Via Pellegrino Matteucci 9 int 4
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
esibizionismo
L' interno 4 si trova al secondo piano. È abitato dalla famiglia Trizzani. I coniugi hanno una vita sociale molto attiva, cene, eventi, vacanze, così come la loro vita sessuale, una vita senza preoccupazioni se non ci fosse loro figlio Marco.
Fin da bambino era un ragazzo taciturno. Aveva mille passioni che in realtà gli servivano come rifugio dal mondo. I suoi genitori avevano cercato di spronarlo portandolo anche alle loro uscite ma non riuscivano a cavare un ragno dal buco.
Tra queste sue passioni c'era anche il guardare le stelle attraverso il microscopio.
Una sera, dalla finestra della camera sua vide un cielo completamente pieno di stelle e libero da nuvole. L' aria era gradevole. Prese le chiavi e salì in terrazza. Sistemò il microscopio e cominciò a scrutare le stelle.
Riuscì a vedere il grande carro, il piccolo, la stella polare e, dopo accurati calcoli anche il pianeta Marte.
Decise di prendersi una pausa, si accesse una sigaretta e guardò giù.
L' attico del palazzo di fronte apparteneva ad una coppia.
Marco lo fissò senza particolare interesse, avvolto nei suoi pensieri quando una donna sui 50 anni, altezza media, un corpo con curve graziose, aprì la porta per leggersi un libro. Marco rimase a fissarla. Rimasto estasiato riusciva a captare la sensualità che emanava. Senza pensarci due volte, puntó il telescopio verso quella donna. La lente inquadrò quel dolce seno coperto da una canottiera larga. Marco sentì subito il rigonfiamento.
La donna era assorta a leggere il libro, doveva essere una lettura molto interessante.
Marco spostò il telescopio sul viso notandone quei capelli biondi, quella bocca così carnosa, un naso piccolo e grazioso e due occhi cerulei. Il ragazzo si incantó a guardarla.
La donna alzò lo sguardo per un attimo, lo vide ma non si scompose per niente.
Un po' per il caldo, un po' per quella visione Marco diventò subito una maschera di sudore.
Tornato in camera si dovette sparare una sega venendo mentre immaginava che possedeva quella donna.
Marco ritornó in terrazza per cercare di rivederla ancora, ormai per lui, anche se ci fosse stata la possibilità di vedere Plutone, contava solo quella donna, ma purtroppo non ci fu possibilità di replicare.
La madre di Marco chiese al figlio di andare al supermercato, sbuffando Marco accettò.
Quelle rare volte che usciva si portava sempre dietro uno zainetto, arrivato alla cassa ne mostrò il contenuto alla cassiera affinché potesse accertarsi che non avesse rubato nulla. Un foglio cadde, Marco lo raccolse, vide che c'era scritto qualcosa, se lo mise in tasca e fece ritorno verso casa.
Svuotando le tasche il foglio cadde si nuovo, Marco lo prese, diede la spesa alla madre e passò a leggerlo: "ciao, ti ho visto l' altra sera che mi spiavi, se vuoi replicare fatti vivo: 347....... baci Natasha".
Marco aveva il cuore il gola, le mandó un messaggio WhatsApp: "Buongiorno Natasha, sono Marco il ragazzo del telescopio, volevo dirle che mi dispiace se le ho creato un disagio, ma, con altrettanta franchezza volevo dirle che è bellissima". Natasha rispose che si sentiva lusingata e per niente a disagio. Gli altri messaggi erano di convenevoli, Natasha veniva da Praga ma ormai erano 30 anni che viveva in Italia, infatti il suo italiano è perfetto. Marco invece disse di avere 18 anni. Alla fine si diedero appuntamento per le 21.30 in terrazza.
Marco portò il telescopio, lo sistemò, Natasha arrivò puntuale.
Stavolta a fare da vestito c'era una camicetta ed un pantaloncino corto.
Marco la vide così come lo vide Natasha.
