Riunione di classe
di
Pegy
genere
esibizionismo
Riunione di classe 3 B.
Dopo tanti anni, ma che piacere rivedersi, ognuno con la sua storia di sucessi il più delle volte esaltati alla ennesima potenza, lei no, sempre un pò sulle sue.
Ancora più carina e affascinante di quello che ricordassi.
Ebbene si, avevo una cotta per lei, e ancora adesso non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.
Mi avvicino e le chiedo, ti ricordi di me? e lei ma certo, come và? non ricordo neanche più l'ultima volta che ci siamo visti, cosa fai? è così io come un fiume in piena. inizio a raccontare la mia storia, lei ascoltava e ogni suo sorriso mi faceva battere il cuore.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo bel viso, i seni rotondi e sodi che si intravedevano dalla scollatura e le gambe lunge e slanciate, lei si accorge dei miei sguardi indiscreti ma ne sembra lusingata.
Dopo un pò la sala si inizia a svuotare. Restiamo in pochi, quando mi rendo conto, è tardissimo! non riuscirò a prendere l' ultimo treno.
Guardo l'orologio, lei mi chiede qual' è il problema, io le domando se può consigliarmi un albergo nelle vicinanze, perchè chiede lei con aria sospettosa, le spiego, ho perso l' ultimo treno, lei ride, il tempo vola quando ci si diverte.
Questa sera sarai mio ospite conclude.
No non vorrei disturbare, non c'è problema mio figlio è fuori. a tuo marito non darà fastidio, no lui il fine settimana va sempre con gli amici a giocare a golf, questa settimana sono in Sardegna.
Arriviamo a casa sua sono le due passate, ecco ti puoi sistemare li, grazie sei molto gentile, io vado a fare una doccia e poi a letto, sono distrutta.
Io sul divano col telefonino, giro la testa e lo sguardo va verso la porta del bagno socchiusa, nel riflesso dello specchio la intravedo, avvolta in un asciugamano con i capelli ancora bagnati, le sue gambe snelle ed eleganti, i suoi piedi affusolati. non riesco a non guardare, io in boxer e maglietta, mi avicino alla porta socchiusa, resto li ad ammirarla, un lembo dell' asciugamano scivola e si intravedono i seni rotondi, i capezzoli irrigiditi dal freddo. sento il mio pene che inizia a pulsare dalla voglia, solo al pensiero di poter riscaldare i suoi capezzoli con le mie labbra. mi sporgo per vedere meglio.
All' improvviso mi prende un senso di panico, mi ha visto! ma mi rendo conto che sul suo viso appare un sorrisetto malizioso, poi noto che pulisce lo specchio che si era appannato, e capisco.
Già quando eravamo li al ristorante avevo avuto l'impressione che i mie sguardi non fossero passati inosservati e la cosa le piacesse.
Adesso era li in bagno col lasciugamano che le copriva solo la parte più intima, lei si toccava il seno guardando lo specchio. lei sà che sono qui e la guardo, pensai.
Pian piano la mano scende sui fianchi, lasciugamano cade. lei si comincia a massagiare i glutini, apre le gambe, si appogia con i gomiti sul lavandino. io la guardo. il mio pene ormai turgido fa capolino dai boxer, lei lo vede nel riflesso dello specchio, inizia a sentire un formicolio nel passo ventre, si sente eccitata, gli piace l' idea di essere spiata nel intimità del suo bagno. istintivamente si tocca l' interno coscia, la mano sale, si stupisce nel sentirsi bagnata, eccitata, alza la testa guarda lo specchio e vede il mio pene. lui si stà toccando, e pian piano la sua mano scorre sul suo membro rigido scoprendo il prepuzio, diventato di un rossoviola. All'improvviso si sente assalita da una voglia irresistibile, quella di toccarsi.
Avverte un calore nel basso ventre la mano inizia ad accarezzare la vulva, pian piano con un movimento ondulato, il piacere inizia a inondare il suo corpo, chiude gli occhi, mentre lui la guarda e si masturba. Lei inizia a gemere si immagina davanti a quello specchio col lui dietro, che la incita, si, così, toccati, ancora, fammi vedere come godi, si, così. lei divarica le gambe e inizia a picchiettare sul clitoide per poi sfregarlo, apre gli occhi e vede di fronte a se lo spazzolino elettrico, lo prende, lo appogia sul suo ventre facendolo scendere fino ad arrivare all' interno coscia.
Richiude gli occhi, e sente ancora la sua presenza che la scruta, la guarda, le sussurra all' orecchio, godi, voglio sentire i tuoi gemiti.
Le sue dita scivolano nella vagina bagnata iniziano a penetrarla, un , poi l' altro, muovendole in maniera unisona in modo da poter solleticare la parte superiore della vagina, dove e situato il punto G.
Il corpo freme dal piacere. quella voce, si, così. ti voglio calda, bagnata, voglio vedere le tue guancie arrosate dall' piacere e sentirti gemere, vai,vai infilale dentro. Le sue dita continuavano a muoversi freneticamente, le vibrazioni dello spazzolino le provocavano degli spasimi di piacere , quella voce calda, morbida le diceva, adesso, adesso, si, così, godi, godi, lei si senti inebriata da un ondata calda, un fremito per tutto il corpo. non riusciva più a trattenere i gemiti di piacere.
Un liquido caldo le colava sulle ganbe, riapri gli occhi, e pensò di non aver mai avuto un orgasmo cosi intenso.
Era mattina, lui sul divano apri gli occhi. si ritrovo col membro ancora duro, i boxer bagnati.
