Week-end con Shibari

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WEEKEND CON SHIBARI

Mesi prima preso dalla curiosità iniziai ad interessarmi dello Shibari, antica arte giapponese nata per legare e infierire pene e dolore ai prigionieri di guerra.
Iniziai a vedere tutti i tutorial disponibili in Rete, continuai con acquisto in un negozio specializzato delle mie prime corde naturali da trattare a casa.
Bisognava farle bollire, togliere la peluria in eccesso, cerarle, per renderle morbide ed utilizzabili.
Preferii l’acquisto di corde grezze a quelle già pronte perché volevo personalizzarle.
Spesso trovandomi in città passavo ad acquistare qualche accessorio ed entrato in confidenza con il proprietario, questi mi parlò di un corso di Shibari che sarebbe iniziato tra qualche giorno e che sarebbe stato lui stesso l’insegnante.
Il corso si sarebbe svolto di lunedì sera sul tardi e quindi non sarebbe stato un ostacolo al lavoro quotidiano.
Mi iscrissi ed iniziai a frequentarlo, dopo varie lezioni, dove imparammo a legare ed a sospendere il partner, una sera finita la lezione mi intrattenni più del solito a parlare con l’insegnante e sua moglie.
Dissi che secondo me anche se la prima sensazione era quella che chi veniva legato era quello che soffriva, in realtà proprio chi veniva legato era il vero beneficiario di questa arte . In quanto chi legava doveva rimanere sempre lucido ed attento mentre chi veniva legato poteva lasciarsi andare fino al proprio annullamento sia fisico che mentale ed il dolore poteva essere proprio il mezzo per provare il massimo del piacere.
I due concordavano con me , e mi invitarono a provare.
Essendo proprietario di un albergo sul mare, l’invitai a passare il weekend successivo da me e lì avremmo potuto mettere in pratica quanto ci eravamo detti.
Loro accolsero l’invito a patto che non ci sarebbero stati né ripensamenti né limiti.
Risposi che però non mi piaceva la violenza.
Loro precisarono che la violenza e la volgarità non piaceva nemmeno a loro, ma ci tennero a precisare che erano una coppia aperta , complice ed alla quale procurare un po’ di dolore fisico non dispiaceva affatto.
Il sesso non era mai stato un problema per me, quindi accettai.
Il weekend successivo era perfetto per me, mia moglie sarebbe stata via per due settimane ed io avrei avuto tutto il tempo di organizzare una stanza appropriata.
Loro avrebbero portato tutto il necessario.
Presi una suite dal soffitto in legno, alla trave principale legai delle corde che scendevano verso il basso per legare a loro volta un tubo in ferro parallelo al pavimento a circa 2,10 mt. di altezza.
Questo tubo sarebbe servito per le sospensioni.
Sotto il tubo sul pavimento avevo messo un tappeto che sarebbe servito nel caso il pavimento fosse stato troppo freddo.
La mattina del loro arrivo mi svegliai agitato ed eccitato, accesi subito il riscaldamento ed aspettando i miei ospiti preparai un bel pranzetto.
Arrivati fecero subito i complimenti per la location, gli mostrai la loro stanza, la stanza dei giochi (che trovarono perfetta), ed una volta sistemati pranzammo nella sala ristorante.
(Essendo inverno, il ristorante e l’hotel erano chiusi, quindi non vi era la servitù).
Dopo pranzo ci congedammo e ci demmo appuntamento per le 18,00, loro avrebbero approfittato di questo tempo per fare una passeggiata sulla spiaggia e per riposarsi.
Alle 17,00 già ero nella Suite, la temperatura era perfetta. Mi sedetti sul divano a guardare la tv per distrarmi durante l’attesa.
Arrivarono con due grossi borsoni ed iniziarono a tirare fuori solo le corde.
Per discrezione non chiesi cos’altro vi fosse ancora nei borsoni.
Sei pronto? Chiese lui, che per facilitare il racconto chiamerò Luca.
Si. Risposi con un filo di voce strozzata dall’emozione .
La donna iniziò delicatamente a spogliarmi lasciandomi soltanto con le mutande.
