Ci conosciamo da una vita intera.

di
genere
sentimentali

Sono una ragazza di 20 anni cresciuta in un paesino. Quelli che si trovano nelle campagne. Nei paesini spesso i bambini con cui giocare sono pochi, e perciò spesso si formano delle compagnie molto variegate tra bambini di età diversa. E così, anche nel mio caso, si formò un bel quartetto: io, la mia amica Alessandra, di un anno più di me, Roberto, di ben 4 anni più grande di me (e cugino alla lontana di Alessandra) e Luca, più piccolo di me di 2 anni. Insieme stavamo benissimo e imparavamo uno dall'altro, fin quando la vita, ma soprattutto le scuole superiori, ci hanno fatto separare. Io successivamente mi sono trasferita in una città più grande e non li ho più sentiti tranne che per Natale. A dire il vero Luca lo vedevo ogni tanto, perchè era innamorato di me. Lo era sempre stato, fin da quando aveva 6 anni e io 8. Ovviamente io l'ho sempre visto come un bambino, e anche negli ultimi anni non era cambiata molto la situazione: tutti i miei amici attuali hanno almeno 25 anni, lavorano tutti, mentre lui è uno sbarbatello di quinta superiore. Gli volevo bene. Un giorno Alessandra ci disse della morte di sua nonna, e perciò ci rincontrammo tutti al suo funerale. Niente sembrava essere cambiato. Passammo qualche giorno insieme in una specie di limbo, a fare passeggiate in mezzo ai campi di grano, a giocare a carte fino a tarda notte e a raccontarci le piccole avventure, piccanti e non. Quando raccontavo le mie Luca abbassava sempre lo sguardo. A quanto pare lui da raccontare in merito non aveva proprio nulla. Eppure era così cambiato! Adesso a 18 anni era più alto di me di quasi 30 centimetri, era magro ma solido, si era tagliato i capelli neri che di solito portava alle spalle. Il giorno prima di partire per la città mi chiese di vederci. Pensavo che ci fossero anche Alessandra e Roberto, ma ci ritrovammo soli in camera sua, mentre fuori si scatenava un temporale estivo.
-Gloria, non ce la faccio più. Lo sai che ho amato solo te in tutta la mia vita, e pensare che adesso te ne andrai mi fa solo star male. Erano anni che non passavamo del tempo insieme, così come quando eravamo piccoli. Quando ci rivedremo? Tra 2,5, 10 anni? Io non posso aspettare. Perchè ti amo.
Io restai a guardarlo con le lacrime agli occhi. Solo allora mi resi conto di QUANTO mi fosse mancato, di quanto non me ne sarei mai voluta andare.
-Luca, io.... non so cosa dire.... ti ho sempre voluto così bene, ma...
-Tu mi hai sempre visto come un bambino. Mentre ero ancora basso ed ero alle medie tu eri in seconda superiore, già bellissima, e uscivi con quelli di quinta. Ma ti prego, guardami. Guardami adesso. Siamo cresciuti, siamo entrambi adulti! Dammi una possibilità.
E dopo fece qualcosa di inaspettato.
Davanti a me, in piedi dal suo metro e ottanta, si tirò giù i pantaloni della tuta, insieme alle mutande. E rimase lì a guardarmi col membro semiduro di fuori. Eravamo ancora noi quei bambini che giocavano innocentemente tra le balle di fieno? Sì, e lo vidi nei suoi occhi, lo stesso brillore di sempre. Mi tolsi subito la maglietta bagnata dalla pioggia e il reggiseno, e gli corsi incontro abbracciandolo e baciandogli le spalle e il petto. Sentivo i capezzoli freddi e duri contro la sua pelle calda, fu una delle sensazioni più belle. Mi strinse forte premendo il membro contro il mio bacino, spingendomi delicatamente sopra al suo letto. Non staccammo mai le labbra mentre finimmo di spogliarci lentamente, e sussultai quando me lo infilò dentro con due colpi decisi. Soffocai i gemiti contro le sue spalle mentre mi mordeva il collo sotto le coperte leggere, fino a quando smise di baciarmi solo per venirmi sulla pancia. Per quanto tempo facemmo l'amore? Così semplice e dolce, forse 10 minuti, o meno, o un'ora. Persi totalmente la cognizione del tempo. E fu bellissimo.
scritto il
2018-10-28
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