I nostri culi
di
piciro
genere
incesti
E’ ormai circa un anno che mamma mi da il culo.
Da quando mio padre ci ha lasciati, mia madre ed io viviamo insieme nella casa in cui ho sempre vissuto: una graziosa villetta vicino a Roma che, attraverso la sentenza di divorzio tra i miei genitori, il giudice ha concesso a mia madre. Lei è una bellissima donna di 43 anni. Ha un fisico mozzafiato, alta circa 1,68, terza di seno, sedere molto bello e soprattutto gambe splendide che adora ornare tassativamente con calze autoreggenti.
Sono nato quando lei aveva 19 anni, è rimasta incinta di me quando ancora frequentava il liceo classico che ha interrotto per sposare mio padre, il quale, di famiglia molto facoltosa, ci ha garantito sempre una vita molto agiata.
Ora, grazie alla raccomandazione di un politico molto potente, amico di mio nonno materno, è stata assunta nello studio di due avvocati associati dove lavora come segretaria.
Non ho fatto molta fatica a trasformare il nostro rapporto di madre figlio in quello di amanti porci, vista la propensione di entrambi alla depravazione nei rapporti sessuali. Penso che la nostra porcaggine sia una questione genetica e che la mamma me la abbia trasmessa come patrimonio ereditario. Una sera, con il cazzo durissimo, mi sono mostrato nudo e, con la banale scusa che le emorroidi mi facevano male, invitai la mamma a verificare in che stato fosse il mio sedere. Immediatamente è iniziata la nostra storia di sesso e porcherie.
Mi ha condotto in camera sua e mi ha fatto distendere a pancia sotto, ha allargato le chiappe, e ha iniziato a passarmi la crema fuori e dentro l’ano con il suo dito indice affusolato. Resasi conto che il mio buco si dilatava in modo spropositato, ha cominciato ad infilarmi fino a 4 dita contemporaneamente non togliendosi neanche gli anelli che le impreziosivano le dita. Il mio culo, già abituato a ricevere oggetti e verdure di tutti i tipi e misure, accolse senza alcun problema quelle 4 dita che, sfilandosi e reintroducendosi ritmicamente, restava aperto come un cratere di circa 4 centimetri. Credo che durante questa pratica tutti i suoi dubbi sulla mia sessualità si chiarirono in lei.
A quel punto mi ha baciato in bocca girandomi sul fianco. Il mio cazzo sempre tesissimo scattò come una molla e una macchietta di liquido prespermatico rimase lì a scurire il copriletto.
Lei si tolse la vestaglia corta e nera che la copriva molto parzialmente e mi invitò a chiavarla. La cosa stupefacente, non fu tanto la chiavata, ma quello che durante i dieci minuti che sprofondai nella sua fica, sotto l’effetto della libido più coinvolgente, ci siamo detti.
Lei mi confessò che una delle sue pratiche più frequenti era quella di infilarsi, prima di dormire, un cuneo anale di notevoli dimensioni e raggiungere quindi l’orgasmo sgrillettandosi il clito che tra l’altro era la parte della sua fica più sensibile. Tra l’altro ebbi poi la possibilità di verificare con la lingua quanto il suo clito fosse sviluppato, era praticamente un piccolo meraviglioso cazzo.
Contemporaneamente io le riassunsi tutto sulla mia bissessualità confessandole quanto mi piacesse prendere in culo qualsiasi cosa . Quanto sognavo cazzi di grandi dimensioni nel culo specialmente cazzi di negri che mi sventrassero. Le confessai che a scuola e tra le mie frequentazioni, mi innamoravo continuamente sia dei maschi più carini che delle femmine e di quante seghe mi sono sparato pensando a loro.
In questo anno di rapporti incestuosi ho infilato il mio cazzo nella fica di mamma in tutto tre o quattro volte, e solo all’inizio del nostro rapporto, dopodichè l’interesse di entrambi per il buco del culo si è palesato in maniera prorompente. La nostra dedizione al buco del culo è per noi il perno in cui si sviluppano i nostri divertimenti. Per me la fica è un organo, seppur dalle capacità erogene notevoli, considerato come corollario al buco del culo che, per me, è l’altare sul quale immolarmi giornalmente.