Luca mi legò prima le mani dietro la schiena, poi fece fare alle corde due giri intorno alle braccia a circa due dita sopra i capezzoli e due giri appena sotto gli stessi, senza stringere troppo.
Appena finito di prepararmi il torace la donna mi bendò, facendomi stare completamente al buio.
Mi sentii tirare verso la barra che avevo personalmente preparato, le corde iniziavano a stringere sulle braccia appena sotto il tricipite, iniziai a sentire dolore ed un senso di vuoto perché toccavo appena a terra con la punta dei piedi ed ero già nelle mani di Luca.
Sentii piegare la gamba fino a che il tallone non toccasse il femorale ed una corda girare intorno pertenerli uniti.
Altro tirare verso l’alto e mi trovai appeso torso e gamba all’asta. Lo stesso trattamento fu fatto all’altra gamba. Ero completamente sospeso, con la faccia rivolta verso il basso, il dolore si faceva sempre più forte, sia sulle braccia che sulle cosce, il sangue iniziava a confluire debolmente alle mani.
Ah!!!
Sentii un forte calore sulla schiena, capii che era della cera bollente, al dolore iniziale procurato dalla cera bollente seguiva una pausa di piacere. Luca ci sapeva fare e dosava sapientemente le pause tra un getto di cera e l’altro.
Mentre Sara (la moglie) nel frattempo accarezzava il mio viso e sfiorava le sue labbra alle mie.
La cera bollente contribuiva ad amplificare quelle emozioni.
Il dolore fisico sulle braccia e sulle gambe iniziò ad essere insopportabile, e fortunatamente dopo un po’ mi accorsi che mi stavano slegando, prima una gamba, poi l’altra ed infine il torace.
La donna dolcemente tra carezze e piccoli baci mi riportò al mio stato iniziale.
Mi guidarono verso il divano mi aiutarono a sedermi.
Mentre Luca preparava una tisana calda, Sara mi coprì con un plaid e poi tutti e due si sedettero lasciandomi in mezzo.
Una volta ripresomi iniziammo a commentare ciò che appena era avvenuto.
- Luca. Hai sentito dolore?
- IO: Si, specialmente alle braccia, e poi le mani non le sentivo più.
- Luca: Bene, questo ti sarà utile quando a tua volta ti troverai a legare ed a sospendere qualcuno.
- Io: E’ quello che pensavo.
- Luca: Cosa ricordi invece di piacevole?
- Io: L’annullamento di me stesso ed il fatto di trovarmi completamente nelle mani di un altro, io che per stare bene ho sempre bisogno di avere tutto sotto controllo.
- Luca:Ti eccitava questo?
- Io: Si, molto, e sinceramente ancora lo sono.
- Luca:Te la sentiresti di continuare ma in un altro modo?
- Io:Si risposi senza esitazioni!
- Luca: Ti ricordi che al momento del tuo invito ti feci presente che tutto era possibile?
- Io:Si, lo ricordo, e risposi che andava bene.
- -Luca:Ti farò ancora una volta la domanda!
- Se vorrai continuare, noi vogliamo sentirci liberi di fare di te quello che vogliamo, bevi un’altra tisana, prenditi ancora qualche minuto e soprattutto segui solo il tuo volere ed i tuoi desideri.
- Noi siamo già contenti così.
- Da Io: Ho detto che accetto tutto da voi, ormai sono così talmente eccitato che vi obbligo a proseguire!!
- Luca: Ok. Allora quando sei pronto andiamo.
Mi alzai immediatamente, mi condussero di nuovo sotto la barra, Sara mi denudò anche delle mutande, Luca invece mi legò prima una mano poi l’altra con due corde diverse , proseguì legando le corde alla barra in modo che avessi le mani quanto più distanti tra di loro , fece lo stesso con i piedi legandoli in modo che avessi le gambe larghe ad un tavolo ed ad un termosifone in modo da formare con tutto il corpo una X.
Sarà mi bendò di nuovo, poi allargandomi la bocca ci mise una palla al silicone fermata con una cinghia dietro la nuca a mo’ di morso per i cavalli.