La scena, come da accordi, doveva essere la stessa, lei che leggeva il libro e lui che spiava.
Dopo un minuto Natasha cominciò a sbottonarsi la camicia, sotto non portava il reggiseno, facendolo sembrare un gesto casuale, si portò la mano sul seno. Sorrideva sapendo che aveva uno spettatore non pagante.
Marco non riusciva a coordinarsi, con una mano si toccava il pacco e con l'altra doveva tenere il telescopio. Riuscito a trovare il giusto compromesso riuscì a vedere quei seni che ormai la donna aveva liberato dando sempre meno attenzioni al libro ma più al corpo.
Marco vedeva quel viso sempre più preda del piacere più assoluto. Il cazzo era diventato di marmo.
Col telescopio Marco seguí la mano della donna che aveva come obiettivo la patata. Raggiunto l' obiettivo, la donna si bagnó talmente tanto che Marco poté vedere la forma di quel fiore anche se coperto dai pantaloni.
Stavolta non poteva andare in camera, doveva masturbarsi in terrazza. Con un altra acrobazia di coordinazione con una mano si segava e con l'altra reggeva il portafoglio. Squillò il telefono, era lei, rispose e sentì i rantoli di godimento della donna che stava venendo. Marco rispose con i suoi.
La donna era venuta. Marco la seguì subito dopo. Entrambi si ricomposero. Natasha rientrò in casa e Marco, ormai totalmente rilassato, rimase in terrazza ad osservare il cielo.
Gli appuntamenti in terrazza finirono in quanto l' estate aveva lasciato posto alle prime piogge autunnali, ma non finì la loro corrispondenza virtuale. Tra le varie passioni che aveva Marco c'era anche quella della fotografia. "Sai, Natasha, mi piacerebbe farti qualche foto, ho in mente qualche posto che potrebbe risaltare la tua figura, ma so solo che rimane una mia fantasia, figurarsi se una donna bella come te uscirebbe con uno come me, abbassarei solo il livello".
"Marco, tesoro mio, perché dici questo?".
Marco: "Perché è la verità Natasha, tu sei bella, sensuale, hai una classe innata, io invece".
Natasha: "Tu sei sensibile, bravo ragazzo, mi fa bene parlare con te. Ad ogni modo chiedimelo".
Marco: "Natasha ti andrebbe di farti fare qualche foto da me?".
Natasha: "Molto volentieri!".
Quella Domenica si diedero appuntamento alle 8.30. Marco con il suo armamentario di macchina, obiettivi e cavalletti mentre Natasha era vestita divinamente. Una gonna lunga con un maglioncino a vita alta.
Natasha alla guida veniva indirizzata in un'oasi naturale.
Arrivati lì Marco cominciò a cercare degli scorci, Natasha lo seguiva e, quando al ragazzo veniva l' idea, faceva mettere in posa la donna, la quale si divertiva. Avranno fatto all' incirca 200 foto. Natasha era affascinata e divertita.
Finita quella giornata Marco le avrebbe detto che avrebbe apportato qualche correzione, roba da poco, per poi dargliele. Natasha disse che andava bene.
Si congedarono, poi a Natasha venne un'idea. Scrisse a Marco se dopo cena voleva passare a casa sua. Marco non stava più nella pelle, ma Natasha si raccomandò di portare la macchina fotografica e di non farsi vedere da nessuno.
Arrivato alla porta l' accolse Natasha col pigiama. "Marco ti devo confessare una cosa, io sono iscritta ad un sito di incontri per adulti, insomma si, faccio la escort quando mio marito è fuori per lavoro".
A Marco questa notizia un po' lo spiazzó ma alla fine non gli importava nulla, con lei stava bene: "ma allora perché la macchina fotografica?".
"Devo aggiornare le foto, queste sono vecchie di un anno, ti andrebbe di farlo? Ovviamente ti pago".
Marco accettò. La donna si preparò. Tornò in camera da letto con una minigonna ed un top. Marco chiese un bicchiere d'acqua. Se lo bevve, respirone profondo e cominciò a scattare.
