Doppia M, come la bisessualità maschile incontra il feticismo per il piede femminile
di
NDJ
genere
bisex
Stufo di non trovare racconti o anche solo video che trattassero la bisessualità maschile assieme al feticismo per il piede femminile, ho deciso, finalmente, di scrivere un mio racconto. Spero vi piaccia, buona lettura.
Dopo mesi di lavoro, prendo una meritata pausa e di andare in vacanza a Firenze, che ho sempre voluto visitare. Sfruttando l’occasione, avrei fatto visita anche ad una mia cara amica d’infanzia, Mary, che si era trasferita lì per gli studi. Decido così di chiamarla e di raccontarle l’idea e, senza indugiare, mi offre come appoggio la casa in cui abitava assieme al coinquilino, anch’egli studente universitario. Preso dalla foga metto in valigia quel che mi capita e prenoto i biglietti del treno: partenza prevista per l’indomani alle 15 e ritorno dopo tre giorni. Dopo svariate ore passate su rotaia, anche più del previsto a causa di una coincidenza persa durante uno scalo, finalmente arrivo in stazione a Firenze. Lì trovo Mary, un po’ infastidita dal ritardo (come biasimarla), ma comunque contenta di vedermi; non la vedevo da 3 anni, mi è sembrata quasi irriconoscibile da un primo sguardo: alta circa uno e sessanta, bionda, una seconda abbondante ed un fisico equilibrato e sodo (dove ha trovato il tempo per la palestra?). Dopo i primi saluti ed abbracci, mi chiede se abbia voglia di farmi subito un giro per la città, ma dato l’orario le dico che è meglio portare la mia roba nel suo appartamento per poi andare magari a mangiare qualcosa. Non lontano dalla stazione ecco casa sua, piccola ma parecchio ben curata, non una sola cosa in disordine e con un mobilio da far decisamente invidia, tutto era a tono, ognuna delle stanze era praticamente perfetta, piacevole, mi chiedo ancora quanto paghino mensilmente per una cosa del genere. Lì faccio la conoscenza di Mike, il coinquilino: un ragazzo di colore alto, dal fisico massiccio, capelli castani corti abbastanza da lasciar intravedere una piccola cicatrice sulla nuca. Simpatico, un po’ distaccato, ma simpatico. Entrambi, comunque, cercano di farmi sentire come a casa mia, anche se, a dirla tutta, questa ha l’impressione di essere una casa quasi di lusso, quindi diciamo che per tutto il tempo mi son dovuto contenere, tant’è che ho lasciato la valigia accanto alla porta, per non rovinare il perfetto equilibrio. Tempo di sistemarmi un po’ e di mettermi comodo e subito ordiniamo una pizza, s’era fatta subito l’ora di cena; Mike decide di andare a mangiarla in camera sua per “lasciarci in intimità”, ma forse si vergognava soltanto. Subito dopo cena decido di andare a coricarmi e mi sistemo sul divano-letto su cui fino a pochi momenti prima stavamo mangiando, quindi Mary si dirige verso camera sua e ci mettiamo a dormire. L’indomani, mi accorgo di non aver dormito benissimo, ma mi alzo, lavo e vesto senza troppi problemi. Mike non era in casa, era andato via probabilmente per studiare, Mary invece era pronta già da un po’ e mi ha aspettato in soggiorno. Una volta pronto, usciamo e mi porta in giro per il centro storico e le piazze principali ed in men che non si dica già si fa sera. Torniamo a casa quando ad un certo punto si ricorda di un’uscita che doveva fare con delle sue amiche in occasione della laurea di una di loro, quindi si scusa con me, mi indica dove posso trovare qualcosa da mangiare e va a prepararsi per la serata. Non volevo uscire da solo e la giornata è stata abbastanza stancante, quindi, dopotutto, non mi sarebbe dispiaciuto rimanere in casa, con la possibilità di vedere qualche film o finire di leggere il libro che ho iniziato in treno. Non avevo molta fame, quindi opto per un paio di semplici toast ed un bicchiere di vino, quand’eccola uscire dalla sua stanza, viene in cucina e mi chiede come stesse conciata in quel modo: un vestito rosso le arrivava alle ginocchia, sandali a