Zia e il problema di geometria
di
Giro82
genere
incesti
Salve a tutti,
Iscritto da poco in questo sito ho deciso di raccontare per la prima volta gli accaduti sessuali della mia vita.
Il racconto che seguirà è accaduto ben undici anni fa. All’epoca dei fatti avevo 24 anni ed ero studente universitario. Preciso che all’epoca dei fatti ero fidanzato.
In un pomeriggio come tanti, sceso alcuni giorni in Calabria per trascorrerli in famiglia, nel mentre prendevo un caffè con amici ricevo una telefonata di mio zio il quale mi chiese se mi era possibile andare a casa sua per aiutare mio cugino a fare dei problemi di geometria in quanto lui era a lavoro e mia zia non era molto afferrata in materia.
Non ero molto entusiasto della richiesta di mio zio, ma visto il forte legame che ci univa non mi tirai indietro, lasciando solo impreciso l’orario in cui sarei andato anche perché avrei voluto trascorrere del tempo ancora con i miei amici.
Passata più di un oretta e dopo aver salutato chi aveva trascorso il pomeriggio con me decido di recarmi a casa dello zio consapevole che comunque non l’avrei incontrato sapendo che sarebbe tornato per l’ora di cena.
Arrivato sotto l’abitazione dei miei zii citofono e mi risponde mia zia che rimane sorpresa del mio arrivo.
Premetto che mia zia aveva allora 36 anni, bellissima donna in quanto di carnagione scura, alta 1,70 m., capelli neri, labbra carnose, sedere sporgente ma qualità al di sopra di tutto la sua capacità di provocare. Unica pecca il seno data la sua misura ridotta, una seconda.
Raggiunto il pianerottolo, mia zia mi accoglie davanti alla porta e dopo i saluti gli dico il perché della mia visita.
Felice del vedermi, ma credo soprattutto per l’aiuto che gli avrei dato, mi fa accomodare in cucina dove c’è mio cugino di otto anni seduto davanti al tavolo con i suoi quaderni e libri, intendo a disegnare.
Nel frattempo che mi metto comodo e comincio a leggere la traccia del primo problema da risolvere, noto che mia zia indossa una maglia bianca aderente da cui si potevano intravedere i capezzoli nonostante il suo seno non fosse abbondante.
Da quel momento entro in confusione, normale per un ragazzo anche perché qualche pensierino su mia zia l’ho sempre fatto spinto dal suo modo di essere sempre provocante e soprattutto una bella donna.
Nel cercare di concentrarmi sul problema da risolvere la mia attenzione ricadeva sempre su quella parte di corpo di mia zia che non ci mise molto a capirlo dato che mi disse lei stessa che ci stavo mettendo più di quanto lei pensasse a trovare la soluzione. Ma, non mancandomi la faccia tosta, gli risposi che la difficoltà era un’altra rispetto alla geometria.
Da quella mia risposta accompagnata da un sorriso malizioso iniziarono battute reciproche sempre ambigue data la presenza di mio cugino che nonostante l’età poteva capire il senso del discorso.
Le battute reciproche, con cui si era superato il limite che mai credevo si potesse raggiungere trattandosi di mia zia, si conclusero con lei che disse che era meglio risolvere la questione andando in camera a mettere qualcosa di più pesante in quanto sentiva freschetto per non essere esplicita che sarebbe stato meglio coprire quelle tette in bella mostra.
Appena mia zia lascia la stanza in cui eravamo alla presenza di mio cugino mi dico in me che se non avessi osato non avrei mai saputo come si sarebbe evoluta la situazione, consapevole che il passo avrei dovuto farlo io anche se rischiavo di far succedere un caso familiare qualora si fosse saputo tutto e io avrei frainteso le sue battute.
Deciso di rischiare dico a mio cugino di continuare a disegnare che sarei andato un attimo in bagno e mi dirigo nella stanza di mia zia ma non la trovo allora decido di cercarla facendo meno rumore possibile per non distrarre o attirare l’attenzione di mio cugino.
