La mia storia. Parte 2

di
genere
gay

Da una cosa soft quale poteva essere un semplice "pompino" fatto in amicizia, la cosa ben presto si prodigo ben oltre. Iniziammo ad avere rapporti completi: quindi si intende baci, carezze, coccole, servietti, è tutto ciò che il sesso omo comporta. Avere rapporti anali con lui era doloroso per me, perché paragonato alla sua sua statura, ero veramente piccolino. A lui piaceva farlo senza precauzioni, voleva "sentirmi" e venirmi dentro. Lo facevamo dappertutto. Il sapore del suo sperma era qualcosa che mi era diventato ormai familiare. Mi innamorai di lui e lui di me. Eravamo diventati una coppia a tutti gli effetti. Tutto filò liscio finché i miei non dovettero cambiare casa. Vederci così spesso non era più possibile. Inoltre i miei avevano iniziato a sospettare. Mia sorella ci aveva visti insieme una volta, ma non disse nulla ai miei. Nonostante la lontananza, ci vedevamo ugualmente. Mi ero fatto il biglietto mensile per andare da lui. Ogni volta con scuse più disparate, andavo e passavo intere nottate a fare sesso. Era qualcosa di bellissimo, soprattutto quando pensavo ai miei. Volevo sbattergli in faccia la mia storia, la mia gioia e felicità. Volevo che mi vedessero mentre ero in balia del mio lui, mentre stavo sotto i colpi del suo enorme palo nero, cioè mentre facevano l'amore insieme. Per me era come fare la cosa più normale e naturale del mondo, ossia due persone che si vogliono bene che condividono momenti di piacere. Vedevo nulla di male in tutto ciò.
scritto il
2018-10-08
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