Triangolo Equilatero
di
Andrekf
genere
orge
TRIANGOLO EQUILATERO
“Perché?” Chiese lui. Mentre la fissava negli occhi continuò la frase nella sua mente: -Perché ho così tanta voglia di farlo con te?- La mano di Stefan scivolò di nuovo sulle natiche di Laura e di nuovo lei fece una smorfia deattata dalla timidezza
“Perché cosa?” lo incalzò lei “Niente”. Il suo pene si appoggiava di tanto in tanto sul cavallo di lei mentre lui la abbracciava in piedi, stringendola appena.
Mentre glielo infilava dentro lei manteneva ancora quello sguardo intimorito e nervoso, il senso di vergogna che le deformava il viso. Stefan si sentiva sempre più eccitato, sempre più preso dalla situazione; cominciò a smettere di pensare, entrando sempre più a fondo, muovendosi sempre più velocemente con foga dentro di lei. Laura si ritrasse e cominciò a dare chiari segni di disagio, così lui rallentò di nuovo. Si lasciò andare a un coito dolce e tranquillo, sopprimendo il suo istinto e, forse perché estenuato dall’atteggiamento della sua partner, cercò di venire il prima possibile.
“E’stato bello” disse lei. –Vaffanculo- pensò lui. Voleva disperatamente Laura, la sola idea di abbandonare il sesso con lei lo intristiva, ma non era soddisfatto e non si sentiva pienamente a suo agio. Qualcosa in lei la bloccava, e Stefan non riusciva a capire cosa.
Nella mente di lui c’era una violenta passione, l’idea di liberare tutte le sue voglie nascoste e di lasciarsi andare senza porsi limiti. Immaginava di venirle in faccia, di infilarglielo in bocca più a fondo che poteva, di sollevarla e schiacciarla contro il muro mentre la penetrava e sfregava le sue dita contro il suo clitoride…I suoi pensieri si interruppero quando Laura, sdraiata sul letto accanto a lui parlò di nuovo: “Ci sono delle cose che devo dirti e che non posso più tenermi dentro”. -Dentro- quella parola rimase per qualche istante nella mente di Stefan che ancora desiderava il suo corpo. Ma subito scacciò quel pensiero per sostituirlo con uno più razionale: -Forse ci siamo, forse possiamo risolvere questa cosa-
“Dimmi” la incitò allora “Lo so che sono molto timida di carattere…e non sono una sciocca, lo vedo che vorresti qualcosa di più da me” pose la mano sul suo pene mentre parlava, comminciando ad accarezzarlo attraverso le mutande. Di risposta il membro di Stefan si ingrossò immediatamente.
“Ecco perché ho dovuto farlo” “Fare cosa?” lo incalzò ancora lui. Lei lo fissò e lui fece altrettanto, come se non volesse darle il tempo di pensare. “Ho scopato con una ragazza”. Stefan ammutolì per qualche momento e poi riprese: “E come è stato?” “Molto bello…ho provato sensazioni che non avevo mai sentito. E’ stato febbrile e intenso, feroce e liberatorio. Voglio cambiare Stefan, voglio vivere il sesso con tranquillità e farlo diventare come voglio io. Voglio poter essere cattiva e convinta con gli altri, oppure farmi possedere senza preoccupazioni mentali inutili. E lei è riuscita a darmi tutto questo, a farmi provare tutto quello che volevo, mi ha concesso di spingermi oltre.”
Stefan non sapeva bene come rispondere, una parte di lui era contenta di sentire quelle parole, ma un’altra aveva il timore che questo nuovo evento lo avrebbe escluso dalla relazione sessuale con Laura. Come se lui fosse stato solo un mezzo utile a lei per crescere e vivere il sesso liberamente. Questo non lo avrebbe mai accettato, non voleva nemmeno pensarci. “Come si chiama lei?” “Serah” rispose in fretta la ragazza. “E…com’è?” “E’ selvaggia…l’opposto di me. Carnagione mediterranea e capelli biondo cenere. Un piercing al naso che le dona un’espressione ancora più aggressiva e confidente, e quegli occhi..” Laura abbozzò un sorriso, inspirò a denti stretti e si afferrò per un momento la vagina, come stesse rivivendo gli attimi passati con lei.
