La dipendenza
di
Dallas Pavia
genere
incesti
SCIAF, SCIAF, dritto e rovescio sulle guance
“sulle mie ginocchia, via pantaloni e mutande, no anzi togli tutto, VELOCE, nuda”
Stefania si spoglio velocemente e si mise sulle ginocchia di Enrico, suo marito.
SCIAF, SCIAF, SCIAAF…
Il marito in dieci anni di matrimonio e due di fidanzamento gliele aveva date poche volte. Ma questa volta lui aveva tutte le ragioni del mondo, lei lo sapeva e si sentiva profondamente in colpa.
Lui aveva appena controllato l’estratto conto e aveva visto una spesa di 1450 € su un sito di abiti on line, non era la prima volta, ne avevano già parlato e lei gli aveva giurato che non ci sarebbe più ricaduta.
Stefania amava le belle scarpe, i vestiti di marca, le cose costose, era abbagliata dalla vita delle tante belle donne che seguiva su Instagram.
Si dimenticava che la realtà era l’affitto, le bollette, la figlia con la scuola e le lezioni di ballo, la spesa al supermercato, tutto con il solo stipendio del marito, stipendio decoroso ma nulla di più.
SCIAF, SCIAF, SCIAF, SCIAF, SCIAF, SCIAF il marito era veramente arrabbiato questa volta
“pancia in giù sul letto, cuscino sotto la pancia”.
Lei sapeva che sarebbe stata inculata, non era di certo la prima volta e suo marito non era stato il primo, quella parte del suo corpo attirava tutti gli uomini.
Non gli piaceva, ma quella volta se l’era meritata, restò ferma mentre il marito alternava pompate nel culo a sberle, stando attento a non colpirsi l’uccello piantato nel culo della moglie.
Dopo avere sborrato si placò, ma le chiari che la cosa non sarebbe finita li
“vai a prendere la bambina a danza, poi stasera, io e te torniamo su questo argomento”
“visto che tu non riesci a fare i conti li ho fatti io. Ti comunico che la famiglia è prossima alla banca rotta. Abbiamo già due prestiti che non riusciamo a ripagare, continuiamo a spendere più di quello che guadagno, poi se aggiungiamo che sei una DEFICIENTE che getta al vento migliaia di euro per vestiti e scarpe…”
“scusa, scusa, lo so, è una malattia, non riesco a trattenermi”
“te la guarisco io la malattia, vedrai. Ma anche se ti faccio passare questa cosa bisogna che cambiamo tutto”.
Poi con calma gli spiego cosa intendeva con cambiare tutto
“molliamo l’appartamento, risparmiamo su affitto e bollette. Andiamo a vivere da tuo padre, da quando la mamma non c’e’ più si sente solo. Ce l’ha proposto cento volte, una casa enorme, tre bagni, taglieremo almeno il 50% delle nostre spese, di più se ci aiuta con le spese per la bambina”
“Enrico, lo sai che carattere ha mio padre, è sempre stato un padre padrone, se torno sotto il suo tetto, sai come finirà vero? ho 35 anni adesso, non sono più una ragazzina, ho una mia dignità”
“dovevi pensarci prima di gettare via tutti quei soldi”
Dopo un paio di mesi si trasferirono nella grande villa del padre.
“Stefania, cambiami le lenzuola che sono sporche”
“Si papà”
“mettimi a posto l’armadio che è tutto disordinato”
“Si papà”
“Sai che hai lo stesso fisico di tua madre? anche lei alla tua età aveva un bel culo alto e due belle tettone sode”
“Si mi assomigliava molto, papà non mi toccare, dai, per piacere”
“quella è la porta, se hai dei problemi puoi anche andartene, questa è casa mia, se vuoi stare qui, sguardo basso e muta”
Alla sera a letto con il marito si confidò
“oggi ha voluto che gli facessi una sega, è già la terza questa settimana, non riesco a gestirlo”
“cosa vuoi che sia, prima di sposarmi ne hai fatte tante di seghe, una in più o meno cosa cambia”
“ma adesso sono sposata, poi è mio padre, ma non ti dà fastidio?”
“mi dava più fastidio pagare l’affitto e le bollette”
La settimana dopo sempre nell’intimità del letto tornò sull’argomento.
