Doppio scambio
di
VanessaG.
genere
scambio di coppia
Io sono Vanessa, 40 anni e sposata da 15 con Roberto, 43 anni. Gabriella è collega ed amica fidata. Da sempre lavoriamo nella stessa stanza e non abbiamo segreti. Ha 42 anni, sposata da 16 con Arturo, 46 anni. Ci confidiamo in tutto: lei sa di me e Beppe, un nostro collega 41enne con il quale scopo da tre anni ed io so di lei e Carmelo, un altro nostro collega 39enne con il quale scopa da cinque anni. Naturalmente anche Beppe e Carmelo sanno. Siamo tutti di Palermo, dove abitiamo e lavoriamo. Siamo due belle donne: entrambe castane con capelli lunghi, lei occhi nocciola ed io marrone, lei un bel viso angelico ed io un viso sensuale e accattivante lei snella falsamagra e ben formata ed io leggermente più in carne e con le forme più pronunciate; la stessa altezza. Sia lei e Carmelo che io e Beppe ci incontriamo ogni martedi in quanto, in base all'orario d'ufficio, è il giorno più favorevole. Un anno fa Beppe, il mio amante, si trovò nella situazione di non avere più a disposizione l'appartamentino in cui ci incontravamo. Ci venne incontro Carmelo proponendoci di andare da loro, tanto il giorno e l'ora era quello per entrambe le coppie. L'imbarazzo durò poco in quanto, devo essere sincera, era molto eccitante scopare sentendo i loro gemiti che si univano ai nostri. Un giorno incominciammo a vederci pure seminudi e poi anche nudi. Poi fu Carmelo che propose di scambiarci. Le insistenze dei nostri amanti furono tante. Fra l'altro a me piaceva pure Carmelo e a Gabriella Beppe. Un paio di volte ci scambiammo da soli; poi incominciammo a scambiarci durante lo stesso incontro ridendo e divertendoci; poi tutti insieme sullo stesso letto. Diventammo più troie di due vere puttane, esibendoci pure in doppie penetrazioni o prendere due cazzi nella fica o di essere sborrate in bocca da due cazzi. Durante l'estate, non essendo in ferie tutti nello stesso periodo, non mi rifiutai affatto quando me lo propose Carmelo, da soli, senza Beppe e Gabriella e, per quello che ho capito, anche Beppe e Gabriella da soli. Quello che sicuramente Gabriella non sa è che per due volte ho scopato con tutti e due. Roberto è mio marito; Arturo il marito di Gabriella. Sono entrambo due bei tipi e, non essendo amici, si frequentano solamente nelle occasioni in cui Gabriella ed io decidiamo di andare in pizzeria insieme; solitamente una volta al mese. Fu lei a propormelo ed io risi sonoramente. Mi disse: "Siamo tante troie con Carmelo e Beppe e quando siamo con i nostri mariti sembriamo due verginelle inibite, se sapessero....." Ridemmo insieme. Ad un certo punto, prima scherzando e poi seriamente, disse: "Tu che pensi che a mio marito non piacerebbe scoparti? E tuo marito a me no?" "Sei impazzita? Ci scambiamo gli amanti, non ti basta? Vuoi scambiare pure i mariti" "Perché Arturo non ti piace? A me Roberto piace un sacco". Alla fine insieme decidemmo che se magari capitasse......Facemmo in modo che capitasse: Decidemmo per un lungo fine settimana presso un centro benessere e lo proponemmo, una sera di fine agosto in pizzeria, ai nostri mariti. Massaggi, bagno turco, sauna e piscina con percorso idrotermale. Li convincemmo, prenotammo e ci incontrammo più volte, da loro o da noi, con la scusa di organizzarci. In realtà con l'intento di iniziare a fare le civettuole, ognuno col marito dell'altra, giocando, noi troie, a fare in modo di lasciarci, anche se per pochi minuti, da soli a coppie invertite. I primi risultati non tardarono: destammo il loro interesse ognuno per la moglie dell'altro. Partimmo tutti insieme con la nostra auto, i mariti davanti e noi dietro. Durante il trasferimento, un viaggetto di poco meno di due ore, andammo oltre con battutine e doppi sensi, soprattutto