Storie peccaminose in caserma

di
genere
trio

Sono Marco 45 Maresciallo dell'esercito. Il mio lavoro co è essere seduto dietro una scrivania addetto alle scartoffie e alla burograzia Ho svolto da sempre iquesto lavoro legato alla ripetività che ogni giorno si moltiplica nell'affrontare la solita quotidianità. La noia e le giornate che trascorrevo in caserma, sempre contraddistinte dalla solita routine, molte volte contornate dall'insoportabile arroganza del Maresciallo capo dedito con passione ad imporre il suo grado superiore con sfontatezza e arroganza non curandosi di nessuno : Ostentare il suo grado e rendere le gionate pesanti a tutti i suoi subordinati è la sua passione e prestando su di me una particolare attenzione nel rendermi le giornate piu' pesanti.
Dentro di me ho covavo sempre la speranza che mi capitasse la via giusta, la chiave per poter arrivare al grado del mio capo, ma anche se non mi mancavano i requisiti non era facile per nessuno progredire nella carriera senza avere santi in Paradiso ed io non li avevo proprio.
Sicilano di origini , sono sposato con una spendida donna Carmela anche lei Siciliana, legati da forti sentimenti ,da otto anni mi aveva regalato la gioia di essere padre di un bel maschietto.
Carmela, oggi quarantenne, donna bella e affascinante da sempre, fisicamente con le misure al posto giusto, con i suoi capelli corvini che oldulati gli scendevano sulle spalle, i suoi occhi neri facevano capolino sul viso di donna affascinante , anche se bassina fisicamente le sue cosce affusolate e sode erano sommontate da un culo favoloso , sodo non grande che attirava la vista di tutti.
Lei non lavorava ero solo io che portavo il pane quotidiano . Si viveva in affitto in un semplice appartamento alle porte di Civitavecchia, la nostra vita procedeva normale da innamorati e quando capitava si ritornava nella nostra Sicilia.
Carmela sapeva delle mie sofferenze lavorative e li condivideva con me, io non volli mai far conoscere il mio mondo lavorativo la tenevo sempre a disparte.
Accadde che ,in occasione di una parata militare che avvenne a Roma, assieme a Carmela, per la prima volta decidemmo di concedere un a giornata diversa con il nostro piccoletto.
Sul palco, stracolmo di autorità pubbliche e militari noi eravamo un po' defilati, Io in divisa lei con nostro figlio accanto Lei era radiosa e affascinante come sempre. Dopo un pò, accanto a noi prese posto un colonello dell'esercito, che io obbligatoriamente salutai con il solito rituale militare. Io e la Mia Signora restammo incuriositi nel vedere che il colonnello dell'Esercito Italiano era un mulatto.
Il graduato aveva un fisico statuario possente, con i suoi cinquantanni traspariva tonalita' e inponenza , i suoi tratti somatici gradevoli, ricoperti da una leggera barbetta brizzolata ,raccoglieva l'attenzionee gli sguardi delle Signore che stavano vicino a noi. Anche Carmela non manco' di volgere la sua curiosità verso il Colonnello e La sua cuuriosità non mancò di essere notata dal graduato, che con mio disappunto, non tolse per tutta la cerimonia gli occi da mia moglie. Io ingelosito ed imbufalito, alla fine della parata, in disparte, mi sfogai con Carmela, la quale con tranquillità mi ha rassicurato che la Sua era stata semplice curiosità nel vedere un mezzosanque in divisa, sembrava finito tutto lì, ma piu avanti fermandoci in un bar, per consumare qualcosa, sopragginse Il Colonello il quale notandoci si avvicinò verso di noi presentandosi e gradevolmente volle fare la nostra conoscenza. Ci racconto' della sua vita, era un figlio di un Console italiano, ormai in pensione, mentre sua madre era Cubana e suo padre invaghito dalla sua bellezza la volle sposare. Lui era figlio unico ed il padre in onore della madre volle chiamarlo Carrlos nome del nonno paterno.Ha fatto gli studi in Italia, entrato in accademia raggiunse il grado di Colonello e prestava servizio presso il Ministero e nonostate i suoi cinqua anni suonati non era sposato. Anche io entrando un pò in confidenza gli spiegai del mio lavoro di Maresciallo presso la caserma di Civitavecchia. Sembrava interessato di quello che gli dicevo ma la sua attenzione era sempre rivolta verso mia moglie e non gli toglieva gli occhi di dosso. Infastidito di tale comportamento, con cordialità ci salutammo, con la promessa di Lui presto sarebbe venuto a trovarmi a Civitavecchia dove di frequente veniva . La sera, tornati a casa a Letto con Carmela non mancai di dimostrare il mio disappunto , lei prendendomi un pò in giro per la mia gelosia ,si giustifico' che non poteva quardare da un'altra parte perchè il Colonnello ha cercato sempre di coinvolgele anche Lei nei discorsi che faceva con me.
