Sin City 1 3
di
Lucrezia
genere
bisex
Bisex perché... perché non so in che categoria metterlo.
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Dopo la scorpacciata in auto con i quattro manzi, me ne torno a casa su un motorino sgangherato di un signore qualsiasi, non so la sua età, ma dato che per ripagarlo del passaggio ha voluto una sega, ho capito dallo stato del suo amico che aveva visto tempi migliori.
In effetti più che una sega mal riuscita, sembrava più un tentativo di rianimazione non riuscita, d'altronde guardando sconsolata le due gocce di liquido lattiginoso, ho capito che il tipo si strozza da solo il papero più e più volte al giorno, secondo me ha i giorni contati, peccato perché come taxi e vista la tariffa mi fa comodo.
A conti fatti, ho ancora molti soldi, i quattro baldi giovani si sono "accontentati" di pompini, bene così ho anche messo proteine fresche nello stomaco, e a parte uno che mi ha infilzata su per il culo appena entrata e mi ha tenuta lì fino alla fine, gli altri tra seghe e pompini si sono accontentati. Secondo me, anzi sicuramente, erano strafatti di crack e alcool, e che cazzo una scopata me la sarei anche fatta, avrò o no il diritto anch'io ogni tanto di divertirmi, l'idea iniziale era quella, ma poi gli eventi prendono sempre una piega imprevista e imponderabile.
Con queste elucubrazioni in testa mi avvicino a casa, arrivo davanti alla fermata, c'è uno che si sta facendo una birra seduto in terra, mi viene da ridere, lì sulla strada ci sono ancora le mie due bottiglie.
Mi accuccio a cosce larghe davanti a lui, il triangolino del perizoma minimale nemmeno nasconde il mio clitoride, lui mi guarda, io sorrido e gli chiedo se posso fare un tiro alla bottiglia. Lui me la passa e mi guarda, io lo lascio guardare e intanto do un lungo sorso alla birra.
Hei hai proprio un bel piercing lì, mi fa, è vero che sbattendoci su ti mantiene sempre eccitata? Gli restituisco la bottiglia ora a metà e sorrido senza rispondere, poi mi alzo e mi giro per raggiungere il portone di casa, dove vedo la mia coinquilina appoggiata, sculetto mettendo in evidenza l'altro giocattolino che mi sono concessa tra le chiappe.
Lei mi fa, sei scema a bere da quello, ha i denti marci e chissà che altro, la guardo, faccio spallucce pensando a tutte le droghe che prende senza chiedersi che roba è, e anche per il fatto che ha fottutamente ragione. Ma mi andava di fare la troia, glielo dico e lei prima ride poi mi dice che non devo farlo, perché lo sono di mio.
Mi chiede se ho fame, sì ho fame di qualcosa di solido, le dico dei quattro cazzi che mi sono bevuta, lei mi dice che tutte le fortune capitano a me, io di rimando le rispondo che se non stesse sempre a casa buttata sul letto strafatta, certe occasioni le troverebbe anche lei e subito pure.
Lei porterebbe una quinta di reggiseno, se lo indossasse sotto la giacca tenuta aperta, io non ho quasi tette, coperte ora come ora da una canottiera strappata sotto il seno, ed è ridicola sta cosa, lei è una ragazza trans, io donna naturale; certo lei tra silicone ed estrogeni il seno se l'è fatto venire su come lo voleva, io mi piaccio così, androgina, alta e bionda, capelli corti, lei alta sì, tette grandi l'abbiamo capito, gran culo messo in mostra dagli shorts cortissimi e muscoli in abbondanza avendo iniziata da giovane l'attività di bodybuilder, e secondo me anche l'uso di droghe.
E altra cosa non da poco conto, ha una mazza considerevole, che detto tra noi se si fa tagliare la butto fuori di casa, anche se è la sua. Una mazza ora contenuta a stento da un perizoma rosso che le spunta fuori dalla patta tenuta slacciata, come si tengano su i suoi shorts è da sempre un mistero.
