La siberiana 2 – La Cina
di
Dallas Pavia
genere
dominazione
L’agenzia siberiana che la rappresentava come attrice le disse semplicemente che aveva ottenuto un contratto in Cina di tre mesi, sarebbe partita a breve, nessun’altra spiegazione.
Sasha parlava solo russo e qualche parola elementare in inglese, in quegli anni non esistevano i cellulari, Google Translate non era nemmeno immaginato nei film di fantascienza.
Era spaventata, non era mai uscita dal suo oblast di Kurgan, aveva 18 anni.
L’autista ceceno che la doveva accompagnare all’aeroporto la andò a prendere con largo anticipo, aveva programmato di fermarsi un’oretta lungo la strada. Le sollevo la gonna, sposto le mutandine e la scopo sul comodo sedile posteriore della Mercedes. Dopo una breve pausa fece il secondo round, anche lui non era sicuro che la ragazza tornasse dalla Cina, meglio approfittarne.
Il volo SIBERIAN AIR per Tsingtao era pieno, dopotutto era una città di parecchi milioni di persone, anche se lei non ne aveva mai sentito parlare.
La aspettava agli arrivi internazionali un’anziana donna russa, l’avrebbe accompagnata alla destinazione finale senza che si perdesse in quella terra incomprensibile.
Durante il viaggio in macchina, l’anziana russa la istruì su molti aspetti della sua permanenza. Probabilmente quella chiacchierata le salvò la salute mentale.
“Qui nessuno parla russo, nessuna capirà quello che dirai e tu non capirai quello che ti diranno, tre mesi in queste condizioni sono lunghissimi, non ti abbattere, concentrati sull’oggi, non pensare troppo in avanti.
La pornografia è severamente vietata in Cina, ma come in Russia la mafia locale la produce, distribuisce e ne divide gli incassi con apparati dello stato corrotti, avrai a che fare con gente pericolosa, qui non è un problema fare sparire una persona, ma tu sei protetta, i cinesi che ti hanno assunto sono uomini importanti e temuti, esattamente come i ceceni che ti hanno spedito qui, tra loro hanno parecchi affari in comune, il sesso non è tra quelli più redditizi.
Il tuo rischio reale è che a qualcuno, di basso livello, sfugga la situazione di mano. Per questo sorridi sempre a tutti, non siamo in Russia, qui guardare male una persona o un semplice sguardo serio, può diventare un’offesa mortale.
Tecnicamente il tuo contratto prevede la realizzazione di dieci film per il mercato interno, il gusto sessuale dei cinesi è diverso da quello degli europei e degli americani, ci sono regole non scritte a cui tutti si attengono, no sesso anale, no inquadrature dirette dello sperma, persino le doppie penetrazioni non sono consentite, pensa che censurano gli organi sessuali con i pixel.
I cinesi di base sono dei bacchettoni con gusti sadici. Ogni rapporto sessuale deve sembrare non consenziente, l’uomo deve possedere la donna contro la sua volontà, la donna deve fingere di ribellarsi, dovrai lamentarti, piangere, ma alla fine, come femmina debole, cedere sempre.
Tu sicuramente sari stata presa per fare film giovani-vecchi, ti faranno sembrare ancora più giovane di quello che già sei, dovrai accoppiarti con finti padri, nonni, datori di lavoro, il lesbo poi va sempre di moda qui in Cina, dovrai leccare.
I cazzi dei cinesi sono piccoli in confronto a quelli a cui sei abituata in Russia, sotto questo profilo sarà una passeggiata”
“ma quando non lavorerò, dove vivrò, come verrò trattata?”
“hai un contratto lungo, sono tre mesi, devi farti furba, cercarti delle protezioni. Ascolta questi consigli bambina mia che di ragazze come te ne ho già incontrate tante e quelle che hanno fatto di testa loro non hanno fatto una bella fine”
“incontrerai molte persone, chiamali tutti shenshi, vuol dire signore, poi numerali nella tua mente con dei numeri, UNO, DUE, TRE … inutile che cerchi di ricordarti i nomi, fai sempre quello che dicono, tutti, sorridi e quando finiscono digli xiexie, grazie, dillo a tutti sempre, ripeto, dillo sorridendo qualsiasi cosa ti abbiano fatto”
“Quindi devo solo ricordarmi due termini cinesi, shenshi e xiexie, signore e grazie, si, ma cosa mi faranno?”
