In compagnia della Professoressa

di
genere
prime esperienze

Delle esperienze che ho vissuto c'è nè una che ancora ricordo piacevolmente e ogni tanto la mente ritorna a quel week-end in gita in montagna con la mia classe. Eravamo partiti una mattina con l'autobus verso il trentino in un piccolo paesino vicino a bolzano. Tutta la classe era al settimo cielo anche perchè era forse l'ultima gita che avremmo potuto passare tutti insieme prima degli esami di quinta. Io avevo 18 anni ed ero stato bocciato, ma il rapporto che avevo instaurato con i compagni e le insegnanti era ottimo. A seguirci nella nostra gita c'erano 2 insegnanti, la prof di inglese e quella di educazione fisica che ne aveva approfittato per unire l'allegra scampagnata a l'utilità di insegnarci qualche attivita sportiva sul luogo. Carla la prof di inglese era una donna forte, autoritaria,ma non per questo difficile da strapparle un sorriso e in quelle giornate davvero particolari si lasciava andare come una di noi alunni, un gran corpo sodo e definito per una donna di 44 anni, con un matrimonio alle spalle abbastanza turbolento che aveva di sicuro lasciato il segno. Marilena la prof di educazione fisica era una donna socievole, di larghe vedute con un fisico curato anche se scarsamente provvista di seno però compensato dal culo più bello e più votato dai ragazzi della scuola. Arrivammo davanti al piazzale dell'albergo dove avremmo alloggiato, e mentre tutti ritiravano gli zaini e borse dal vano del mezzo io e Carla parlavamo del più e del meno e delle mie incertezze sulla promozione alla fine dell'anno. Devo dire che con Carla ho avuto da subito un buon feeling anche perchè in inglese ero il primo della classe, ed ero riuscito a diventare molto amico con lei, che almeno nella sua materia mi portava d'esempio agli altri ragazzi. Mentre tutti prendevano le chiavi e si sistemavano nelle stanze, io e la prof ci attardavamo con i bagagli e fu così che dopo una decina di minuti ero rimasto senza compagni di stanza e dato che l'albergo non aveva a disposizione camere singole o letti supplementari finì inevitabilmente a dormire insieme alle insegnanti. L'idea non mi faceva impazzire devo essere sincero, rimpiangevo il fatto di non potermi divertire in stanza con i miei compagni e la cosa più brutta era che sarei stato guardato a vista dalle proff. Mi armai di tutta la pazienza possibile e decisi di guardare il lato positivo, anche se agli inizi non ne vedevo. Eravamo arrivati alle 16.00 e tra disfare i bagagli e tutto ormai dovevamo cambiarci per la cena. Carla mi disse subito, " dai roberto, non fare quella faccia, non è colpa di nessuno se questa situazione è andata a tuo sfavore,non potevamo neanche scambiarti di posto con una delle tue compagne, cerca di capire, abbiamo dovuto sacrificarci anche noi professoresse, pensa che io e marilena dovremmo dormire nel letto matrimoniale e tu nel letto singolo, vedrai comunque che ci abitueremo, in fondo sono solo 3 giorni". "Prof lo capisco, ma io sono un maschio ed è un pò imbarazzante dormire con voi", "Non essere sciocco, ho anch'io un figlio che ha su per giù la tua età, e anche marilena d'altronde, pensaci come le tue mamme e vedrai che l'imbarazzo passerà". Detto questo sbuffai un pò e decisi di prepararmi per la cena,mentre tutti i miei compagni a tavola mi sfottevano perchè ero finito in camera con le proff,ed io pensavo che quella sarebbe stata la gita più disgraziata della mia vita. Dopo cena Marilena aveva organizzato per noi ragazzi una serata nella discoteca dell'albergo e mentre tutti si divertivano io non riuscivo ancora ad aggregarmi alla compagnia. Mi sentivo uno schifo, così decisi di andare fuori davanti al piazzale dell'albergo per fumare una sigaretta e vedere se riuscivo ad allentare un pò di stress che la pessima giornata aveva accumulato in me. Verso le 23.30 decisi di salire in camera per rilassarmi un pò e lasciai gli altri alla loro festa in disco. Mi spogliai e mi misi a letto e spensi la luce per cercare di dormire sperando che il giorno dopo tornasse il buon umore e che i miei compagni la smettessero di sfottere. Verso l'una senti aprirsi la porta della stanza e sia carla che marilena entrarono cercando di fare meno rumore possibile, ma dal vocìo alquanto sgangherato avevo dedotto che avessero bevuto qualche bicchierino, non erano di certo ubriache,ma piuttosto euforiche. Stetti in silenzio facendo finta