Prima una foto intera, poi un primo piano del suo busto.
Fece poi alzare di un tantinello la gonna, si mise dietro Natasha, le disse di sorridere e di guardarlo. Scatto.
Poi si posizionò davanti alla donna che piegata mostrò il seno ed una faccia goduriosa a Marco. Scatto.
Natasha sembrava a suo agio, Marco pure.
Si passó poi a foto un po' più spinte. Natasha sul letto a gambe larghe che scostava il perizoma mostrando la sua dolce fica depilata, poi a pecora allargando le chiappe, a gambe larghe che si masturbava, con un dildo mentre lo leccava e se lo infilava. Quando ebbero abbastanza foto Marco usò il computer di Natasha per visionare le foto. Natasha in piedi dietro di lui se lo abbracciava complimentandosi e dicendo che l' avrebbe consigliato a qualche sua amica.
"Bene Marco, dimmi quanto ti devo".
"Natasha tu mi hai già pagato abbastanza dedicandomi del tuo tempo".
"Che caro ragazzo che sei" disse mentre la mano cominciò a tastargli il pacco.
"Mmm notevole, qui il bimbo ha bisogno di sfogarsi".
Marco trasalì, Natasha continuó, alla fine Marco si arrese.
Natasha lo sfiló e se lo prese in bocca, Marco non credeva ai suoi occhi e alle sue sensazioni. Venne subito dopo. Si scusò ma la donna lo rassicuró, si presero un po' di tempo dove lui le confessò di essere vergine. Lei disse che non si doveva vergognare.
Un thè caldo e Natasha cominciò a provocarlo. Quel perizoma copriva a malapena il dolce fiore. Marco lo fissò e, allora Natasha scansò il lembo del perizoma e gli domandò se volesse leccarla. Marco si avvicinò titubante. Ovviamente si palesò tutta la totale un'esperienza del ragazzo ma la donna seppe guidarlo. Arrivato al clitoride Marco capì dai gemiti di Samantha che stava colpendo al punto giusto.
Il ghiaccio con la fica si stava rompendo, la donna cominciò a godere, Marco sentiva tutto bagnato, Natasha disse di infilare due dita, Marco eseguì. Quell' antro era caldissimo. Marco mosse le dita e la donna cominciò a dimenarsi.
"Si Marco, sei bravissimooooo".
Marco non poté rispondere ma solo continuare quell' opera orale.
"Godoooo tesoro mioooo". Marco realizzò che Natasha aveva avuto il suo primo orgasmo, ma non era certo finita lì.
Ormai entrambi nudi Natasha spinse sul letto Marco e da sopra cominciò ad infilarsi quell'asta turgida, prese le mani del ragazzo, se le portò sui seni e cominciò a cavalcare. Marco godeva da matti.
"Dai, ora mettimi un dito in culo".
Marco eseguì: "aaaah siiiii che bellooooo". Cambiarono posizione. Lei da sotto e Marco da sopra, ora era lui a dettare il ritmo. Colpi molto bene assestati mandarono in visibilio Natasha che venne: "Si, tesoro daiiiiii". Marco riuscì a vedere quella faccia così avvolta dal piacere. Si staccarono e Natasha offrì il culo a Marco che cominciò a pompare.
"Che culo fantastico che haiiiii".
"E tu hai un cazzo fenomenale".
Marco venne inondandola tutto il culo. Guardando quell'antro gocciolante di sborra prese la macchina fotografica e cominciò a scattare.
Sono passati mesi, Natasha mantenne la promessa consigliandolo alle sue amiche, Marco ormai era diventato ufficiosamente il fotografo ufficiale delle escort della città ma si concedeva solo a Natasha.
Da un po' di tempo Marco se la scopava fotografandola e filmandola. A Natasha piaceva, era la sua natura esibizionista.