Anche Stefan sorrise – Tanto vale provare a vedere che succede- Pensò. “Quante volte lo hai fatto con lei?” “Due soltanto. Stefan…ho un’idea, ma te la spiegherò dopo.” “Dopo?” “Dopo questo…” Laura afferrò con forza il pacco del ragazzo, gli sfilò le mutande con un gesto rapido e cominciò a succhiarglielo con impegno. Laura aveva ancora da imparare sotto quel punto di vista, ma Stefan apprezzò quel gesto impulsivo, si fece coinvolgere dal momento e , afferrandole i capelli cominciò a spingere e tirare la sua testa su e giù, focalizzando la sua attenzione sulla lingua di lei che gli percorreva quasi tutto il cazzo, apprezzando il calore della sua bocca e il movimento delle labbra umide quando arrivavano a contornare la cappella.
Sentiva caldo praticamente in tutto il corpo e dopo pochi minuti era già al limite. Strinse i glutei e sollevò il bacino spingendo il suo membro nella bocca di lei: venne copiosamente, il liquido colò fuori dalla bocca e si sparse confusamente sulle guance di Laura che aveva cercato di trattenerlo il più possibile. Lei lo guardò intesamente, sospirando, con un’espressione attenta. Lui guardava in alto, ancora ansimando, stringendo il pugno destro e tenendo stretto il polso di lei con la sinistra.
Era la fatidica sera. Era la sera in cui la proposta di Laura si sarebbe compiuta. Stefan aveva accettato di incontrare Serah: era curioso di capire cosa sarebbe successo, era impaziente di scoprire se davvero questa nuova figura avrebbe saputo trasformare la personalità di Laura e, dentro di sé, sentiva di volerla conoscere. Come farsi sfuggire una donna in grado di cambiare perfino lei? Il pompino della volta scorsa non era nulla di paragonabile ad altri rapporti orali avuti con lei, e la sincerità con cui la ragazza si era espressa nei suoi confronti l’aveva lasciato stupito e incuriosito.
Serah. Labbra importanti, labbra sporgenti. Labbra carnose e rosse, naturalmente. Il seno colorito, scuro, con capezzoli piccoli, turgidi e compatti, sporgevano cercando aria tra le fila del tessuto della canottiera azzurra. Il reggiseno non era importante quella sera. Nulla era importante se non l’esito del loro incontro a tre. I suoi leggings non facevano mancare nulla allo sguardo, i suoi fianchi reclamavano attenzione ad ogni minimo movimento, i capelli le si scuotevano sulla schiena fluenti, come stessero parlando, gridando anzi: “Prendimi”.
Stefan era estasiato. La sola presenza di Serah lo metteva quasi in soggezione. Laura sorrideva nel vedere la sua espressione.
“Cosa cerchi?” chiese Serah a lui, senza nemmeno presentarsi. Laura rispose per lui: “Cerca me, in te” “Capisco…”. Stefan le guardava, una alla volta, e poi di nuovo. Laura lo attraeva più che mai. Serah invece lo chiamava letteralmente a sé, polo positivo e negativo, qualcosa di inspiegabile. Erano nella camera di lui, prima che si potesse aggiungere altro Serah infilò la lingua nella bocca di Laura, guardando contemporaneamente Stefan fisso negli occhi. Laura, invece, si perse nella passione del bacio.
Il ragazzo provò ad avvicinarsi alle due, ma Serah lo spinse via con un leggero tocco sul petto: non era ancora il momento. O forse non lo sarebbe mai stato.
