno del suo essere donna caldo, sulla mia lingua che stantuffa violenta dentro e fuori di lei. Inarca la schiena, porta la sua procace bocca ai capezzoli, si muove in una danza d'annata e sussultoria. Sembra una bestia indemoniata. Ciò sta sconvolgendo i miei sensi. Percepisco il suo orgasmo ancor prima che mi arrivi in bocca. Il suo bacino si blocca su me, i suoi movimenti, dapprima forsennati, ora sono lenti e felpati. I suoi grugniti animaleschi, ora si fanno m ugugnii . La mia bocca è inondata del suo piacere.
Si allontana non distogliendo il suo sguardo da me. Il suo sguardo penetrante , ancora affamato. Apre un cassetto della scrivania metallica e ne estrae una cintura con un fallo di pelle nero. Grande. La indossa. Si avvicina, mi accarezza la montagna di Ricci sudati e arruffati. Ho le guance infuocate . La sedia sotto di me è fradicia. Finalmente mi slega. E si leva il passamontagna. È stupenda Selena!. Meravigliosi i suoi capelli neri. Meravigliosi i suoi occhi e stupende le sue labbra. Come ho fatto a declinare ogni suo invito in passato!?!?
Ora mi guarda intensamente e sorride. I suoi splendidi seni che sembra abbiano bucato da soli la sua tutina e quel frutto così saporito lasciato nudo per me!
"Adesso ti slegò, piccola cerbiattina dalla bocca d'oro!"
Non dico nulla. Sono sopraffatta dal desiderio.
Finalmente libera i miei arti. Sono libera di alzarmi anche se le caviglie mi fanno molto male. Ma mi alzo comunque. Selena si inginocchia. Percorre con la lingua dalla caviglia al mio interno coscia. Mi tremano le gambe. Se non ho un orgasmo entro breve ho paura che si scoppi dentro qualcosa.
Con le braccia, sempre inginocchiato a terra, mi afferra i seni e li massaggia avidamente. Mi pizzica i capezzoli. Oddio che goduria infernale!sento il caldo della sua bocca p oggiarsi su di me. E ora la sua lingua mi penetra arrabbiata, provocando in me dei suoni gutturali che mai avrei pensato potessero uscire dalle mie corde vocali.
Percorre il mio ventre, arriva fino al collo.dentro il mio orecchio.
Mi gira quasi dolcemente. Mi piega facendomi poggiare le braccia sulla scrivania. Sento di nuovo la sua bocca, ora tra il buco del mio culo la mia fica. Lecca forsennatamente, io mi agito. Poi sputa sul buchetto del culo. E spalma la sua saliva con due dita. Ora le sue manisi fanno spazio nel mio sedere. E arrivano fin sulla mia vita. Sento un calore pervadermi le viscere. Un aumento del battito cardiaco . Mi afferrò i seni. Il rumore di quel finto fallo che sbatte sul mio sedere.dieci minuti che mi sguazzano oltremodo. I miei urli di piacere devono essere arrivati lontano. Il mio orgasmo esplode dannato.
Mi accascio sulla sedia. Sfinita. Appagata. Mentre guardo Selena che torna pian piano ad assumere un tono freddo ed austero. Armeggia tra i cassetti della scrivania.
Poi la vedo precipitarsi verso di me. Un fazzoletto in mano. Lo spiaccica letteralmente sulla mia bocca e sul mio naso.
Buio totale.
Perdo i sensi.
... CONTINUA
O forse, la signora un po'attempata moglie del generale Heinz, da cui sono stata a cena qualche giorno fa , quella cena di beneficenza, a cui..... c'era anche Selena, la mia editrice e caporedattrice
. Ricordo bene le sue mani sul mio collo , scendevano fin sopra i miei seni. Lei, giunonica donna italiana, abituata a non ricevere dinieghi, così educata nel parlare, algidi occhi blu cobalto, fasciata in un Armani nero dal quale facevano capolino due lunghissime gambe. Mai scomposta; sempre in ordine quei suoi lunghi capelli neri come la pece e lucidi come la seta. Ci provo' insistentemente, quella sera. E i giorni a venire, in ufficio. Ma l'ho respinta puntualmente. Mischiare sesso e lavoro non fa parte di me e della mia professionalità.
Devo essere lucida, comunque, e cercare di capire come diavolo fare a liberarmi di queste corde strette e del bavaglio. Mi duole ogni centimetro del corpo. Non ho contezza del tempo che ho trascorso qui. Non so dove sono. E sono terrorizzata all'idea di essere nuda, alla mercé di chiunque.
Qualcuno mi cercherà, magari Amanda, la mia coinquilina tanto premurosa che, non vedendomi rientrare, avvertirà sicuramente qualcuno.