Giunto davanti la porta del bagno noto la porta socchiusa e la luce accesa e preso coraggio decido di entrare.
Aperta la porta trovo la zia indaffarata a riempire la lavatrice e nel momento in cui mi vede mi dice che ha quasi finito e che avrebbe liberato il bagno lasciandomi di poter usufruirne.
A tale sua frase, con una faccia tosta, gli rispondo che non ho bisogno del bagno senza di lei e a tal punto lei mi guarda con una espressione incredula.
Decisi di spingermi oltre avvicinandomi a lei e dicendogli che visto che ancora fosse con la semplice magliettina senza reggiseno avrei provveduto a riscaldarla e giunto difronte a lei non osai a provare a baciarla.
Lei non si scostò in un primo momento ma poi ricordandosi della presenza in casa mi disse di aspettare un attimo che sarebbe tornata subito.
Nell’attesa, che sembrava non passare mai, sento lei che dice al figlio di continuare a fare i compiti che lei avrebbe messo la lavatrice e sarebbe tornata.
Appena rientrata nel bagno, consapevole che stavano per travalicare il limite del nostro rapporto, mi sono fiondato su di lei cominciando a baciarla e, finalmente, toccarle quelle piccole bocce causa di tutto ciò che stava accadendo.
Di suo lei non esito ad assecondare il mio furore e non da meno mi sbottona subito il jeans prendendo a tastare il mio cazzo che non riuscivo più a controllare all’interno dello slip.
Eccitato come non mai le chiedo di prendermelo in bocca e lei senza esitare si inginocchia dicendomi di essere veloci visto la situazione in cui eravamo.
Guardare lei in ginocchio con il mio cazzo nella bocca che andava avanti e indietro mi stava per far esplodere allora decisi che avrei voluto metterlo nella sua fica e che se fossi esploso non avrei avuto il tempo per farlo.
Allora decido di alzarla e di piegarla a 90 appoggiata al muro e con un colpo solo abbasso la parte inferiore della tuta e le su mutandine facendo sì che avessi davanti a me un sedere splendilo che non avrei mai immaginato di vederlo così libero da qualunque indumento.
Prendo il cazzo in mano e con un solo colpo entro nella sua fica senza alcuna resistenza dato che era completamente bagnata e nel frattempo stringendo le sue tette ancora coperte dalla sola maglia.
Affondavo ogni colpo sempre più forte e lei che a stendo riusciva a trattenersi dall’ansimare ad alta voce e consapevole che non sarei resistivo ancora molto glielo dissi e lei mi disse di non preoccuparmi perché prendeva la pillola dunque di venirle dentro.
A tali parole l’eccitazione raggiunge il culmine, sempre che ce ne fosse stato bisogno, e dopo altri pochi colpi esplosi dentro di lei inondandola del mio sperma abbondante.
Senza proferire parola ma ancora scosso mi ricomposi e dopo averle toccato il culo mi dirigo da mio cugino per accertarmi che fosse tutto ok lasciando lei di sistemarsi tranquillamente.
Dopo pochi minuti anche mia zia ci raggiunse in cucina come se nulla fosse accaduto ed una volta terminato il problema geometrico di mio cugino decido di andar via.
Bacio e saluto mio cugino e una volta davanti alla porta ancora chiusa mia zia mi chiede di far sì che questo fosse un nostro segreto e che appena possibile ne avremmo parlato con calma.
Rassicurata mia zia vado via consapevole che ciò che era accaduto non sarebbe stato un caso isolato.
Nel tragitto che mi riportava a casa il pensiero andava a ciò che era accaduto e stupito di come il tutto si fosse evoluto così velocemente e senza un minimo di resistenza da parte sua. Tali mie riflessioni trovarono risposta successivamente quando lei stessa mi confido di aver tradito più volte lo zio con uomini diversi perché amava le situazioni intriganti. E da quel giorno anche io entrai a far parte di quella cerchia e non solo in quella occasione. Ma questa è un’altra storia...