sul fatto di chi sarebbero stati i massaggiatori: bei ragazzi e belle ragazze. Gabriella ed io. civettando, dicevamo che preferivamo dei bei ragazzi e loro delle belle ragazze. "Ragazza no, allora preferisco farmi massaggiare da mio marito" dissi. "E' bravo?" Chiese Gabriella, "Insomma" "Casomai massaggi pure me Robè perché Arturo non è capace" "Si vabbè, non sono capace" "Casomai impari su di me Artù" dissi rendendo l'atmosfera elettrizzante. Un bel posto con ampi spazi e una grande piscina. Alla reception dell'hotel ci diedero l'occorrente per il percorso benessere e ci dissero di recarci al centro, proprio di fronte, per concordare gli orari. Prima, però, prendemmo possesso delle camere. Fu possibile vicine. Quindi ci recammo al centro. Poi una bella passeggiata e visita del parco dotato pure di bar. Prendemmo il caffè e rientrammo per preparaci per il pranzo. I massaggi alle 15,30. Scendemmo insieme, sfottendoci per come eravamo combinati: costume, accappatoio e ciabatte. Molto rilassante e a farli erano delle bravissime ragazze. Tutti soddisfatti. "Allora non c'è bisogno del vostri massaggi" disse Gabriella. "Peccato" rispose Mio marito. Vi fu un momento che restai da sola con Arturo nella sauna: Roberto non resistette più di dieci minuti e disse che andava al bagno turco; "Mamma mia che calore! Sto squagliando! Esco" disse Gabriella un minuto dopo. "Vero è, però fa bene, guarda quanto sudore, sono tossine che vanno via" dissi ad Arturo. Eravamo vicini, lui alla mia destra. Si girò dalla mia parte, allungò il braccio destro e con la mano mi accarezzò il viso e il collo. "Anch'io. Toccami, guarda come sono ridotto". Allungai la mano, prima sul suo braccio e poi sui suoi pettorali proprio mentr la sua mano era scivolata nel solco delle mie tette. Fu solo un momento perchè sentimmo che stava per entrare qualcuno. Quindi raggiungemmo Gabriella e mio marito. Poi, in accappatoio, ci dirigemmo, tutti insieme, alla piscina con l'idromassaggio. Capii che era successo qualcosa, infatti Gabriella, sussurrando, mi disse: "Te lo posso dire che con Roberto ci siamo baciati?" Solo un attimo di gelosia e poi: "Certo, non siamo qui per questo? Noi ci siamo toccati, stavamo per farlo ma poi sono entrate persone". Rientrammo in camera e ci preparammo per la cena. Roberto era stano e distratto. Nessuno poteva immaginare che quella stessa sera sarebbero nati i presupposti dello scambio. Infatti dopo cena ci recammo al bar del gierdino. Naturalmente tanti altri velleggianti. Sussurrando, per tutto il resto della serata, Gabriella ed io facemmo le civettuole. La cosa strana era che ormai, Roberto era convinto che Gabriella ci stava e magari, quando saremmo rientrati a Palermo, le avrebbe scippato un appuntamento; Arturo, da parte sua, era convinto che con me ci poteva provare con successo. Tuttavia quella sera in imbarazzo erano proprio loro, stuzzicati e attratti ognuno dalla moglie dell'altro. Poco dopo la mezzanotte, alla chiusura del bar, dirigendoci all'entrata dell'hotel, Gabriella propose di fermarci per l'ultima sigaretta. Sotto i portici, in angolo al buio, ci accomodammo in due divanetti. Stavamo camminando lungo i bordi della piscina a coppie invertite e ci accomodammo così come eravamo, tenuto conto che i due divanetti di vimini, in quel momento, erano sistemati a circa 4-5 metri di distanza per cui, tranne qualche dialogo collettivo, ogni coppia sussurrava per conto proprio. "Mi stai facendo impazzire. Hai una bocca e un paio di tette che mi fanno sognare certe cose" "I miei seni? Ti piacciono? Che cosa sogni di mettermelo la in mezzo?" "Mi piacerebbe" "Ne sono certa". Fummo costretti ad interrompere perché per cinque minuti discutemmo tutti insieme sul programma dell'indomani mattina. Avremmo trascorso