Chiudo gli occhi, in attesa che qualcosa accada.
Cerco di contare il tempo, ma dopo i centoventi secondi mi assale un'arsura che mi impedisce di pensare lucidamente. Ho sete. La bocca tremendamente secca. Non riesco neppure a muovere la lingua sulle labbra. Il bavaglio è stretto e mi sega la nuca.
Credo di perdere i sensi, quando una lama di luce trafigge la penombra delimitando finalmente, la fine della mia prigione.
Un corpo flessuoso di donna mi viene incontro.Il suo volto, coperto da un passamontagna dal quale a stento, si intravedono gli occhi. Occhi da gatta. Occhi blu, credo. Avvolta in una tutina nera in latex, lucida. "Ti sei ripresa, Salve tesoro,tutto bene...mmm , già, Non puoi parlare. Adesso ti tolgo il bavaglio"
Tolto il bavaglio prendo immediatamente una profonda boccata di aria. Aria che sa di chiuso. E contestualmente, riesco a riconoscere quella voce suadente. La riconoscere i in mezzo a mille. SELENA!
Il mio capo.È impazzita!!!!!!
"Selena cosa vuoi da me? Perché mi hai portata qui? Cosa vuoi farmi?"
La sua risata inconfondibilmente roca e cinica. "Sai Gladys, non sono abituata ai rifiuti. E sai cosa succede quando qualcuno mi rifiuta?" Attimo di silenzio.
"Che poi quel quel qualcuno deve essere mio. O mia. Sembri una cerbiattina impaurita. Ma io non ho nessunissima intenzione di farti del male. Anzi, io voglio vederti felice!".
"Selena io...sei impazzita ....io...", non so cosa dirle e come convincerla a slegarmi.
"Slegami cazzo, almeno,mi fa male tutto. Ti prego Selena"
A questa richiesta gli si è acceso lo sguardo, una scintilla in quei suoi occhi penetranti. "Tu accontenta la tua padrona. Ed io, prometto, ti sleghero'". Si avvicina di scatto verso di me. Spinge la mia testa all'altezza del suo sesso , coperto dal latex. "Inizia Gledys"resisto "Datti da fare cerbiattina". Resto immobile."Ho detto che devi leccarmela tutta ed è la tua padrona che te lo sta ordinando!!!" Urla furiosa stringendomi la massa di capelli ricci , spingendomi la testa dove dovrei iniziare il mio "nuovo lavoro". Tiro fuori la lingua, stranamente non sono infastidita. Ne ho leccate tante, e questo essere totalmente in balia di Selena che si erge davanti a me, maestosa, in tutta la sua giunonica fisicità, inizia persino a stuzzicare la mia libido. Improvvisamente mi sento travolta dal desiderio iniziando, per altro, a chiermi, se tutto questo sia normale. Decido di resistere ancora un po', so di essere completamente nuda e che tutto questo mio resisterle la sta facendo impazzire dalla voglia di me. Quindi , in realtà, il potere è nelle mie mani e non nelle sue. " Non voglio , Selena, lasciami stare!!!", continuo la mia recita di ragazza impaurita.Mi tira i capelli spingendo il collo all'indietro , montando a cavalcioni sulla mia faccia riversa sullo schienale della sedia. Per aprire la bocca , mi ritrovo la sua fica ancora coperta, ma di cui riesco a percepirne l'aroma afrodisiaco, praticamente dentro. Non ho altra scelta. Inizio a succhiare e leccare . Sento le sue grandi labbra morbide e calde, lasciarsi usare da me. "Da brava , chiavetta, fai il tuo dovere".
Mi piace davvero tanto sentirla mugugnare come un'animale in gabbia in fase di accoppiamento. Sento il suo respiro farsi pesante e le sue parole essere più volgari. Si leva dalla posizione che mi incastra spalmata sulla sua gatta calda e afferra un paio di forbici poste sulla scrivania proprio accanto a noi Sussulto . Poi la vedo fare un foro sulla tutina , tra le sue gambe, lo allarga sempre più con le mani, quasi furiosa, come una belva impaziente, ancora con quel passamontagna nonostante io sappia chi sia. Si è trasformata. Da donna algida, a belva furente bramosa di sesso. Sento di avere un fiume in piena di umori, in mezzo alle gambe. Ho smesso di domandarmi se anche il mio piacere e il mio desiderio sia normale. Nonostante mi trovi in una situazione del tutto innaturale, pazzesca , da film thriller.