Aveva gli occhi chiusi, sdraiato sul letto mentre Serah glielo stringeva forte con la mano sinistra. Non lo stava masturbando, lo stringeva e basta, allentando la presa di tanto in tanto; la sua erezione indicava l’inevitabile bramosia verso il passo successivo. Intanto Laura baciava la compagna dappertutto, scese fino al bacino, delicatamente. Non sembrava più neanche lontanamente la timida e chiusa ragazza di un tempo. La lingua percorse l’addome di Serah fino ad arrivare al clitoride: si mosse piano, solleticandolo appena sulla punta per poi sportarsi in basso, lateralmente, là dove cominciano le grandi labbra. Stuzzicò tutta la parte con passione e dolcezza, poi, d’improvviso, penetrò a fondo dentro la figa dell’altra. Serah spalancò la bocca trattenendo il respiro, stringendo il cazzo di Stefan ancora di più; prese allora Laura per i capelli e cominciò a muoverle la testa con foga, seguendo i movimenti della sua lingua. Poi si gettò sul cavallo del ragazzo, prendendoglielo in bocca e correndo con le labbra fino alla base del pene. Stefan si lasciò scappare un sonoro gemito. La lingua di Laura si muoveva decisa, incollata al clitoride, mentre una mano correva sul seno di Serah e l’altra a sollecitare la sua vagina.
Dopo un tempo che Stefan non avrebbe saputo definire, la magia che quelle bocche stavano creando si interruppe: Serah si alzò prendendo iniziativa, invitò Laura a sedersi sul suo viso, dando così le spalle a Stefan che intanto cominciava a penetrarla a missionario. Così il ragazzo poteva godere della visione del culo di Laura che si muoveva quasi cavalcando la bocca di Serah, e nel frattempo scopare sempre più ardentemente quel corpo bronzeo e perfetto. La nuova arrivata, la bruna Afrodite stringeva con le labbra il clitoride dell’altra, poi leccava, leccava con violenza e impegno tutta la figa dalla base alla cima; e di nuovo si fermava e leccava piano, entrando dentro, uscendo, infilandole due dita dentro, muovendole su e giù, arcuandole e spingendo ritmicamente verso la parete frontale della vagina, passandole di tanto in tanto la lingua sull’ano.
Il cielo si oscurava e quel groviglio di corpi non smetteva di brulicare, affannarsi, sudare e gemere: quella che ormai stava diventando un’unica entità si muoveva appassionata in mille direzioni, con forza e calore, come un nucleo atomico pronto ad esplodere. Stefan uscì dal corpo di Serah la tirò a se per costringerla ad alzarsi; si sdraiò, invitò lei a salire sulla sua bocca, mentre Laura, capendo subito le sue intenzioni, si sposto sulla vita del ragazzo, infilandosi subito dentro il pene ancora bagnato dai liquidi dell’altra. Laura e Serah erano così una di fronte all’altra, si guardarono un istante, appena il tempo per lasciare che nuove emozioni strappassero via ogni logica dalle loro menti; una chiuse gli occhi, l’altra li alzò al cielo. Stefan leccava Serah senza fermarsi un istante mentre si lasciava scopare da Laura che saltava violentemente sul suo cazzo. Sopra, sotto, dentro, fuori… appena appena più giù, rallenta, più forte, toccami le tette, accarezzami le palle, tirami i capezzoli, tappami la bocca. Le loro volontà si scontravano e poi si univano, si annusavano l’un l’altra e poi si aggredivano. Serah prese Laura per i capelli e la tirò a se baciandola con passione. Le lingue s’intrecciarono e, intanto, quella di Stefan correva rapida contro il clitoride che gli stava sopra. Gli occhi chiusi vedevano nero, rosso, viola, si aprivano e godevano nel vedere quelle splendide natiche scure. Il suo cazzo provava calore in ogni sua parte e si lasciava andare mentre sentiva il roseo corpo di Laura. Scuro a sinistra, chiaro a destra e lui sotto, alla base. Il bacio delle due ragazze continuò imperterrito anche quando il trio raggiunse il limite. La prima fu Serah che rilasciò un urlo ovattato dalla bocca dell’altra, mentre bagnava il viso del ragazzo. Laura, invece, venne praticamente insieme a Stefan, arcuando la schiena, afferrandosi forte al torace di lui, fino quasi ad affondarvi le unghie: il suo ano si strinse insieme alle sue gambe mentre si liberava di ogni sensazione o pensiero.
Lui si lasciò andare completamente e gemette appoggiando la bocca tra la vagina e l’ano di Searh, venendo dentro Laura, tanto così come non aveva mai fatto prima. Il triangolo raggiunse la sua forma perfetta, i lati divennero uguali, gli angoli anche, il baricentro si posizionò fra i tre corpi.