Adesso usiamo i nostri culi tutte le sere, quando torniamo io dall’università e lei dall’ufficio, ceniamo e ci accomodiamo sul divano davanti alla tv, ma, credetemi , non riusciamo praticamente mai a veder finire un programma. Cominciamo a sbaciucchiarci ed a carezzare i nostri corpi, dopodichè, come tutte le sere ci dirigiamo in camera da letto di mamma che ormai è anche la mia e iniziamo l’operazione di toglierci reciprocamente i nostri plugs anali che portiamo ben piantati in culo per tutta la giornata. La mamma mi dice: aspetta ! e si gira con il culo alla pecorina vicino al mio volto, quindi comincio a tirare fuori il plug che, sotto l’azione delle contrazioni anali di mamma, esce quasi da solo. A quel punto il plug cade e rivela le macchie di merda che durante il giorno vi si sono appiccicate, quindi a quel punto fa capolino quello che io chiamo “il mio bambino”: il budello rosso fuoco di mamma comincia a spuntare e quindi, dopo poche contrazioni esce del tutto fuori e si espone in tutta la sua bellezza. Lui esce per quasi 2 centimetri dall’ano: è come un fiore di rosa con tutti i suoi petali. Comincio a baciarlo e a sbocchinarlo. E’ meraviglioso.
Il buco di mamma è ormai aperto perennemente. Praticamente è come se l’anello dell’ano che si dovrebbe richiudere non funzionasse più e quindi l’interno del retto rimane perennemente visibile.
Tutto questo si accentua se mamma con le mani si tira un po in fuori con le mani le meravigliose chiappe. Aquel punto il buco rivela la sua reale capacità di ricevere anche diametri di 8 – 10 centimetri.
Quindi mi chiede di metterle a posto il budello nella sua posizione naturale. Io provvedo a spingerlo dentro con il cazzo che naturalmente viene ingoiato da qualla voragine. La sborra che le butto nell’intestino è sempre molto copiosa e abbondante e di solito le chiedo di sputarmela in bocca attraverso il nostro “bambino” che esce nuovamente fuori tutto bianco e lucido di sborra che io lappo avidamente anche perché nell’intestino di mamma acquista un saporino tutto suo.
Sul letto predisponiamo di solito in telo impermeabile perché può succedere che dal mio culo o da quello di mamma possano uscire liquidi o feci visto che i nostri culi non tengono più nel tratto finale.
A questo punto mamma mi dice di girarmi e che ora provvede lei a sturarmi il culo dal mio plug che rispetto a quello di mamma è un po più grosso.
Io non ho la sua fortuna di avere un bambino tutto mio, il mio ano per ore tiene ancora dentro a suo posto il budello anche perché mi hanno spiegato che nei maschi il prolasso anale è meno diffuso.
Torniamo a noi, lei mi prende il plug e lo tira fuori in tutta la suo maestosità. Il mio buco è larghissimo degno di una piccola fica. E’ ovale e con i bordi molto pronunciati verso l’esterno, tipo cratere vulcanico. Tolto il plug chiedo a mamma di infilarci tutta la mano anche in segno di sottomisione e sottolineatura della mia omosessualità, anche perché sono ormai venuto nel culo di lei e il mio cazzo pende floscio tra le gambe.. Lei prontamente obbedisce e mi svanga il retto con la sua manina. Questa operazione dopo alcuni minuti mi stimola l’intestino e mi viene una gran voglia di cagare. Mamma mi segue in bagno a godersi lo spettacolino della mia cagata.
Salgo sui bordi del vater con i piedi e mi accuccio sulla tazza, mamma viene più possibile vicino al mio ano e da sotto i coglioni aspetta che lo stronzo faccia capolino. Infatti dopo poco mi scende dal culo questa palla di merda che mi dilata il cratere moltissimo. Infatti i miei non sono più stronzi allungati come tutti, ma vista la larghezza del mio ano gli stronzi miei sono praticamente delle palle di merda.
Mia madre nel frattempo si sditalina e si incula con le dita.
Alcune volte, quando è in vena, mi chiede di pulirmi lei con la lingua altre volte mi pianto la doccetta in culo e mi faccio un bidet con acqua calda.
Al sabato sera quando abbiamo la possibilità di fare tardi, giochiamo ancora un po sul nostro lettone e può succedere che io sborri una seconda volta con la lingua di mamma in culo o con la sua mano che mi sollazza le viscere.
Sotto consiglio di mamma ho acquistato un sepente in lattice, innervato all’interno, di circa 1 metro di lunghezza. Ormai non possiamo più addormentarci se prima di chiudere gli occhi non ci infiliamo uno per lato il serpente in culo e abbracciandoci ci risvegliamo al mattino con il nostro serpentone ancora nei rispettivi culi.
Sono alcuni giorni che dal nostro computer stiamo cercando uno stallone iperdotato che possa un sabato sera venire da noi a passare la serata a incularci entrambi per ore. Sarebbe un ottimo diversivo.