Ci spogliammo, dopo la faticosa giornata trascorsa e si andò a a letto, ero un pò immusolito ma Carmela venendomi così si prodigò con le Sue carezze facendomi sciogliere ed eccitare e quando le mie mani iniziaroro ad unirsi alle sue carezze non mancando di ripercorrere tutte le fattezze della mia bella, andai con la mano tra le sue cosce a far visita alla sua figa agrovigliata del suo forte pelo non potei notare che erano fracidi di sborra: " vedo che il colonnello ha fatto effetto, gli dissi" " sei un maiale.. non dire queste cose.... amo te solamente.. ero già eccitatissimo e il mio cazzo già a tiro, intrufolandomi tra le sue cosce, lo poggiai sulle labra della sorca di Carmela,con un colpo di fianchi scomparve deltro inghiottito e sciacquato dalla sborra calda di mia moglie, spingendo e stannufando con cazzo dentro e fuori, tenendola abbracciata gli disse all'orecchio: " ti piacerebbe che il colonnello fosse ora la mio posto"... Lei tenuamente mi disse .porco smettila.. ma non potei non notare che alla mia frase sentivo la sua figa palpitare convulsamente avvolgere il mio cazzo ed eruttare sborra... anche io sborrai mettendogli un dito un culo che ben lubrificato dalla sborra che colava entro' senza alcuna resistenza.... Il fatto finì li, da quella sera non si parlò piu del colonello il fatto morì lì. Dopo un quindicina di giorni , mentre stavo smontando dal servizio stavo andando a prendere il solito pulman per tornare a casa, sentii una voce che mi chiamava da dietro le spalle.. era il Colonnello che chiedeva la mia attenzione, anche Lui stava per uscire dalla caserma, mi saluto' molto cordialmente e senza accettare rifiuti si offrì ad accompagnarmi a casa. Non potendo essere sgarbato a tale invito, anche se dentro di me avrei fatto ben volentieri a meno della Sua cortesia, accettai emi portò sotto casa con la Sua macchina, arrivato lì, costretto dagli eventi ed evitando di essere scortese a un mio superiore non potei evitare di invitarlo a Salire per un caffe'. Non si fece pregare e accettò l'invito ben volentieri, entrando mise in atto tutta la sua galanteria e le sue attenzioni e non mancò di fare un baciamano a Carmela alla quale non dispiacque affatto l'attenzione del nostro ospite. Stavolta, anche se i suoi squardin famelici ed insistenti si posavano posavano sempre sulle tette e sul bel culo di Carmela, si interessò molto e volle capire della mia situazione lavorativa, facendomi ben capite che avrebbe potuto far molto per me, avendo anche tutti i requisiti, ad una eventuale mia promozione .Era il mio lato sensibile, il mio lavoroe la mia posizione erano un complesso di cose che gravava molto sulla mia vita quotidiana e Lui sapientemente mi attenzionò molto con le Sue propostemie e di seguito alla sua proposta ebbi modo di esporre tutto il mio disagio lavorativo e le mie mancate asperazioni. Carlos il colonello non gli sfuggì la sitazione gravosa che mi opprimeva e vedendo la Mia attenzione nel cogliere la Sua proposta in modo perentorio , guardanomi in faccia, mi disse :Marescallo io ho la possibilità di risolvere i suoi problemi, mi sarebbe facile farla passare Maresciallo in Capo e farlo trasferire a Roma con altro incarico. Che ne dice? preso alla sprovvista balbettando gli risposi... " Le sarei grato". Allora stia tranquillo che presto succedera'. Rimase ancora qualche ora con noi, continuando a non nascondere più la sua ormai evidente attenzionele nel modo di guardava mia moglie che era molto eloquente, si capiva benissimo che desiderava Carmela ed non era insensibile al suo fascino di donna sensuale, mi fu molto chiaro che da questo