Fantasie in palestra
di
Erotica6
genere
etero
E' il primo racconto che scrivo, è una mia fantasia che ho deciso di buttare giù a parole e chissà che un giorno non la realizzerò veramente. Ho deciso di non descrivere Alessio e Melissa fisicamente in modo che ognuno di voi se li possa immaginare come vuole. Grazie se deciderete di dedicare qualche minuto a questa lettura ed in cambio spero di divertirvi e chissà anche eccitarvi...
Era un po di tempo che percepiva dentro di se quell'energia, quel calore quell'eccitazione ma cercava di non darci troppo peso. Era normale sentirsi attratti da altri ragazzi alla sua età soprattutto quando si ha una relazione da diversi anni e si ha avuto un solo ragazzo per sperimentare.
Alessio attraeva Melissa solo fisicamente, lo conosceva appena sapeva solo che era il personal trainer della palestra che frequentava e che nel mentre seguiva dei corsi all'università. Si era scambiata qualche parola con lui, quando lei andava ad allenarsi lui l'aveva seguita per tutta la sala cercando di attaccare bottone. Non si sentiva certo l'unica o importante per questo, anzi, Alessio faceva così anche con altre ragazze della palestra era il classico ragazzo single a cui piace flirtare.
Non le importava neanche sapere se era fidanzato, se era un dongiovanni, se preferiva il caffè con lo zucchero o senza era tutto irrilevante per lei, non era attratta da lui nel senso amoroso del termine, non voleva essere invitata a cena o al cinema voleva solo farci sesso. Lì magari, nella sala della palestra senza troppe comodità.
Quel giorno come sempre era andata lì per allenarsi, cercava di evitare di andare di mattina perchè era il turno di Alessio e si sentiva colpevole nei confronti del suo fidanzato nell'avere quei pensieri, ma purtroppo il giovedì era costretta ad andare di mattina se voleva allenarsi.
Appena voltato l'angolo delle scale lui era lì. La salutò con un sorrisone e lei ricambiò un po' intimidita dai pensieri che sapeva l'avrebbero colta durante tutto l'allenamento. Andò come sempre diretta verso il tapisroulant per scaldarsi con una corsetta, notò che in palestra quella mattina non c'era nessuno. Improvvisamente una scossa elettrica le percorse tutto il corpo, era lo scenario che si era sempre immaginata in tutte le sue fantasie. Sala desolata, lui che con la scusa di passare il tempo l'avrebbe seguita nell'allenamento, l'avrebbe toccata per correggerla accorciando le distanze tra di loro sempre di più, poi senza neanche chiederle il permesso le avrebbe tirato giù i leggins e l'avrebbe penetrata da dietro e scopata con colpi forti e salvaggi.
Questi pensieri l'avevano fatta eccitare e riusciva a sentire l'umidità tra le sue gambe, arrestò di colpo il tapisroulant e bevve un lungo sorso d'acqua cercando di rinfrescare i bollori che sentiva. Poco utile però, anche appoggiare le labbra sul tappo della bottiglietta la faceva pensare al sesso, si immaginò china davanti al pene di Alessio intenta a fargli un pompino. D'improvviso se lo trovò davanti.
“Bevi, rinfrescati! Oggi non c'è nessuno quindi ho tempo da dedicarti, ti faccio allenare per bene.”
Se solo avesse saputo che stava pensando di fargli un pompino...
Iniziarono ad allenarsi insieme e a sudare parecchio, faceva caldo nella sala quindi Alessio si tolse la felpa rimanendo con la maglietta sportiva aderente. Melissa faceva sempre più fatica a concentrarsi alla vista del fisico muscoloso e sudato di lui.
Erano arrivati all'allenamento delle gambe e all'esecuzione degli squat quando lui le si mise dietro per correggerla. Nel frattempo anche lei si era tolta la maglietta rimanendo solo con il top sportivo, le sue spalle aderivano al petto di lui che le posò le mani sui fianchi facendo aderire i glutei di lei al suo bacino.
Melissa percepì la vicinanza al pene di lui e di nuovo si immaginò tutta la scena. Si distrasse e le scivolarono di mano i pesi che aveva in mano finendo sui piedi di Alessio. Lui immediatamente si scansò saltellando per farsi passare il dolore.