“anche se non ti dà fastidio, voglio aggiornarti su come va con mio papà”
“fammi una sega mentre racconti”
Stefania diligentemente glielo prese in mano ed inizio a segarlo
“niente, è tornato tutto a come era prima di sposarmi, mi scopa a suo piacimento, devo tenere tutto il giorno il collare, mi porta in giro con il guinzaglio e mi lega al letto o giù in cantina dove tiene i suoi giochini” poi dopo un sospiro continuò
“non lo reggo a lungo, io ti avverto, se si accontentasse di un paio di sveltine o lavoretti di bocca, va beh, mi adeguerei, ma qui stiamo parlando di ore e ore di molestie tutti i giorni”
Stefania inizio a piagnucolare mentre raccontava quelle cose al marito
“piangi pure cagna, dai menami l’uccello brutta vacca, ti fai montare dal tuo papino, troia così impari a gettare i soldi…...vai giù, bevi tutto, non perderti neanche una goccia”
Lei eccitata si strusciava contro il marito, al momento giusto si abbassò ed ingoio tutto.
La sera dopo Enrico e suo suocero si confrontarono da uomini, senza nascondersi nulla.
“Stefania mi ha detto che ci vai troppo pesante con lei”
“Enrico, tu non hai mai capito mia figlia, guarda che lei gode tutto il giorno, più la monto, più lei gode. Io non l’avevo mai sfiorato, poi Gianluca il fidanzato che ha avuto prima di sposarti, mi ha chiarito tutto”
“illuminami, cosa ti ha chiarito questo Gianluca?”
“Mi ha fatto capire che Stefania è una masochista, più la umili e degradi più lei gode, ne ha fisicamente bisogno, è stato lui che ha iniziato a farla scopare con me, più cazzo prendeva meglio stava. Pensaci Enrico, dobbiamo collaborare io e te, proprio come facevo con Gianluca, ma io mi adeguo a quello che vuoi tu, se preferisci non la sfioro più neanche con un dito”
Enrico non rimase troppo sorpreso da quelle parole, nel profondo sapeva come era fatta Stefania.
Fini il caffè con il suocero poi chiamo Stefania al tavolo con loro.
“Bene visto che siamo qui tutti e tre facciamo chiarezza, Stefania da oggi il collarino lo porti tutto il giorno, anche quando ci sono io in casa, tuo padre ti può fare quello che vuole, senza limiti, anche davanti ai miei occhi, tu devi stare zitta e soddisfare tutte le sue e le mie voglie, se non ti sta bene alzati e vattene, se ti va bene vai sotto il tavolo e leccaci i piedi”
Stefania si abbassò ed inizio a leccare i piedi dei due uomini.
“sulle mie ginocchia, via pantaloni e mutande, no anzi togli tutto, VELOCE, nuda”
Stefania si spoglio velocemente e si mise sulle ginocchia di Enrico, suo marito.
SCIAF, SCIAF, SCIAAF…
Il marito in dieci anni di matrimonio e due di fidanzamento gliele aveva date poche volte. Ma questa volta lui aveva tutte le ragioni del mondo, lei lo sapeva e si sentiva profondamente in colpa.
Lui aveva appena controllato l’estratto conto e aveva visto una spesa di 1450 € su un sito di abiti on line, non era la prima volta, ne avevano già parlato e lei gli aveva giurato che non ci sarebbe più ricaduta.
Stefania amava le belle scarpe, i vestiti di marca, le cose costose, era abbagliata dalla vita delle tante belle donne che seguiva su Instagram.
Si dimenticava che la realtà era l’affitto, le bollette, la figlia con la scuola e le lezioni di ballo, la spesa al supermercato, tutto con il solo stipendio del marito, stipendio decoroso ma nulla di più.
SCIAF, SCIAF, SCIAF, SCIAF, SCIAF, SCIAF il marito era veramente arrabbiato questa volta
“pancia in giù sul letto, cuscino sotto la pancia”.
Lei sapeva che sarebbe stata inculata, non era di certo la prima volta e suo marito non era stato il primo, quella parte del suo corpo attirava tutti gli uomini.
Non gli piaceva, ma quella volta se l’era meritata, restò ferma mentre il marito alternava pompate nel culo a sberle, stando attento a non colpirsi l’uccello piantato nel culo della moglie.
Dopo avere sborrato si placò, ma le chiari che la cosa non sarebbe finita li
“vai a prendere la bambina a danza, poi stasera, io e te torniamo su questo argomento”
“visto che tu non riesci a fare i conti li ho fatti io. Ti comunico che la famiglia è prossima alla banca rotta. Abbiamo già due prestiti che non riusciamo a ripagare, continuiamo a spendere più di quello che guadagno, poi se aggiungiamo che sei una DEFICIENTE che getta al vento migliaia di euro per vestiti e scarpe…”
“scusa, scusa, lo so, è una malattia, non riesco a trattenermi”
“te la guarisco io la malattia, vedrai. Ma anche se ti faccio passare questa cosa bisogna che cambiamo tutto”.
