Il fumo fa male
di
Anonimo
genere
gay
Non era proprio previsto che finisse così. Nella compagnia era arrivata da poco la moda di farsi qualche canna, sempre con la scusa che non faceva poi male un tiro di 'roba buona'. Così si era presa l'abitudine, soprattutto al sabato sera, di fermarsi in qualche luogo un po' appartato, fare girare il fumo e poi raccontarsela fino a tardi ascoltando musica o andando in giro a non far niente di particolare.
Una sera come tante altre mi ritrovai in macchina il bello della compagnia, Antonio, il più fighetto, biondo e sempre vestito bene, in modo molto attillato; eravamo soli anche perché il resto della banda era rimasto a casa di un amico a smaltire una robusta razione di spinelli e birra. Antonio invece dopo un po' mi aveva adocchiato e mi aveva proposto di andare a cercare una amica che erano diverse sere che non si vedeva. 'Vedrai' mi disse 'la conosco bene, è un po' maiala e se la becchiamo da sola la convinciamo a trombare con tutti e due, basta farla fumare un po' che perde la testa'. Allettato dall'idea salii in macchina con lui e andammo in un bar del quartiere vicino, dove bazzicava l'amica. Facemmo un giro dentro e fuori dal bar, ma di lei nessuna traccia; parcheggiammo quindi un po' in disparte per aspettare un po' e vedere se usciva. Accendemmo la radio e la pipa con dentro una bella presa di fumo e stavo proprio bene, bello rilassato. Ad un certo punto Antonio mi viene vicino e mi fa 'certo che te la faresti volentieri una bella scopata eh?' e intanto che mi dice così mi appoggia la mano sulla gamba iniziando a strusciarmela. All'inizio non ci faccio caso, ma quello insiste e sempre parlando che 'non c'è poi niente di male a farsi due carezza tra di noi' arriva sulla patta e mi accarezza a lungo, venendo ricambiato dal mio cazzo che si era drizzato al contatto. Mi sbottonò i jeans e iniziò ad accarezzarlo dolcemente. Smise però quasi subito perché stava passando gente e si ritirò dalla sua parte. Appena soli di nuovo ricambiai le carezze, mi sentivo di dover restituire il piacere, gli tirai giù la zip e glielo accarezzai senza tirarglielo fuori del tutto. Ad un certo punto mi disse 'senti perché non andiamo un attimo a casa mia? I miei sono via per il fine settimana' Risposi di si che non c'era problema e così arrivammo davanti casa sua ed entrammo. Non avevo dei pensieri o dei problemi particolari, ero rilassato e tranquillo; bevemmo due birre poi mi disse 'perché non ci mettiamo a letto che stiamo più comodi' e così ci spogliammo, rimanendo in slip e ci infilammo sotto le lenzuola. Mi venne vicino e sorridendo mi baciò prima sul collo e poi adagio adagio arrivò fino alla mia bocca dove infilò avidamente la lingua. Dopo avermi baciato a lungo iniziò a scendere fino a spostarmi gli slip, mi tiò fuori il cazzo che intanto era diventato bello duro e iniziò a succhiarmelo. Ero in estasi, la cosa mi piaceva un casino, era bravissimo. Qualche pompino a volte qualche amica me l'aveva anche fatto, ma niente di così fantastico. Smise di succhiarmelo e disse 'perché non provi anche tu?' Mi venne una strana smania, gli sfilai gli slip e iniziai a leccarlo e succhiarlo con una foga particolare. Man mano che continuavo mi piaceva sempre di più sentire in bocca quel pezzo di carne e andai avanti un bel po' insistendo ancor di più a sentire i suoi gemiti di piacere. Ad un certo punto mi fece smettere e accarezzandomi dappertutto pian piano mi fece mettere alla pecorina leccandomi dappertutto. Arrivò con la lingua fra le natiche e poi nel buco del culo dove ne infilò la punta e poi continuava a lecarmelo girando la lingua in tondo. Non capivo più niente, ero