Ed una sola e unica convinzione attraversò la loro mente: questo era solo l’inizio.
“Perché?” Chiese lui. Mentre la fissava negli occhi continuò la frase nella sua mente: -Perché ho così tanta voglia di farlo con te?- La mano di Stefan scivolò di nuovo sulle natiche di Laura e di nuovo lei fece una smorfia deattata dalla timidezza
“Perché cosa?” lo incalzò lei “Niente”. Il suo pene si appoggiava di tanto in tanto sul cavallo di lei mentre lui la abbracciava in piedi, stringendola appena.
Mentre glielo infilava dentro lei manteneva ancora quello sguardo intimorito e nervoso, il senso di vergogna che le deformava il viso. Stefan si sentiva sempre più eccitato, sempre più preso dalla situazione; cominciò a smettere di pensare, entrando sempre più a fondo, muovendosi sempre più velocemente con foga dentro di lei. Laura si ritrasse e cominciò a dare chiari segni di disagio, così lui rallentò di nuovo. Si lasciò andare a un coito dolce e tranquillo, sopprimendo il suo istinto e, forse perché estenuato dall’atteggiamento della sua partner, cercò di venire il prima possibile.
“E’stato bello” disse lei. –Vaffanculo- pensò lui. Voleva disperatamente Laura, la sola idea di abbandonare il sesso con lei lo intristiva, ma non era soddisfatto e non si sentiva pienamente a suo agio. Qualcosa in lei la bloccava, e Stefan non riusciva a capire cosa.
Nella mente di lui c’era una violenta passione, l’idea di liberare tutte le sue voglie nascoste e di lasciarsi andare senza porsi limiti. Immaginava di venirle in faccia, di infilarglielo in bocca più a fondo che poteva, di sollevarla e schiacciarla contro il muro mentre la penetrava e sfregava le sue dita contro il suo clitoride…I suoi pensieri si interruppero quando Laura, sdraiata sul letto accanto a lui parlò di nuovo: “Ci sono delle cose che devo dirti e che non posso più tenermi dentro”. -Dentro- quella parola rimase per qualche istante nella mente di Stefan che ancora desiderava il suo corpo. Ma subito scacciò quel pensiero per sostituirlo con uno più razionale: -Forse ci siamo, forse possiamo risolvere questa cosa-
“Dimmi” la incitò allora “Lo so che sono molto timida di carattere…e non sono una sciocca, lo vedo che vorresti qualcosa di più da me” pose la mano sul suo pene mentre parlava, comminciando ad accarezzarlo attraverso le mutande. Di risposta il membro di Stefan si ingrossò immediatamente.
“Ecco perché ho dovuto farlo” “Fare cosa?” lo incalzò ancora lui. Lei lo fissò e lui fece altrettanto, come se non volesse darle il tempo di pensare. “Ho scopato con una ragazza”. Stefan ammutolì per qualche momento e poi riprese: “E come è stato?” “Molto bello…ho provato sensazioni che non avevo mai sentito. E’ stato febbrile e intenso, feroce e liberatorio. Voglio cambiare Stefan, voglio vivere il sesso con tranquillità e farlo diventare come voglio io. Voglio poter essere cattiva e convinta con gli altri, oppure farmi possedere senza preoccupazioni mentali inutili. E lei è riuscita a darmi tutto questo, a farmi provare tutto quello che volevo, mi ha concesso di spingermi oltre.”
Stefan non sapeva bene come rispondere, una parte di lui era contenta di sentire quelle parole, ma un’altra aveva il timore che questo nuovo evento lo avrebbe escluso dalla relazione sessuale con Laura. Come se lui fosse stato solo un mezzo utile a lei per crescere e vivere il sesso liberamente. Questo non lo avrebbe mai accettato, non voleva nemmeno pensarci. “Come si chiama lei?” “Serah” rispose in fretta la ragazza. “E…com’è?” “E’ selvaggia…l’opposto di me. Carnagione mediterranea e capelli biondo cenere. Un piercing al naso che le dona un’espressione ancora più aggressiva e confidente, e quegli occhi..” Laura abbozzò un sorriso, inspirò a denti stretti e si afferrò per un momento la vagina, come stesse rivivendo gli attimi passati con lei.