lato sarebbe stato determinante la mia futura situazione lavorativa. Ci lasciò piu tardi, anche se invitato a restare a cena, ci disse che per impegni inderogabili sarebbe dovuto rientrare a Roma e rivolgendosi a me in temini molto signivicativi e decisi ci propose l'invito di essere loro aspiti per il Sabato successivo, nella cui occassione avrei dovuto fornigli la mia documentazione personale in riferimento alla mia promozione e che poi sarebbe stato lieto di passare una giornata assieme a noi saremmo stati suoi ospiti. Di lì a poco andò via e non mancarono, nei suoi attegiamenti significativi e mirati, di dimostrare tutta la sua attenzione a mia moglie, anche se infastidito, non osavo dir nulla per dimostrare il mio disagio che era dettato dalla confusione della situazione in cui io mi stavo proiettando. Il mio stato Confusionale lui lo percepì come un mio tacito assenso visto che anche mia moglie non fece nulla per accettare i suoi squardi famelici di vero porco. Ando' via, avrebbe gradito che il giorno prima avessimo dato conferma al Suo invito lasciando a Carmela il recapito televonico ripetendo il suo baciamano questa volta un po più insistente dalla quale Carmela non fece nulla per sottrarsi. Rimasti soli tra me e carmela cadde un lungo Silenzio, io sul divano assorto nei miei mille pensieri, avvolto in una morbosa gelosia, Lei in cucina a preparare la cena .In quel silienzio era molto chiaro ad entrambi in che consisteva l'invito e a che cosa era dovuta la Mia futura promozione. Carmela ,Mia moglie è sempre stata innamorata di me lo era ancora eccome, anche se era calato il silenzio tra noi entrami sapevamo che avremmo fatto ben volentieri a meno di quest'invito, Ma Lei sapeva benissimo delle mie sofferenze lavorative e aspettava me che prendessi una decisione in tal senso Lei per amor mio mi avrebbe seguita ovunque come sempre. Io e Lei siamo innamorati siamo una famiglia e con molta lucidità avremmo dovuto di li a poco affrontare quello che si stava paventando per il nostro futuro e non era solo il mio lavoro. La cosa fu esaminata da entrambi con lucidità e amore, le mie sofferenze nel mio lavoro e i sopprusi che Carmela sapeva, gli dicevo tutto, erano presenti nella vita lavorativa giornaliera in modo ossessivo e la promozione promessa avrebbe dissolto tutto, ma in questo momento delicato Io dovevo decidele Lei mi avrebbe seguita ovunque. Dentro di me si stava combattento una grande battaglia La mia gelosia di innammorato di mia moglie la mia famiglia un futuro piu roseo, questi erano i miei interrogativi che mi attanagliavano. Mi venne accanto sul divano, prendendo la mia mano tra le sue e guardandomi dritto negli occhi accarezzandomi il viso mi disse: Amore..io ti amo per te farei qualunque cosa per renderti felice e nessuno e nessuna cosa ci dividerà, accettiamo l'invito ci cambierà la vita, poi quello che succede sara un'esperienza che non ci dividerà mai. Acettammo l'invito mi sentivo sorretto da lei e sicuro. Furono giorni tormentati prima di sabato, il giovedi seguente la mamma di carmela senza preavviso era venuta a trovarci per stare qualche giorno con noi, fu bene gradita la sua presenza come sempre, la informammo che sabato saremmo dovuti andare a Roma per motivi di lavoro e che Carmela sarebbe venuta con me, Lei avrebbe accudito nostro figlio. Fui io a telefonare al Colonello per accettare l'invito per il giorno successivo, Lui molto contento e felice ,mi raccomando' di porgere un saluto a mia moglie e che il giorno successivo avremmo trascorso una giornata tra amici,m non sarebbero state gerarchie militari, saremmo stati