Dopo la maturità a scuola ci vuole quello del sesso 1

di
genere
incesti

100 …. Evviva finito! Per la scuola sono maturo. Adesso per almeno un mese non voglio più vedere un libro, appunti, dispense, … neanche il mio PC voglio accendere. Basta!
Brindisi con i compagni di scuola nel bar di fronte al liceo Morgagni, saluti, appuntamenti, promesse, “ci rivediamo all’esame di ammissione alla facoltà di Ingegneria ai primi di settembre…” mah. Si vedrà??? Sono ancora un po’ indeciso …
Torno a casa, mamma felice mi abbraccia, papà ha telefonato dalla Scozia, è via per lavoro – ingegnere su una piattaforma petrolifera - lo richiamiamo subito per dargli la bella notizia, sento anche gli applausi del suo staff, sono scesi anche nonna e nonno che abitano nell’appartamento al piano superiore, grande festa.
Nonno: “stasera tutti fuori a cena … pago io!”
Non pensare di cavartela con una cena al ristorante, nonno! Adesso chiamo Antonia, la sorella di mamma, e invito anche loro e poi tutti a cena al “Caminetto”, preparati a svenare e intanto telefona.
Alle 20 e 30 siamo già tutti seduti intorno al tavolo, manca solo mio papà, sono seduto fra le due “vere” padrone: mia nonna e mia madre. Nonna Concetta e mamma Giulia hanno saputo creare e tenere molto unita la famiglia, non solo materialmente la villa dove abitiamo, la villetta dove abita mia zia Antonia, la vendita dell’aziendina del nonno Rinaldo e tanto altro, ma anche come legami di animo e convinzioni. Tutta la sera mi sento coccolato da tutte e due, non solo a parole, ma anche carezze e bacetti. Sia mamma che nonna mi si strusciano in continuazione addosso … e grazie anche a qualche goccio di prosecco in più mi trovo a godere talmente di questo loro strusciarsi che incomincio a fare strani pensieri e a restituire qualche carezza sotto il tavolo alle loro ginocchia e cosce!
Io di queste due donne sono innamorato! Non solo perché sono mia mamma e mia nonna, ma anche perché sono due donne fantastiche e non solo come carattere ma anche fisicamente. Mia zia Antonia non è una brutta donna ma è un po’ “scialba” e pigra, le va sempre tutto bene anche quello che non approva e che non le piace, tutto per il quito vivere.
Siamo alla fine della cena e … sorpresa il cameriere del ristorante porta una torta che ha come decorazione un grande e risplendente “100”. Applausi! Arrossisco e vedo che sopra alla torta c’è una scatolina grande come un pacchetto di sigarette, lo prendo in mano, lo pulisco, lo apro, … non ci posso credere … c’è una chiave con sopra il marchio “SMART”!!!! … un biglietto “Bravo! Te la sei guadagnata… il tuo papà!”.
Uscendo dal ristorante il “car-valet” mi accompagna verso il parcheggio e mi indica dov’è parcheggiata la “mia” auto, salgo, avvio e parto … passo davanti all’ingresso del ristorante e mia mamma Giulia facendomi l’occhiolino e alzando il pollice … “potrebbe questo bel giovane con questa bella macchina dare uno strappo ad una signora rimasta senza cavaliere?” … Sali donzella che ti porto immantinente al mio castello! E parto salutando tutti.
Sono talmente contento di avere la mia auto nuova che propongo a mia mamma di fare un giro panoramico della città, lei raccomandandosi di essere prudente, anche perché e da soli 4 mesi che ho la patente, appoggia la testa alla mia spalla e con la mano mi accarezza il ginocchio. Accendo la radio e sintonizzo su radio Montecarlo night. La musica ci accompagna, apro i finestrini e molto prudentemente vado a zonzo per le strade della città. Prendo la circonvallazione e salgo verso il belvedere da dove si vede tutta la città, mi fermo in una piazzola di sosta spengo il motore, mia mamma si è assopita, la bacio sulla fronte, senza aprire gli occhi lei si gira languidamente verso di me e appoggia le sue labbra sulle mie … non resisto e rispondo al bacio spingendo la lingua dentro la sua bocca, senza nessuna resistenza le sue labbra si schiudono e la accolgono … le lingue si intrecciano si cercano … mentre ritiro la mia la sua entra dentro la mia bocca mi cerca e accarezza il palato, mi accarezza i denti e continua a giocare con la mia lingua, me la prende la succhia, … poi all’improvviso apre gli occhi e fissandomi quasi spaventata “cosa stiamo facendo Vic???!!!!” dai andiamo a casa che è tardi e … non dire niente a nessuno, … mai!” In silenzio riparto e senza scambiare neanche una parola dopo dieci minuti stavo parcheggiando. “Buonanotte Vittorio” … buonanotte mamma!