Anche Stefan sorrise – Tanto vale provare a vedere che succede- Pensò. “Quante volte lo hai fatto con lei?” “Due soltanto. Stefan…ho un’idea, ma te la spiegherò dopo.” “Dopo?” “Dopo questo…” Laura afferrò con forza il pacco del ragazzo, gli sfilò le mutande con un gesto rapido e cominciò a succhiarglielo con impegno. Laura aveva ancora da imparare sotto quel punto di vista, ma Stefan apprezzò quel gesto impulsivo, si fece coinvolgere dal momento e , afferrandole i capelli cominciò a spingere e tirare la sua testa su e giù, focalizzando la sua attenzione sulla lingua di lei che gli percorreva quasi tutto il cazzo, apprezzando il calore della sua bocca e il movimento delle labbra umide quando arrivavano a contornare la cappella.
Sentiva caldo praticamente in tutto il corpo e dopo pochi minuti era già al limite. Strinse i glutei e sollevò il bacino spingendo il suo membro nella bocca di lei: venne copiosamente, il liquido colò fuori dalla bocca e si sparse confusamente sulle guance di Laura che aveva cercato di trattenerlo il più possibile. Lei lo guardò intesamente, sospirando, con un’espressione attenta. Lui guardava in alto, ancora ansimando, stringendo il pugno destro e tenendo stretto il polso di lei con la sinistra.
Era la fatidica sera. Era la sera in cui la proposta di Laura si sarebbe compiuta. Stefan aveva accettato di incontrare Serah: era curioso di capire cosa sarebbe successo, era impaziente di scoprire se davvero questa nuova figura avrebbe saputo trasformare la personalità di Laura e, dentro di sé, sentiva di volerla conoscere. Come farsi sfuggire una donna in grado di cambiare perfino lei? Il pompino della volta scorsa non era nulla di paragonabile ad altri rapporti orali avuti con lei, e la sincerità con cui la ragazza si era espressa nei suoi confronti l’aveva lasciato stupito e incuriosito.
Serah. Labbra importanti, labbra sporgenti. Labbra carnose e rosse, naturalmente. Il seno colorito, scuro, con capezzoli piccoli, turgidi e compatti, sporgevano cercando aria tra le fila del tessuto della canottiera azzurra. Il reggiseno non era importante quella sera. Nulla era importante se non l’esito del loro incontro a tre. I suoi leggings non facevano mancare nulla allo sguardo, i suoi fianchi reclamavano attenzione ad ogni minimo movimento, i capelli le si scuotevano sulla schiena fluenti, come stessero parlando, gridando anzi: “Prendimi”.
Stefan era estasiato. La sola presenza di Serah lo metteva quasi in soggezione. Laura sorrideva nel vedere la sua espressione.
“Cosa cerchi?” chiese Serah a lui, senza nemmeno presentarsi. Laura rispose per lui: “Cerca me, in te” “Capisco…”. Stefan le guardava, una alla volta, e poi di nuovo. Laura lo attraeva più che mai. Serah invece lo chiamava letteralmente a sé, polo positivo e negativo, qualcosa di inspiegabile. Erano nella camera di lui, prima che si potesse aggiungere altro Serah infilò la lingua nella bocca di Laura, guardando contemporaneamente Stefan fisso negli occhi. Laura, invece, si perse nella passione del bacio.
Il ragazzo provò ad avvicinarsi alle due, ma Serah lo spinse via con un leggero tocco sul petto: non era ancora il momento. O forse non lo sarebbe mai stato.
Aveva gli occhi chiusi, sdraiato sul letto mentre Serah glielo stringeva forte con la mano sinistra. Non lo stava masturbando, lo stringeva e basta, allentando la presa di tanto in tanto; la sua erezione indicava l’inevitabile bramosia verso il passo successivo. Intanto Laura baciava la compagna dappertutto, scese fino al bacino, delicatamente. Non sembrava più neanche lontanamente la timida e chiusa ragazza di un tempo. La lingua percorse l’addome di Serah fino ad arrivare al clitoride: si mosse piano, solleticandolo appena sulla punta per poi sportarsi in basso, lateralmente, là dove cominciano le grandi labbra. Stuzzicò tutta la parte con passione e dolcezza, poi, d’improvviso, penetrò a fondo dentro la figa dell’altra. Serah spalancò la bocca trattenendo il respiro, stringendo il cazzo di Stefan ancora di più; prese allora Laura per i capelli e cominciò a muoverle la testa con foga, seguendo i movimenti della sua lingua. Poi si gettò sul cavallo del ragazzo, prendendoglielo in bocca e correndo con le labbra fino alla base del pene. Stefan si lasciò scappare un sonoro gemito. La lingua di Laura si muoveva decisa, incollata al clitoride, mentre una mano correva sul seno di Serah e l’altra a sollecitare la sua vagina.