Poi con calma gli spiego cosa intendeva con cambiare tutto
“molliamo l’appartamento, risparmiamo su affitto e bollette. Andiamo a vivere da tuo padre, da quando la mamma non c’e’ più si sente solo. Ce l’ha proposto cento volte, una casa enorme, tre bagni, taglieremo almeno il 50% delle nostre spese, di più se ci aiuta con le spese per la bambina”
“Enrico, lo sai che carattere ha mio padre, è sempre stato un padre padrone, se torno sotto il suo tetto, sai come finirà vero? ho 35 anni adesso, non sono più una ragazzina, ho una mia dignità”
“dovevi pensarci prima di gettare via tutti quei soldi”
Dopo un paio di mesi si trasferirono nella grande villa del padre.
“Stefania, cambiami le lenzuola che sono sporche”
“Si papà”
“mettimi a posto l’armadio che è tutto disordinato”
“Si papà”
“Sai che hai lo stesso fisico di tua madre? anche lei alla tua età aveva un bel culo alto e due belle tettone sode”
“Si mi assomigliava molto, papà non mi toccare, dai, per piacere”
“quella è la porta, se hai dei problemi puoi anche andartene, questa è casa mia, se vuoi stare qui, sguardo basso e muta”
Alla sera a letto con il marito si confidò
“oggi ha voluto che gli facessi una sega, è già la terza questa settimana, non riesco a gestirlo”
“cosa vuoi che sia, prima di sposarmi ne hai fatte tante di seghe, una in più o meno cosa cambia”
“ma adesso sono sposata, poi è mio padre, ma non ti dà fastidio?”
“mi dava più fastidio pagare l’affitto e le bollette”
La settimana dopo sempre nell’intimità del letto tornò sull’argomento.
“anche se non ti dà fastidio, voglio aggiornarti su come va con mio papà”
“fammi una sega mentre racconti”
Stefania diligentemente glielo prese in mano ed inizio a segarlo
“niente, è tornato tutto a come era prima di sposarmi, mi scopa a suo piacimento, devo tenere tutto il giorno il collare, mi porta in giro con il guinzaglio e mi lega al letto o giù in cantina dove tiene i suoi giochini” poi dopo un sospiro continuò
“non lo reggo a lungo, io ti avverto, se si accontentasse di un paio di sveltine o lavoretti di bocca, va beh, mi adeguerei, ma qui stiamo parlando di ore e ore di molestie tutti i giorni”
Stefania inizio a piagnucolare mentre raccontava quelle cose al marito
“piangi pure cagna, dai menami l’uccello brutta vacca, ti fai montare dal tuo papino, troia così impari a gettare i soldi…...vai giù, bevi tutto, non perderti neanche una goccia”
Lei eccitata si strusciava contro il marito, al momento giusto si abbassò ed ingoio tutto.
La sera dopo Enrico e suo suocero si confrontarono da uomini, senza nascondersi nulla.
“Stefania mi ha detto che ci vai troppo pesante con lei”
“Enrico, tu non hai mai capito mia figlia, guarda che lei gode tutto il giorno, più la monto, più lei gode. Io non l’avevo mai sfiorato, poi Gianluca il fidanzato che ha avuto prima di sposarti, mi ha chiarito tutto”
“illuminami, cosa ti ha chiarito questo Gianluca?”
“Mi ha fatto capire che Stefania è una masochista, più la umili e degradi più lei gode, ne ha fisicamente bisogno, è stato lui che ha iniziato a farla scopare con me, più cazzo prendeva meglio stava. Pensaci Enrico, dobbiamo collaborare io e te, proprio come facevo con Gianluca, ma io mi adeguo a quello che vuoi tu, se preferisci non la sfioro più neanche con un dito”
Enrico non rimase troppo sorpreso da quelle parole, nel profondo sapeva come era fatta Stefania.
Fini il caffè con il suocero poi chiamo Stefania al tavolo con loro.
“Bene visto che siamo qui tutti e tre facciamo chiarezza, Stefania da oggi il collarino lo porti tutto il giorno, anche quando ci sono io in casa, tuo padre ti può fare quello che vuole, senza limiti, anche davanti ai miei occhi, tu devi stare zitta e soddisfare tutte le sue e le mie voglie, se non ti sta bene alzati e vattene, se ti va bene vai sotto il tavolo e leccaci i piedi”
Stefania si abbassò ed inizio a leccare i piedi dei due uomini.
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