tutta la mattinata in piscina. Poi: "E la mia bocca cosa ti fa sognare?" Dissi senza guardarlo e guardando Gabriella e mio marito che si sfioravano in continuazione. "Non te lo immagini? Me lo faresti?" "Ora?" Dissi ridendo. La svolta decisiva avvenne l'indomani. Trascorremmo tutta la mattinata in piscina. Sia gabriella che io eravamo in due pezzi. Ad un certo punto dissi che avevo voglia di un caffè. "Mi stuffa alzarmi" disse Gabriella, "Pure a me" intervenne mio marito. "Andate voi e ce lo portate qui" disse infine Gabriella. Ci incamminammo e mi disse che avevo un bel culone. "Il mio seno che ti fa sognare quello che ti ho detto io, la mia bocca che ti fa sognare quello che mi hai detto tu, il mio culo cosa ti fa sognare?" "Lo userei ora stesso. A te piace? Lo fai con Roberto?" "A tutte piace. Perché tu con gabtriella non lo fai?" "In questo momento è con te che lo voglio fare". Ritornando Gabriella e mio marito erano in dolci atteggiamenti. Dopo pranzo, nel pomeriggio, eravamo in attesa che passassaro per andare al percorso benessere. Roberto era pronto e guardava la televisione; io ero in costume e distesa a pancia in giù sul letto. Sentimmo bussare. Era solo Arturo. Entrò, chiese se eravamo pronti e Roberto rispose di si. Gabriella si stava preparando. "Sei stanca? Hai sonno?" Disse poi sedendosi sul bordo del letto non curandosi della presenza di mio marito il quale osservava. Osservò pure, quasi con non curanza, quando sentii la mano di arturo sulla mia coscia e sobbalzai restando stupita dalla sua audacia e dalla indifferenza di mio marito il quale, lasciandoci da soli, disse che andava a chiamare Gabriella. Che situazione! "Come ragioni?Con mio marito qua?" "Che ci posso fare se mi fai impazzire e non resisto più". Mi ero messa seduta pure io, eravamo a contatto, mi prese e cercò di baciarmi, Sapevo che doveva essere così e me l'aspettavo, ma feci finta di dissuaderlo. Poi cedetti, le nostre bocche si unirono e le nostre lingue si intrecciarono libidinosamente. Poi gli dissi che non era il momento. "Non è il momento?" Disse alzandosi. "Ti rendi conto?" "E tu ti rendi conto? Guarda qua come sto" continuò aprendo l'accappatoio e tirando giù il costume. Mi ritrovai, allibita, il suo cazzo, dritto e duro come il marmo, proprio davanti agli occhi. Lo fissavo in un silenzio assoluto; poi istintivamente lo impugnai segandolo lentamente. "Si, dai" sussurrò avvicinandosi. Lo leccai per tutta la sualunghezza, mi soffermai sulla cappella e poi: "Basta!" "Dai, si" "Possono arrivare. Un'altra volta". Si sistemò ed io indossai l'accappatoio. Uscimmo quasi nello stesso momento, noi dalla nostra camera e loro dall'altra. Il colmo? Gabriella mi confidò la stessa cosa. Il ghiaccio era rotto, eravamo riusciti nel nostro intento; la strada era in discesa e quella stessa sera sembrò tutto normale. Infatti dopo cena, dopo un'oretta al bar, Gabriella mi fece un cenno e dopo disse: "Stasera mi da fastidio questo casino. Perché non andiamo in camera e ci divertiamo per i fatti nostri da soli?" "Vero. Casomai più tardi scendiamo per una passeggiata. Andiamo in camera nostra? Che ne dite?" Dissi. Tutti d'accordo e, dirigendoci verso l'hotel, loro, i mariti, stavano davanti a noi e confabulavano. "E' l'ora?" Chiese Gabriella. "E ora quel che sarà sarà". Restammo comunque d'accordo che non avremmo prese iniziative, semmai stuzzicare. Decidemmo di lasciare la prima mossa a loro. Avevamo proprio fatto un buon lavoro: erano esasperati; ognuno arrapato per la moglie dell'altro. La dimostrazione? Il silenzio assoluto in camera. Arturo davanti al terrazzino a guardare fuori dandoci le spalle; mio marito cercava qualcosa nel minifrigo proprio dalla parte del letto dove eravamo sedute Gabriella ed io. Ci guardammo come