“quando camminerai per strada la gente ti guarderà incuriosita ed eccitata, molti non hanno mai visto una bambolina russa come te, hai la pelle chiara, sei alta, bionda, occhi azzurri, gambe lunghe, culo sodo, piccolo ma formoso, qui lo hanno tutte piatto, bocca da pompini, sei una prelibatezza, secondo te quei fortunati che ti potranno mettere le mani addosso cosa vorranno farti?”
“Ma non pensarci adesso bambina mia, concentrati su cinese UNO, sarai affidata a lui, la tua vita dipende da lui, devi fare in modo che lui ti protegga, deve diventare un tuo alleato, se decide di distruggerti tu non arrivi neanche alla fine del primo mese.
Ricorda sempre che gli altri cinesi credono che lui parli un ottimo russo, in realtà capisce e dice poche parole di base, non fargli mai fare brutta figura davanti agli altri, se lo umili per te e la fine, gestire le ragazze russe è il suo lavoro e come puoi immaginare il potere di farti aprire le gambe a chi vuole lui, gli dà enormi privilegi”.
L’anziana la consegno a cinese UNO davanti ad una polverosa bettola con i tavoli che costeggiavano una strada trafficata, la saluto e se ne andò per sempre.
UNO aveva circa 30 anni, per Sasha tutti i cinesi erano brutti ma UNO era molto più brutto degli altri, i denti marci, lo sguardo assente, gli occhi infossati, le spalle ricurve ed i vestiti economici, nulla di quell’uomo gli piaceva.
La fece accomodare a tavola, lui mangiò, a lei diede solo dell’acqua, non parlò mai. UNO aveva esperienza con le russe, Sasha era già la sua settima protetta, sapeva come ottenere tutto da loro.
Dopo il pranzo la porto nel suo appartamento. Lei sapeva che doveva soddisfarlo, ma voleva fargli capire che lo avrebbe fatto solo se lui l’avesse rispettata. Peccato per lei che lui avesse un piano diverso.
Lui era un esperto di shibari, la lego accuratamente, poi inizio a farle male, lo fece a lungo e con cattiveria, nella sua testa erano fondamentali le prime 24 ore, lui pensava che le donne andassero domate da subito, senza lasciarle il tempo di organizzare una difesa, la sottomissione doveva essere autentica non di facciata.
Alternava violenza brutale a violenza calcolata, dolore acuto a dolore costante, la inculo anche un paio di volte ma quello era secondario per lui, perse molto più tempo in pratiche umilianti quali il farle bere la sua urina o il farsi leccare il sedere o i piedi.
Aveva un cazzo piccolo, nudo era ancora più brutto che vestito, puzzava e come molti cinesi, sputava per terra in continuazione, obbligandola spesso a leccare i suoi sputi, lei dovette fingere di godere quando lui la penetrava o quando la baciava, lei continuava a ripetere XieXie, grazie, grazie, sperando di convincerlo della sua sottomissione, ma lui non era uno sprovveduto, voleva spezzarla, voleva una resa totale ed incondizionata.
Vinse UNO, la domò dopo 24 ore di sevizie, lei divento la sua cagnolina obbediente, spense il cervello e divento un oggetto nelle sue mani.
Dopo una settimana in cui fu usata esclusivamente da UNO questo iniziò a cederla ad un lungo elenco di persone, in primis i dirigenti dell’agenzia che l’aveva assunta, varie persone che lavoravano nell’ambiente della pornografia, poi altri privilegiati come il capo della polizia, giudici, politici, produttori, registi e mafiosi locali.
A questo lungo elenco poi aggiunse per il suo tornaconto personale amici e parenti, tra cui il padre ed il fratello.
Quando poi era euforico ubriaco o arrabbiato la cedeva a quelli che lei chiamava i casuali, persone come camerieri, negozianti o persone scelte appunto casualmente tra gli altri perché più brutte, alte o semplicemente perché erano lì in quel momento.