Ora non potevo né vedere né urlare, sentii prendere qualcosa dentro una delle borse, poi si allontanarono lasciandomi solo per un tempo che mi sembrò interminabile.
La prima reazione fu quella di preoccupazione, “cosa sarebbe successo se i miei dipendenti mi avessero trovato in quella posizione?” Sarei dovuto come minimo scappare dall’Italia! “ E mia moglie?” Fortunatamente li sentii nuovamente avvicinare..Pfuuu!!
La donna dovette aver notato il mio stato d’animo e mi rassicurò subito.
- Non devi aver paura, nessuno ti lascerà solo!
- Anche perché il bello deve ancora venire! Aggiunse Luca con un sussurro all’orecchio.
Il calore della sua voce mi fece venire i brividi..
Oltre al calore della voce dell’uomo sentii il calore come di una spatola bollente sul mio petto, una sostanza appiccicosa e bollente a strisce isolate aderiva alla mia pelle. Con un colpo veloce Sara mi aveva strappato la prima striscia di peli dal petto.
Il dolore era intenso ma sopportabile , quasi piacevole, continuò a strapparmi i peli su tutto il petto, il dolore si fece più intenso quando si avvicinò ai capezzoli.
Finito il petto, si dedicò ai peli intorno all’ombelico, poi sempre più giù fino alla base del mio cazzo ( che doveva essere al momento quasi invisibile).
Finito con la ceretta sentii della schiuma fredda sui testicoli, poi una lametta andare su e giù dx e sx per terminare l’operazione depilazione.
Iniziai ad eccitarmi, il mio cazzo non riusciva ad essere insensibile al continuo movimento intorno ad esso
Non sentendo più la lametta scorrere sulle mie parti bassi pensai che avessero finito con quel servizio.
Sbagliato! La spatola iniziò a distribuire strisce di colla prima sul fondo schiena e poi sulle natiche.
A detta delle donne ho sempre avuto un bel fondo schiena, ma non avevo mai tagliato i peli delle natiche, sapevo che erano antiestetici, ma non avevo mai avuto il coraggio di tagliarli.
- Dio!! Pensai
- Ed ora cosa dirò a mia moglie?
- Vabbè, ci penserò dopo!!
Il dolore della depilazione si faceva sempre più acuto mentre si avvicinavano al buchetto posteriore ed allo scroto.
Quando mi dissero che avevano finito rimasi quasi deluso.
Sentii la mia mano dx libera di muoversi anche se ancora avevo al polso la corda, Luca la guidò sul sedere.
- Senti quanto è liscio
- Ora toccati anche le palle ed il pisello
- Ora toccati il buchetto.

Sembrava toccassi il culo di un bambino o il buchetto di una donna, tutto era così liscio ed eccitante!!
Non riuscivo a fermare la mia mano, soprattutto quando si soffermava sul buchetto.
- Basta ora!! Disse Luca, e legò di nuovo la corda alla sbarra.
Prima solo la donna, poi tutti e due iniziarono a spalmarmi una crema, dapprima sul petto e sui capezzoli, con Luca che ogni volta che passava la mano sui capezzoli li strizzava fino a farmi gemere.
La donna rimase di fronte e l’uomo si sposto di dietro, ora mi spalmavano la crema sul sedere, sui testicoli, la donna sfiorandomi il pene e l’uomo sfiorandomi il buchetto.
L’erezione fu inevitabile!
L’uomo si allontanò fino alla borsa per tornare nuovamente a dedicarsi al mio buchetto, mi sentii spalmare una crema più grassa proprio lì, poi mi penetrò con un dito per spalmarne anche all’interno.
Avevo capito le loro intenzioni ed era quello che mi aspettavo e desideravo, in passato qualcuno aveva già profanato quel foro, non molte volte in verità perché lo trovavo doloroso e perché lo feci soprattutto per capire cosa potessero provare le donne quando lo prendevano dietro..
Ma ora lo volevo più di ogni altra cosa al mondo.