di dormire e alternavo anche un finto russare per non essere scoperto. Sentì le proff conversare sul portinaio e su un altro uomo che sicuramente avevano addocchiato in precedenza e si lasciavano andare a commenti alquanto spinti. Si misero a letto e continuarono a discutere per un bel pò, e devo dire che si erano lasciate andare alle confidenze, tanto che ad un certo punto mi eccitai parecchio scoprendo le mie proff sotto a quel punto di vista che fino ad allora non pensavo di loro. C'era la luce spenta e l'unico bagliore di chiarore veniva dal lampione posto fuori dall'albergo che filtrava attraverso la finestra. Ad un certo punto sentendo i loro discorsi non feci a meno di toccarmi sotto alle coperte perchè i loro racconti suscitavano in me una voglia pazzesca. Carla raccontava di come le piacesse prenderlo in bocca mentre marilena di come avesse fatto fare parecchia ginnastica al suo povero buco del culo in passato e non negava di preferirlo a succhiate falliche e affini. Io me lo stavo menando di brutto mentre loro parlavano e parlavano, ma ad un certo punto la luce si accese, forse per controllare se effettivamente stessi dormendo. La cosa mi prese alla sprovvista e mi fermai di scatto, forse tradendomi anche perche nell'ascoltare le loro conversazioni mi ero dimenticato di continuare a russare. La luce rimase accesa qualche minuto, mentre il mio cuore impazziva dal timore di essere stato scoperto, poi si rispense e notai che le proff avevano di colpo smesso di parlare. A malincuore decisi di dormire e dopo qualche tempo mi assopì.Venne mattina e il mio umore era del tutto cambiato dal giorno precedente, ma sempre con quel sentore che le proff di li a poco mi avrebbero fatto intendere qualcosa della notte passata. Carla e marilena invece erano tranquille stranamente e mentre tutti facevamo colazione carla mi si avvicinò e mi disse, "Roberto, mi spiace che tu sia andato a dormire presto ieri sera, come stai stamattina? ti è passato il muso?" "si proff, forse era anche la stanchezza del viaggio e dormire mi ha risollevato il morale", "visto? Non era poi una tragedia allora, quando questa notte io e marilena siamo rientrate dormivi come un ghiro e abbiamo cercato di non svegliarti", "grazie prof, eh sì ero parecchio stanco". Detto questo le proff chiamarono a se tutta la classe e ci dividemmo in 2 gruppi, chi voleva seguire marilena negli allenamenti e chi preferiva fare un giro per le vie del paese con carla. Devo dire che io non sono mai stato molto atletico e per me una vacanza vuol dire rilassarsi e quindi scelsi di seguire carla in paese. Fù una giornata divertente anche perche carla si lasciò molto andare agli scherzi con noi ragazzi e decidemmo dato la bella giornata di mangiare qualcosa in paese e continuare il giro. Il pomeriggio era passato e la sera si avvicinava e mentre tutti volevano fare le cose più disparate io pensavo alle prof in tutta la loro maialaggine e al momento di tornare a dormire. Mentre tutti si riapprestavano ad andare in discoteca notai la mia prof marilena flirtare con il portiere, un bel ragazzotto di 25/30 anni, e lui non sembrava disdegnare le sue avanche anche perchè il culo di marilena parlava da solo. Dopo qualche decina di minuti notai che marilena era sparita, e subito decisi di confidare a carla il lieto evento, per farci due risate visto che anche lei era come una di noi in questi casi, pettegola e compagnona. Carla mi disse che marilena aveva gia tentato la sera prima di abbordarlo e dopo qualche risata la storia finì lì. Io dissi a carla che andavo a letto perchè il giro del paese mi aveva fiaccato quando notai che marilena stava venendo verso di noi. Carla e marilena parlarono un pò tra di loro e poi vidi carla salire le scale e mi rivolsi a marilena per dirle che non sarei rimasto in discoteca e lei mi disse di salire pure se mi sentivo stanco e che lei sarebbe rimasta con gli altri ragazzi per controllarli. Erano le undici quando salì in camera e aprì la porta e vidi carla nel letto che leggeva una rivista e mi disse " Marilena rimane giù con gli altri, io mi sento un pò stanchina e farò come te rilassandomi con una lettura stasera", chiusi la porta e andai nel bagno per cambiarmi per la notte e quando tornai notai che Carla aveva appoggiato la rivista sul comodino e stava in silenzio guardandomi. "prof chè c'è? Qualcosa non và?" "No, roberto stavo pensando che marilena dopo aver riaccompagnato