Sorpresa a casa
di
zagor78
genere
bondage
erano le nove di sera e stavo rincasando verso casa.Era già molto freddo,ormai l'inverno era alle porte.Parcheggiai la macchina nel vialetto sotto casa e scesi dalla macchina.Mi accesi una sigaretta e guardai la casa,quando notai che stranamente tutte le luci erano spente.Strano,pensai,Clarissa dovrebbe già essere a casa da un bel pò!Cercai le chiavi e armeggiai con la serratura x aprire la porta.Stranamente la chiave non girava e con immenso stupore,abbassando la maniglia la porta si spalancò."Non è possibile"pensai."Clarissa si è dimenticata di chiudere la porta".Entrai e accesi la luce.C'era un notevole disordine in casa,cassetti aperti,vestiti sparsi sul pavimento.Sembrava fosse entrato un'uragano.Entrando in cucina la scena si ripresentava identica.Tovaglioli e posate sparsi per ogni dove e un pacchetto di carne aperta sul tavolo.Mi ricordai che Clarissa mi aveva detto che mi avrebbe preparato l'arrosto quella sera e rimasi sbigottito nel vedere la carne lì sul tavolo ancora avvolta nell'involucro.Mi allarmai immediatamente,forse qualcuno l'aveva aggredita,magari uccisa.Il disordine non faceva che confermare questa ipotesi.Il cuore iniziò a battermi a mille,cominciai a perlustrare la casa da cima a fondo,ma di lei nessuna traccia.Ogni stanza era stata rivoltata come un calzino con oggetti sparsi dovunque.Non c'era nessun dubbio ormai,la casa era stata svaligiata.Ma Clarissa?Che ne era stato di lei?In preda al panico più totale cercai di riflettere."Forse è andata da un'amica oppure è andata alla polizia"-pensai col cuore in gola oppure......mi venne in mente che non avevo perlustrato il solaio.Aprii la porta che conduceva in soffitta e subito sentii un lamento.Salii di corsa le scale e finalmente la trovai.Era legata ad una sedia.I polsi incrociati dietro la schiena,le caviglie legate unite e fissate al sostegno della sedia.Diversi giri di corda le immobilizzavano il busto e un corposo bavaglio le copriva la bocca.Era sudata tantissimo,probabilmente stava tentando di liberarsi da parecchio.Mi guardò con gioia,finalmente le sue pene stavano per finire.Le tolsi il bavaglio e lei cominciò subito a raccontarmi della sua disavventura.Stava rincasando quando un'uomo le si era avvicinato da dietro brandendo una pistola.Sotto la minaccia dell'arma,lei dovette aprire la porta permettendo così all'individuo di entrare in casa.Dopodichè l'aveva costretta a salire in solaio e l'aveva legata.Mi disse che erano già tre ore che era prigioniera e che aveva provato in tutti i modi a slegarsi ma senza risultato.Feci per liberarla,ma qualcosa mi bloccava.Ero come in trance.La visione di lei legata in quel modo alla sedia iniziò ad eccitarmi in maniera incredibile.Sentivo il mio pene esplodere nei pantaloni alla ricerca di una via di uscita.Lei mi guardò corrucciata"beh,che aspetti a slegarmi?"Il mio occhio cadde sulle sue gambe scoperte dalla gonna ormai risalita fino alle mutandine e non so cosa mi accadde ma fu come un raptus.Ripresi il pezzetto di stoffa che il rapinatore aveva usato per riempirle la bocca e glielo infilai con forza tra i denti.Quindi con un'altro straccio la imbavagliai nuovamente.Lei si dimenava furiosamente,decisamente stizzita.Finita l'opera presi il telefonino e cominciai a scattarle foto da ogni possibile angolazione.Lei protestava disperatamente cercando in qualche modo di liberarsi.Più ci provava più la mia voglia di liberarla diminuiva.La guardavo come si guarda un trofeo.La corda che le immobilizzava il busto risaltava ancora di più il suo seno prosperoso.Mi avvicinai e le sussurrai all'orecchio"abbi pazienza amore,ti libererò più tardi....forse".Lei mi guardò spaventata e riprese a dimenarsi con rinnovato vigore.In quel momento la rapina era passata in secondo piano.Ormai nella mia testa c'era solamente la voglia incredibile di lei.La volevo,ma la volevo così,in quel modo un pò particolare.Slegai la corda che le legava il busto alla sedia e quella che bloccava i piedi e la presi in braccio.La portai di sotto in camera da letto.Vi era un disordine incredibile,vestiti ovunque,scarpe,calzini un'autentico caos.La adagiai sul letto dolcemente e cominciai a pensare al da farsi.Ben presto mi venne un'idea.Le sciolsi i polsi e lei cominciò a tempestarmi di pugni,ma ignaro del dolore,iniziai a legarglieli alla spalliera del letto.Non fu affatto semplice.Lei lottava come una furia e ci misi una decina di minuti a immobilizzarla.Iniziai a baciarla dappertutto,pian piano avvicinandomi verso il basso.Quindi le scostai le mutandine e cominciai a leccargliela con il massimo fervore.Finalmente lei cominciò a rilassarsi e a lasciarsi andare.Gemeva con grande intensità,nonostante il bavaglio e alla fine cominciai a penetrarla con forza.Venii in pochissimo tempo.L'eccitazione era davvero al massimo e non riuscii a controllarmi,ma nonostante tutto lei sembrava davvero soddisfatta.Mi alzai e andai a prendere qualcosa da bere,pensando che probabilmente aveva una sete del diavolo dopo così tante ore di prigionia.Mi recai in cucina,presi una bottiglietta d'acqua e andai da lei.Le tolsi il bavaglio e le diedi da bere.Bevve avidamente e quindi mi disse con aria provocante."non mi imbavagli più?Guarda che potrei urlare!"Stupito ma al tempo stesso eccitato la imbavagliai nuovamente e ricominciammo.Alla fine il ladro ci aveva fatto un bel regalo tutto sommato
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La rapina
Commenti dei lettori al racconto erotico