Solo allora si rese conto. era stato solo un sogno, ancora con la bocca impastata dal sonno, prese un caffè e ripensando a quel bellissimo sogno, inizio a masturbarsi
Dopo tanti anni, ma che piacere rivedersi, ognuno con la sua storia di sucessi il più delle volte esaltati alla ennesima potenza, lei no, sempre un pò sulle sue.
Ancora più carina e affascinante di quello che ricordassi.
Ebbene si, avevo una cotta per lei, e ancora adesso non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.
Mi avvicino e le chiedo, ti ricordi di me? e lei ma certo, come và? non ricordo neanche più l'ultima volta che ci siamo visti, cosa fai? è così io come un fiume in piena. inizio a raccontare la mia storia, lei ascoltava e ogni suo sorriso mi faceva battere il cuore.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo bel viso, i seni rotondi e sodi che si intravedevano dalla scollatura e le gambe lunge e slanciate, lei si accorge dei miei sguardi indiscreti ma ne sembra lusingata.
Dopo un pò la sala si inizia a svuotare. Restiamo in pochi, quando mi rendo conto, è tardissimo! non riuscirò a prendere l' ultimo treno.
Guardo l'orologio, lei mi chiede qual' è il problema, io le domando se può consigliarmi un albergo nelle vicinanze, perchè chiede lei con aria sospettosa, le spiego, ho perso l' ultimo treno, lei ride, il tempo vola quando ci si diverte.
Questa sera sarai mio ospite conclude.
No non vorrei disturbare, non c'è problema mio figlio è fuori. a tuo marito non darà fastidio, no lui il fine settimana va sempre con gli amici a giocare a golf, questa settimana sono in Sardegna.
Arriviamo a casa sua sono le due passate, ecco ti puoi sistemare li, grazie sei molto gentile, io vado a fare una doccia e poi a letto, sono distrutta.
Io sul divano col telefonino, giro la testa e lo sguardo va verso la porta del bagno socchiusa, nel riflesso dello specchio la intravedo, avvolta in un asciugamano con i capelli ancora bagnati, le sue gambe snelle ed eleganti, i suoi piedi affusolati. non riesco a non guardare, io in boxer e maglietta, mi avicino alla porta socchiusa, resto li ad ammirarla, un lembo dell' asciugamano scivola e si intravedono i seni rotondi, i capezzoli irrigiditi dal freddo. sento il mio pene che inizia a pulsare dalla voglia, solo al pensiero di poter riscaldare i suoi capezzoli con le mie labbra. mi sporgo per vedere meglio.
All' improvviso mi prende un senso di panico, mi ha visto! ma mi rendo conto che sul suo viso appare un sorrisetto malizioso, poi noto che pulisce lo specchio che si era appannato, e capisco.
Già quando eravamo li al ristorante avevo avuto l'impressione che i mie sguardi non fossero passati inosservati e la cosa le piacesse.
Adesso era li in bagno col lasciugamano che le copriva solo la parte più intima, lei si toccava il seno guardando lo specchio. lei sà che sono qui e la guardo, pensai.
Pian piano la mano scende sui fianchi, lasciugamano cade. lei si comincia a massagiare i glutini, apre le gambe, si appogia con i gomiti sul lavandino. io la guardo. il mio pene ormai turgido fa capolino dai boxer, lei lo vede nel riflesso dello specchio, inizia a sentire un formicolio nel passo ventre, si sente eccitata, gli piace l' idea di essere spiata nel intimità del suo bagno. istintivamente si tocca l' interno coscia, la mano sale, si stupisce nel sentirsi bagnata, eccitata, alza la testa guarda lo specchio e vede il mio pene. lui si stà toccando, e pian piano la sua mano scorre sul suo membro rigido scoprendo il prepuzio, diventato di un rossoviola. All'improvviso si sente assalita da una voglia irresistibile, quella di toccarsi.
Avverte un calore nel basso ventre la mano inizia ad accarezzare la vulva, pian piano con un movimento ondulato, il piacere inizia a inondare il suo corpo, chiude gli occhi, mentre lui la guarda e si masturba. Lei inizia a gemere si immagina davanti a quello specchio col lui dietro, che la incita, si, così, toccati, ancora, fammi vedere come godi, si, così. lei divarica le gambe e inizia a picchiettare sul clitoide per poi sfregarlo, apre gli occhi e vede di fronte a se lo spazzolino elettrico, lo prende, lo appogia sul suo ventre facendolo scendere fino ad arrivare all' interno coscia.
Richiude gli occhi, e sente ancora la sua presenza che la scruta, la guarda, le sussurra all' orecchio, godi, voglio sentire i tuoi gemiti.
Le sue dita scivolano nella vagina bagnata iniziano a penetrarla, un , poi l' altro, muovendole in maniera unisona in modo da poter solleticare la parte superiore della vagina, dove e situato il punto G.
Il corpo freme dal piacere. quella voce, si, così. ti voglio calda, bagnata, voglio vedere le tue guancie arrosate dall' piacere e sentirti gemere, vai,vai infilale dentro. Le sue dita continuavano a muoversi freneticamente, le vibrazioni dello spazzolino le provocavano degli spasimi di piacere , quella voce calda, morbida le diceva, adesso, adesso, si, così, godi, godi, lei si senti inebriata da un ondata calda, un fremito per tutto il corpo. non riusciva più a trattenere i gemiti di piacere.
Un liquido caldo le colava sulle ganbe, riapri gli occhi, e pensò di non aver mai avuto un orgasmo cosi intenso.
Era mattina, lui sul divano apri gli occhi. si ritrovo col membro ancora duro, i boxer bagnati.
Solo allora si rese conto. era stato solo un sogno, ancora con la bocca impastata dal sonno, prese un caffè e ripensando a quel bellissimo sogno, inizio a masturbarsi
1
7
voti
voti
valutazione
4.6
4.6
Commenti dei lettori al racconto erotico