i ragazzi nelle stanze va con il portiere nella sua camera, ma tu non dire nulla di questo ok?" " si proff, secondo lei? per quello che m'importa". Ad un certo punto spense la luce, e quando anch'io fui nel letto dopo qualche minuto sentì, "Roberto?" "si, prof?", "ti va di venire nel lettone per stanotte? Mi sembri sacrificato lì in quel lettino", stetti un secondo in silenzio e poi di nuovo, "allora cosa dici? mi fai compagnia?". A quelle parole senza dire niente al buio mi alzai e come un automa senza volontà arrivai vicino al letto di carla e m'infilai sotto le coperte con lei. "roberto sai che sei sempre stato uno dei miei alunni preferiti? sei sempre stato rispettoso e hai sempre seguito ogni lezione con dedizione e rispetto, e questa è una qualità per diventare un uomo", io con voce roca dall'imbarazzante ma piacevole situazione risposi, "grazie, proff lei mi lusinga". Non feci in tempo a dire ciò che senti la mano di carla sfiorarmi la schiena, un sussulto mi prese e dopo un pò d'incertezza cercai la sua mano e la strinsi. Passarono pochi secondi e senti la sua gamba toccare la mia, e con più insistenza senti la sua coscia strusciarsi alla mia gamba. Il cuore mi batteva e dopo un pò d'esitazione nel buio mi girai verso di lei e gli cercai il seno con la mano, appena lo raggiunsi senti carla ansimare vogliosa e dopo qualche istante le nostre lingue si cercavano a più non posso. il seno di carla era grosso e abbondante, ma comunque sodo e ben fatto, e sentivo il suo corpo fremere e tremare dal desiderio. Senti la sua mano in mezzo alle mie gambe ala ricerca del mio uccello gonfio che ormai si stava bagnando dalla voglia, e tutto ad un tratto sentì che carla mi sfilava i boxer e che si era staccata dalla mia bocca per chinarsi ad assaggiare il mio cazzo che stava prendendo fuoco. Sentivo i rumori delle sue labbra e dei risucchi che produceva nel farmi quel pompino da favola ed io al buio godevo nel sentirla così infoiata e ad ogni risucchio io impazzivo. Ad un certo punto mi chiese di metterglielo tra le tette perchè la cosa la eccitava parecchio ed io non me lo feci ripetere, glielo appoggiai e vidi che lei lo aveva avviluppato tra i suoi seni e mi chiedeva di spingerlo su e giù con colpi decisi. Feci come mi aveva chiesto e ogni tanto quando spingevo sentivo che s'inarcava per arrivarci anche con la bocca. A quel punto mi prese un raptus e la volta dopo che la sentì ancora inarcarsi le presi con una mano i capelli e glielo infilai in bocca tutto, sentendo che gli ero così dentro che faceva fatica a deglutire e pure a respirare. Cominciai a muovermi velocemente nella sua bocca come se fosse nella sua figa e dopo alcuni tipici rumori di soffocamento per esserle arrivata in gola, vidi che carla aveva preso il ritmo giusto e cn una mano sul mio sedere accompagnava i colpi che le davo in gola e di lì a poco sentì che sarei venuto e così fù. Venni in una maniera fantastica e carla risultò essere la puttana che avrei sempre voluto fottermi. Dopo essere venuto accesi la luce e la vidi in tutta la sua bellezza, con il mio sperma che colava dalla bocca sul suo seno abbondante, e dalla faccia stravolta mi disse, " roberto, sei un animale!", "Senti come cè l'ho bagnata per colpa tua, adesso però ti metti tu sotto e mi fai vedere se sei capace di leccarla". Sfilate le mutandine senti un odore di sesso che riempiva la stanza e cominciai a leccare la fica della mia proff che colava da ogni parte. Leccai su e giù da destra a sinistra, ciucciai il suo clitoride, le infilai la lingua dentro la fica muovendola e sentendo che la stavo facendo impazzire, fino a quando con la lingua mi ritrovai a leccargli il buco del culo e sentendo che gli piaceva continuai e continuai, fino a che non mi disse basta perchè si sentiva quasi per svenire. Mi rialzai, la baciai profondamente facendole sentire il suo sapore attraverso le mie labbra e poi m'incamminai verso il bagno. Dopo aver parlato ancora per un'oretta decisi di tornare nel mio letto,ci addormentammo che ormai erano le 2 e mezza, appena prima che marilena tornasse in camera. Io non sò se marilena avesse capito, ma forse l'odore acre del sesso che aveva riempito la stanza ci aveva tradito. Ancora oggi ci penso, e ti ringrazierò sempre carla di quella meravigliosa gita in montagna...
scritto il
2011-04-23
1 8 . 5 K
visite
3
voti
valutazione
5.7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.