Mi fa andiamo da quello dei panini, ha dei wurstel niente male mi hanno detto, io la guardo, le tocco il pacco e le dico che quello è l'unico wurstel che mi interessa al momento. Lei mi mette una mano sul culo e mi stringe una chiappa poi passa per comodità sua all'altra e nel farlo sente una roba dura che mi spunta dal culo.
Hei ma hai un plug, dai fammi vedere, io mi metto a "novanta" e mi allargo le chiappe con le mani, ti piace? L'ho comprato oggi, sì che è bello lo voglio anch'io mi fa di rimando, e mi bacia mentre con la mano mi gira la rosetta colorata, sento delle fitte e la ribacio con più foga.
Mi stacco da lei e le sorrido, poi guardo l'effetto che le faccio, ha il cazzo barzotto che spinge sul perizoma, la spingo verso il muro dicendole di scoparmi subito e mentre con una mano le abbrancico una tettona, le infilo un metro di lingua in bocca; va be' un metro è troppo, ma il senso è quello.
Lei mi respinge, non subito però la mia azione ha avuto effetto, ha gli occhi infuocati di chi ha voglia e la sua eccitazione ora si sfoga sul mostro che ha tra le gambe, che ora ha superato il bordo del perizoma.
Cappella grossa e carnosa, un'asta di un palmo e oltre, dura, che ora la mia mano destra assapora, sente il suo turgore, l'umido del sudore sull'asta e quello del calore da cagna che adesso l'ha presa e avviluppata, che come un mantello l'avvolge e la travolge.
Gli occhi sono una fessura, la bocca mi chiama troia, pronuncia quell'aggettivo che ben mi si addice e mi spinge dall'altro lato del marciapiedi, io non capisco niente, sono infoiata e mi appoggio ad un cassonetto della spazzatura, poi trovo la forza per chiederle se qui le va bene per scoparsi la sua lurida cagna, ma lei mi guarda con quei suoi occhietti a fessura e poi mi fa: dammelo.
Cazzo vuole il plug anale, mi gira come un fuscello, mi sbatte contro il cassonetto e poi con una mano inizia a tirare, cazzo fa male, meglio che mi rilasso, l'altra mano me la mette sulla schiena e spinge.
Merda, io non mi rilasso, voglio un cazzo in fregna e lo voglio ora, ma lei non demorde e allora riesco a buttare il culo indietro e il plug esce lasciandomi un vuoto che devo riempire assolutamente pena l'annichilimento.
E che ci vuole, c'è lei che subito mi inforna col suo mastodonte, e fortuna che il plug me l'ha tenuto morbido, lo sento eccome, ma non mi fa male più che tanto, mi fa godere.
Ora mi pompa forsennatamente, io urlo parolacce e bestemmie, lei non dice nulla, si è infilata il plug in bocca la zozza, intanto godo e tra una sconcezza e l'altra le dico di schizzarmi tra le tette che voglio fare miss maglietta bagnata. Lei ride e quasi le cade il mio plug di bocca.
Ho un orgasmo pazzesco, ci metto un po' ad arrivarci ma poi esplodo con un urlo e mi libero la mente da tutte le oscenità di questa città, delle rapine, degli omicidi, non me ne frega un cazzo nemmeno del tizio che ci guarda dalla strada, magari ha appena scannato qualcuno ed ora è qui per calmarsi.
Sento il "flop" del cazzo che esce dal mio culo, mi giro e mi accuccio offrendo il petto, la sborra calda mi bagna, io con le mani me lo spalmo per bene, poi me le lecco.
Riprendiamo a camminare mano nella mano, lei si mette il mio plug in una tasca del giaccone, io la guardo interrogativa e lei mi dice che se vale cento euro, domani si compra roba buona.
Cazzo le dico, ma comunque l'ho pagato io con i miei soldi, sì, mi risponde, e domani ne compri un altro, tanto tu chi ti sbatte lo trovi sempre e che paga. Intanto siamo arrivate dall'omino dei panini.
Due hot dog, per favore, e lui, un hot dog, la tua amica ce l'ha già, e ride, cazzo è vero ce l'ha ancora di fuori, glielo prendo per rimetterlo a posto ma lei mi ferma, mi piace tenerlo così, lascia stare e goditi il panino.