Marco Calos e carmela tre amici.. Dalle sue parole già mi sentivo Cornuto. La sera a letto con mia moglie era calato il selenzio la tensione in meera a livelli alti, fu lei con le sue delicate carezze i suoi dolci baci che mi fecero, allentare la pressione, piano piano mi feci trasportare verso il desiderio di Lei che in un lambo si trasformo in eccitazione pura accompagnata in un misto di trasgressione per quello che sarebbe potuto succedere l'indomani, era una cosa nuova mai provata prima da entrambi, la nostra eccitazione aumentò gradualmente portandoci a vette di goduria mai esplorate principalmente per quello che sarebbe successo il giorno dopo, quella sera Lei non si risparmio' con me e nemmeno Io con Lei la leccai all'infinito le sue pompe furono maestose più che mai i miei coglioni furono spremiti fino all'ultima goccia da un'ifuocata Carmela mai vista così Ho sperato , in quella foga, che lei mi concedesse il suo culetto, ancora vergine ma lei come sempre preferi essere penetrata con il dito unica concessione avuta in quel delicato posticino: la paura la bloccava. Con un pizzico di trasgressione io insistetti: amore te lo preparo per domani se Carlos dovesse... Lei mi disse " il culetto no, se vuoi mettere il dito si.. cosa mi devi allargare se non te l'ho dato mai a te considera a Lui. Fini cosi quella sera, ci addormentammo stanchi. Al mattino la mia Lei non manco di vestire in maniera semplice ed elegante, un vestitino nero a metà coscia dava splendore a tutta la sua sesualità. Alle undici , come da appuntamento , eravamo0 a Roma, Alla stazione ci venne a prendere il Colonello con la sua macchina che ci ordino di chiamarlo per nome, oggi eravamo Carlos Marco e Carmela tre amici. Vista l'ora ci volle portare in un elegante ristorante fuori Roma, senza alcuna autorizzazione con eleganza fece accomodare Carmela nel sedile davati accanto a Lui, io per forza dovetrti accomodare dietro, Prima di partire, rivolgendosi a me le consegnai tutta la documentazione inerente ala mia carriera nell'esercio, con attenzione guardo il tutto poi con un largo sorriso mi rassicuro che avrebbe avviato subito la procedura mi fece capire che la mia promozione era sicura, io sospirai con sollievo e gradimento. Ci avviammo verso il ristorante , io da dietro notavo la notevole differenza fisica tra Lui e Carmela. Carlos era alto e grosso quanto un'armadio , Carmela sembrava una bambina al confronto con lui, partimmo e i complimenti diretti verso mia moglie iniziarono ad essere lusinghieri e sempre un po' piu ose...Che bella donna che sei carmela...sembri una ragazzina...sei bellissima.... in quel momento mi seintii meso a disparte mentre notavo che la sua grossa mano color cioccolato si posò sulla coscia di mia moglie , lei immobile e ferma non fece nessun gesto per dissuaderlo , io rimasi impietrito , non ci volle molto che la sua mano facendosi largo tra le cosce piano piano giuse sul monte di venere di mia moglie,dalla mia posizione potevo vedere solo quel mamone sotto la gonna di mia moglie.. Carlos parlando con lei.... che meraviglia è una foresta la tua figa come piace a me..complimenti.. poco dopo capii che il suo grosso dito etra entrato nella labra burrore della figa della mia carmela, fu un suo lungo sospiro a farmi percepire quello che non vedevo. un'attimo, poi lui togliendo la mano dalle cosce della mia bella fece uscire il suo ditone trionfante tutto umido bagnato dalla sborra di Lei, quel dito avvolto dalla sborra di Carmela, aveva goduto di già, se lo porto alla bocca leccando ogni goccia con la sua lingua oscenamente avvolgeva il dito per leccarlo.