Dopo un tempo che Stefan non avrebbe saputo definire, la magia che quelle bocche stavano creando si interruppe: Serah si alzò prendendo iniziativa, invitò Laura a sedersi sul suo viso, dando così le spalle a Stefan che intanto cominciava a penetrarla a missionario. Così il ragazzo poteva godere della visione del culo di Laura che si muoveva quasi cavalcando la bocca di Serah, e nel frattempo scopare sempre più ardentemente quel corpo bronzeo e perfetto. La nuova arrivata, la bruna Afrodite stringeva con le labbra il clitoride dell’altra, poi leccava, leccava con violenza e impegno tutta la figa dalla base alla cima; e di nuovo si fermava e leccava piano, entrando dentro, uscendo, infilandole due dita dentro, muovendole su e giù, arcuandole e spingendo ritmicamente verso la parete frontale della vagina, passandole di tanto in tanto la lingua sull’ano.
Il cielo si oscurava e quel groviglio di corpi non smetteva di brulicare, affannarsi, sudare e gemere: quella che ormai stava diventando un’unica entità si muoveva appassionata in mille direzioni, con forza e calore, come un nucleo atomico pronto ad esplodere. Stefan uscì dal corpo di Serah la tirò a se per costringerla ad alzarsi; si sdraiò, invitò lei a salire sulla sua bocca, mentre Laura, capendo subito le sue intenzioni, si sposto sulla vita del ragazzo, infilandosi subito dentro il pene ancora bagnato dai liquidi dell’altra. Laura e Serah erano così una di fronte all’altra, si guardarono un istante, appena il tempo per lasciare che nuove emozioni strappassero via ogni logica dalle loro menti; una chiuse gli occhi, l’altra li alzò al cielo. Stefan leccava Serah senza fermarsi un istante mentre si lasciava scopare da Laura che saltava violentemente sul suo cazzo. Sopra, sotto, dentro, fuori… appena appena più giù, rallenta, più forte, toccami le tette, accarezzami le palle, tirami i capezzoli, tappami la bocca. Le loro volontà si scontravano e poi si univano, si annusavano l’un l’altra e poi si aggredivano. Serah prese Laura per i capelli e la tirò a se baciandola con passione. Le lingue s’intrecciarono e, intanto, quella di Stefan correva rapida contro il clitoride che gli stava sopra. Gli occhi chiusi vedevano nero, rosso, viola, si aprivano e godevano nel vedere quelle splendide natiche scure. Il suo cazzo provava calore in ogni sua parte e si lasciava andare mentre sentiva il roseo corpo di Laura. Scuro a sinistra, chiaro a destra e lui sotto, alla base. Il bacio delle due ragazze continuò imperterrito anche quando il trio raggiunse il limite. La prima fu Serah che rilasciò un urlo ovattato dalla bocca dell’altra, mentre bagnava il viso del ragazzo. Laura, invece, venne praticamente insieme a Stefan, arcuando la schiena, afferrandosi forte al torace di lui, fino quasi ad affondarvi le unghie: il suo ano si strinse insieme alle sue gambe mentre si liberava di ogni sensazione o pensiero.
Lui si lasciò andare completamente e gemette appoggiando la bocca tra la vagina e l’ano di Searh, venendo dentro Laura, tanto così come non aveva mai fatto prima. Il triangolo raggiunse la sua forma perfetta, i lati divennero uguali, gli angoli anche, il baricentro si posizionò fra i tre corpi.
Ed una sola e unica convinzione attraversò la loro mente: questo era solo l’inizio.
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