“Scusami mi dispiace tantissimo!” si affrettò a dire lei.
Lui di risposta le regalò una sonora risata.
“Ti dovrai far perdonare” aggiunse lui.
“Tutto quello che vuoi” ridacchiando disse lei.
Per sciogliersi da quell'imbarazzo Melissa riprese i pesi e continuò a fare gli squat. Lui ritornò nella posizione precedente accompagnando i movimenti di lei. Finita la serie la schiacciò di più a se, poteva sentire perfettamente l'erezione gonfiarsi sempre di più. Le scansò delle ciocche di capelli dall'orecchio e disse.
“Non dovrei io qui ci lavoro, ma hai visto cosa mi hai fatto!” fece per prenderle la mano e portarla sulla sua erezione “Non c'era bisogno di portarci la mano lo sento benissimo anche così quanto è duro”.
Fece per scostarsi un po continuando a respirargli nell'orecchio.
“ti ho forse infastidita facendotici mettere la mano sopra?” le chiese lui con un tono che era un misto tra il colpevole e il perverso.
“No affatto, mi sto solo chiedendo perchè stiamo ancora parlando” rispose lei rimanendo ferma, bolliva di desiderio le parti intime le bruciavano per quanto volevano essere riempite.
Alessio nel sentire quelle parole strinse la mano di lei ulteriormente sul suo pene, era arrivato al limite. Si guardò intorno per controllare che fossero ancora soli e la portò nella piccola stanza adiacente riservata al personale.
Erano talmente eccitati entrambi da non poter più resistersi neanche in una circostanza più sbagliata di quella.
I baci erano feroci, le lingue si intrecciavano lui la teneva per i capelli per immobilizzarla nella sua presa. La baciava esattamente come piaceva a lei, con morsi sulle labbra, baci e leccate sul collo.
Alessio le tolse il top lasciandole il seno nudo. Era bello sodo e pieno, impossibile resistere al desiderio di succhiarle e morderle i capezzoli. Melissa gemette di piacere misto a scosse di dolore. Era curiosa di vedere quel cazzo su cui aveva tanto fantasticato, cosi si sedette sulla panchina dello spogliatoio e tolse i pantaloni ad Alessio liberando la sua erezione. Era anche meglio di come se lo era immaginato, di modeste dimensioni e con una bella circonferenza fatto apposta per far godere una donna. La sua femminilità lo reclamava bruciava di desiderio per quel cazzo e non vedeva l'ora di allargarsi per consentirgli l'accesso e di stringersi su di esso per farsi scopare. Prima però iniziò a leccare la cappella sentendo i gemiti sordi di Alessio. Ci sputò sopra per bagnarlo bene e permettere alle labbra di scivolare bene per tutta la lunghezza. Prima di dargli il massimo piacere continuò a concentrarsi sulla cappella con un feroce gioco di lingua. Poi caricata dai gemiti di lui comincio a succhiarlo su e giù, su e giù aiutandosi con entrambe le mani per dargli più piacere. Quel cazzo era caldo e pulsava ai suoi stimoli le riempiva completamente la bocca.