Carlos con il suo vocione marcato rivolgendosi anche con un sorrisetto verso di me disse...: ,vedo che siete venuti preparati... avete capito la situazione tu avrai la tua promozione io assaporerò tutte le virtu della tua bella mioglie senza alcuna condizione siamo d'accordo? ..un attimo di silenzio poi fui io a dirgli si seguito da quello di Carmela...... mi fa enormenmente piacere che entrambi avete dimostrato la vostra disponibilita'. ora andiamo a fare un pranzo Fugace poi stasera cenerete da me poi per la notte se vi troverete bene potete restare sarete miei ospiti. Al ristorante mi accorsi che lui aveva costantemente la mano in mezzo alle cosce della mia lei, poi elegantemente mi disse... vado al baggno.. se concedi a tua moglie di seguirmi mi farebbe eneormemente paicere... io con un lieve cenno del capo annuì, poco dopo Carlos si alzo per andare in bagno, non mi sfuggì l'enorme gonfore che metteva a dura prova la patta dei pantaloni di lui.. rimasi attonito.. Carmela do seguì dopo un attimo.... dieci interminabili minuti Tornò prima carmela era stravolta e spaventata , Lui ancora non era arrivato...sei sicuro di voler proseguire questa situazione, mi parlava a passa voce, vedi che in mezzo alle gambe il tuo capo non ha un cazzo ma un mostro ..e mostrandomi la misura mettendo la sua mano sull'altro braccio mi fece capire che si trattava di qualcosa mai vista e mai immaginata.... ancora lui non era arrivato.... mi spacca , mi disse ancora mia moglie, che dobbiamo fare? Non ebbi il tempo di rispondere che arrivo' Carlos, gia dal bagno aveva colto la paura di Carmela, avrebbe voluto qualcosa di piu nel bagno Ma carmela spaventata alla visione dell'enome manico di Lui si era dileguata quasi subito. Con Parole Ammalianti e persuasive, al tavolo rassicurò Lei, che quello che aveva visto sarebbe stato solo uno strumento di piacere e sarebbe rimasta appagata e trattata da principensa.....Guardando Me mia maglia cercava un assenso che io non mancai a darle... Compiacito Carlos ando a pagare il Conto seguito da me e Carmela, diretti al parcheggio, approfittando che la macchina si trovava in una posizione appartata, saliti dentro cinse Mia moglie, in un abraccio dove lei con il suo corpicino era avvolta e sovrastata dalla fisicità di Lui, un lungo bacio in cui carmela si sentiva soffocata nel sentirsi visitare le tonsille dall'invadente cospicua presenza della lingua di Carlos. Eccitazione sali a mille, Carlos misi in moto la macchina e partì come un racco verso caza impaziente di sbranare la sua preda.Nel tragitto di ritorno ,chiese a carmela se prende la pillola, Lei tenuamente rispose di si, " bene disse spero che questa esperienza sia l'inizio di fante cose tra noi".