tacco 12 con unghie smaltate di bianco, capelli raccolti, trucco leggero… Era bellissima, ma questo chiaramente non potevo dirglielo così. Dopo qualche secondo a bocca aperta in cui, probabilmente, sarò sembrato un ebete, mi risveglio grazie alla puzza di bruciato che stava provenendo dal tostapane e, senza neanche risponderle e bestemmiando un pochino, stacco la spina ed esco i toast ormai carbonizzati. Volto di nuovo lo sguardo, riprendo ad ammirarla ed inizio ad arrossire. , con voce chiaramente imbarazzata; si avvicina, mi sorride, mi abbraccia e mi dice di non aspettarla sveglio. Non passano neanche due minuti e torna Mike, che mi trova a scrostare fette di pane sul lavello; dopo qualche secondo di imbarazzo generale gli dico che sono stato poco attento e, scherzosamente, gliene offro uno. Da quel momento ci sediamo entrambi al tavolo ed iniziamo a parlare del più e del meno, gli chiedo anche se ci sia qualcosa fra lui e Mary ma, oltre una superficiale attrazione nulla di più. Sparecchio e mi vado a sedere sul divano accanto ad una lampada, con l’intento di leggere un po’, ma senza successo: il pensiero di Mary mi tormentava, quindi decido di farmi una doccia fredda per calmare i bollenti spiriti; prendo il mio accappatoio dalla valigia e mi dirigo in bagno. Una volta aperta la porta, mi si para davanti Mike completamente nudo che stava, per l’appunto, per entrare entrare in doccia che, allarmato dal rumore della porta, si gira verso quest’ultima, rivelando un fisico scolpito e privo di peli da capo a piedi. Rimaniamo per qualche secondo fermi a fissarci e noto che gli si inizia ad indurire piano piano; vedendo questo prendo coscienza della situazione, arrossisco, mi scuso e vado via. Rimango per un po’ fermo dietro la porta chiusa chiedendomi il perché del movimento presente anche nei miei pantaloni, ma decido di sorvolare sulla questione e di riandare a mettermi sul divano. Ho avuto in passato pensieri bisessuali, son sempre stato curioso, specie dal punto di vista “orale”, ma mai ho avuto occasione di praticarne, anche a causa dell’enorme taboo sociale che questo comporta, ma vedere il corpo di quel ragazzo a così breve distanza e vedere il suo membro iniziare ad alzarsi per me, mi ha quasi fatto dimenticare l’immagine che avevo in mente fino a pochi minuti prima. Cerco in ogni modo di frenare qualsiasi pensiero avessi in testa in quel momento, e dopo parecchi tentativi ecco tornare Mary, devono essere passate ore senza che io me ne fossi accorto. Stupita di trovarmi ancora sveglio, si siede sul divano difronte al mio, visibilmente brilla, a gambe accavallate, poggiata sul bracciolo col gomito e la mano che le teneva la testa. Il suo sorriso risplendeva come al solito, la luce calda le accarezzava la pelle, scendeva sulle gambe e sui suoi bellissimi piedi numero 39, ancora adornati dai tacchi. Lei è una delle poche persone, oltre le mie ex, che sa del mio feticismo per i piedi femminili, quindi cerco di non far notare quelli che, col senno di poi, son risultati evidenti sguardi sulle sue gambe. , mi dice dopo avermi guardato in silenzio per un po’, , rispondo io, cadendo nel completo imbarazzo, , ed in quel momento credo che il cuore fosse ben visibile per quanto forte mi stesse battendo, però prendo coraggio e faccio come mi aveva detto. Non appena mi siedo, mi porge la gamba che prima era accavallata sull’altra, avvicinando il piede al mio volto, , non me lo faccio ripetere due volte. Afferro delicatamente il suo piede, lo accarezzo, inizio a baciarne il dorso, poi le dita mentre accarezzo la gamba da sotto il ginocchio; le tolgo la scarpa e mi ritrovo la pianta del piede a un paio di centimetri dal mio naso, quindi inizio a baciarla a bocca sempre più larga, fino a far uscire di poco la lingua. Lei inizia a massaggiarsi il seno e a mettersi più comoda, quindi poggia il piede a terra e mi porge l’altro; le tolgo subito la scarpa ed inizio