La riprese mentre succhiava, mentre veniva infilata da quel cazzo nel culo, nella fica, mentre si masturbava e mentre aveva la bocca piena di sperma.
In famiglia videro Marco sempre più sorridente... Se solo sapessero il motivo.
Fin da bambino era un ragazzo taciturno. Aveva mille passioni che in realtà gli servivano come rifugio dal mondo. I suoi genitori avevano cercato di spronarlo portandolo anche alle loro uscite ma non riuscivano a cavare un ragno dal buco.
Tra queste sue passioni c'era anche il guardare le stelle attraverso il microscopio.
Una sera, dalla finestra della camera sua vide un cielo completamente pieno di stelle e libero da nuvole. L' aria era gradevole. Prese le chiavi e salì in terrazza. Sistemò il microscopio e cominciò a scrutare le stelle.
Riuscì a vedere il grande carro, il piccolo, la stella polare e, dopo accurati calcoli anche il pianeta Marte.
Decise di prendersi una pausa, si accesse una sigaretta e guardò giù.
L' attico del palazzo di fronte apparteneva ad una coppia.
Marco lo fissò senza particolare interesse, avvolto nei suoi pensieri quando una donna sui 50 anni, altezza media, un corpo con curve graziose, aprì la porta per leggersi un libro. Marco rimase a fissarla. Rimasto estasiato riusciva a captare la sensualità che emanava. Senza pensarci due volte, puntó il telescopio verso quella donna. La lente inquadrò quel dolce seno coperto da una canottiera larga. Marco sentì subito il rigonfiamento.
La donna era assorta a leggere il libro, doveva essere una lettura molto interessante.
Marco spostò il telescopio sul viso notandone quei capelli biondi, quella bocca così carnosa, un naso piccolo e grazioso e due occhi cerulei. Il ragazzo si incantó a guardarla.
La donna alzò lo sguardo per un attimo, lo vide ma non si scompose per niente.
Un po' per il caldo, un po' per quella visione Marco diventò subito una maschera di sudore.
Tornato in camera si dovette sparare una sega venendo mentre immaginava che possedeva quella donna.
Marco ritornó in terrazza per cercare di rivederla ancora, ormai per lui, anche se ci fosse stata la possibilità di vedere Plutone, contava solo quella donna, ma purtroppo non ci fu possibilità di replicare.
La madre di Marco chiese al figlio di andare al supermercato, sbuffando Marco accettò.
Quelle rare volte che usciva si portava sempre dietro uno zainetto, arrivato alla cassa ne mostrò il contenuto alla cassiera affinché potesse accertarsi che non avesse rubato nulla. Un foglio cadde, Marco lo raccolse, vide che c'era scritto qualcosa, se lo mise in tasca e fece ritorno verso casa.
Svuotando le tasche il foglio cadde si nuovo, Marco lo prese, diede la spesa alla madre e passò a leggerlo: "ciao, ti ho visto l' altra sera che mi spiavi, se vuoi replicare fatti vivo: 347....... baci Natasha".
Marco aveva il cuore il gola, le mandó un messaggio WhatsApp: "Buongiorno Natasha, sono Marco il ragazzo del telescopio, volevo dirle che mi dispiace se le ho creato un disagio, ma, con altrettanta franchezza volevo dirle che è bellissima". Natasha rispose che si sentiva lusingata e per niente a disagio. Gli altri messaggi erano di convenevoli, Natasha veniva da Praga ma ormai erano 30 anni che viveva in Italia, infatti il suo italiano è perfetto. Marco invece disse di avere 18 anni. Alla fine si diedero appuntamento per le 21.30 in terrazza.
Marco portò il telescopio, lo sistemò, Natasha arrivò puntuale.
Stavolta a fare da vestito c'era una camicetta ed un pantaloncino corto.
Marco la vide così come lo vide Natasha.
La scena, come da accordi, doveva essere la stessa, lei che leggeva il libro e lui che spiava.