Quando gli incontri erano brevi lui preferiva assistere, verificava che gli uomini indossassero i preservativi e che si limitassero al sesso, era una bella protezione per lei. Quando invece doveva passare la notte od alcuni giorni in casa di qualcuno le raccomandazioni di UNO di limitarsi al sesso non sempre venne ascoltato dal privilegiato di turno.
In particolare, ricordava i tre lunghi giorni passati a casa di un giudice, cinese 61 e di sua figlia, cinese 62, entrambi molto grassi, cosà molto inusuale in una terra dove tutti sembravano denutriti.
Cinese 61 era molto basso, molto più di lei, la metteva sempre a pecorina e la inculava a secco cercando di farle il più male possibile, la figlia assisteva divertita.
Purtroppo per Sasha lui lavorava molto, quindi quei tre giorni lei li passò principalmente con la figlia del giudice, cinese 62.
Sasha capì subito che quella giovane ragazza grassa era una folle lesbica sadica.
La teneva nuda con un collarino di cuoio molto stretto, a quattro zampe, le faceva indossare un cerchietto da capelli con orecchie da gatto ed un plug anale con la coda.
La trasformò a forza di frustate in un gatto, la faceva miagolare, fare le fusa e fare i bisogni in una vaschetta. Le pisciava in faccia e si faceva leccare ovunque, non solo i classici piedi culo e figa, voleva essere leccata sulle gambe sulla schiena e tra quei sudati rotoli di grasso che aveva nella pancia.
Quando UNO la andò a riprendere vedendola ridotta in uno stato pietose, non disse nulla, come da tradizione cinese, ma si ripropose di parlarne con il responsabile agenzia per vedere se la prossima russa potesse evitare quei tre giorni, ovviamente non fu così, il giudice era una persona importante.
Sasha ricordò anche per lungo tempo le ore passate con cinese 103, questo era un casuale, scelto da UNO una sera in cui aveva bevuto, lo avevano incontrato per strada, così per puro divertimento gli aveva chiesto se desiderasse divertirsi con la russa. Cinese 103 ovviamente accettò immediatamente, li condusse nel suo appartamento, offri del baijiu, una grappa cinese, UNO la bevve e si addormentò, probabilmente era stato drogato.
Cinese 103 libero di divertirsi con Sasha diede sfogo alle sue perversioni. Gli piaceva soffocare le sue prede.
Sasha fu legata con le braccia lungo i fianchi, anche gambe e caviglie serrate da altre corde, una ball gag in bocca, nessuna benda sugli occhi, voleva guardare il suo sguardo terrorizzato.
All’inizio si limitò a tappargli il naso mentre la penetrava o durante le sessioni di frusta a cui la sottopose, poi porto un secchio d’acqua ed inizio ad immergere la testa della ragazza, prima per pochi secondi poi più a lungo, fino a fargli temere il peggio.
Quando UNO si riprese la trovo svenuta e coricata su una tavola di legno con un panno in faccia dove lui versava dell’acqua urlando cose senza senso, era una primitiva forma di waterboarding.
UNO riuscì a fatica a liberare Sasha ed a scappare da quell’appartamento, prima di rientrare a casa telefono agli amici mafiosi che avevano conosciuto Sasha la settimana precedente, risolsero loro il problema. Drogare UNO fu l’ultimo errore della sua vita.
A parte quella distrazione UNO si prese buona cura di Sasha, lei aveva capito le sue esigenze e piuttosto che essere ceduta ad altri preferiva la routine che si era creata con il suo uomo, perché UNO era a tutti gli effetti diventato il suo uomo.
UNO era un pantofolaio, amava stare sul divano e avere Sasha a disposizione, le piaceva baciarla, stare abbracciati e farsi servire come un re, sessualmente preferiva i pompini alle penetrazioni, ma ovviamente si divertì in tutti i modi. Dopo quel primo periodo in cui la domò, non ci fu bisogno di altre sessioni educative, saltuariamente, solo per ricordarle chi era al comando le dava forte e sceniche sberle sulla faccia e sul sedere.
Sasha subiva tutto con rassegnazione, l’unica cosa che faceva fatica ad accettare erano i denti marci di UNO durante i lunghi ed appassionati baci che lui pretendeva.