a baciarlo, quando sento che il piede che poco fa stavo coccolando inizia a toccarmi l’interno coscia con delicatezza, fino a raggiungere il mio membro che era diventato già duro. Le succhio le dita mentre continua a sfregare il suo piede sul mio cazzo che tanto aveva voglia di uscire da quell’agonizzante prigione. , rispondo io, replica, dico in modo sbadato, finora non avevo raccontato a nessuno dei miei pensieri bisessuali. Noto quindi che Mary stava guardando dietro di me, sorride e torna a fissarmi, ma in quel momento ero occupato ad adorare i suoi bellissimi e perfetti piedi e non mi sono fatto troppe domande, quand’ecco che mi sento toccare la spalla: era la mano di Mike, nuovamente e completamente nudo, che mi guardava sorridente e ci aveva raggiunto senza farsi sentire, almeno da me; questa volta, però, era completamente in tiro. Un bel cazzo grosso, venoso, con delle palle liscissime, si manifestava a pochi centimetri da me, , dice Mary. Mi blocco di colpo, non avevo idea di cosa fare né dire, , replica, , e così feci. Non sapevo qual era il suo piano, anche se nella mia mentre qualche idea era già balenata; sento un suo piede dietro la mia nuca che mi spinge verso il pube di Mike che, intanto, avevo preso in mano il suo cazzo alzandoselo e mettendo in bella vista le palle, dice Mary e, diamine, aveva ragione. Mi fa avvicinare sempre più fino a farmi toccare lo scroto di Mike con le labbra, ed in quel momento non ci ho visto più. Mentre il piede di Mary mi accarezzava la schiena, do libero sfogo a tutte le mie più recondite fantasie, inondando di saliva e di leccate quelle bellissime palle lisce che aveva, le prendevo in bocca piano e ne leccavo il testicolo, le baciavo e le leccavo ancora; nel mentre mi tolgo la maglia a causa del caldo che stavo iniziando a sentire. Mike si stava masturbando e lo sentivo ansimare dal piacere, quando decide di prendere le redini: mi mette una mano in testa e con l’altra guida il suo maestoso cazzo all’interno della mia bocca; finalmente le mie fantasie si stavano realizzando, e nel modo migliore che potessi mai sperare. Poggio le mani inizialmente sul suo bacino, poi decido di prenderglielo in mano mentre continuavo a succhiarlo; Mary, dietro di me, intanto, aveva iniziato a toccarsi la figa già bagnata, mentre continua ad accarezzarmi la schiena con i piedi. Mike mi toglie il cazzo dalla bocca e va dietro il divano di Mary, iniziando ad accarezzarle il seno, mentre lei glielo prende in mano. Mi volto ed ammiro quella scena che tanto mi stava eccitando: entrambi mi stavano guardando, aspettando che prendessi anch’io parte a ciò che stava succedendo. Mi tolgo i pantaloni e finalmente libero dall’estrema tensione il mio cazzo, mi avvicino anche io a Mary e metto la sua mano sul mio membro che, sapientemente, inizia a masturbare. Mike quindi inizia ad accarezzarmi il petto, concentrandosi sui capezzoli che, ogni tanto, pizzicava: sensazioni che mai avrei immaginato mi avrebbero fatto godere così tanto. Quindi prende la testa di Mary e l’aiuta col movimento mentre me lo succhia, poi con abile mossa la fa girare e le ficca in bocca il suo cazzo. Io quindi mi pongo fra le gambe di quella bellissima ragazza ed inizio a baciarle l’interno coscia, andando sempre più vicino alla sua figa; si sentiva già il suo odore, era già bagnatissima. Afferro le sue gambe ed inizio a leccargliela con passione, lei mette una mano sulla mia testa, mentre con l’altra è occupata a giocare le palle di Mike. Senza indugiare oltre, mi alzo fino a far toccare i miei genitali con quelli di Mary ed inizio a muovermi dentro di lei, lei geme ed ansima con suono stoppato dal cazzo del coinquilino nella bocca che ne limitava i rumori. Preso dalla foga inizio a toccare la gamba di Mike, facendogli capire ciò che immediatamente è successo: esce dalla bocca di Mary ed entra nella mia, mentre quest’ultima inizia a leccargli le palle; che scena