per scambiarci un'opinione sull'atmosfera che regnava. Allora mi buttai all'indietro sdraiandomi. "Che bello il letto!" Dissi. "Sei stanca?" Chiese lei. "No, però il letto è sempre bello" dissi portando le braccia su e facendo gonfiare il petto e alzare la gonna su oltre metà cosce. Il nostro breve dialogo destò la loro attenzione e se prima erano imbacciati ora si decisero, non resistendo più, di rispondere alle nostre provocazioni e passare ai fatti. Mio marito si era girato ed era davanti a Gabriella; si fissavano e lo sguardo di lei spesso era sulla patta di lui. Arturo passò direttamente ai fatti avvicinandosi a me dall'altra parte del letto e palpandomi le tette. "Uhuuuu! Monello! Perché non vai palpare quelle di tua moglie?" "Perché è impegnata in altre faccende". Diedi uno sguardo: aveva le mani sulla patta di mio marito il quale, chinato, la baciucchiava sulle labbra. Anche Arturo ed io ci fissavamo e il nostro respiro si fece irregolare. Mi sbottonò la camicetta, l'aprì e le sue mani furono sul mio reggiseno. Gabriella e mio marito si stavano slinguando selvaggiamente. Arturo si chinò e mi ficcò la lingua in bocca mentre mi liberava le tette. Sentii sobbalzare il letto: Gabriella si sistemò nella mia stessa posizione e mio marito su a pomiciare forte e rumorosamente. Arturo mi leccò le tette e poi venne sul letto e mi ritrovai con la testa fra le sue ginocchia. Venne giù appoggiandosi sui gomiti, mi alzò del tutto la gonna e prese a leccarmi le cosce e la fica da sopra le mutandine. Si incominciarono a sentire i primi gemiti, sia miei che Gabriella, infatti lei era già senza gonna, senza mutandine e mio marito le stava leccando la fica. Arturo, mentre mi leccava, prese a sfilarmi le mutandine ed io, con la sua patta proprio sul viso, presi a slacciargli la cintura, abbassare la zip, cacciare giù jeans e slip insieme e mi ritrovai il suo cazzo dritto e duro sul viso. Il cazzo e le palle di un estraneo, anche se non era la prima volta e ne avevo combinate di tutti i colori, era molto eccitante per la presenza di mio marito il quale, già nudo e in ginocchio a terra, continuava a leccare Gabriella. Impugnai il cazzo con la mano destra e con la sinistra presi a palpargli le palle. Poi lo leccai e lo imboccai mentre lui prendeva a leccarmi la fica con vigore. "Sali" sentii dire a Gabriella e mentre gemevo per il leccaggio di Arturo ed io lo spompinavo. Sentii che si spogliavano completamente e anche loro si cimentarono in un 69 a posizione invertita rispetto alla nostra. Ben presto sia io che Gabriella arrivammo all'orgasmo sospirando forte mentre ognuno di noi succhiava il cazzo del marito dell'altra. Mentre arturo ed io ci liberavamo degli indumenti, Gabriella si sistemò supina. "Dai Robè sfondami, lo voglio dentro" disse. Mio marito non si fece pregare e le saltò su fra le cosce. Sentii il grido liberatorio di lei: "Ahaaaaa! Siiiiiii". Completamente nuda come Gabriella; eravamo fianco a fianco e quando Arturo mi venne sopra e me lo schiaffò tutto dentro la fica, la mia coscia destra e quella sinistra di Gabriella vennero a contatto. Certo che lei ed io eravamo abituate a ben altro, ma in quella situazione, con i mariti invertiti che ci pompavano quasi violentamente, devo dire che era molto eccitante e tutto sapeva di vera trasgressione. Figuratevi per loro: sembravano due tori scatenati, tanto che, mentre noi troie godevamo, anche loro non si controllarono più. Gielo dissi chiaramente ad Arturo: "Sborrami dentro, sborrami dentro" e mi sentii inondare di tanta sborra bollente che contribuì a prolungare il mio orgasmo mentre Gabriella gridava per il suo. Anche Mio marito sborrò dentro di lei. Ci placammo slinguandoci e poi: "Come ci puliamo? Ci scola tutta" dissi. Ci pensò mio marito. Sfilò