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Iscritto da poco in questo sito ho deciso di raccontare per la prima volta gli accaduti sessuali della mia vita.
Il racconto che seguirà è accaduto ben undici anni fa. All’epoca dei fatti avevo 24 anni ed ero studente universitario. Preciso che all’epoca dei fatti ero fidanzato.
In un pomeriggio come tanti, sceso alcuni giorni in Calabria per trascorrerli in famiglia, nel mentre prendevo un caffè con amici ricevo una telefonata di mio zio il quale mi chiese se mi era possibile andare a casa sua per aiutare mio cugino a fare dei problemi di geometria in quanto lui era a lavoro e mia zia non era molto afferrata in materia.
Non ero molto entusiasto della richiesta di mio zio, ma visto il forte legame che ci univa non mi tirai indietro, lasciando solo impreciso l’orario in cui sarei andato anche perché avrei voluto trascorrere del tempo ancora con i miei amici.
Passata più di un oretta e dopo aver salutato chi aveva trascorso il pomeriggio con me decido di recarmi a casa dello zio consapevole che comunque non l’avrei incontrato sapendo che sarebbe tornato per l’ora di cena.
Arrivato sotto l’abitazione dei miei zii citofono e mi risponde mia zia che rimane sorpresa del mio arrivo.
Premetto che mia zia aveva allora 36 anni, bellissima donna in quanto di carnagione scura, alta 1,70 m., capelli neri, labbra carnose, sedere sporgente ma qualità al di sopra di tutto la sua capacità di provocare. Unica pecca il seno data la sua misura ridotta, una seconda.
Raggiunto il pianerottolo, mia zia mi accoglie davanti alla porta e dopo i saluti gli dico il perché della mia visita.
Felice del vedermi, ma credo soprattutto per l’aiuto che gli avrei dato, mi fa accomodare in cucina dove c’è mio cugino di otto anni seduto davanti al tavolo con i suoi quaderni e libri, intendo a disegnare.
Nel frattempo che mi metto comodo e comincio a leggere la traccia del primo problema da risolvere, noto che mia zia indossa una maglia bianca aderente da cui si potevano intravedere i capezzoli nonostante il suo seno non fosse abbondante.
Da quel momento entro in confusione, normale per un ragazzo anche perché qualche pensierino su mia zia l’ho sempre fatto spinto dal suo modo di essere sempre provocante e soprattutto una bella donna.
Nel cercare di concentrarmi sul problema da risolvere la mia attenzione ricadeva sempre su quella parte di corpo di mia zia che non ci mise molto a capirlo dato che mi disse lei stessa che ci stavo mettendo più di quanto lei pensasse a trovare la soluzione. Ma, non mancandomi la faccia tosta, gli risposi che la difficoltà era un’altra rispetto alla geometria.
Da quella mia risposta accompagnata da un sorriso malizioso iniziarono battute reciproche sempre ambigue data la presenza di mio cugino che nonostante l’età poteva capire il senso del discorso.
Le battute reciproche, con cui si era superato il limite che mai credevo si potesse raggiungere trattandosi di mia zia, si conclusero con lei che disse che era meglio risolvere la questione andando in camera a mettere qualcosa di più pesante in quanto sentiva freschetto per non essere esplicita che sarebbe stato meglio coprire quelle tette in bella mostra.
Appena mia zia lascia la stanza in cui eravamo alla presenza di mio cugino mi dico in me che se non avessi osato non avrei mai saputo come si sarebbe evoluta la situazione, consapevole che il passo avrei dovuto farlo io anche se rischiavo di far succedere un caso familiare qualora si fosse saputo tutto e io avrei frainteso le sue battute.
Deciso di rischiare dico a mio cugino di continuare a disegnare che sarei andato un attimo in bagno e mi dirigo nella stanza di mia zia ma non la trovo allora decido di cercarla facendo meno rumore possibile per non distrarre o attirare l’attenzione di mio cugino.
