Un pomeriggio di fine estate Pt 2
di
Blue93
genere
saffico
E' in piedi vicino al letto e si è già tolta i vestiti, io invece ho ancora addosso reggiseno e mutandine.
"Hai freddo?" mi chiede buttandosi nelle lenzuola.
"No", rispondo candidamente.
"Risposta sbagliata. Ti saluto".
Ridiamo.
"Ok! Sì! Sto morendo di freddo...scaldami...".
Mi fa distendere, viene sopra di me e inizia a baciarmi. Finalmente quelle labbra, finalmente la sua bocca...Dio quanto mi era mancata. Sorrido nel bacio ed è dolcissimo.
Mi slaccio il reggiseno e lei non perde tempo afferrandomi i capezzoli e iniziando a baciarli con delicatezza. Gemo.
Scende sul mio corpo, bacia il tatuaggio sul ventre, afferra i bordi delle mie mutandine e alza gli occhi sui miei. Mi fissa per un istante e poi, con uno strattone, me le sfila.
Provo a coprirmi con le mani, forse per riflesso, forse per vergogna, ma lei mi ostacola e mi apre le gambe inserendosi in mezzo; me la vuole leccare.
"Oh cazzo" gemo afferrandole la testa.
Sento la sua lingua calda sul mio clitoride, sento la delicatezza che solo una donna può usare nel sesso orale, sento i suoi capelli sulle cosce e li accarezzo piano.
Alza lo sguardo solo per un momento e mi preoccupo subito.
"Che c'è?".
"Hai una bella figa". Sorride e io ringrazio sottovoce.
La lascio continuare per un po', mi piace troppo sentire la sua lingua penetrarmi e mi piace vedere i suoi occhi perversi che mi fissano mentre lo fa. Dopo qualche minuto sento le sue dita entrare dentro di me, prima una, poi due. Tocca un punto delicatissimo, probabilmente vicino al punto G perché ho un improvviso stimolo di fare pipì.
"Cosa mi stai facendo?" chiedo gemendo.
Per tutta risposta ruota di 360 gradi le dita dentro di me facendomi sussultare e - ammetto - quasi pisciare addosso.
"Cazzo sì...ti prego scopami".
Non mi ascolta e continua con le dita.
"Scopami con la tua figa". "Voglio la tua figa".
Mi fa aspettare ancora un po', poi finalmente intreccia le gambe con le mie e iniziamo una sforbiciata meravigliosa.
Dopo un po' capisco che tocca a me leccargliela, quindi mi fermo, le apro le gambe e mi ci metto in mezzo. Non ho mai leccato una figa quindi ho paura di farlo nel modo sbagliato, ma lei mi istruisce, mi fa subito capire che non sto andando poi così male.
"Ahh sììì" sospira socchiudendo gli occhi.
Voglio giocare col suo clitoride, lo tocco, lo studio, lo lecco, è tutta per me.
"Vai dentro" sussurra. E io obbedisco inserendo un dito nella sua vagina.
E' bagnata, è calda ed è ancora stretta.
"Ho il vibratore se vuoi" dice infine ricordandomi del dildo che abbiamo comprato insieme quest'inverno.
Lo prendiamo e lo attiviamo subito sorridendoci con aria complice, infine ci scopiamo col pene vibrante in mezzo, sorretto dalle nostre fighe.
E' una posizione bellissima; riusciamo a guardarci negli occhi, a sfiorarci le fighe e a sfruttare entrambe della vibrazione del dildo. Mi afferra la mano e le nostre dita si intrecciano, ancora bagnate di umori.
Sento l'orgasmo avvicinarsi ma fatico a causa del lieve imbarazzo della prima volta, dell'alcol e forse del fatto che lei mi piace davvero.
La sento sorridere.
"Perché sorridi?".
"Perché non pensavo fosse così bello".
Mi tocca tutta e costringo le sue mani a scivolare in ogni centimetro del mio corpo.
Poi, improvvisamente, cambia posizione girandosi a 90 gradi, rivolgendomi il sedere, e sussurra: "Scopami".