Alessio decise di ricambiare la generosità di Melissa per quanto quel pompino lo stesse facendo impazzire. Si inginocchiò davanti a lei e le tolse i leggins e le mutandine di pizzo. Rimase un secondo a guardarle la figa, tutta bagnata con il clitoride gonfio, capì quanta fame avesse di lui. Le sputò sul clitoride anche se non c'era bisogno di bagnarla ma gli piaceva l'idea di “marchiarla” con i suoi umori. Iniziò a succhiarle il clitoride e lei si lasciò scappare un sonoro gemito di piacere. Il respiro caldo di Alessio era un piacere a contatto con il suo clitoride. Le infilò due dita dentro continuando a leccarle e succhiarle il clitoride ad intervalli. L'audacia di lui la sorprendeva, non riusciva a pensare ad altro se non a tutti i modi in cui si sarebbe fatta scopare da quel ragazzo. Alessio continuava a muovere le dita dentro di lei fino a quando del liquido caldo cominciò a schizzare fuori da lei. Un orgasmo potente, violento e selvaggio l'attraversava. Avrebbe voluto sentirsi sazia ma quel piacere le aveva aperto la mente verso altro, voleva di più. Lui continuò a masturbarla anche dopo l'orgasmo provocandole degli spasmi. Quando sentì che era pronta e sufficientemente vogliosa le aprì la figa con le mani e la penetrò. Gemette di nuovo quando si sentì riempita di cazzo. Lui si muoveva con movimenti forti e decisi né troppo veloci né troppo lenti. Le scendevano le lacrime e le mancava il respiro da quanto era intenso. Alessio aveva ancora la maglietta addosso che ormai era fradicia di sudore. Melissa lo spinse via, lo voleva dentro in almeno un milione di modi e voleva provarli tutti prima che venisse. Gli tolse la maglietta per poter ammirare il suo corpo nudo. Aveva la figa completamente bagnata e vogliosa la eccitava da morire la vista del corpo muscoloso di Alessio con il cazzo così dritto e duro.
Lui non le diede neanche il tempo dimostrargli la posizione di cui voleva prenderlo che la spinse contro il muro prendendola da dietro. Di nuovo senza respiro al momento dell'ingresso del cazzo si Alessio dentro di lei. Stavolta la scopò più velocemente con più forza. I gemiti di lei erano diventati forti e lui le mise una mano sulla bocca per frenarla. Ad ogni spinta arrivava una sculacciata talvolta più forte,talvolta più piano e lei impazziva di piacere.
“Ti piace se ti scopo così eh troietta?” le sussurrò lui all'orecchio.
Come risposta lei gemette forte al tocca della mano di Alessio che le dava un'altra sculacciata.
“Adesso cavalcami un po' tu, voglio guardarti mentre mi scopi”.
Melissa non se lo fece ripetere due volte, era da prima che voleva saltargli addosso ma lui glielo aveva impedito prendendola da dietro. Lui si sedette sulla panchina e lei gli si mise sopra a cavalcioni. Iniziò a fare su e giù sul suo cazzo, alla vista dei seni che per il movimento aveva sbattuti in faccia lui riprese a succhiarli e mordicchiarli. Aveva capito come controllare la ritmicità con cui Melissa gli prendeva il cazzo, ad ogni morso e scossa di dolore lei in risposta lo scopava più forte.
Il piacere era intenso per entrambi, Melissa voleva provare un altro orgasmo intorno al cazzo che l'aveva fatta così impazzire. Mise due dita nella bocca di lui per bagnarsele e iniziò a masturbarsi il clitoride ancora gonfio. Lui ormai gemeva forte non curante che qualcuno potesse sentirli.
“Sto per venire! Sto per venire!” ansimò lei continuando a masturbarsi.
Alessio allora si sputò su due dita tolse la mano di lei e continuò lui a darle piacere.
“Quando scopi con me solo io posso farti venire.” affermò serio lui. Allora Melissa si lasciò andare ai suoi tocchi e venne di nuovo pulsando sul suo cazzo.
Anche Alessio era colmo, lo sentiva dal gonfiore del suo cazzo che non ce la faceva più. Si sputò in mezzo al seno per bagnarlo meglio e prese il cazzo di lui in mezzo. Cominciò a scoparlo così con movimenti alternati lenti e veloci.
“Brava maialina ti vuoi far sborrare sulle tette.” riuscì a dire lui tra un gemito e un altro. Lei sorrideva, voleva farlo scoppiare di piacere tanto quanto lui aveva fatto con lei. Continuò a stringere il cazzo di lui nel suo seno e a muoversi fino a quando lo sentì pulsare e un potente schizzo le finì sulla faccia. Aprì la bocca per ingoiare gli schizzi successivi, quando ebbe la bocca piena lasciò cadere le ultime gocce sul seno.
Si ripulì il viso con le dita e leccò via ingoiando tutto lo sperma rimasto.
Si guardarono e iniziarono a ridere sonoramente. Iniziarono a rivestirsi senza dirsi niente quella risata condivisa aveva già detto più di mille parole. Prima di aprire la porta Alessio le fece l'occhiolino e le diede una sonora sculacciata facendola sorridere. Uscirono dalla stanza con aria un po' colpevole, per fortuna non c'era nessuno. Si salutarono rapidamente continuando a ridere complici poi Alessio tornò al suo lavoro e Melissa andò a fare la doccia.