Al rientro in Russia le ci volle un periodo di pausa, il suo capo Timur la porto nel suo lussuoso appartamento a riposare per qualche mese, si stava affezionando a Sasha e poi non poteva rovinare un investimento.
Sasha parlava solo russo e qualche parola elementare in inglese, in quegli anni non esistevano i cellulari, Google Translate non era nemmeno immaginato nei film di fantascienza.
Era spaventata, non era mai uscita dal suo oblast di Kurgan, aveva 18 anni.
L’autista ceceno che la doveva accompagnare all’aeroporto la andò a prendere con largo anticipo, aveva programmato di fermarsi un’oretta lungo la strada. Le sollevo la gonna, sposto le mutandine e la scopo sul comodo sedile posteriore della Mercedes. Dopo una breve pausa fece il secondo round, anche lui non era sicuro che la ragazza tornasse dalla Cina, meglio approfittarne.
Il volo SIBERIAN AIR per Tsingtao era pieno, dopotutto era una città di parecchi milioni di persone, anche se lei non ne aveva mai sentito parlare.
La aspettava agli arrivi internazionali un’anziana donna russa, l’avrebbe accompagnata alla destinazione finale senza che si perdesse in quella terra incomprensibile.
Durante il viaggio in macchina, l’anziana russa la istruì su molti aspetti della sua permanenza. Probabilmente quella chiacchierata le salvò la salute mentale.
“Qui nessuno parla russo, nessuna capirà quello che dirai e tu non capirai quello che ti diranno, tre mesi in queste condizioni sono lunghissimi, non ti abbattere, concentrati sull’oggi, non pensare troppo in avanti.
La pornografia è severamente vietata in Cina, ma come in Russia la mafia locale la produce, distribuisce e ne divide gli incassi con apparati dello stato corrotti, avrai a che fare con gente pericolosa, qui non è un problema fare sparire una persona, ma tu sei protetta, i cinesi che ti hanno assunto sono uomini importanti e temuti, esattamente come i ceceni che ti hanno spedito qui, tra loro hanno parecchi affari in comune, il sesso non è tra quelli più redditizi.
Il tuo rischio reale è che a qualcuno, di basso livello, sfugga la situazione di mano. Per questo sorridi sempre a tutti, non siamo in Russia, qui guardare male una persona o un semplice sguardo serio, può diventare un’offesa mortale.
Tecnicamente il tuo contratto prevede la realizzazione di dieci film per il mercato interno, il gusto sessuale dei cinesi è diverso da quello degli europei e degli americani, ci sono regole non scritte a cui tutti si attengono, no sesso anale, no inquadrature dirette dello sperma, persino le doppie penetrazioni non sono consentite, pensa che censurano gli organi sessuali con i pixel.
I cinesi di base sono dei bacchettoni con gusti sadici. Ogni rapporto sessuale deve sembrare non consenziente, l’uomo deve possedere la donna contro la sua volontà, la donna deve fingere di ribellarsi, dovrai lamentarti, piangere, ma alla fine, come femmina debole, cedere sempre.
Tu sicuramente sari stata presa per fare film giovani-vecchi, ti faranno sembrare ancora più giovane di quello che già sei, dovrai accoppiarti con finti padri, nonni, datori di lavoro, il lesbo poi va sempre di moda qui in Cina, dovrai leccare.
I cazzi dei cinesi sono piccoli in confronto a quelli a cui sei abituata in Russia, sotto questo profilo sarà una passeggiata”
“ma quando non lavorerò, dove vivrò, come verrò trattata?”
“hai un contratto lungo, sono tre mesi, devi farti furba, cercarti delle protezioni. Ascolta questi consigli bambina mia che di ragazze come te ne ho già incontrate tante e quelle che hanno fatto di testa loro non hanno fatto una bella fine”
“incontrerai molte persone, chiamali tutti shenshi, vuol dire signore, poi numerali nella tua mente con dei numeri, UNO, DUE, TRE … inutile che cerchi di ricordarti i nomi, fai sempre quello che dicono, tutti, sorridi e quando finiscono digli xiexie, grazie, dillo a tutti sempre, ripeto, dillo sorridendo qualsiasi cosa ti abbiano fatto”
“Quindi devo solo ricordarmi due termini cinesi, shenshi e xiexie, signore e grazie, si, ma cosa mi faranno?”