Da quando mio padre ci ha lasciati, mia madre ed io viviamo insieme nella casa in cui ho sempre vissuto: una graziosa villetta vicino a Roma che, attraverso la sentenza di divorzio tra i miei genitori, il giudice ha concesso a mia madre. Lei è una bellissima donna di 43 anni. Ha un fisico mozzafiato, alta circa 1,68, terza di seno, sedere molto bello e soprattutto gambe splendide che adora ornare tassativamente con calze autoreggenti.
Sono nato quando lei aveva 19 anni, è rimasta incinta di me quando ancora frequentava il liceo classico che ha interrotto per sposare mio padre, il quale, di famiglia molto facoltosa, ci ha garantito sempre una vita molto agiata.
Ora, grazie alla raccomandazione di un politico molto potente, amico di mio nonno materno, è stata assunta nello studio di due avvocati associati dove lavora come segretaria.
Non ho fatto molta fatica a trasformare il nostro rapporto di madre figlio in quello di amanti porci, vista la propensione di entrambi alla depravazione nei rapporti sessuali. Penso che la nostra porcaggine sia una questione genetica e che la mamma me la abbia trasmessa come patrimonio ereditario. Una sera, con il cazzo durissimo, mi sono mostrato nudo e, con la banale scusa che le emorroidi mi facevano male, invitai la mamma a verificare in che stato fosse il mio sedere. Immediatamente è iniziata la nostra storia di sesso e porcherie.
Mi ha condotto in camera sua e mi ha fatto distendere a pancia sotto, ha allargato le chiappe, e ha iniziato a passarmi la crema fuori e dentro l’ano con il suo dito indice affusolato. Resasi conto che il mio buco si dilatava in modo spropositato, ha cominciato ad infilarmi fino a 4 dita contemporaneamente non togliendosi neanche gli anelli che le impreziosivano le dita. Il mio culo, già abituato a ricevere oggetti e verdure di tutti i tipi e misure, accolse senza alcun problema quelle 4 dita che, sfilandosi e reintroducendosi ritmicamente, restava aperto come un cratere di circa 4 centimetri. Credo che durante questa pratica tutti i suoi dubbi sulla mia sessualità si chiarirono in lei.
A quel punto mi ha baciato in bocca girandomi sul fianco. Il mio cazzo sempre tesissimo scattò come una molla e una macchietta di liquido prespermatico rimase lì a scurire il copriletto.
Lei si tolse la vestaglia corta e nera che la copriva molto parzialmente e mi invitò a chiavarla. La cosa stupefacente, non fu tanto la chiavata, ma quello che durante i dieci minuti che sprofondai nella sua fica, sotto l’effetto della libido più coinvolgente, ci siamo detti.
Lei mi confessò che una delle sue pratiche più frequenti era quella di infilarsi, prima di dormire, un cuneo anale di notevoli dimensioni e raggiungere quindi l’orgasmo sgrillettandosi il clito che tra l’altro era la parte della sua fica più sensibile. Tra l’altro ebbi poi la possibilità di verificare con la lingua quanto il suo clito fosse sviluppato, era praticamente un piccolo meraviglioso cazzo.
Contemporaneamente io le riassunsi tutto sulla mia bissessualità confessandole quanto mi piacesse prendere in culo qualsiasi cosa . Quanto sognavo cazzi di grandi dimensioni nel culo specialmente cazzi di negri che mi sventrassero. Le confessai che a scuola e tra le mie frequentazioni, mi innamoravo continuamente sia dei maschi più carini che delle femmine e di quante seghe mi sono sparato pensando a loro.
In questo anno di rapporti incestuosi ho infilato il mio cazzo nella fica di mamma in tutto tre o quattro volte, e solo all’inizio del nostro rapporto, dopodichè l’interesse di entrambi per il buco del culo si è palesato in maniera prorompente. La nostra dedizione al buco del culo è per noi il perno in cui si sviluppano i nostri divertimenti. Per me la fica è un organo, seppur dalle capacità erogene notevoli, considerato come corollario al buco del culo che, per me, è l’altare sul quale immolarmi giornalmente.