Non me lo faccio ripetere due volte, appoggio la figa alla sua natica e le dita alla sua vagina scopandola come se fossi un uomo. Non avevo mai preso una donna così, non mi ero mai sentita così potente.
Gira la testa verso di me e io mi abbasso a baciarla..e intanto la scopo, la scopo...la scopo come ho sempre voluto fare in questi mesi.
"Adesso voglio che ti tocchi da sola" affermo dopo qualche minuto mettendomi a sedere sul letto. Le sporgo il vibratore e aggiungo: "Con questo. Come se fossi sola".
Obbedisce e la guardo mentre si tocca il clitoride con le dita, mentre prova ad inserire il vibratore ma forse il silicone fatica a scivolare e quindi si limita a strofinarcisi contro.
"Brava così. Mi eccita guardarti".
Ci sorridiamo e continuiamo a guardarci negli occhi creando una sintonia perfetta, una complicità che non avevamo mai raggiunto e un erotismo davvero degno di un film porno.
Il suo sguardo è di fuoco quando mi mette una mano sul collo, quasi come volesse davvero stringere forte e per un momento sussulto chiedendomi quali siano le sue intenzioni.
Solitamente non mi piacciono i giochi di questo genere, mi piacciono i ruoli e il bdsm nella sua forma più soft, ma non mi piacciono le mani intorno al collo. Tuttavia, a dispetto di tutti i pensieri che ho avuto finora, sento l'orgasmo avvicinarsi ancora e vorrei quasi chiederle di stringere di più, di farmi mancare l'aria.
Sono sua, voglio che mi tratti male.
Nello stesso momento suona il telefono di casa per la seconda volta. La prima lo avevamo ignorato, così come ho ignorato i messaggi e la telefonata di lavoro che ho ricevuto mentre la stavo scopando.
"Merda!" sbotta spostandosi: "Devo rispondere, è sicuramente mia mamma".
Si alza lasciandomi con il vibratore in mano. Lo spengo momentaneamente.
Mentre sento la sua voce parlare al telefono dal corridoio, mi guardo intorno notando la confusione più totale che regna nella sua camera. Davvero degna della sua personalità. Un casino.
Infine sorrido rendendomi conto che uno dei miei migliori desideri è appena diventato realtà, e quella donna bellissima che sta camminando nuda per casa è solo per me.
Quando torna sta ridendo.
"Ha detto che non torna per cena".
Si butta sul letto e ridiamo finendo l'una sopra l'altra ricominciando a baciarci.
Schiocco più volte le labbra sulle sue, ci infilo un po' la lingua ed infine mi abbasso sul collo godendo dei suoi gemiti di apprezzamento.
"Non mi manca tanto per venire" la avviso tornando a toccarmi il clitoride mentre lei fa lo stesso. La testa appoggiata contro la mia, distesa accanto a me.
Ho aperto la bocca per lasciarmi sfuggire un gemito quando avverto le sue dita scivolarmi sulle labbra, e le succhio muovendomi su e giù.
Mi passa poi il cazzo vibrante e me lo mette in bocca incitandomi a succhiare, intanto mi guarda compiaciuta. Sa che io di pompini ne ho fatti diversi, lei invece molto pochi.
"Adesso mettitelo dentro", le dico infine.
"Dimmelo quando ci sei vicina" conclude lei portandosi il vibratore sulla vagina.
Annuisco e dopo circa cinque minuti ci sono.
"Sto per venire".
Si sposta immediatamente e mi spalanca le gambe inserendosi in mezzo. Avverto le sue labbra e la sua lingua sul mio clitoride...le verrò in bocca, sto per farlo...
"Così...ahhh sì...".
Le accarezzo i capelli neri e osservo quella scena a dir poco eccitante.
Le sto per esplodere sulle labbra, sto per bagnarla dei miei umori, sto per gemere il nostro impeto per tutta la casa.
"Eccomi cazzo! Eccomi!".
La sua lingua sfiora un punto delicatissimo ed esplodo per lei, in mille pezzi, urlando e aggrappandomi al cuscino dietro di me.