magnifica. Dopo poco tempo, capisco che anche lui vorrebbe entrare in azione ed esco da Mary, lui le mette le gambe sulle sue spalle ed inizia a scoparla con veemenza, con conseguenti urla di piacere; io quindi mi sposto nuovamente dietro il divano ed approfitto per succhiare nuovamente le bellissime dita dei piedi della mia cara compagna mentre mi masturbo; ormai sia io che Mike eravamo prossimi a venire. Lui esce da Mary e si sente sul divano, mi guarda e senza domandare nulla, lo faccio. Mentre sono steso, sento Mike che si muove piano fino a far toccare palle e cazzi, quindi Mary inizia a masturbarci contemporaneamente; dopo poco, decise di succhiarcelo: si mette entrambi in cazzi in bocca, fa sentire ad entrambi la sua sapiente lingua che ogni tanto faceva passare fra i due, facendoci godere come non mai. Ad un certo punto Mary si rivolge a Mike, intimandogli di alzarsi, ma facendo cenno a me di rimanere in posizione; si stente anche lei difronte a me, solo che a quel punto inizia a masturbarmi coi suoi bellissimi piedi che muoveva con tale perfezione che quasi non potevo crederci. Mike fa per andare dalla sua coinquilina, ma lei fa cenno di andare da me: era ciò che volevo. Mi accarezza i capelli e poggia il suo bellissimo e caldo cazzo sul volto, facendomi sentire le sue palle lisce sulla fronte e vicino gli occhi, poi si sposta più dietro e mi ficca di nuovo il cazzo nella bocca, il tutto mentre Mary continuava con quel suo bellissimo footjob che tanto mi stava facendo impazzire. Il cazzo mi si indurisce di colpo e fiotti di sborra volano ovunque, talmente forti da colpirmi anche in faccia; Mike quindi esce dalla mia bocca, inizia a masturbarsi e mette le sue palle nella mia bocca, quindi si alza, si mette difronte a me e a Mary, che ancora mi stava graziando con un footjob, e sborra sui bellissimi piedi della sua coinquilina e sul mio cazzo, che stava venendo lubrificato dai nostri liquidi. Quindi mi prende la testa, mi fa sedere e si fa pulire il cazzo da ciò che era rimasto, mentre leccava gli inondati piedi di Mary.
La migliore vacanza della mia vita.
Dopo mesi di lavoro, prendo una meritata pausa e di andare in vacanza a Firenze, che ho sempre voluto visitare. Sfruttando l’occasione, avrei fatto visita anche ad una mia cara amica d’infanzia, Mary, che si era trasferita lì per gli studi. Decido così di chiamarla e di raccontarle l’idea e, senza indugiare, mi offre come appoggio la casa in cui abitava assieme al coinquilino, anch’egli studente universitario. Preso dalla foga metto in valigia quel che mi capita e prenoto i biglietti del treno: partenza prevista per l’indomani alle 15 e ritorno dopo tre giorni. Dopo svariate ore passate su rotaia, anche più del previsto a causa di una coincidenza persa durante uno scalo, finalmente arrivo in stazione a Firenze. Lì trovo Mary, un po’ infastidita dal ritardo (come biasimarla), ma comunque contenta di vedermi; non la vedevo da 3 anni, mi è sembrata quasi irriconoscibile da un primo sguardo: alta circa uno e sessanta, bionda, una seconda abbondante ed un fisico equilibrato e sodo (dove ha trovato il tempo per la palestra?). Dopo i primi saluti ed abbracci, mi chiede se abbia voglia di farmi subito un giro per la città, ma dato l’orario le dico che è meglio portare la mia roba nel suo appartamento per poi andare magari a mangiare qualcosa. Non lontano dalla stazione ecco casa sua, piccola ma parecchio ben curata, non una sola cosa in disordine e con un mobilio da far decisamente invidia, tutto era a tono, ognuna delle stanze era praticamente perfetta, piacevole, mi chiedo ancora quanto paghino mensilmente per una cosa del genere. Lì faccio la conoscenza di Mike, il coinquilino: un ragazzo di colore alto, dal fisico massiccio, capelli castani corti abbastanza da lasciar intravedere una piccola cicatrice sulla nuca. Simpatico, un po’ distaccato, ma simpatico. Entrambi, comunque, cercano di farmi sentire