L’uomo dietro di me si allontanò un attimo e contemporaneamente alla donna che si fermò di accarezzarmi mi arrivò uno schiaffo (con quelli dati da quelle mani di pelle credo) sulla natica destra, mi piegai in avanti per tutto quello che potevo rimanendo senza fiato per qualche istante ma non feci in tempo a riprendere fiato che la sinistra ricevette lo stesso trattamento.
Ora cedettero le ginocchia, rimasi appeso alla sbarra a peso morto, i denti morsero la palla di silicone, non vi era più spazio per il godimento…un altro colpo sulla destra seguito immediatamente sulla sinistra, mi sentii svenire.
Provai a chiedere di smettere ma non potevo per via di quella maledetta palla in bocca .
Sentii un qualcosa di freddo avvicinarsi al mio buchetto, era unto di crema, lo sentii proprio al centro del mio foro, lo sentii spingere fino ad entrare del tutto, per fermarsi immobile all’interno.
Ora come se non bastasse avevo anche un dildo nel culo!
Quella sosta servì almeno a farmi riprendere dalla continua sculacciata.
Ma la tregua durò poco perché Luca continuò a colpirmi, sentivo le mie chiappe bruciare, dovevano essere rosso fuoco, poi sotto quei colpi mi arresi e non sentii più niente come se fossi svenuto..
Mi ripresi al contatto con della crema refrigerante, con tutti e due che mi accarezzavano, mi leccavano , mi baciavano.
Il piacere si alternò nuovamente al posto del dolore, mi sentii di nuovo voglioso di sesso, avevo voglia di sesso vero, desideravo solo essere preso in qualsiasi modo ed ovunque.
Mi tolsero finalmente la palla dalla bocca e la benda dagli occhi, inizialmente facevo fatica a parlare ed a vedere , ero ancora in stato confusionale.
La saliva accumulata mi colava dalla bocca, facevo fatica a reggermi in piedi.
Si avvicinarono alla mia bocca ed abbracciandomi iniziarono contemporaneamente a baciarmi.
Non avevo mai baciato un uomo e mi faceva schifo anche ora, ma la dolcezza di lei compensava lo schifo che provavo per lui.
Il mio cazzo si irrigidì di nuovo.
- Luca: Lui mi chiese:
- Come stai?
- Bene risposi.
- Cosa ti piacerebbe che facessi? Continuò..
- Risposi con il silenzio
- Vorrei prenderti ! Continuò
- Risposi annuendo con la testa.
Mi slegarono, poi poggiandomi allo schienale del divano, toltomi il dildo dal culo iniziarono a sollecitarmi nuovamente il buchetto con nuova crema, lei prese il cazzo del marito in bocca fino a farlo diventare abbastanza duro, poi sputandomi su quel foro aperto guidò il cazzo del marito fino al mio desideroso buco.
Bastarono pochi colpi per entrare, lui faceva scorrere il suo cazzo dentro e fuori fino a che non capii se era dentro o fuori, lei mi leccava lo scroto e le palle, ogni tanto portava il mio cazzo nella sua bocca tanto che ad un certo punto dovetti bloccarla per non sborrare.
Sentivo il cazzo di Luca muoversi sempre più velocemente, ora era diventato durissimo, Luca lo tolse dal mio buco ormai esausto , mi fece inginocchiare ed avvicinandomi la bocca al suo cazzo me lo mi ritrovai in bocca.
Iniziai a succhiarlo come potevo, lui tenendomi la testa mi scopava la bocca, sentendo nel frattempo Sara che mi scopava il culo con le sue dita.
Non gli ci volle molto per sborrare dentro di me. Non avevo mai assaporato lo sperma se non il mio, ma mi sentii di ingoiare tutto, tanto che continuai a succhiare fino a quando il cazzo di Luca diventò moscio.
Luca si sedette sul divano esausto, Sara mi fece sdraiare sul letto e prendendomelo in bocca mi portò all’orgasmo.
Il giorno dopo sono partiti, ripromettendoci di rivederci, Sara ci ricordò che l’unica che non aveva avuto l’orgasmo era lei.
Ma questa è un’altra storia!!


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scritto il
2018-01-04
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