Segue le contrazioni della mia vagina inserendoci la lingua fino in fondo, e continua anche quando il mio orgasmo è terminato guardandomi dritta negli occhi. Penso che il suo sguardo possa incendiare qualcosa in questo momento.
La temo, voglio che mi domini, voglio essere sua.
Solo quando i miei spasmi sono completamente esauriti ci spostiamo, e tocca a me darle l'orgasmo. Ma lei è più porca, più aperta, più puttana di me.
Si gira a 90 gradi dandomi il sedere e si appoggia a pancia in giù sul letto con il vibratore appoggiato contro il clitoride.
"Scopami con le dita".
Accarezzo le sue natiche e il suo ano perfettamente depilato e liscio, poi, con delicatezza infilo due dita nella vagina.
Geme contro il cuscino e noto il rossore sulle sue guance.
"Un altro", mi incita.
Non me lo faccio ripetere e provo ad inserire il terzo dito. Fatica ad entrare quindi faccio più tentativi finché la sua vagina non si apre per me.
"Più in fondo".
Obbedisco. Ho tre dita completamente dentro.
"Più forte".
La scopo come se le mie dita fossero un cazzo, pompando sempre più forte mentre sento le sue natiche contro la mia figa ancora pulsante.
E' come quando un uomo prende una donna da dietro e la scopa in modo selvaggio senza darle il tempo di prendere fiato. Non c'è alcuna differenza, solo le mie dita al posto del pene.
Dopo qualche istante sento i muscoli della sua vagina stringermi e, notando la sua espressione, capisco che manca davvero poco.
"Più in basso" mi istruisce ancora, e mi affretto ad obbedire.
Geme più forte.
"Ahhhh sìììì, cosììì!".
Uno spasmo più deciso e sento il suo orgasmo esplodere mentre lei urla contro il cuscino e i suoi umori mi colano sulle dita.
Crollo sopra di lei cercando la sua bocca mentre è ancora scossa dagli spasmi post orgasmo.
Infine ci sorridiamo spegnendo il vibratore.
"Pipì!" esclama lei saltando giù dal letto, e ancora una volta la seguo e resto a guardarla mentre la fa.
Quando si pulisce con la carta noto la sua espressione di fastidio e rido appena.
"E' sensibile...".
Subito dopo di lei mi siedo sul water e faccio anche io la pipì mentre lei si lava.
Vado a prendere il telefono e mi affretto a richiamare il capo.
Sto parlando con fare professionale, completamente nuda, con una donna bellissima altrettanto nuda davanti a me.
"Goditi il riposo, ci vediamo sabato", mi dice mentre mi domando come reagirebbe quell'uomo a sapere con chi sta parlando - e soprattutto - in che momento.
"Oh non si preoccupi. Lo farò. Grazie".
Appena riaggancio scoppiamo a ridere.
La sera, mentre siamo fuori a cena assieme ad un'altra nostra amica, io non riesco a smettere di pensare a quello che abbiamo appena fatto, a cosa succederà in futuro, a cosa saremo, ma soprattutto a quante altre ipotetiche scopate potremmo fare.
Sto divorando la mia piadina quando lei inizia un racconto: "L'altro giorno stavo andando al lavoro, ero arrivata a ***** e ho sentito che mi scappava la pipì. Insolito ma vabbè. Ho continuato a camminare. Arrivata a metà strada non ne potevo più, mi scappava tantissimo. Mi sono fermata a comprare una cosa e volevo chiedere se mi facevano andare in bagno, ma mi vergognavo troppo a dire , quindi me la sono tenuta. Sono arrivata al lavoro con le lacrime agli occhi. Cioè vi rendete conto! Avevo le lacrime da quanto mi scappava! Sono corsa in bagno e mentre la facevo mi sono messa a piangere...assurdo!".
Deglutisco a fatica il boccone e abbasso la testa. Mi sento divampare.