Dopo un minuto Natasha cominciò a sbottonarsi la camicia, sotto non portava il reggiseno, facendolo sembrare un gesto casuale, si portò la mano sul seno. Sorrideva sapendo che aveva uno spettatore non pagante.
Marco non riusciva a coordinarsi, con una mano si toccava il pacco e con l'altra doveva tenere il telescopio. Riuscito a trovare il giusto compromesso riuscì a vedere quei seni che ormai la donna aveva liberato dando sempre meno attenzioni al libro ma più al corpo.
Marco vedeva quel viso sempre più preda del piacere più assoluto. Il cazzo era diventato di marmo.
Col telescopio Marco seguí la mano della donna che aveva come obiettivo la patata. Raggiunto l' obiettivo, la donna si bagnó talmente tanto che Marco poté vedere la forma di quel fiore anche se coperto dai pantaloni.
Stavolta non poteva andare in camera, doveva masturbarsi in terrazza. Con un altra acrobazia di coordinazione con una mano si segava e con l'altra reggeva il portafoglio. Squillò il telefono, era lei, rispose e sentì i rantoli di godimento della donna che stava venendo. Marco rispose con i suoi.
La donna era venuta. Marco la seguì subito dopo. Entrambi si ricomposero. Natasha rientrò in casa e Marco, ormai totalmente rilassato, rimase in terrazza ad osservare il cielo.
Gli appuntamenti in terrazza finirono in quanto l' estate aveva lasciato posto alle prime piogge autunnali, ma non finì la loro corrispondenza virtuale. Tra le varie passioni che aveva Marco c'era anche quella della fotografia. "Sai, Natasha, mi piacerebbe farti qualche foto, ho in mente qualche posto che potrebbe risaltare la tua figura, ma so solo che rimane una mia fantasia, figurarsi se una donna bella come te uscirebbe con uno come me, abbassarei solo il livello".
"Marco, tesoro mio, perché dici questo?".
Marco: "Perché è la verità Natasha, tu sei bella, sensuale, hai una classe innata, io invece".
Natasha: "Tu sei sensibile, bravo ragazzo, mi fa bene parlare con te. Ad ogni modo chiedimelo".
Marco: "Natasha ti andrebbe di farti fare qualche foto da me?".
Natasha: "Molto volentieri!".
Quella Domenica si diedero appuntamento alle 8.30. Marco con il suo armamentario di macchina, obiettivi e cavalletti mentre Natasha era vestita divinamente. Una gonna lunga con un maglioncino a vita alta.
Natasha alla guida veniva indirizzata in un'oasi naturale.
Arrivati lì Marco cominciò a cercare degli scorci, Natasha lo seguiva e, quando al ragazzo veniva l' idea, faceva mettere in posa la donna, la quale si divertiva. Avranno fatto all' incirca 200 foto. Natasha era affascinata e divertita.
Finita quella giornata Marco le avrebbe detto che avrebbe apportato qualche correzione, roba da poco, per poi dargliele. Natasha disse che andava bene.
Si congedarono, poi a Natasha venne un'idea. Scrisse a Marco se dopo cena voleva passare a casa sua. Marco non stava più nella pelle, ma Natasha si raccomandò di portare la macchina fotografica e di non farsi vedere da nessuno.
Arrivato alla porta l' accolse Natasha col pigiama. "Marco ti devo confessare una cosa, io sono iscritta ad un sito di incontri per adulti, insomma si, faccio la escort quando mio marito è fuori per lavoro".
A Marco questa notizia un po' lo spiazzó ma alla fine non gli importava nulla, con lei stava bene: "ma allora perché la macchina fotografica?".
"Devo aggiornare le foto, queste sono vecchie di un anno, ti andrebbe di farlo? Ovviamente ti pago".
Marco accettò. La donna si preparò. Tornò in camera da letto con una minigonna ed un top. Marco chiese un bicchiere d'acqua. Se lo bevve, respirone profondo e cominciò a scattare.
Prima una foto intera, poi un primo piano del suo busto.