Giunto davanti la porta del bagno noto la porta socchiusa e la luce accesa e preso coraggio decido di entrare.
Aperta la porta trovo la zia indaffarata a riempire la lavatrice e nel momento in cui mi vede mi dice che ha quasi finito e che avrebbe liberato il bagno lasciandomi di poter usufruirne.
A tale sua frase, con una faccia tosta, gli rispondo che non ho bisogno del bagno senza di lei e a tal punto lei mi guarda con una espressione incredula.
Decisi di spingermi oltre avvicinandomi a lei e dicendogli che visto che ancora fosse con la semplice magliettina senza reggiseno avrei provveduto a riscaldarla e giunto difronte a lei non osai a provare a baciarla.
Lei non si scostò in un primo momento ma poi ricordandosi della presenza in casa mi disse di aspettare un attimo che sarebbe tornata subito.
Nell’attesa, che sembrava non passare mai, sento lei che dice al figlio di continuare a fare i compiti che lei avrebbe messo la lavatrice e sarebbe tornata.
Appena rientrata nel bagno, consapevole che stavano per travalicare il limite del nostro rapporto, mi sono fiondato su di lei cominciando a baciarla e, finalmente, toccarle quelle piccole bocce causa di tutto ciò che stava accadendo.
Di suo lei non esito ad assecondare il mio furore e non da meno mi sbottona subito il jeans prendendo a tastare il mio cazzo che non riuscivo più a controllare all’interno dello slip.
Eccitato come non mai le chiedo di prendermelo in bocca e lei senza esitare si inginocchia dicendomi di essere veloci visto la situazione in cui eravamo.
Guardare lei in ginocchio con il mio cazzo nella bocca che andava avanti e indietro mi stava per far esplodere allora decisi che avrei voluto metterlo nella sua fica e che se fossi esploso non avrei avuto il tempo per farlo.
Allora decido di alzarla e di piegarla a 90 appoggiata al muro e con un colpo solo abbasso la parte inferiore della tuta e le su mutandine facendo sì che avessi davanti a me un sedere splendilo che non avrei mai immaginato di vederlo così libero da qualunque indumento.
Prendo il cazzo in mano e con un solo colpo entro nella sua fica senza alcuna resistenza dato che era completamente bagnata e nel frattempo stringendo le sue tette ancora coperte dalla sola maglia.
Affondavo ogni colpo sempre più forte e lei che a stendo riusciva a trattenersi dall’ansimare ad alta voce e consapevole che non sarei resistivo ancora molto glielo dissi e lei mi disse di non preoccuparmi perché prendeva la pillola dunque di venirle dentro.
A tali parole l’eccitazione raggiunge il culmine, sempre che ce ne fosse stato bisogno, e dopo altri pochi colpi esplosi dentro di lei inondandola del mio sperma abbondante.
Senza proferire parola ma ancora scosso mi ricomposi e dopo averle toccato il culo mi dirigo da mio cugino per accertarmi che fosse tutto ok lasciando lei di sistemarsi tranquillamente.
Dopo pochi minuti anche mia zia ci raggiunse in cucina come se nulla fosse accaduto ed una volta terminato il problema geometrico di mio cugino decido di andar via.
Bacio e saluto mio cugino e una volta davanti alla porta ancora chiusa mia zia mi chiede di far sì che questo fosse un nostro segreto e che appena possibile ne avremmo parlato con calma.
Rassicurata mia zia vado via consapevole che ciò che era accaduto non sarebbe stato un caso isolato.
Nel tragitto che mi riportava a casa il pensiero andava a ciò che era accaduto e stupito di come il tutto si fosse evoluto così velocemente e senza un minimo di resistenza da parte sua. Tali mie riflessioni trovarono risposta successivamente quando lei stessa mi confido di aver tradito più volte lo zio con uomini diversi perché amava le situazioni intriganti. E da quel giorno anche io entrai a far parte di quella cerchia e non solo in quella occasione. Ma questa è un’altra storia...
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Commenti dei lettori al racconto erotico