Appena varcata porta di casa sua Sollevò Carmela da terra, tenendola per il culo si fece cingere la vita dalle gambe di lei portandola in alto in alto per baciarla, non mi perdevo nulla, Carlos mise le sue enormi mani , tenendola aperta nella sua natura con entrami le mani, la piccola bocca di mia moglie faceva fatiga a tenere a bada la lingua di lui nella sua bocca, gli rovistava ogni angolo inzuppandola di saliva mentre con le dita a visitava la figa e il culetto immacolato di lei, Carmela non capiva piu nulla eruttava sborra a ripetizione, si vedevano le dita lucide di lui impiestrati dalla bianca sborra di lei, un grosso dito di lui come per incato rovistava il culetto vergine di Carmela , ...ma è vergine il culo di tua moglie? mi domando' ... Si e' vergine di culo risposi io non ha mai voluto.... e di rimando Carmela nel culo no non lo voglio mi spaventa...nel contempo continava sa sospirare come una troia, spostandomi di lato notai che anche un secondo dito era entrato nel buchetto di lei e due dita grosse cosi erano quanto dil mio cazzo.. che troia non si lamentava anzi,... Allupati da una stravolgente passione Lui la portò , sempre avvinghiati,nella stanza da letto la denuto subito, rimanendo incantato dalla nera foresta che copriva la figa di mia moglie, tutta inzuppata di umori , il contrasto tra la pelle scura di lui e quella bianca di lei era un contrasto che ancor di piu rendeva la situazione eroticamente piu trasgressiva ed animalesca. Anche Carlos si mise a nudo e impressionato dalla visione dell'enorme palo di lui che aveva tra le ganbe ,capii la paura che mia moglie aveva al primo impatto uscita dal bagno. Quel palo faceva impressione, ricoperto da grosse vene sormontato da una grossa capocchia enorme anche essa dava ancor di piu un forte senso ti timore e di impressione. Intravidi gli occhi di mia moglie impauriti e timotosi come quelli di un cerbiatto , Carlos diede a me ordine perentorio di sedermi e stare in silenzio, non osando nel dir nulla mi misi seduto nella vicina poltrona accostata al letto, seduto in prima fila eravamo entrati nella stanza da letto, come un fuscello la sollevo e in breve temo la posiziono alla pecorina allargata, con il culo e la figa esposti alla merce' di quel toro alluppato , abbassandosi si posiziono con il viso tra culo e figa ed per mezzora la leccò in tutti gli angoli della figa facerdola sborrare piu di una volta, con le dita ermeggiava e si soffermava sempre sul quel buchetto inesplorato prima con uno poi con due dita allargava in buco del culo di Lei che con gemiti di piacere rispodeva alle attenzioni poste a quell'angolo inesplorato, era infoiato come una bestia Carlos , sapeva che era vergine di culo e questo lo scolvonvolgeva ancor di più. Allungò la mano vicino al cassetto del comodino e titò fuori un bubetto di gel La mia lei continuava a spasimare il suo piaceretolse le dita di Carlos inzuppati di gel inumidivano tutte le pieghe di quel buchetto forzato con le due dita grosse di lui e aprendolo,m Lei non si sottraeva anzi allargava ancor di pi le sue belle chiappe, Carlos tenendo bel ficcate le dita nel culetto di lei, con l'altra spalmava la mostruosa mazza col gel rimasto, il culo bianco e l'enorme vanca luccicavano inzuppati di Gel, Carmela teneva il culo posizionato aperto per nulla intimorita, non era ancora consapenvole da li a poco cosa sarebbe successo, Carlos prendendo tra le mani il suo poderoso cazzo mise il posizione la poderosa cappella sulla piccola apertura di mia moglie, qualdo la poggiò, per l'enorme volume della massa scomparve tutto dalla mia mista, vedevo solo quel palo in mezzo alla chiappe di Lei che rendendosi consapevole e lucida per un attimo di quello che sarebbe successo di lì a poco cercava di divincolarsi.. anche io cercai di intervenire ...non nel culo la spacchi.... mi rispose "stati zitto cornuto e non parlare".