Era un po di tempo che percepiva dentro di se quell'energia, quel calore quell'eccitazione ma cercava di non darci troppo peso. Era normale sentirsi attratti da altri ragazzi alla sua età soprattutto quando si ha una relazione da diversi anni e si ha avuto un solo ragazzo per sperimentare.
Alessio attraeva Melissa solo fisicamente, lo conosceva appena sapeva solo che era il personal trainer della palestra che frequentava e che nel mentre seguiva dei corsi all'università. Si era scambiata qualche parola con lui, quando lei andava ad allenarsi lui l'aveva seguita per tutta la sala cercando di attaccare bottone. Non si sentiva certo l'unica o importante per questo, anzi, Alessio faceva così anche con altre ragazze della palestra era il classico ragazzo single a cui piace flirtare.
Non le importava neanche sapere se era fidanzato, se era un dongiovanni, se preferiva il caffè con lo zucchero o senza era tutto irrilevante per lei, non era attratta da lui nel senso amoroso del termine, non voleva essere invitata a cena o al cinema voleva solo farci sesso. Lì magari, nella sala della palestra senza troppe comodità.
Quel giorno come sempre era andata lì per allenarsi, cercava di evitare di andare di mattina perchè era il turno di Alessio e si sentiva colpevole nei confronti del suo fidanzato nell'avere quei pensieri, ma purtroppo il giovedì era costretta ad andare di mattina se voleva allenarsi.
Appena voltato l'angolo delle scale lui era lì. La salutò con un sorrisone e lei ricambiò un po' intimidita dai pensieri che sapeva l'avrebbero colta durante tutto l'allenamento. Andò come sempre diretta verso il tapisroulant per scaldarsi con una corsetta, notò che in palestra quella mattina non c'era nessuno. Improvvisamente una scossa elettrica le percorse tutto il corpo, era lo scenario che si era sempre immaginata in tutte le sue fantasie. Sala desolata, lui che con la scusa di passare il tempo l'avrebbe seguita nell'allenamento, l'avrebbe toccata per correggerla accorciando le distanze tra di loro sempre di più, poi senza neanche chiederle il permesso le avrebbe tirato giù i leggins e l'avrebbe penetrata da dietro e scopata con colpi forti e salvaggi.
Questi pensieri l'avevano fatta eccitare e riusciva a sentire l'umidità tra le sue gambe, arrestò di colpo il tapisroulant e bevve un lungo sorso d'acqua cercando di rinfrescare i bollori che sentiva. Poco utile però, anche appoggiare le labbra sul tappo della bottiglietta la faceva pensare al sesso, si immaginò china davanti al pene di Alessio intenta a fargli un pompino. D'improvviso se lo trovò davanti.
“Bevi, rinfrescati! Oggi non c'è nessuno quindi ho tempo da dedicarti, ti faccio allenare per bene.”
Se solo avesse saputo che stava pensando di fargli un pompino...
Iniziarono ad allenarsi insieme e a sudare parecchio, faceva caldo nella sala quindi Alessio si tolse la felpa rimanendo con la maglietta sportiva aderente. Melissa faceva sempre più fatica a concentrarsi alla vista del fisico muscoloso e sudato di lui.
Erano arrivati all'allenamento delle gambe e all'esecuzione degli squat quando lui le si mise dietro per correggerla. Nel frattempo anche lei si era tolta la maglietta rimanendo solo con il top sportivo, le sue spalle aderivano al petto di lui che le posò le mani sui fianchi facendo aderire i glutei di lei al suo bacino.
Melissa percepì la vicinanza al pene di lui e di nuovo si immaginò tutta la scena. Si distrasse e le scivolarono di mano i pesi che aveva in mano finendo sui piedi di Alessio. Lui immediatamente si scansò saltellando per farsi passare il dolore.
“Scusami mi dispiace tantissimo!” si affrettò a dire lei.
Lui di risposta le regalò una sonora risata.
