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di
genere
saffico

Sono in salotto, le mani sui fianchi, mezza nuda e ho pure freddo, guardo Giovanna stesa sul divano che da sotto la coperta ride.

"Cazzo ti ridi" dico "fa un freddo boia e tu ridi".

Ma mentre dico quelle parole i miei occhi ridono, e so bene che in casa ci sono almeno 23 gradi, ma non posso mica dargliela vinta, la coperta deve essere mia! Lei per tutta risposta se la tira fin sulla testa, poi la abbassa fino a far spuntare solo gli occhi. "Non ce la farai a prenderla questa volta" mi dice ridendo.

"A no, e sta a vedere allora" e mi lancio su di lei, le infilo le mani sotto il corpo e l'abbraccio poi rotolo dal divano al tappeto portandomi tutto dietro, Giovanna e coperta. Ridiamo tutte e due e mi dice che sono scema, le rispondo che è cretina, no tu, no tu, gnè gnè gnè... siamo come due bimbe dell'asilo, due sorelle di 10 anni al massimo che litigano per un giocattolo, in realtà ridiamo poi Giovanna mi mette le mani sui jeans, mi stringe le chiappe, io sono su di lei e il mio seno le penzola davanti. "Togliti anche questi maiala, dai toglilo". "Ti eccita quello che vedi porca!" e mentre lo dico le faccio penzolare i seni sulla faccia, schiaffeggiandola, facendole sentire i capezzoli duri sulla pelle, facendole sentire il mio respiro caldo, ho voglia cazzo.

"Toglimeli tu, sai che sotto non porto nulla?"

"Ma che troia che sei"

"Sono come piaccio a te" le dico alzandomi e mettendomi a sedere su di lei. "Mi vuoi troia? E io faccio, no anzi, sono troia" e mi slacciò il bottone dei jeans, poi lentamente faccio scendere la lampo che però dopo circa due centimetri si blocca alla prima piega.

Allora la tiro con l'altra mano e finalmente si apre tutta facendo vedere il bianco di un paio di slip in cotone.

"Troia e pure stronza, mi dici che non porti nulla sotto e invece hai le mutande".

Ricomincio a ridere alle sue parole, tento di farle il solletico ma poi mi ricordo che non lo soffre quindi mi alzo e le chiedo se c'è qualcosa per cena, lei mi manda a fare in culo alzandosi a sua volta dal tappeto, è nuda ed è bellissima.

"Ci sono io" mi fa, "la tua minestra riscaldata".

"Mi va bene pure quella" ma non lo dico, lo penso ma mi fermo prima di aprire bocca, poi la guardo "stavo scherzando non incazzarti, non sei e non sarai mai la mia minestra riscaldata, sei la prima cosa che penso la mattina quando mi sveglio".

"Ecco mi citi pure frasi da canzoni di merda, stesse parole sgrammaticate, ma una frase tua?"

Ecco ora è incazzata.
scritto il
2024-11-12
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