Quando incrocio il suo sguardo ho il clitoride che pulsa di nuovo, mi volto socchiudendo gli occhi e sussurro un gemito che si disperde nella fresca brezza della sera...
"Hai freddo?" mi chiede buttandosi nelle lenzuola.
"No", rispondo candidamente.
"Risposta sbagliata. Ti saluto".
Ridiamo.
"Ok! Sì! Sto morendo di freddo...scaldami...".
Mi fa distendere, viene sopra di me e inizia a baciarmi. Finalmente quelle labbra, finalmente la sua bocca...Dio quanto mi era mancata. Sorrido nel bacio ed è dolcissimo.
Mi slaccio il reggiseno e lei non perde tempo afferrandomi i capezzoli e iniziando a baciarli con delicatezza. Gemo.
Scende sul mio corpo, bacia il tatuaggio sul ventre, afferra i bordi delle mie mutandine e alza gli occhi sui miei. Mi fissa per un istante e poi, con uno strattone, me le sfila.
Provo a coprirmi con le mani, forse per riflesso, forse per vergogna, ma lei mi ostacola e mi apre le gambe inserendosi in mezzo; me la vuole leccare.
"Oh cazzo" gemo afferrandole la testa.
Sento la sua lingua calda sul mio clitoride, sento la delicatezza che solo una donna può usare nel sesso orale, sento i suoi capelli sulle cosce e li accarezzo piano.
Alza lo sguardo solo per un momento e mi preoccupo subito.
"Che c'è?".
"Hai una bella figa". Sorride e io ringrazio sottovoce.
La lascio continuare per un po', mi piace troppo sentire la sua lingua penetrarmi e mi piace vedere i suoi occhi perversi che mi fissano mentre lo fa. Dopo qualche minuto sento le sue dita entrare dentro di me, prima una, poi due. Tocca un punto delicatissimo, probabilmente vicino al punto G perché ho un improvviso stimolo di fare pipì.
"Cosa mi stai facendo?" chiedo gemendo.
Per tutta risposta ruota di 360 gradi le dita dentro di me facendomi sussultare e - ammetto - quasi pisciare addosso.
"Cazzo sì...ti prego scopami".
Non mi ascolta e continua con le dita.
"Scopami con la tua figa". "Voglio la tua figa".
Mi fa aspettare ancora un po', poi finalmente intreccia le gambe con le mie e iniziamo una sforbiciata meravigliosa.
Dopo un po' capisco che tocca a me leccargliela, quindi mi fermo, le apro le gambe e mi ci metto in mezzo. Non ho mai leccato una figa quindi ho paura di farlo nel modo sbagliato, ma lei mi istruisce, mi fa subito capire che non sto andando poi così male.
"Ahh sììì" sospira socchiudendo gli occhi.
Voglio giocare col suo clitoride, lo tocco, lo studio, lo lecco, è tutta per me.
"Vai dentro" sussurra. E io obbedisco inserendo un dito nella sua vagina.
E' bagnata, è calda ed è ancora stretta.
"Ho il vibratore se vuoi" dice infine ricordandomi del dildo che abbiamo comprato insieme quest'inverno.
Lo prendiamo e lo attiviamo subito sorridendoci con aria complice, infine ci scopiamo col pene vibrante in mezzo, sorretto dalle nostre fighe.
E' una posizione bellissima; riusciamo a guardarci negli occhi, a sfiorarci le fighe e a sfruttare entrambe della vibrazione del dildo. Mi afferra la mano e le nostre dita si intrecciano, ancora bagnate di umori.
Sento l'orgasmo avvicinarsi ma fatico a causa del lieve imbarazzo della prima volta, dell'alcol e forse del fatto che lei mi piace davvero.
La sento sorridere.
"Perché sorridi?".
"Perché non pensavo fosse così bello".
Mi tocca tutta e costringo le sue mani a scivolare in ogni centimetro del mio corpo.
Poi, improvvisamente, cambia posizione girandosi a 90 gradi, rivolgendomi il sedere, e sussurra: "Scopami".