“Ti dovrai far perdonare” aggiunse lui.
“Tutto quello che vuoi” ridacchiando disse lei.
Per sciogliersi da quell'imbarazzo Melissa riprese i pesi e continuò a fare gli squat. Lui ritornò nella posizione precedente accompagnando i movimenti di lei. Finita la serie la schiacciò di più a se, poteva sentire perfettamente l'erezione gonfiarsi sempre di più. Le scansò delle ciocche di capelli dall'orecchio e disse.
“Non dovrei io qui ci lavoro, ma hai visto cosa mi hai fatto!” fece per prenderle la mano e portarla sulla sua erezione “Non c'era bisogno di portarci la mano lo sento benissimo anche così quanto è duro”.
Fece per scostarsi un po continuando a respirargli nell'orecchio.
“ti ho forse infastidita facendotici mettere la mano sopra?” le chiese lui con un tono che era un misto tra il colpevole e il perverso.
“No affatto, mi sto solo chiedendo perchè stiamo ancora parlando” rispose lei rimanendo ferma, bolliva di desiderio le parti intime le bruciavano per quanto volevano essere riempite.
Alessio nel sentire quelle parole strinse la mano di lei ulteriormente sul suo pene, era arrivato al limite. Si guardò intorno per controllare che fossero ancora soli e la portò nella piccola stanza adiacente riservata al personale.
Erano talmente eccitati entrambi da non poter più resistersi neanche in una circostanza più sbagliata di quella.
I baci erano feroci, le lingue si intrecciavano lui la teneva per i capelli per immobilizzarla nella sua presa. La baciava esattamente come piaceva a lei, con morsi sulle labbra, baci e leccate sul collo.
Alessio le tolse il top lasciandole il seno nudo. Era bello sodo e pieno, impossibile resistere al desiderio di succhiarle e morderle i capezzoli. Melissa gemette di piacere misto a scosse di dolore. Era curiosa di vedere quel cazzo su cui aveva tanto fantasticato, cosi si sedette sulla panchina dello spogliatoio e tolse i pantaloni ad Alessio liberando la sua erezione. Era anche meglio di come se lo era immaginato, di modeste dimensioni e con una bella circonferenza fatto apposta per far godere una donna. La sua femminilità lo reclamava bruciava di desiderio per quel cazzo e non vedeva l'ora di allargarsi per consentirgli l'accesso e di stringersi su di esso per farsi scopare. Prima però iniziò a leccare la cappella sentendo i gemiti sordi di Alessio. Ci sputò sopra per bagnarlo bene e permettere alle labbra di scivolare bene per tutta la lunghezza. Prima di dargli il massimo piacere continuò a concentrarsi sulla cappella con un feroce gioco di lingua. Poi caricata dai gemiti di lui comincio a succhiarlo su e giù, su e giù aiutandosi con entrambe le mani per dargli più piacere. Quel cazzo era caldo e pulsava ai suoi stimoli le riempiva completamente la bocca.
Alessio decise di ricambiare la generosità di Melissa per quanto quel pompino lo stesse facendo impazzire. Si inginocchiò davanti a lei e le tolse i leggins e le mutandine di pizzo. Rimase un secondo a guardarle la figa, tutta bagnata con il clitoride gonfio, capì quanta fame avesse di lui. Le sputò sul clitoride anche se non c'era bisogno di bagnarla ma gli piaceva l'idea di “marchiarla” con i suoi umori. Iniziò a succhiarle il clitoride e lei si lasciò scappare un sonoro gemito di piacere. Il respiro caldo di Alessio era un piacere a contatto con il suo clitoride. Le infilò due dita dentro continuando a leccarle e succhiarle il clitoride ad intervalli. L'audacia di lui la sorprendeva, non riusciva a pensare ad altro se non a tutti i modi in cui si sarebbe fatta scopare da quel ragazzo. Alessio continuava a muovere le dita dentro di lei fino a quando del liquido caldo cominciò a schizzare fuori da lei. Un orgasmo potente, violento e selvaggio l'attraversava. Avrebbe voluto sentirsi sazia ma quel piacere le aveva aperto la mente verso altro, voleva di più. Lui continuò a masturbarla anche dopo l'orgasmo provocandole degli spasmi. Quando sentì che era pronta e sufficientemente vogliosa le aprì la figa con le mani e la penetrò. Gemette di nuovo quando si sentì riempita di cazzo. Lui si muoveva con movimenti forti e decisi né troppo veloci né troppo lenti. Le scendevano le lacrime e le mancava il respiro da quanto era intenso. Alessio aveva ancora la maglietta addosso che ormai era fradicia di sudore. Melissa lo spinse via, lo voleva dentro in almeno un milione di modi e voleva provarli tutti prima che venisse. Gli tolse la maglietta per poter ammirare il suo corpo nudo. Aveva la figa completamente bagnata e vogliosa la eccitava da morire la vista del corpo muscoloso di Alessio con il cazzo così dritto e duro.