il cazzo mezzo moscio e gocciolante dalla fica di Gabriella e andò in bagno a prendere il rotolo di carta igienica. L'idea di rivestirci e di scendere giù al bar fu mia. Capii che fosse necessario per stemperare il clima e di ragionare a mente fredda su eventuali commenti e perché Arturo e mio marito si riprendessero, eventualmente.......Il era stemperato e non vi furono commenti, esattamente come se non fosse stata la prima volta.Ci rilassammo al bar anche se, almeno io, sentivo il tipico odore della sborra. Era mezzanotte passata quando decidemmo di rientrare. Questa volta furono i nostri mariti a decidere: arrivammo all'altezza della nostra camera e Roberto, rivolgendosi ad Arturo disse: "Vi fermate qua tu e vanessa? Io e Gabriella andiamo di la?" "Va bene".. Entrati in camera Arturo mi prese e ci baciammo alquanto libidinosamente mentre tirava giù la cerniera della mia gonna. Sedette sul letto e disse che mi voleva spogliare lui. "Mi devo lavare, sono appiccicata della tua sborra" gli dissi in tono accattivante, "Fai tu e dopo io".. In tono ancora più accativante ribattei: "A te ti pulisco io, vediamo che gusto hai"..Uscii dal bagno nuda. Era nudo pure lui. Ci prendemmo, ci baciammo e ci strofinammo. Mi sedetti e impugnai il cazzo moscio. Lo guardai sorridendo, glielo scappellai, l'odorai e leccai la punta. Mmmm! Sa di sborra" dissi. Intanto me lo sentivo crescere fra le mani; presi a leccarlo tutto. "Si Vanè, puliscilo tu. Minchia che sei brava a pulire cazzi, si, così, brava". Lo imboccai spompinandolo per un po. Te lo posso dire che sei una grandissima pompinara?" "Ti dispiace?" Me lo sfilai dalla bocca e fissandolo intensamente ripresi a leccarlo tutto e giù fino alle palle. Si buttò supino sul letto trasportandomi sopra di lui; lo cavalcai ficcandomelo dentro mentre lui mi palpava fortemente le tette. Così per un bel po fino a quando non arrivai all'orgasmo mentre lui mi incitava a godere sempre di più. Placandomi gli chiesi se non fosse geloso che mio mariro scopasse sua moglie. "Perché lui lo è?" Mi tirò giù e mi slinguo quasi oscenamente. Cambiammo posizione facendo un 69 messi di fianco. Godetti ancora e poi mi scopò fortemente alla missionaria. Al mio terzo orgasmo venne su e mi ficcò il cazzo in bocca. 2La vuoi gustare bene?" Mi chiese. Gli feci cenno di si. Dopo un minuto mi sborrò copiosamente in bocca. Mi chiese di inghiottirla perché non aveva intenzione di abbandonare la posizione. Infatti me lo pianto fra le tette mantenendolo duro perché, mi disse, me lo voleva mettere nel culo. Gli risposi che lo volevo pure io e cosi come eravamo, andò giù, mi sollevò il bacino e melo schiaffò tutto dentro il culo. Mi pompò per bene per una decina di minuti e quando venne la sborra bollente, come mi capita quasi sempre, mi provocò l'ennesimo orgasmo. L'indomani mattina sentii squillare il cellulare. Erano quasi le 8. Mio marito mi chiese a che punto eravamo. Arturo si rivestì. Uscì lui ed entrò mio marito mentre io ero già sotto la doccia. Dopo, mentre mi stavo dando un po di trucco, entrò in bagno. "Buongiorno" lo salutai, "Buongiorno a te. Com'è andata la nottata?" "Bene. E a te?" "Bene". Ero in reggiseno e mutandine. Prese a palparmi il culo. "Non ti è bastato quello di Gabriella?" "Si. Lo sai che, mi sto eccitando a pensare che ti sei fatta trombare da un altro?" "Davvero? Allora lo devo fare più spesso". Rientrati a casa mica poteva finire così. Il giorno seguente, lunedì, Gabriella ed io rientrammo in ufficio; il giorno seguente, martedì, il nostro solito incontro con Beppe e Carmelo e il sabato successivo da noi a scambiarci i mariti a casa mia sul nostro letto matrimoniale. Il sabato successivo sul loro letto. Che bella vita!
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