come a casa mia, anche se, a dirla tutta, questa ha l’impressione di essere una casa quasi di lusso, quindi diciamo che per tutto il tempo mi son dovuto contenere, tant’è che ho lasciato la valigia accanto alla porta, per non rovinare il perfetto equilibrio. Tempo di sistemarmi un po’ e di mettermi comodo e subito ordiniamo una pizza, s’era fatta subito l’ora di cena; Mike decide di andare a mangiarla in camera sua per “lasciarci in intimità”, ma forse si vergognava soltanto. Subito dopo cena decido di andare a coricarmi e mi sistemo sul divano-letto su cui fino a pochi momenti prima stavamo mangiando, quindi Mary si dirige verso camera sua e ci mettiamo a dormire. L’indomani, mi accorgo di non aver dormito benissimo, ma mi alzo, lavo e vesto senza troppi problemi. Mike non era in casa, era andato via probabilmente per studiare, Mary invece era pronta già da un po’ e mi ha aspettato in soggiorno. Una volta pronto, usciamo e mi porta in giro per il centro storico e le piazze principali ed in men che non si dica già si fa sera. Torniamo a casa quando ad un certo punto si ricorda di un’uscita che doveva fare con delle sue amiche in occasione della laurea di una di loro, quindi si scusa con me, mi indica dove posso trovare qualcosa da mangiare e va a prepararsi per la serata. Non volevo uscire da solo e la giornata è stata abbastanza stancante, quindi, dopotutto, non mi sarebbe dispiaciuto rimanere in casa, con la possibilità di vedere qualche film o finire di leggere il libro che ho iniziato in treno. Non avevo molta fame, quindi opto per un paio di semplici toast ed un bicchiere di vino, quand’eccola uscire dalla sua stanza, viene in cucina e mi chiede come stesse conciata in quel modo: un vestito rosso le arrivava alle ginocchia, sandali a tacco 12 con unghie smaltate di bianco, capelli raccolti, trucco leggero… Era bellissima, ma questo chiaramente non potevo dirglielo così. Dopo qualche secondo a bocca aperta in cui, probabilmente, sarò sembrato un ebete, mi risveglio grazie alla puzza di bruciato che stava provenendo dal tostapane e, senza neanche risponderle e bestemmiando un pochino, stacco la spina ed esco i toast ormai carbonizzati. Volto di nuovo lo sguardo, riprendo ad ammirarla ed inizio ad arrossire. , con voce chiaramente imbarazzata; si avvicina, mi sorride, mi abbraccia e mi dice di non aspettarla sveglio. Non passano neanche due minuti e torna Mike, che mi trova a scrostare fette di pane sul lavello; dopo qualche secondo di imbarazzo generale gli dico che sono stato poco attento e, scherzosamente, gliene offro uno. Da quel momento ci sediamo entrambi al tavolo ed iniziamo a parlare del più e del meno, gli chiedo anche se ci sia qualcosa fra lui e Mary ma, oltre una superficiale attrazione nulla di più. Sparecchio e mi vado a sedere sul divano accanto ad una lampada, con l’intento di leggere un po’, ma senza successo: il pensiero di Mary mi tormentava, quindi decido di farmi una doccia fredda per calmare i bollenti spiriti; prendo il mio accappatoio dalla valigia e mi dirigo in bagno. Una volta aperta la porta, mi si para davanti Mike completamente nudo che stava, per l’appunto, per entrare entrare in doccia che, allarmato dal rumore della porta, si gira verso quest’ultima, rivelando un fisico scolpito e privo di peli da capo a piedi. Rimaniamo per qualche secondo fermi a fissarci e noto che gli si inizia ad indurire piano piano; vedendo questo prendo coscienza della situazione, arrossisco, mi scuso e vado via. Rimango per un po’ fermo dietro la porta chiusa chiedendomi il perché del movimento presente anche nei miei pantaloni, ma decido di sorvolare sulla questione e di riandare a mettermi sul divano. Ho avuto in passato pensieri bisessuali, son sempre stato curioso, specie dal punto di vista “orale”, ma mai ho avuto occasione di praticarne, anche a causa dell’enorme taboo sociale che questo comporta, ma vedere il corpo di quel ragazzo