eccitato e mi piaceva un casino la sua lingua, sporgevo il culo in fuori per facilitargli la leccata che durò un bel pezzo. Smise di leccare, appoggiò la cappella, che aveva bella grossa, al buco e dette una spinta poderosa; sentii un dolore pazzesco e mi buttai in avanti, sfilandomi il suo cazzo dal culo. Il male era stato troppo e iniziai a piangere dal dolore, sempre steso a pancia in giù. Mi venne vicino dicendomi dolcemente 'ti ho fatto male, scusami' e intanto mi accarezzava la schiena arrivando fino alle natiche. Stavo tornando a rilassarmi dopo la botta; accarezzandomi sempre più in basso arrivò di nuovo intorno al buco e mi dette le sue dita da leccare per lubrificarle. Poi iniziò ad infilarne una nel culo chiedendomi se mi faceva male. 'no' risposi poco convinto, ma era vero che il dolore era sparito e stava tornando una certa sensazione di piacere. Infilò adagio il dito diverse volte e intanto mi faceva rimettere alla pecorina e tornò a leccarmi ancora il buchetto, facendomi vedere il paradiso! Leccava e infilava il dito alternativamente e ben presto stavo gemendo dal piacere. Si avvicinò con il cazzo in mano e lo strusciava delicatamente sul culo. 'Ti piace così?' mi chiese. 'Molto' risposi. Due secondi dopo iniziò a spingermi dentro il cazzo in maniera molto meno decisa della prima volta e dopo un po' l'aveva infilato tutto, fino alle palle che sentivo sbattere dietro. Dolcemente iniziò a pomparmi chiedendomi ogni tanto se mi piaceva e più rispondevo di si e più pompava in fretta, finché non lo sentii irrigidirsi e schizzare dentro un sacco di sborra calda. Appena tirato fuori schizzò ancora due getti che mi colpirono il buco del culo che era diventato bello largo e il calore della sua sborra nel culo mi piaceva molto. Mi infilò il dito medio sinistro intanto che con la destra mi segava facendomi godere ancor di più. Continuando la sega infilò nel culo prima due dita e poi tre, sempre facendole scorrere dentro e fuori finché alla fine non venni con una mega schizzata sulle lenzuola.
Una sera come tante altre mi ritrovai in macchina il bello della compagnia, Antonio, il più fighetto, biondo e sempre vestito bene, in modo molto attillato; eravamo soli anche perché il resto della banda era rimasto a casa di un amico a smaltire una robusta razione di spinelli e birra. Antonio invece dopo un po' mi aveva adocchiato e mi aveva proposto di andare a cercare una amica che erano diverse sere che non si vedeva. 'Vedrai' mi disse 'la conosco bene, è un po' maiala e se la becchiamo da sola la convinciamo a trombare con tutti e due, basta farla fumare un po' che perde la testa'. Allettato dall'idea salii in macchina con lui e andammo in un bar del quartiere vicino, dove bazzicava l'amica. Facemmo un giro dentro e fuori dal bar, ma di lei nessuna traccia; parcheggiammo quindi un po' in disparte per aspettare un po' e vedere se usciva. Accendemmo la radio e la pipa con dentro una bella presa di fumo e stavo proprio bene, bello rilassato. Ad un certo punto Antonio mi viene vicino e mi fa 'certo che te la faresti volentieri una bella scopata eh?' e intanto che mi dice così mi appoggia la mano sulla gamba iniziando a strusciarmela. All'inizio non ci faccio caso, ma quello insiste e sempre parlando che 'non c'è poi niente di male a farsi due carezza tra di noi' arriva sulla patta e mi accarezza a lungo, venendo ricambiato dal mio cazzo che si era drizzato al contatto. Mi sbottonò i jeans e iniziò ad accarezzarlo dolcemente. Smise però quasi subito perché stava passando gente e si ritirò dalla sua parte. Appena soli di nuovo ricambiai le carezze, mi sentivo di dover restituire il piacere, gli tirai giù la