Zia Rosalba prova il mio cazzo (parte 1)

di
genere
incesti

Zia Rosalba è la sorella minore di mia madre. Fin da piccolo andavo al mare con lei e le mie cugine e come penso tutti i bambini fantasticavo un poco sia con lei che con le mie cuginette. Crescendo e arrivando in pubertà, è stata oggetto delle mie masturbazioni in varie occasioni così come le mie cugine e anche altri familiari. Ovviamente solo fantasie, lei sposata con mio zio e ovviamente molto più grande di me, insomma era come un sogno erotico infantile non troppo importante nel prosieguo. Inoltre crescendo mi rendevo conto di averla leggermente sopravvalutata: zia Rosalba è bassina, dovrebbe superare di poco il metro e mezzo, capelli corti occhi marroni, abituata a non truccarsi mai, con la pelle che mostra le prime rughette. Ultimamente vedendola al mare quando veniva a trovarci notavo che il seno le calava vistosamente, mentre dal costume intero si vedeva che il culo era calato così come la figa. Eppure forse il ricordo delle seghe che le avevo dedicato da piccolo, mi faceva ancora eccitare un po'. L'anno scorso mio zio è morto improvvisamente, lasciandola sola, visto che entrambe le mie cugine si erano già sposate e non abitavano più con lei. Io due anni prima mi sono separato da mia moglie e per risparmiare ero tornato a vivere nell'appartamentino sotto casa di mia madre. Capitava così che quando tornavo da lavoro, trovassi mia zia a chiacchierare con mia madre; a volte mi fermavo con loro un poco, e sentivo quasi tutti i giorni mia zia dire come fosse dura stare da sola, e del senso di solitudine che aveva. Comunque devo ammettere che non la pensavo proprio: anzi ero dispiaciuto per la sua perdita. Non pensavo che mi sarei trovato a desiderarla. Tutto accadde in estate: in agosto mia zia per ovviare al caldo aveva comprato il climatizzatore, e mi chiese aiuto per installarlo, visto che avevo lavorato per un paio di anni come idraulico. Andai così da lei per installarlo. Mi ricordo che la prima volta andai un martedì perché avevo il giorno libero a lavoro. Suonai e al citofono mi disse di salire. Arrivai e la porta era aperta. Chiesi permesso e zia urlando "Entra pure mi metto una cosa un attimo che stavo prendendo il fresco". Attesi un attimo e zia arrivò. Portava una vestaglia estiva da casa e si vedeva chiaramente che fosse senza reggiseno sotto, infatti le tette le scendevano, e si intuiva anche che portasse le mutande perché si intravedeva l'elastico dalla vestaglia. "scusami Nicola ma avevo caldo e mi ero messa a rinfrescarmi in salotto, ora che avrò il climatizzatore spero di non patire così il caldo". In effetti faceva molto caldo, ma anche il vedere zia così senza reggiseno e con il seno in quel modo mi faceva avvampare un po'. Lavorai tutto il giorno, ed ogni tanto inventavo una scusa per farla chinare e sbirciarle le tette. Forse zia non se ne accorgeva, ma da piegata il suo vestito faceva vedere tutto. Le vidi molte volte i capezzoli e le tette. Tornai a casa eccitatissimo, anche perché zia Rosalba ha una terza abbondante anche se un po cadente. A casa mi masturbai ripensando a quanto avevo visto. Per il giorno dopo mi vestii un po' più scollato, in modo da farmi vedere bene da zia; mi misi pure pantaloni aderenti, non molto comodi per lavorare, ma che mi mettevano in risalto il fondoschiena. Zia Rosalba era vestita sempre con la solita vestaglia. Quasi subito ebbi un erezione, che mi rendevo conto si vedesse bene dai pantaloncini. Finito il lavoro me ne andai senza che succedesse nulla, pensando che zia non avesse notato niente. Invece come ho scoperto aveva notato e pure apprezzato la cosa. Dapprima mi resi conto che zia mi chiamava più spesso per farle lavoretti, e tutte le volte mi si presentava con questi vestitini da casa sempre senza reggiseno. A me sembrava una tortura. Poi arrivammo al giorno del fattaccio. Fuori si stava rannuvolando ed o stavo finendo di montare una copertura per la porta di ingresso. Prima che finissi iniziò uno di quei rapidi diluvi estivi che in un attimo mi bagnò da capo a piedi. Ero inzuppato e zia Rosalba insistette a lungo che mi facessi la doccia la per non rischiare un malanno: per andar via mi avrebbe dato vecchi vestiti che aveva tenuto di mio zio. Dovetti accettare. Vuoi per il fatto di fare la doccia a casa sua, vuoi perché arrivato in bagno (lei si era gia scusata per il disordine) in terra c'era il reggiseno che non portava, ebbi un erezione importante. Il fato volle che mentre mi spogliavo, ed ero praticamente in mutande, mia zia entrasse in bagno chiedendomi se l'asciugamano che aveva in mano mi andasse bene per asciugarmi dopo la doccia. In quella situazione non potè in alcun modo fare finta di non notare la mia eccitazione
scritto il
2018-02-09
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