a così breve distanza e vedere il suo membro iniziare ad alzarsi per me, mi ha quasi fatto dimenticare l’immagine che avevo in mente fino a pochi minuti prima. Cerco in ogni modo di frenare qualsiasi pensiero avessi in testa in quel momento, e dopo parecchi tentativi ecco tornare Mary, devono essere passate ore senza che io me ne fossi accorto. Stupita di trovarmi ancora sveglio, si siede sul divano difronte al mio, visibilmente brilla, a gambe accavallate, poggiata sul bracciolo col gomito e la mano che le teneva la testa. Il suo sorriso risplendeva come al solito, la luce calda le accarezzava la pelle, scendeva sulle gambe e sui suoi bellissimi piedi numero 39, ancora adornati dai tacchi. Lei è una delle poche persone, oltre le mie ex, che sa del mio feticismo per i piedi femminili, quindi cerco di non far notare quelli che, col senno di poi, son risultati evidenti sguardi sulle sue gambe. , mi dice dopo avermi guardato in silenzio per un po’, , rispondo io, cadendo nel completo imbarazzo, , ed in quel momento credo che il cuore fosse ben visibile per quanto forte mi stesse battendo, però prendo coraggio e faccio come mi aveva detto. Non appena mi siedo, mi porge la gamba che prima era accavallata sull’altra, avvicinando il piede al mio volto, , non me lo faccio ripetere due volte. Afferro delicatamente il suo piede, lo accarezzo, inizio a baciarne il dorso, poi le dita mentre accarezzo la gamba da sotto il ginocchio; le tolgo la scarpa e mi ritrovo la pianta del piede a un paio di centimetri dal mio naso, quindi inizio a baciarla a bocca sempre più larga, fino a far uscire di poco la lingua. Lei inizia a massaggiarsi il seno e a mettersi più comoda, quindi poggia il piede a terra e mi porge l’altro; le tolgo subito la scarpa ed inizio a baciarlo, quando sento che il piede che poco fa stavo coccolando inizia a toccarmi l’interno coscia con delicatezza, fino a raggiungere il mio membro che era diventato già duro. Le succhio le dita mentre continua a sfregare il suo piede sul mio cazzo che tanto aveva voglia di uscire da quell’agonizzante prigione. , rispondo io, replica, dico in modo sbadato, finora non avevo raccontato a nessuno dei miei pensieri bisessuali. Noto quindi che Mary stava guardando dietro di me, sorride e torna a fissarmi, ma in quel momento ero occupato ad adorare i suoi bellissimi e perfetti piedi e non mi sono fatto troppe domande, quand’ecco che mi sento toccare la spalla: era la mano di Mike, nuovamente e completamente nudo, che mi guardava sorridente e ci aveva raggiunto senza farsi sentire, almeno da me; questa volta, però, era completamente in tiro. Un bel cazzo grosso, venoso, con delle palle liscissime, si manifestava a pochi centimetri da me, , dice Mary. Mi blocco di colpo, non avevo idea di cosa fare né dire, , replica, , e così feci. Non sapevo qual era il suo piano, anche se nella mia mentre qualche idea era già balenata; sento un suo piede dietro la mia nuca che mi spinge verso il pube di Mike che, intanto, avevo preso in mano il suo cazzo alzandoselo e mettendo in bella vista le palle, dice Mary e, diamine, aveva ragione. Mi fa avvicinare sempre più fino a farmi toccare lo scroto di Mike con le labbra, ed in quel momento non ci ho visto più. Mentre il piede di Mary mi accarezzava la schiena, do libero sfogo a tutte le mie più recondite fantasie, inondando di saliva e di leccate quelle bellissime palle lisce che aveva, le prendevo in bocca piano e ne leccavo il testicolo, le baciavo e le leccavo ancora; nel mentre mi tolgo la maglia a causa del caldo che stavo iniziando a sentire. Mike si stava masturbando e lo sentivo ansimare dal piacere, quando decide di prendere le redini: mi mette una mano in testa e con l’altra guida il suo maestoso cazzo all’interno della mia bocca; finalmente le mie fantasie si stavano realizzando, e nel modo migliore che potessi mai sperare. Poggio le mani inizialmente sul suo bacino, poi