La prima volta da schiava della 24enne Michela PT1
di
PadroneDuro
genere
sadomaso
Era il 17 luglio 2018, quando in una normalissima giornata di lavoro, sul mio Iphone, apparve una notifica di Facebook, richiesta di messaggio. Aprii il messaggio, era di una ragazza, il testo narrava:
- “Salve PadroneDuro, mi chiamo Michela, sono una ragazza bionda, minuta ma con un corpo da favola, complice la mia età di soli 24 anni. Trovo molto interessate il suo profilo e da mesi mi sono affacciata al bdsm, senza mai però aver avuto la possibilità di viverlo davvero. Se possibile le chiedo un incontro conoscitivo, dove e come lei desidera. Un bacio, Michela”
Di primo impatto, aprii il suo profilo, sembrava uno di quei profili falsi, poche foto, pochi amici, un profilo quasi vuoto. Decisi ugualmente di risponderle:
-“Salve Michela, grazie per il messaggio, devo dirle che visualizzando il suo profilo credo fortemente che lei sia un fake, per tanto, non desidero proseguire il discorso. Arrivederci, Padrone duro.
Passarono un paio di ore, quando ricevetti l’ennesima notifica Facebook, era lei, inviò una foto. Preso dalla curiosità apri subito il messaggio, e stupito, vidi la ragazza delle poche foto, bionda, molto molto bella, in ginocchio, con la testa bassa e una scritta sul seno:
-“Dimostrazione per PadroneDuro..”
-“Allora è davvero lei” pensai io.
Le risposi e le diedi appuntamento per la settimana successiva alle ore 21:00 in un noto ristorante di Milano. Le diedi anche delle regole da rispettare per l’incontro.
-Minigonna
-Niente intimo
-Tacco 12
Arrivò finalmente il 17 luglio, uscì di casa alle ore 20:30 per essere sul posto 15 minuti prima. Mi sedetti al tavolo da me riservato e attesi. Alle 21:10 vidi una ragazza che corrispondeva alle foto di Facebook, le feci un cenno e venne verso di me, molto imbarazzata. Ci presentammo e mi feci raccontare cosa faceva nella vita, perché desiderava avere un Master che la iniziasse al mondo del bdsm.
La discussione andò avanti per circa due orette, dopodiché pagai la cena e uscimmo dal ristorante, lei mi disse di essere a piedi, e dunque mi offrì di portarla a casa. Una volta in macchina, durante il tragitto, con tono autoritario gli dissi di allargare le cosce per mostrarmi che aveva obbedito alle 3 regole. Vidi il suo sesso all’aria, completamento depilato, aveva obbedito.
Arrivati sotto la sua abitazione mi feci baciare la mano e la salutai.
Tornando verso casa, decisi di accostare per scrivergli un messaggio:
-“Cara Michela, sono rimasto colpito dalla tua voglia di imparare a essere una vera schiava. Per tanto se vuoi davvero iniziare questo tuo percorso, ti dovrai far trovare fra mezz’ora sotto casa tua, completamente nuda, senza scarpe, con addosso solo un cappotto lungo.”
Subito rispose che si sarebbe fatta trovare. Andai nuovamente sotto casa sua, e la vidi li, agitata. Salì in auto, le chiesi di aprire il cappotto per controllare se aveva obbedito. Eseguì l’ordine, era agitata e tremava, probabilmente non sapeva nemmeno lei cosa stava facendo, e cosa la aspettava..
Arrivati sotto “la mia tana” come la chiamo io, la feci scendere dalla macchina, si erano fatte già le 01:00. Per strada, sul marciapiede le legai le mani ben strette dietro la schiena, e le misi un passamontagna rosso di lattice, con il solo buco della bocca. La afferrai da dietro e la portai dentro, giù per le scale, il portone di legno massiccio si chiuse alle nostre spalle in maniera violenta, lei fece un salto dalla paura, non sapeva che stava per iniziare il suo vero percorso di addestramento.. Continua
ESPERIENZA REALE
- “Salve PadroneDuro, mi chiamo Michela, sono una ragazza bionda, minuta ma con un corpo da favola, complice la mia età di soli 24 anni. Trovo molto interessate il suo profilo e da mesi mi sono affacciata al bdsm, senza mai però aver avuto la possibilità di viverlo davvero. Se possibile le chiedo un incontro conoscitivo, dove e come lei desidera. Un bacio, Michela”
Di primo impatto, aprii il suo profilo, sembrava uno di quei profili falsi, poche foto, pochi amici, un profilo quasi vuoto. Decisi ugualmente di risponderle:
-“Salve Michela, grazie per il messaggio, devo dirle che visualizzando il suo profilo credo fortemente che lei sia un fake, per tanto, non desidero proseguire il discorso. Arrivederci, Padrone duro.
Passarono un paio di ore, quando ricevetti l’ennesima notifica Facebook, era lei, inviò una foto. Preso dalla curiosità apri subito il messaggio, e stupito, vidi la ragazza delle poche foto, bionda, molto molto bella, in ginocchio, con la testa bassa e una scritta sul seno:
-“Dimostrazione per PadroneDuro..”
-“Allora è davvero lei” pensai io.
Le risposi e le diedi appuntamento per la settimana successiva alle ore 21:00 in un noto ristorante di Milano. Le diedi anche delle regole da rispettare per l’incontro.
-Minigonna
-Niente intimo
-Tacco 12
Arrivò finalmente il 17 luglio, uscì di casa alle ore 20:30 per essere sul posto 15 minuti prima. Mi sedetti al tavolo da me riservato e attesi. Alle 21:10 vidi una ragazza che corrispondeva alle foto di Facebook, le feci un cenno e venne verso di me, molto imbarazzata. Ci presentammo e mi feci raccontare cosa faceva nella vita, perché desiderava avere un Master che la iniziasse al mondo del bdsm.
La discussione andò avanti per circa due orette, dopodiché pagai la cena e uscimmo dal ristorante, lei mi disse di essere a piedi, e dunque mi offrì di portarla a casa. Una volta in macchina, durante il tragitto, con tono autoritario gli dissi di allargare le cosce per mostrarmi che aveva obbedito alle 3 regole. Vidi il suo sesso all’aria, completamento depilato, aveva obbedito.
Arrivati sotto la sua abitazione mi feci baciare la mano e la salutai.
Tornando verso casa, decisi di accostare per scrivergli un messaggio:
-“Cara Michela, sono rimasto colpito dalla tua voglia di imparare a essere una vera schiava. Per tanto se vuoi davvero iniziare questo tuo percorso, ti dovrai far trovare fra mezz’ora sotto casa tua, completamente nuda, senza scarpe, con addosso solo un cappotto lungo.”
Subito rispose che si sarebbe fatta trovare. Andai nuovamente sotto casa sua, e la vidi li, agitata. Salì in auto, le chiesi di aprire il cappotto per controllare se aveva obbedito. Eseguì l’ordine, era agitata e tremava, probabilmente non sapeva nemmeno lei cosa stava facendo, e cosa la aspettava..
Arrivati sotto “la mia tana” come la chiamo io, la feci scendere dalla macchina, si erano fatte già le 01:00. Per strada, sul marciapiede le legai le mani ben strette dietro la schiena, e le misi un passamontagna rosso di lattice, con il solo buco della bocca. La afferrai da dietro e la portai dentro, giù per le scale, il portone di legno massiccio si chiuse alle nostre spalle in maniera violenta, lei fece un salto dalla paura, non sapeva che stava per iniziare il suo vero percorso di addestramento.. Continua
ESPERIENZA REALE
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