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Dopo la scorpacciata in auto con i quattro manzi, me ne torno a casa su un motorino sgangherato di un signore qualsiasi, non so la sua età, ma dato che per ripagarlo del passaggio ha voluto una sega, ho capito dallo stato del suo amico che aveva visto tempi migliori.
In effetti più che una sega mal riuscita, sembrava più un tentativo di rianimazione non riuscita, d'altronde guardando sconsolata le due gocce di liquido lattiginoso, ho capito che il tipo si strozza da solo il papero più e più volte al giorno, secondo me ha i giorni contati, peccato perché come taxi e vista la tariffa mi fa comodo.
A conti fatti, ho ancora molti soldi, i quattro baldi giovani si sono "accontentati" di pompini, bene così ho anche messo proteine fresche nello stomaco, e a parte uno che mi ha infilzata su per il culo appena entrata e mi ha tenuta lì fino alla fine, gli altri tra seghe e pompini si sono accontentati. Secondo me, anzi sicuramente, erano strafatti di crack e alcool, e che cazzo una scopata me la sarei anche fatta, avrò o no il diritto anch'io ogni tanto di divertirmi, l'idea iniziale era quella, ma poi gli eventi prendono sempre una piega imprevista e imponderabile.
Con queste elucubrazioni in testa mi avvicino a casa, arrivo davanti alla fermata, c'è uno che si sta facendo una birra seduto in terra, mi viene da ridere, lì sulla strada ci sono ancora le mie due bottiglie.
Mi accuccio a cosce larghe davanti a lui, il triangolino del perizoma minimale nemmeno nasconde il mio clitoride, lui mi guarda, io sorrido e gli chiedo se posso fare un tiro alla bottiglia. Lui me la passa e mi guarda, io lo lascio guardare e intanto do un lungo sorso alla birra.
Hei hai proprio un bel piercing lì, mi fa, è vero che sbattendoci su ti mantiene sempre eccitata? Gli restituisco la bottiglia ora a metà e sorrido senza rispondere, poi mi alzo e mi giro per raggiungere il portone di casa, dove vedo la mia coinquilina appoggiata, sculetto mettendo in evidenza l'altro giocattolino che mi sono concessa tra le chiappe.
Lei mi fa, sei scema a bere da quello, ha i denti marci e chissà che altro, la guardo, faccio spallucce pensando a tutte le droghe che prende senza chiedersi che roba è, e anche per il fatto che ha fottutamente ragione. Ma mi andava di fare la troia, glielo dico e lei prima ride poi mi dice che non devo farlo, perché lo sono di mio.
Mi chiede se ho fame, sì ho fame di qualcosa di solido, le dico dei quattro cazzi che mi sono bevuta, lei mi dice che tutte le fortune capitano a me, io di rimando le rispondo che se non stesse sempre a casa buttata sul letto strafatta, certe occasioni le troverebbe anche lei e subito pure.
Lei porterebbe una quinta di reggiseno, se lo indossasse sotto la giacca tenuta aperta, io non ho quasi tette, coperte ora come ora da una canottiera strappata sotto il seno, ed è ridicola sta cosa, lei è una ragazza trans, io donna naturale; certo lei tra silicone ed estrogeni il seno se l'è fatto venire su come lo voleva, io mi piaccio così, androgina, alta e bionda, capelli corti, lei alta sì, tette grandi l'abbiamo capito, gran culo messo in mostra dagli shorts cortissimi e muscoli in abbondanza avendo iniziata da giovane l'attività di bodybuilder, e secondo me anche l'uso di droghe.
E altra cosa non da poco conto, ha una mazza considerevole, che detto tra noi se si fa tagliare la butto fuori di casa, anche se è la sua. Una mazza ora contenuta a stento da un perizoma rosso che le spunta fuori dalla patta tenuta slacciata, come si tengano su i suoi shorts è da sempre un mistero.