decido di prenderglielo in mano mentre continuavo a succhiarlo; Mary, dietro di me, intanto, aveva iniziato a toccarsi la figa già bagnata, mentre continua ad accarezzarmi la schiena con i piedi. Mike mi toglie il cazzo dalla bocca e va dietro il divano di Mary, iniziando ad accarezzarle il seno, mentre lei glielo prende in mano. Mi volto ed ammiro quella scena che tanto mi stava eccitando: entrambi mi stavano guardando, aspettando che prendessi anch’io parte a ciò che stava succedendo. Mi tolgo i pantaloni e finalmente libero dall’estrema tensione il mio cazzo, mi avvicino anche io a Mary e metto la sua mano sul mio membro che, sapientemente, inizia a masturbare. Mike quindi inizia ad accarezzarmi il petto, concentrandosi sui capezzoli che, ogni tanto, pizzicava: sensazioni che mai avrei immaginato mi avrebbero fatto godere così tanto. Quindi prende la testa di Mary e l’aiuta col movimento mentre me lo succhia, poi con abile mossa la fa girare e le ficca in bocca il suo cazzo. Io quindi mi pongo fra le gambe di quella bellissima ragazza ed inizio a baciarle l’interno coscia, andando sempre più vicino alla sua figa; si sentiva già il suo odore, era già bagnatissima. Afferro le sue gambe ed inizio a leccargliela con passione, lei mette una mano sulla mia testa, mentre con l’altra è occupata a giocare le palle di Mike. Senza indugiare oltre, mi alzo fino a far toccare i miei genitali con quelli di Mary ed inizio a muovermi dentro di lei, lei geme ed ansima con suono stoppato dal cazzo del coinquilino nella bocca che ne limitava i rumori. Preso dalla foga inizio a toccare la gamba di Mike, facendogli capire ciò che immediatamente è successo: esce dalla bocca di Mary ed entra nella mia, mentre quest’ultima inizia a leccargli le palle; che scena magnifica. Dopo poco tempo, capisco che anche lui vorrebbe entrare in azione ed esco da Mary, lui le mette le gambe sulle sue spalle ed inizia a scoparla con veemenza, con conseguenti urla di piacere; io quindi mi sposto nuovamente dietro il divano ed approfitto per succhiare nuovamente le bellissime dita dei piedi della mia cara compagna mentre mi masturbo; ormai sia io che Mike eravamo prossimi a venire. Lui esce da Mary e si sente sul divano, mi guarda e senza domandare nulla, lo faccio. Mentre sono steso, sento Mike che si muove piano fino a far toccare palle e cazzi, quindi Mary inizia a masturbarci contemporaneamente; dopo poco, decise di succhiarcelo: si mette entrambi in cazzi in bocca, fa sentire ad entrambi la sua sapiente lingua che ogni tanto faceva passare fra i due, facendoci godere come non mai. Ad un certo punto Mary si rivolge a Mike, intimandogli di alzarsi, ma facendo cenno a me di rimanere in posizione; si stente anche lei difronte a me, solo che a quel punto inizia a masturbarmi coi suoi bellissimi piedi che muoveva con tale perfezione che quasi non potevo crederci. Mike fa per andare dalla sua coinquilina, ma lei fa cenno di andare da me: era ciò che volevo. Mi accarezza i capelli e poggia il suo bellissimo e caldo cazzo sul volto, facendomi sentire le sue palle lisce sulla fronte e vicino gli occhi, poi si sposta più dietro e mi ficca di nuovo il cazzo nella bocca, il tutto mentre Mary continuava con quel suo bellissimo footjob che tanto mi stava facendo impazzire. Il cazzo mi si indurisce di colpo e fiotti di sborra volano ovunque, talmente forti da colpirmi anche in faccia; Mike quindi esce dalla mia bocca, inizia a masturbarsi e mette le sue palle nella mia bocca, quindi si alza, si mette difronte a me e a Mary, che ancora mi stava graziando con un footjob, e sborra sui bellissimi piedi della sua coinquilina e sul mio cazzo, che stava venendo lubrificato dai nostri liquidi. Quindi mi prende la testa, mi fa sedere e si fa pulire il cazzo da ciò che era rimasto, mentre leccava gli inondati piedi di Mary.
La migliore vacanza della mia vita.
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