Tenendola bloccata e aperta con forza io da dietro vide un leggero movimento del suo bacino in avanti...stava per entrare... un piccolo colpo e carmela scappo per avanti per il terrore...per sfurgigli...Lui la artigliò con la mano, immobilizzandola , dalla bocca di Carmela fuoruscì uno spasimo di angoscia e di dolore con il culo aperto non sfuggì all'assalto del porco, lui era fermo dietrio di lei.. si era fermato per far abituare il buco di dei all'entrata dell'enorme cappella.. furono lugli attimi, si sentivano i gemiti angosciosi di lei per le fitta di dolore , Lui era molto esperto, sapeva quello che doveva fare quando capii che le grida di angosce di lei si stavano trasformando in angosce di goduria il porco con un poderoso colpo affondò nello sfirere di Carmela ,aprendo e devastando tutto nella fragorosa entrata, tutto dentro i suoi coglioni sbattevano contro la figa di lei , si dimenava e trillava con quell'enorme mazza che dal culo arrivava fino in pancia di dolore , lunghi attimi di attesa finche inizziarano a placarsi le grida della mia signora, Carlos capì che poteva iniiziare a dare sfogo alla sua natura animalesca... inizio' a stannuffare senza pieta', era una bestia ...entrava ed usciva alla velocità di un missile mezzora di quel trattamento da animale..poi come per magia le sue grida cambiarono si capiva che godeva, Lui per dimostrami a me come aveva svangato mia moglie ed umiliarmi gli tolse in cazzo dal culo mostrando a me con enfasi un l'enormità della cavità che aveva prodotto.. fu un attimo poi rimbocco ' con forza dentro in culo l'enorme proboscite con violenza provocando un osceno e fragoroso suono all'aria che fuoriusciva usciva mestre il cazzo entrava . Non si accontentava mai il poco continuo' per lungo tempo a pomparla di culo poi an un tratto la girò a pancia in su' , tirando fuorni dal culo quel cazzo animalesco imbrattato di umori ed altro che colavano , usandola come un fuscello allargo le sue cosce sulle sue spalle e la inforcò la figa con la proboscide spoga ai coglioni, lei era paralizzata che non capiva piu niente, mi accorsei che le sue guance erano solcate di lacrime era gia sera quando le palle di Carlos si erano svuotate dentro la pangia di mia moglie ,il porco tolse il cazzo dalla figa di lei lasciandola cosi sconquassata, non curandosi di nulla la lasciò cosi oscenamente divaricata sul letto. Io mi avvicinai a lei la aiutai sorregendola la portai in bagno Lei senza forze sorretta da me l'ho aiutata a farsi il bidè mi sono prodigato a lavarla, e passando con il sapone sulla sua figa la mia mano son si potè soffermare sulle enormi voragini di figa e culo provocate dalle furiose bordate diel cazzo di Carlos, mi eccitai, lei notando la mia eccitazione liberò il mi cazzo mi mese una pompa indimenticabile svuotando le mie palle nella sua gola per ringraziarmi della cura che mi stavo prendendo di lei. Passata oltre mezzora in bagno con mia moglie, sorreggendola traballante la portai in camera da letto per raccogliere i vestiti, ma Carlos era sul letto nudo con quella enorme mazza che svettava enorme maestosa... minacciosa, con la voce rauca disse a mia moglie.... Vieni qua carmela ti stavo a spettando ... si scostò da me si diresse verso i , lui la aiutò con una mano a salire apri le gambe con la faccia rivolta verso Carlon divarco le cosce sommosormontandolo su di l prese quel'enorme bastone e senza che nessuno gli chiedesse nulla se lo infilo' totamnente in culo pompanto lei stessa. Passò un mese Fui promosso trasferito a Roma e Carmela non puo' piu far a mento della mazza del Colonnello.
scritto il
2017-11-10
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