Fece poi alzare di un tantinello la gonna, si mise dietro Natasha, le disse di sorridere e di guardarlo. Scatto.
Poi si posizionò davanti alla donna che piegata mostrò il seno ed una faccia goduriosa a Marco. Scatto.
Natasha sembrava a suo agio, Marco pure.
Si passó poi a foto un po' più spinte. Natasha sul letto a gambe larghe che scostava il perizoma mostrando la sua dolce fica depilata, poi a pecora allargando le chiappe, a gambe larghe che si masturbava, con un dildo mentre lo leccava e se lo infilava. Quando ebbero abbastanza foto Marco usò il computer di Natasha per visionare le foto. Natasha in piedi dietro di lui se lo abbracciava complimentandosi e dicendo che l' avrebbe consigliato a qualche sua amica.
"Bene Marco, dimmi quanto ti devo".
"Natasha tu mi hai già pagato abbastanza dedicandomi del tuo tempo".
"Che caro ragazzo che sei" disse mentre la mano cominciò a tastargli il pacco.
"Mmm notevole, qui il bimbo ha bisogno di sfogarsi".
Marco trasalì, Natasha continuó, alla fine Marco si arrese.
Natasha lo sfiló e se lo prese in bocca, Marco non credeva ai suoi occhi e alle sue sensazioni. Venne subito dopo. Si scusò ma la donna lo rassicuró, si presero un po' di tempo dove lui le confessò di essere vergine. Lei disse che non si doveva vergognare.
Un thè caldo e Natasha cominciò a provocarlo. Quel perizoma copriva a malapena il dolce fiore. Marco lo fissò e, allora Natasha scansò il lembo del perizoma e gli domandò se volesse leccarla. Marco si avvicinò titubante. Ovviamente si palesò tutta la totale un'esperienza del ragazzo ma la donna seppe guidarlo. Arrivato al clitoride Marco capì dai gemiti di Samantha che stava colpendo al punto giusto.
Il ghiaccio con la fica si stava rompendo, la donna cominciò a godere, Marco sentiva tutto bagnato, Natasha disse di infilare due dita, Marco eseguì. Quell' antro era caldissimo. Marco mosse le dita e la donna cominciò a dimenarsi.
"Si Marco, sei bravissimooooo".
Marco non poté rispondere ma solo continuare quell' opera orale.
"Godoooo tesoro mioooo". Marco realizzò che Natasha aveva avuto il suo primo orgasmo, ma non era certo finita lì.
Ormai entrambi nudi Natasha spinse sul letto Marco e da sopra cominciò ad infilarsi quell'asta turgida, prese le mani del ragazzo, se le portò sui seni e cominciò a cavalcare. Marco godeva da matti.
"Dai, ora mettimi un dito in culo".
Marco eseguì: "aaaah siiiii che bellooooo". Cambiarono posizione. Lei da sotto e Marco da sopra, ora era lui a dettare il ritmo. Colpi molto bene assestati mandarono in visibilio Natasha che venne: "Si, tesoro daiiiiii". Marco riuscì a vedere quella faccia così avvolta dal piacere. Si staccarono e Natasha offrì il culo a Marco che cominciò a pompare.
"Che culo fantastico che haiiiii".
"E tu hai un cazzo fenomenale".
Marco venne inondandola tutto il culo. Guardando quell'antro gocciolante di sborra prese la macchina fotografica e cominciò a scattare.
Sono passati mesi, Natasha mantenne la promessa consigliandolo alle sue amiche, Marco ormai era diventato ufficiosamente il fotografo ufficiale delle escort della città ma si concedeva solo a Natasha.
Da un po' di tempo Marco se la scopava fotografandola e filmandola. A Natasha piaceva, era la sua natura esibizionista.
La riprese mentre succhiava, mentre veniva infilata da quel cazzo nel culo, nella fica, mentre si masturbava e mentre aveva la bocca piena di sperma.
In famiglia videro Marco sempre più sorridente... Se solo sapessero il motivo.
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