Lui non le diede neanche il tempo dimostrargli la posizione di cui voleva prenderlo che la spinse contro il muro prendendola da dietro. Di nuovo senza respiro al momento dell'ingresso del cazzo si Alessio dentro di lei. Stavolta la scopò più velocemente con più forza. I gemiti di lei erano diventati forti e lui le mise una mano sulla bocca per frenarla. Ad ogni spinta arrivava una sculacciata talvolta più forte,talvolta più piano e lei impazziva di piacere.
“Ti piace se ti scopo così eh troietta?” le sussurrò lui all'orecchio.
Come risposta lei gemette forte al tocca della mano di Alessio che le dava un'altra sculacciata.
“Adesso cavalcami un po' tu, voglio guardarti mentre mi scopi”.
Melissa non se lo fece ripetere due volte, era da prima che voleva saltargli addosso ma lui glielo aveva impedito prendendola da dietro. Lui si sedette sulla panchina e lei gli si mise sopra a cavalcioni. Iniziò a fare su e giù sul suo cazzo, alla vista dei seni che per il movimento aveva sbattuti in faccia lui riprese a succhiarli e mordicchiarli. Aveva capito come controllare la ritmicità con cui Melissa gli prendeva il cazzo, ad ogni morso e scossa di dolore lei in risposta lo scopava più forte.
Il piacere era intenso per entrambi, Melissa voleva provare un altro orgasmo intorno al cazzo che l'aveva fatta così impazzire. Mise due dita nella bocca di lui per bagnarsele e iniziò a masturbarsi il clitoride ancora gonfio. Lui ormai gemeva forte non curante che qualcuno potesse sentirli.
“Sto per venire! Sto per venire!” ansimò lei continuando a masturbarsi.
Alessio allora si sputò su due dita tolse la mano di lei e continuò lui a darle piacere.
“Quando scopi con me solo io posso farti venire.” affermò serio lui. Allora Melissa si lasciò andare ai suoi tocchi e venne di nuovo pulsando sul suo cazzo.
Anche Alessio era colmo, lo sentiva dal gonfiore del suo cazzo che non ce la faceva più. Si sputò in mezzo al seno per bagnarlo meglio e prese il cazzo di lui in mezzo. Cominciò a scoparlo così con movimenti alternati lenti e veloci.
“Brava maialina ti vuoi far sborrare sulle tette.” riuscì a dire lui tra un gemito e un altro. Lei sorrideva, voleva farlo scoppiare di piacere tanto quanto lui aveva fatto con lei. Continuò a stringere il cazzo di lui nel suo seno e a muoversi fino a quando lo sentì pulsare e un potente schizzo le finì sulla faccia. Aprì la bocca per ingoiare gli schizzi successivi, quando ebbe la bocca piena lasciò cadere le ultime gocce sul seno.
Si ripulì il viso con le dita e leccò via ingoiando tutto lo sperma rimasto.
Si guardarono e iniziarono a ridere sonoramente. Iniziarono a rivestirsi senza dirsi niente quella risata condivisa aveva già detto più di mille parole. Prima di aprire la porta Alessio le fece l'occhiolino e le diede una sonora sculacciata facendola sorridere. Uscirono dalla stanza con aria un po' colpevole, per fortuna non c'era nessuno. Si salutarono rapidamente continuando a ridere complici poi Alessio tornò al suo lavoro e Melissa andò a fare la doccia.
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