Non me lo faccio ripetere due volte, appoggio la figa alla sua natica e le dita alla sua vagina scopandola come se fossi un uomo. Non avevo mai preso una donna così, non mi ero mai sentita così potente.
Gira la testa verso di me e io mi abbasso a baciarla..e intanto la scopo, la scopo...la scopo come ho sempre voluto fare in questi mesi.
"Adesso voglio che ti tocchi da sola" affermo dopo qualche minuto mettendomi a sedere sul letto. Le sporgo il vibratore e aggiungo: "Con questo. Come se fossi sola".
Obbedisce e la guardo mentre si tocca il clitoride con le dita, mentre prova ad inserire il vibratore ma forse il silicone fatica a scivolare e quindi si limita a strofinarcisi contro.
"Brava così. Mi eccita guardarti".
Ci sorridiamo e continuiamo a guardarci negli occhi creando una sintonia perfetta, una complicità che non avevamo mai raggiunto e un erotismo davvero degno di un film porno.
Il suo sguardo è di fuoco quando mi mette una mano sul collo, quasi come volesse davvero stringere forte e per un momento sussulto chiedendomi quali siano le sue intenzioni.
Solitamente non mi piacciono i giochi di questo genere, mi piacciono i ruoli e il bdsm nella sua forma più soft, ma non mi piacciono le mani intorno al collo. Tuttavia, a dispetto di tutti i pensieri che ho avuto finora, sento l'orgasmo avvicinarsi ancora e vorrei quasi chiederle di stringere di più, di farmi mancare l'aria.
Sono sua, voglio che mi tratti male.
Nello stesso momento suona il telefono di casa per la seconda volta. La prima lo avevamo ignorato, così come ho ignorato i messaggi e la telefonata di lavoro che ho ricevuto mentre la stavo scopando.
"Merda!" sbotta spostandosi: "Devo rispondere, è sicuramente mia mamma".
Si alza lasciandomi con il vibratore in mano. Lo spengo momentaneamente.
Mentre sento la sua voce parlare al telefono dal corridoio, mi guardo intorno notando la confusione più totale che regna nella sua camera. Davvero degna della sua personalità. Un casino.
Infine sorrido rendendomi conto che uno dei miei migliori desideri è appena diventato realtà, e quella donna bellissima che sta camminando nuda per casa è solo per me.
Quando torna sta ridendo.
"Ha detto che non torna per cena".
Si butta sul letto e ridiamo finendo l'una sopra l'altra ricominciando a baciarci.
Schiocco più volte le labbra sulle sue, ci infilo un po' la lingua ed infine mi abbasso sul collo godendo dei suoi gemiti di apprezzamento.
"Non mi manca tanto per venire" la avviso tornando a toccarmi il clitoride mentre lei fa lo stesso. La testa appoggiata contro la mia, distesa accanto a me.
Ho aperto la bocca per lasciarmi sfuggire un gemito quando avverto le sue dita scivolarmi sulle labbra, e le succhio muovendomi su e giù.
Mi passa poi il cazzo vibrante e me lo mette in bocca incitandomi a succhiare, intanto mi guarda compiaciuta. Sa che io di pompini ne ho fatti diversi, lei invece molto pochi.
"Adesso mettitelo dentro", le dico infine.
"Dimmelo quando ci sei vicina" conclude lei portandosi il vibratore sulla vagina.
Annuisco e dopo circa cinque minuti ci sono.
"Sto per venire".
Si sposta immediatamente e mi spalanca le gambe inserendosi in mezzo. Avverto le sue labbra e la sua lingua sul mio clitoride...le verrò in bocca, sto per farlo...
"Così...ahhh sì...".
Le accarezzo i capelli neri e osservo quella scena a dir poco eccitante.
Le sto per esplodere sulle labbra, sto per bagnarla dei miei umori, sto per gemere il nostro impeto per tutta la casa.
"Eccomi cazzo! Eccomi!".
La sua lingua sfiora un punto delicatissimo ed esplodo per lei, in mille pezzi, urlando e aggrappandomi al cuscino dietro di me.