“quando camminerai per strada la gente ti guarderà incuriosita ed eccitata, molti non hanno mai visto una bambolina russa come te, hai la pelle chiara, sei alta, bionda, occhi azzurri, gambe lunghe, culo sodo, piccolo ma formoso, qui lo hanno tutte piatto, bocca da pompini, sei una prelibatezza, secondo te quei fortunati che ti potranno mettere le mani addosso cosa vorranno farti?”
“Ma non pensarci adesso bambina mia, concentrati su cinese UNO, sarai affidata a lui, la tua vita dipende da lui, devi fare in modo che lui ti protegga, deve diventare un tuo alleato, se decide di distruggerti tu non arrivi neanche alla fine del primo mese.
Ricorda sempre che gli altri cinesi credono che lui parli un ottimo russo, in realtà capisce e dice poche parole di base, non fargli mai fare brutta figura davanti agli altri, se lo umili per te e la fine, gestire le ragazze russe è il suo lavoro e come puoi immaginare il potere di farti aprire le gambe a chi vuole lui, gli dà enormi privilegi”.
L’anziana la consegno a cinese UNO davanti ad una polverosa bettola con i tavoli che costeggiavano una strada trafficata, la saluto e se ne andò per sempre.
UNO aveva circa 30 anni, per Sasha tutti i cinesi erano brutti ma UNO era molto più brutto degli altri, i denti marci, lo sguardo assente, gli occhi infossati, le spalle ricurve ed i vestiti economici, nulla di quell’uomo gli piaceva.
La fece accomodare a tavola, lui mangiò, a lei diede solo dell’acqua, non parlò mai. UNO aveva esperienza con le russe, Sasha era già la sua settima protetta, sapeva come ottenere tutto da loro.
Dopo il pranzo la porto nel suo appartamento. Lei sapeva che doveva soddisfarlo, ma voleva fargli capire che lo avrebbe fatto solo se lui l’avesse rispettata. Peccato per lei che lui avesse un piano diverso.
Lui era un esperto di shibari, la lego accuratamente, poi inizio a farle male, lo fece a lungo e con cattiveria, nella sua testa erano fondamentali le prime 24 ore, lui pensava che le donne andassero domate da subito, senza lasciarle il tempo di organizzare una difesa, la sottomissione doveva essere autentica non di facciata.
Alternava violenza brutale a violenza calcolata, dolore acuto a dolore costante, la inculo anche un paio di volte ma quello era secondario per lui, perse molto più tempo in pratiche umilianti quali il farle bere la sua urina o il farsi leccare il sedere o i piedi.
Aveva un cazzo piccolo, nudo era ancora più brutto che vestito, puzzava e come molti cinesi, sputava per terra in continuazione, obbligandola spesso a leccare i suoi sputi, lei dovette fingere di godere quando lui la penetrava o quando la baciava, lei continuava a ripetere XieXie, grazie, grazie, sperando di convincerlo della sua sottomissione, ma lui non era uno sprovveduto, voleva spezzarla, voleva una resa totale ed incondizionata.
Vinse UNO, la domò dopo 24 ore di sevizie, lei divento la sua cagnolina obbediente, spense il cervello e divento un oggetto nelle sue mani.
Dopo una settimana in cui fu usata esclusivamente da UNO questo iniziò a cederla ad un lungo elenco di persone, in primis i dirigenti dell’agenzia che l’aveva assunta, varie persone che lavoravano nell’ambiente della pornografia, poi altri privilegiati come il capo della polizia, giudici, politici, produttori, registi e mafiosi locali.
A questo lungo elenco poi aggiunse per il suo tornaconto personale amici e parenti, tra cui il padre ed il fratello.
Quando poi era euforico ubriaco o arrabbiato la cedeva a quelli che lei chiamava i casuali, persone come camerieri, negozianti o persone scelte appunto casualmente tra gli altri perché più brutte, alte o semplicemente perché erano lì in quel momento.
Quando gli incontri erano brevi lui preferiva assistere, verificava che gli uomini indossassero i preservativi e che si limitassero al sesso, era una bella protezione per lei. Quando invece doveva passare la notte od alcuni giorni in casa di qualcuno le raccomandazioni di UNO di limitarsi al sesso non sempre venne ascoltato dal privilegiato di turno.