zip e glielo accarezzai senza tirarglielo fuori del tutto. Ad un certo punto mi disse 'senti perché non andiamo un attimo a casa mia? I miei sono via per il fine settimana' Risposi di si che non c'era problema e così arrivammo davanti casa sua ed entrammo. Non avevo dei pensieri o dei problemi particolari, ero rilassato e tranquillo; bevemmo due birre poi mi disse 'perché non ci mettiamo a letto che stiamo più comodi' e così ci spogliammo, rimanendo in slip e ci infilammo sotto le lenzuola. Mi venne vicino e sorridendo mi baciò prima sul collo e poi adagio adagio arrivò fino alla mia bocca dove infilò avidamente la lingua. Dopo avermi baciato a lungo iniziò a scendere fino a spostarmi gli slip, mi tiò fuori il cazzo che intanto era diventato bello duro e iniziò a succhiarmelo. Ero in estasi, la cosa mi piaceva un casino, era bravissimo. Qualche pompino a volte qualche amica me l'aveva anche fatto, ma niente di così fantastico. Smise di succhiarmelo e disse 'perché non provi anche tu?' Mi venne una strana smania, gli sfilai gli slip e iniziai a leccarlo e succhiarlo con una foga particolare. Man mano che continuavo mi piaceva sempre di più sentire in bocca quel pezzo di carne e andai avanti un bel po' insistendo ancor di più a sentire i suoi gemiti di piacere. Ad un certo punto mi fece smettere e accarezzandomi dappertutto pian piano mi fece mettere alla pecorina leccandomi dappertutto. Arrivò con la lingua fra le natiche e poi nel buco del culo dove ne infilò la punta e poi continuava a lecarmelo girando la lingua in tondo. Non capivo più niente, ero eccitato e mi piaceva un casino la sua lingua, sporgevo il culo in fuori per facilitargli la leccata che durò un bel pezzo. Smise di leccare, appoggiò la cappella, che aveva bella grossa, al buco e dette una spinta poderosa; sentii un dolore pazzesco e mi buttai in avanti, sfilandomi il suo cazzo dal culo. Il male era stato troppo e iniziai a piangere dal dolore, sempre steso a pancia in giù. Mi venne vicino dicendomi dolcemente 'ti ho fatto male, scusami' e intanto mi accarezzava la schiena arrivando fino alle natiche. Stavo tornando a rilassarmi dopo la botta; accarezzandomi sempre più in basso arrivò di nuovo intorno al buco e mi dette le sue dita da leccare per lubrificarle. Poi iniziò ad infilarne una nel culo chiedendomi se mi faceva male. 'no' risposi poco convinto, ma era vero che il dolore era sparito e stava tornando una certa sensazione di piacere. Infilò adagio il dito diverse volte e intanto mi faceva rimettere alla pecorina e tornò a leccarmi ancora il buchetto, facendomi vedere il paradiso! Leccava e infilava il dito alternativamente e ben presto stavo gemendo dal piacere. Si avvicinò con il cazzo in mano e lo strusciava delicatamente sul culo. 'Ti piace così?' mi chiese. 'Molto' risposi. Due secondi dopo iniziò a spingermi dentro il cazzo in maniera molto meno decisa della prima volta e dopo un po' l'aveva infilato tutto, fino alle palle che sentivo sbattere dietro. Dolcemente iniziò a pomparmi chiedendomi ogni tanto se mi piaceva e più rispondevo di si e più pompava in fretta, finché non lo sentii irrigidirsi e schizzare dentro un sacco di sborra calda. Appena tirato fuori schizzò ancora due getti che mi colpirono il buco del culo che era diventato bello largo e il calore della sua sborra nel culo mi piaceva molto. Mi infilò il dito medio sinistro intanto che con la destra mi segava facendomi godere ancor di più. Continuando la sega infilò nel culo prima due dita e poi tre, sempre facendole scorrere dentro e fuori finché alla fine non venni con una mega schizzata sulle lenzuola.
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