Segue le contrazioni della mia vagina inserendoci la lingua fino in fondo, e continua anche quando il mio orgasmo è terminato guardandomi dritta negli occhi. Penso che il suo sguardo possa incendiare qualcosa in questo momento.
La temo, voglio che mi domini, voglio essere sua.
Solo quando i miei spasmi sono completamente esauriti ci spostiamo, e tocca a me darle l'orgasmo. Ma lei è più porca, più aperta, più puttana di me.
Si gira a 90 gradi dandomi il sedere e si appoggia a pancia in giù sul letto con il vibratore appoggiato contro il clitoride.
"Scopami con le dita".
Accarezzo le sue natiche e il suo ano perfettamente depilato e liscio, poi, con delicatezza infilo due dita nella vagina.
Geme contro il cuscino e noto il rossore sulle sue guance.
"Un altro", mi incita.
Non me lo faccio ripetere e provo ad inserire il terzo dito. Fatica ad entrare quindi faccio più tentativi finché la sua vagina non si apre per me.
"Più in fondo".
Obbedisco. Ho tre dita completamente dentro.
"Più forte".
La scopo come se le mie dita fossero un cazzo, pompando sempre più forte mentre sento le sue natiche contro la mia figa ancora pulsante.
E' come quando un uomo prende una donna da dietro e la scopa in modo selvaggio senza darle il tempo di prendere fiato. Non c'è alcuna differenza, solo le mie dita al posto del pene.
Dopo qualche istante sento i muscoli della sua vagina stringermi e, notando la sua espressione, capisco che manca davvero poco.
"Più in basso" mi istruisce ancora, e mi affretto ad obbedire.
Geme più forte.
"Ahhhh sìììì, cosììì!".
Uno spasmo più deciso e sento il suo orgasmo esplodere mentre lei urla contro il cuscino e i suoi umori mi colano sulle dita.
Crollo sopra di lei cercando la sua bocca mentre è ancora scossa dagli spasmi post orgasmo.
Infine ci sorridiamo spegnendo il vibratore.
"Pipì!" esclama lei saltando giù dal letto, e ancora una volta la seguo e resto a guardarla mentre la fa.
Quando si pulisce con la carta noto la sua espressione di fastidio e rido appena.
"E' sensibile...".
Subito dopo di lei mi siedo sul water e faccio anche io la pipì mentre lei si lava.
Vado a prendere il telefono e mi affretto a richiamare il capo.
Sto parlando con fare professionale, completamente nuda, con una donna bellissima altrettanto nuda davanti a me.
"Goditi il riposo, ci vediamo sabato", mi dice mentre mi domando come reagirebbe quell'uomo a sapere con chi sta parlando - e soprattutto - in che momento.
"Oh non si preoccupi. Lo farò. Grazie".
Appena riaggancio scoppiamo a ridere.
La sera, mentre siamo fuori a cena assieme ad un'altra nostra amica, io non riesco a smettere di pensare a quello che abbiamo appena fatto, a cosa succederà in futuro, a cosa saremo, ma soprattutto a quante altre ipotetiche scopate potremmo fare.
Sto divorando la mia piadina quando lei inizia un racconto: "L'altro giorno stavo andando al lavoro, ero arrivata a ***** e ho sentito che mi scappava la pipì. Insolito ma vabbè. Ho continuato a camminare. Arrivata a metà strada non ne potevo più, mi scappava tantissimo. Mi sono fermata a comprare una cosa e volevo chiedere se mi facevano andare in bagno, ma mi vergognavo troppo a dire , quindi me la sono tenuta. Sono arrivata al lavoro con le lacrime agli occhi. Cioè vi rendete conto! Avevo le lacrime da quanto mi scappava! Sono corsa in bagno e mentre la facevo mi sono messa a piangere...assurdo!".
Deglutisco a fatica il boccone e abbasso la testa. Mi sento divampare.
Quando incrocio il suo sguardo ho il clitoride che pulsa di nuovo, mi volto socchiudendo gli occhi e sussurro un gemito che si disperde nella fresca brezza della sera...
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