La mattina mi sveglio, un po’ intorpidito, non ho dormito bene, ogni tanto mi svegliavo e mi appariva la visione di quel meraviglioso bacio. Scendo per la colazione … tutto normale, “buongiorno Vittorio … dormito bene?” Dai muoviti che devi accompagnarmi in centro che devo fare delle commissioni, possibile che non ricordasse niente … mah?!
Porto mamma in via del corso, lei mi lascia libero e dice che tornerà in taxi prima di cena, “pranzo con la mia amica Gina e poi nel pomeriggio ho una seduta dall’estetista”.
Torno a casa, non so se essere deluso o rasserenato da questo suo comportamento. Mentre entro in casa incrocio nonna che mi abbraccia e poi mi bacia sulla guancia ma … molto vicino alla bocca, “Vittorio vieni su da me che ti preparo qualcosa da bere, poi resti a pranzo con me Giulia mi ha detto che resta in centro e nonno è andato a pescare con quell’imbranato di Libero”, ok mi cambio poi arrivo.
Dopo pochi minuti raggiungo la nonna su nella sua cucina, ha preparato un’insalata di riso veramente invitante, ci sediamo e neanche a farlo apposta al primo boccone un’oliva mi cade sulla maglietta nuova bianca dell’Hard Rock cafè di Barcellona, regalo di mia cugina Lidia andata in gita con la scuola durante le vacanze di Pasqua. Nonna: “non ti preoccupare dopo te la lavo, prima di macchiarla ancora toglila che la metto a bagno”, resto a petto nudo solo con i calzoncini del basket che uso abitualmente quando sono a casa. Dopo mangiato aiuto nonna a sparecchiare, piatti bicchieri e alcune posate, mentre nonna si mette al lavabo a sciacquare prima di metterli in lavastoviglie. “Vittorio mio … che bel fisico che tieni, non me lo ricordo neanche più com’è fatto un uomo giovane, sempre con quel rudere di tuo nonno sotto gli occhi…”, nonna sei ancora una bellissima donna, non hai un filo di grasso, hai un viso molto giovanile “merito dell’estetista, caro il mio Vittorio” e hai un fisico che fa fare dei cattivi pensieri. “Bugiardo, vorresti dire che riesco ancora essere eccitante? E tu cosa te ne faresti di una vecchietta come me?” Nonna non farmi parlare “dimmi dai, adesso voglio sapere…” sì sei una donna che agita gli ormoni, soprattutto quando ti metti in giardino a prendere il sole in costume, “e magari spiandomi … ti masturbi il pisellino eh???”, ebbene sì … però non è più un pisellino!
Nonna si avvicina e senza alcun ritegno mi prende da sopra i calzoncini in mano l’arnese, che nel frattempo, a fare certi discorsi, si è ben rinvigorito! Nonna senza mollare la presa mi guarda fissa negli occhi e “cazzo, sento ben che non è più un pisellino!!!”, con la mano libera mi abbassa i calzoncini poi abbassandosi in ginocchio davanti al mio cazzo, che ha raggiunto quasi la sua massima erezione, incomincia ad accarezzarlo e a dargli piccoli bacini, con la lingua incomincia dare piccole leccatine sulla punta dove incominciano ad uscire le prime gocce. “Uuuhhhhmmmm Vittorio, mi tenevi nascosto questo ben di dio” poi lo fa sparire dentro la sua bocca ed incomincia a succhiare e roteare la lingua. Mentre mi succhia il cazzo vedo che ha portato la mano libera sotto al vestitino che porta in casa ed intuisco che si stia menando la fica … che porca che è la mia nonnina! Io oramai sto raggiungendo l’orgasmo e glielo dico, provo a tirare fuori il mio cazzo dalla sua bocca ma non vuole, mi guarda e mentre esplode il mio piacere nella sua bocca vedo che anche lei ha un violento orgasmo che dura parecchi secondi mentre deglutisce tutta la mia sborra … si accascia sul pavimento mentre io appoggiato al tavolo sto cercando di riprendermi, mi trascina su di lei e baciandomi sulla bocca “grazie Vittorio … è stato bellissimo!”, grazie a te nonna, nessuno mi aveva mai fatto un pompino così, … spero sia il primo di tanti! “certo caro, e chi ti molla più!”.

(continua)
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scritto il
2018-12-21
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