Mi fa andiamo da quello dei panini, ha dei wurstel niente male mi hanno detto, io la guardo, le tocco il pacco e le dico che quello è l'unico wurstel che mi interessa al momento. Lei mi mette una mano sul culo e mi stringe una chiappa poi passa per comodità sua all'altra e nel farlo sente una roba dura che mi spunta dal culo.
Hei ma hai un plug, dai fammi vedere, io mi metto a "novanta" e mi allargo le chiappe con le mani, ti piace? L'ho comprato oggi, sì che è bello lo voglio anch'io mi fa di rimando, e mi bacia mentre con la mano mi gira la rosetta colorata, sento delle fitte e la ribacio con più foga.
Mi stacco da lei e le sorrido, poi guardo l'effetto che le faccio, ha il cazzo barzotto che spinge sul perizoma, la spingo verso il muro dicendole di scoparmi subito e mentre con una mano le abbrancico una tettona, le infilo un metro di lingua in bocca; va be' un metro è troppo, ma il senso è quello.
Lei mi respinge, non subito però la mia azione ha avuto effetto, ha gli occhi infuocati di chi ha voglia e la sua eccitazione ora si sfoga sul mostro che ha tra le gambe, che ora ha superato il bordo del perizoma.
Cappella grossa e carnosa, un'asta di un palmo e oltre, dura, che ora la mia mano destra assapora, sente il suo turgore, l'umido del sudore sull'asta e quello del calore da cagna che adesso l'ha presa e avviluppata, che come un mantello l'avvolge e la travolge.
Gli occhi sono una fessura, la bocca mi chiama troia, pronuncia quell'aggettivo che ben mi si addice e mi spinge dall'altro lato del marciapiedi, io non capisco niente, sono infoiata e mi appoggio ad un cassonetto della spazzatura, poi trovo la forza per chiederle se qui le va bene per scoparsi la sua lurida cagna, ma lei mi guarda con quei suoi occhietti a fessura e poi mi fa: dammelo.
Cazzo vuole il plug anale, mi gira come un fuscello, mi sbatte contro il cassonetto e poi con una mano inizia a tirare, cazzo fa male, meglio che mi rilasso, l'altra mano me la mette sulla schiena e spinge.
Merda, io non mi rilasso, voglio un cazzo in fregna e lo voglio ora, ma lei non demorde e allora riesco a buttare il culo indietro e il plug esce lasciandomi un vuoto che devo riempire assolutamente pena l'annichilimento.
E che ci vuole, c'è lei che subito mi inforna col suo mastodonte, e fortuna che il plug me l'ha tenuto morbido, lo sento eccome, ma non mi fa male più che tanto, mi fa godere.
Ora mi pompa forsennatamente, io urlo parolacce e bestemmie, lei non dice nulla, si è infilata il plug in bocca la zozza, intanto godo e tra una sconcezza e l'altra le dico di schizzarmi tra le tette che voglio fare miss maglietta bagnata. Lei ride e quasi le cade il mio plug di bocca.
Ho un orgasmo pazzesco, ci metto un po' ad arrivarci ma poi esplodo con un urlo e mi libero la mente da tutte le oscenità di questa città, delle rapine, degli omicidi, non me ne frega un cazzo nemmeno del tizio che ci guarda dalla strada, magari ha appena scannato qualcuno ed ora è qui per calmarsi.
Sento il "flop" del cazzo che esce dal mio culo, mi giro e mi accuccio offrendo il petto, la sborra calda mi bagna, io con le mani me lo spalmo per bene, poi me le lecco.
Riprendiamo a camminare mano nella mano, lei si mette il mio plug in una tasca del giaccone, io la guardo interrogativa e lei mi dice che se vale cento euro, domani si compra roba buona.
Cazzo le dico, ma comunque l'ho pagato io con i miei soldi, sì, mi risponde, e domani ne compri un altro, tanto tu chi ti sbatte lo trovi sempre e che paga. Intanto siamo arrivate dall'omino dei panini.
Due hot dog, per favore, e lui, un hot dog, la tua amica ce l'ha già, e ride, cazzo è vero ce l'ha ancora di fuori, glielo prendo per rimetterlo a posto ma lei mi ferma, mi piace tenerlo così, lascia stare e goditi il panino.
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