Adesso usiamo i nostri culi tutte le sere, quando torniamo io dall’università e lei dall’ufficio, ceniamo e ci accomodiamo sul divano davanti alla tv, ma, credetemi , non riusciamo praticamente mai a veder finire un programma. Cominciamo a sbaciucchiarci ed a carezzare i nostri corpi, dopodichè, come tutte le sere ci dirigiamo in camera da letto di mamma che ormai è anche la mia e iniziamo l’operazione di toglierci reciprocamente i nostri plugs anali che portiamo ben piantati in culo per tutta la giornata. La mamma mi dice: aspetta ! e si gira con il culo alla pecorina vicino al mio volto, quindi comincio a tirare fuori il plug che, sotto l’azione delle contrazioni anali di mamma, esce quasi da solo. A quel punto il plug cade e rivela le macchie di merda che durante il giorno vi si sono appiccicate, quindi a quel punto fa capolino quello che io chiamo “il mio bambino”: il budello rosso fuoco di mamma comincia a spuntare e quindi, dopo poche contrazioni esce del tutto fuori e si espone in tutta la sua bellezza. Lui esce per quasi 2 centimetri dall’ano: è come un fiore di rosa con tutti i suoi petali. Comincio a baciarlo e a sbocchinarlo. E’ meraviglioso.
Il buco di mamma è ormai aperto perennemente. Praticamente è come se l’anello dell’ano che si dovrebbe richiudere non funzionasse più e quindi l’interno del retto rimane perennemente visibile.
Tutto questo si accentua se mamma con le mani si tira un po in fuori con le mani le meravigliose chiappe. Aquel punto il buco rivela la sua reale capacità di ricevere anche diametri di 8 – 10 centimetri.
Quindi mi chiede di metterle a posto il budello nella sua posizione naturale. Io provvedo a spingerlo dentro con il cazzo che naturalmente viene ingoiato da qualla voragine. La sborra che le butto nell’intestino è sempre molto copiosa e abbondante e di solito le chiedo di sputarmela in bocca attraverso il nostro “bambino” che esce nuovamente fuori tutto bianco e lucido di sborra che io lappo avidamente anche perché nell’intestino di mamma acquista un saporino tutto suo.
Sul letto predisponiamo di solito in telo impermeabile perché può succedere che dal mio culo o da quello di mamma possano uscire liquidi o feci visto che i nostri culi non tengono più nel tratto finale.
A questo punto mamma mi dice di girarmi e che ora provvede lei a sturarmi il culo dal mio plug che rispetto a quello di mamma è un po più grosso.
Io non ho la sua fortuna di avere un bambino tutto mio, il mio ano per ore tiene ancora dentro a suo posto il budello anche perché mi hanno spiegato che nei maschi il prolasso anale è meno diffuso.
Torniamo a noi, lei mi prende il plug e lo tira fuori in tutta la suo maestosità. Il mio buco è larghissimo degno di una piccola fica. E’ ovale e con i bordi molto pronunciati verso l’esterno, tipo cratere vulcanico. Tolto il plug chiedo a mamma di infilarci tutta la mano anche in segno di sottomisione e sottolineatura della mia omosessualità, anche perché sono ormai venuto nel culo di lei e il mio cazzo pende floscio tra le gambe.. Lei prontamente obbedisce e mi svanga il retto con la sua manina. Questa operazione dopo alcuni minuti mi stimola l’intestino e mi viene una gran voglia di cagare. Mamma mi segue in bagno a godersi lo spettacolino della mia cagata.
Salgo sui bordi del vater con i piedi e mi accuccio sulla tazza, mamma viene più possibile vicino al mio ano e da sotto i coglioni aspetta che lo stronzo faccia capolino. Infatti dopo poco mi scende dal culo questa palla di merda che mi dilata il cratere moltissimo. Infatti i miei non sono più stronzi allungati come tutti, ma vista la larghezza del mio ano gli stronzi miei sono praticamente delle palle di merda.
Mia madre nel frattempo si sditalina e si incula con le dita.
Alcune volte, quando è in vena, mi chiede di pulirmi lei con la lingua altre volte mi pianto la doccetta in culo e mi faccio un bidet con acqua calda.
Al sabato sera quando abbiamo la possibilità di fare tardi, giochiamo ancora un po sul nostro lettone e può succedere che io sborri una seconda volta con la lingua di mamma in culo o con la sua mano che mi sollazza le viscere.
Sotto consiglio di mamma ho acquistato un sepente in lattice, innervato all’interno, di circa 1 metro di lunghezza. Ormai non possiamo più addormentarci se prima di chiudere gli occhi non ci infiliamo uno per lato il serpente in culo e abbracciandoci ci risvegliamo al mattino con il nostro serpentone ancora nei rispettivi culi.
Sono alcuni giorni che dal nostro computer stiamo cercando uno stallone iperdotato che possa un sabato sera venire da noi a passare la serata a incularci entrambi per ore. Sarebbe un ottimo diversivo.
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