In particolare, ricordava i tre lunghi giorni passati a casa di un giudice, cinese 61 e di sua figlia, cinese 62, entrambi molto grassi, cosà molto inusuale in una terra dove tutti sembravano denutriti.
Cinese 61 era molto basso, molto più di lei, la metteva sempre a pecorina e la inculava a secco cercando di farle il più male possibile, la figlia assisteva divertita.
Purtroppo per Sasha lui lavorava molto, quindi quei tre giorni lei li passò principalmente con la figlia del giudice, cinese 62.
Sasha capì subito che quella giovane ragazza grassa era una folle lesbica sadica.
La teneva nuda con un collarino di cuoio molto stretto, a quattro zampe, le faceva indossare un cerchietto da capelli con orecchie da gatto ed un plug anale con la coda.
La trasformò a forza di frustate in un gatto, la faceva miagolare, fare le fusa e fare i bisogni in una vaschetta. Le pisciava in faccia e si faceva leccare ovunque, non solo i classici piedi culo e figa, voleva essere leccata sulle gambe sulla schiena e tra quei sudati rotoli di grasso che aveva nella pancia.
Quando UNO la andò a riprendere vedendola ridotta in uno stato pietose, non disse nulla, come da tradizione cinese, ma si ripropose di parlarne con il responsabile agenzia per vedere se la prossima russa potesse evitare quei tre giorni, ovviamente non fu così, il giudice era una persona importante.
Sasha ricordò anche per lungo tempo le ore passate con cinese 103, questo era un casuale, scelto da UNO una sera in cui aveva bevuto, lo avevano incontrato per strada, così per puro divertimento gli aveva chiesto se desiderasse divertirsi con la russa. Cinese 103 ovviamente accettò immediatamente, li condusse nel suo appartamento, offri del baijiu, una grappa cinese, UNO la bevve e si addormentò, probabilmente era stato drogato.
Cinese 103 libero di divertirsi con Sasha diede sfogo alle sue perversioni. Gli piaceva soffocare le sue prede.
Sasha fu legata con le braccia lungo i fianchi, anche gambe e caviglie serrate da altre corde, una ball gag in bocca, nessuna benda sugli occhi, voleva guardare il suo sguardo terrorizzato.
All’inizio si limitò a tappargli il naso mentre la penetrava o durante le sessioni di frusta a cui la sottopose, poi porto un secchio d’acqua ed inizio ad immergere la testa della ragazza, prima per pochi secondi poi più a lungo, fino a fargli temere il peggio.
Quando UNO si riprese la trovo svenuta e coricata su una tavola di legno con un panno in faccia dove lui versava dell’acqua urlando cose senza senso, era una primitiva forma di waterboarding.
UNO riuscì a fatica a liberare Sasha ed a scappare da quell’appartamento, prima di rientrare a casa telefono agli amici mafiosi che avevano conosciuto Sasha la settimana precedente, risolsero loro il problema. Drogare UNO fu l’ultimo errore della sua vita.
A parte quella distrazione UNO si prese buona cura di Sasha, lei aveva capito le sue esigenze e piuttosto che essere ceduta ad altri preferiva la routine che si era creata con il suo uomo, perché UNO era a tutti gli effetti diventato il suo uomo.
UNO era un pantofolaio, amava stare sul divano e avere Sasha a disposizione, le piaceva baciarla, stare abbracciati e farsi servire come un re, sessualmente preferiva i pompini alle penetrazioni, ma ovviamente si divertì in tutti i modi. Dopo quel primo periodo in cui la domò, non ci fu bisogno di altre sessioni educative, saltuariamente, solo per ricordarle chi era al comando le dava forte e sceniche sberle sulla faccia e sul sedere.
Sasha subiva tutto con rassegnazione, l’unica cosa che faceva fatica ad accettare erano i denti marci di UNO durante i lunghi ed appassionati baci che lui pretendeva.
Al rientro in Russia le ci volle un periodo di pausa, il suo capo Timur la porto nel suo lussuoso appartamento a riposare per qualche mese, si stava affezionando a Sasha e poi non poteva rovinare un investimento.
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