SELENA si procura altri buchi, intorno al seno, lasciando che quei seni perfetti, sodi, pieni, dai capezzoli duri ed eretti, si materializzino come un miraggio davanti ai miei occhi.li fa danzare un Po ', avvicinandosi nuovamente alla mia bocca e con violenza me ne sbatte letteralmente uno in bocca, portandosi due dita alle labbra succhiandole avidamente e continuando a grugnire come una scrofa. Io mangio il suo seno destro, mentre con quelle due dita bagnate mi penetra dentro come una lama di burro. I miei gemiti si unico no ai suoi. Cerco di andare più avanti con il bacino per farmi penetrare meglio, lei piegata sulle ginocchia mi tiene ancora legata. "Slegami padrona"- "Non ancora" ansima. Si rierge all'impiedi tirando fuori le sue dita da me. Quella danza dei suoi seni chiari e vellutati mentre si tira su, fa crescere in me ondate di puro piacere. Ancora legata, completamente nuda,sento la sedia di pelle bagnata sotto di me. Riprende la mia testa tra le sue mani sapienti e sicure per risbattarmela sulla sua fica il cui succo inonda ogni piega di quel frutto maturo e prelibato. Stavolta nuda e glabra, priva di protezione. Muovo la mia bocca come farei per mangiare una pesca succosa e profumata. I suoi versi animaleschi mi mandano in visibilio e vorrei dannatamente avere le mani Liber per potermi toccare. Questo mi sta facendo impazzire. Ma è questo ciò che le piace. Vedermi impazzire.
Sento l'interno del suo essere donna caldo, sulla mia lingua che stantuffa violenta dentro e fuori di lei. Inarca la schiena, porta la sua procace bocca ai capezzoli, si muove in una danza d'annata e sussultoria. Sembra una bestia indemoniata. Ciò sta sconvolgendo i miei sensi. Percepisco il suo orgasmo ancor prima che mi arrivi in bocca. Il suo bacino si blocca su me, i suoi movimenti, dapprima forsennati, ora sono lenti e felpati. I suoi grugniti animaleschi, ora si fanno m ugugnii . La mia bocca è inondata del suo piacere.
Si allontana non distogliendo il suo sguardo da me. Il suo sguardo penetrante , ancora affamato. Apre un cassetto della scrivania metallica e ne estrae una cintura con un fallo di pelle nero. Grande. La indossa. Si avvicina, mi accarezza la montagna di Ricci sudati e arruffati. Ho le guance infuocate . La sedia sotto di me è fradicia. Finalmente mi slega. E si leva il passamontagna. È stupenda Selena!. Meravigliosi i suoi capelli neri. Meravigliosi i suoi occhi e stupende le sue labbra. Come ho fatto a declinare ogni suo invito in passato!?!?
Ora mi guarda intensamente e sorride. I suoi splendidi seni che sembra abbiano bucato da soli la sua tutina e quel frutto così saporito lasciato nudo per me!
"Adesso ti slegò, piccola cerbiattina dalla bocca d'oro!"
Non dico nulla. Sono sopraffatta dal desiderio.
Finalmente libera i miei arti. Sono libera di alzarmi anche se le caviglie mi fanno molto male. Ma mi alzo comunque. Selena si inginocchia. Percorre con la lingua dalla caviglia al mio interno coscia. Mi tremano le gambe. Se non ho un orgasmo entro breve ho paura che si scoppi dentro qualcosa.
Con le braccia, sempre inginocchiato a terra, mi afferra i seni e li massaggia avidamente. Mi pizzica i capezzoli. Oddio che goduria infernale!sento il caldo della sua bocca p oggiarsi su di me. E ora la sua lingua mi penetra arrabbiata, provocando in me dei suoni gutturali che mai avrei pensato potessero uscire dalle mie corde vocali.
Percorre il mio ventre, arriva fino al collo.dentro il mio orecchio.
Mi gira quasi dolcemente. Mi piega facendomi poggiare le braccia sulla scrivania. Sento di nuovo la sua bocca, ora tra il buco del mio culo la mia fica. Lecca forsennatamente, io mi agito. Poi sputa sul buchetto del culo. E spalma la sua saliva con due dita. Ora le sue manisi fanno spazio nel mio sedere. E arrivano fin sulla mia vita. Sento un calore pervadermi le viscere. Un aumento del battito cardiaco . Mi afferrò i seni. Il rumore di quel finto fallo che sbatte sul mio sedere.dieci minuti che mi sguazzano oltremodo. I miei urli di piacere devono essere arrivati lontano. Il mio orgasmo esplode dannato.
Mi accascio sulla sedia. Sfinita. Appagata. Mentre guardo Selena che torna pian piano ad assumere un tono freddo ed austero. Armeggia tra i cassetti della scrivania.
Poi la vedo precipitarsi verso di me. Un fazzoletto in mano. Lo spiaccica letteralmente sulla mia bocca e sul mio naso.
Buio totale.
Perdo i sensi.
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