Mai detto di no

di
genere
etero

“Non gli ho mai detto di no” questa frase era riferita a suo marito ma in realtà si poteva estendere a tutti gli uomini che aveva incontrato nella sua vita.

Monica e Tazio erano sposati da 11 anni, da quando lei aveva 20 e lui 24 anni.
Lei gli aveva detto di sì quando, appena fidanzati voleva i primi pompini, di sì, quando dopo aver comprato la prima macchina, lui la volle scopare, di sì, quando prima di sposarla la volle inculare.
Continuo a dirgli sì anche da sposata, tutte le volte che lui voleva scopare gliela dava, tutte le volte che la voleva vestita sexy lei gli diceva di si, tutte le volte che voleva venirle in gola lei beveva.
Ma i suoi non erano solo si sessuali, lei diceva di sì anche quando lui le chiedeva di alzarsi dal divano ed andargli a prendere un bicchiere d’acqua o quando decise che una figlia era sufficiente.
La madre le aveva insegnato la differenza fra uomo e donna, la donna doveva comportarsi da femmina, soddisfare il suo uomo dentro e fuori il letto. L’uomo in cambio doveva provvedere al benessere economico ed essere fedele alla famiglia.
Ne stava appunto parlando con sua madre, non capiva perché doveva dire di sì quella volta, i soldi erano un problema dell’uomo, perché doveva sacrificarsi lei. La madre al solito prese le parti del genero e la convinse ad accettare.
In realtà lui gliela presentò come una vacanza, ma lei sapeva quanto fosse maiale Alberto, il capo di suo marito.

Tazio lavorava in una multinazionale, il vecchio CEO della filiale italiana sarebbe andato in pensione dopo l’estate, Alberto, l’attuale capo del marito sarebbe diventato il nuovo CEO.
Alberto avrebbe poi nominato un sostituto nel suo ruolo di direttore commerciale Italia, Fabrizio un 45 enne che era il suo vice da anni, era la scelta naturale, ma Tazio era un alternativa realistica, aveva superato tutti i target prefissati, era spigliato e spregiudicato e poi aveva una bella moglie.
Per il Tazio quella nomina oltre una gratificazione personale avrebbe significato anche il raddoppio del RAL annuo, ed un’auto di gamma top in fringe benefit.

Alberto aveva 58 anni, sua moglie Betta un paio di anni di meno, avevano recentemente comprato un grosso bungalow in un villaggio turistico sulla spiaggia di Pampelonne a Saint Tropez, regno del jet set internazionale.
Quell’agosto invitarono entrambi i canditati con le relative consorti a passare un paio di settimane assieme, per conoscersi meglio e fare team building. L’uomo che non fosse diventato direttore commerciale sarebbe comunque diventato il vice del prescelto. Ma nessuno dei due aspirava a fare il vice, era chiaro ad entrambi che la loro carriera era nelle mani di Alberto.
Fabrizio si presentò con Elena la sua seconda moglie, era una bionda appariscente, un seno importante, formosa ma tornita dalla palestra, una bella donna, pragmatica come tutte le donne che avevano figli da precedenti matrimoni.
Monica era più giovane, magra e leggermente più bassa, ma perfetta nelle sue proporzioni, il sedere e lo sguardo da zoccola, come diceva sempre Tazio, erano i suoi punti di forza.

Il bungalow aveva tre camere da letto indipendenti, un’ampia zona soggiorno, un grosso bagno ed uno molto piccolo con solo il solo wc. Alberto spiegò che il solo bagno piccolo poteva essere chiuso a chiave per fare le cose solide, il bagno grande doveva restare aperto, poteva essere usato in comune da tutti per docce, pipi, pulizia denti e tutto il resto. Inutile formalizzarsi troppo.

Dopo la cena le tre coppie elegantemente vestite si rilassarono sul terrazzo, Alberto, il padrone di casa informo le altre coppie che la spiaggia era divisa in una zona tessile ed ina zona naturista, spiegò che loro le frequentavano entrambe, si sarebbero adeguati alle preferenze degli altri.
Elena chiari subito che non aveva problemi ad esporre il proprio corpo, Betta le chiese se aveva già frequentato spiagge naturista, lei gli raccontò che con il primo marito andavano spesso in Croazia e che per lei era naturale stare nuda.
Per non sembrare un bacchettone anche Tazio disse che per loro non c’erano problemi a spogliarsi. Monica friggeva dalla rabbia, ma restò in silenzio.
Betta chiese ad Elena se il suo ex marito non fosse geloso ad esporla nuda davanti ad altri uomini, ma lei gli rispose che anzi al contrario gli piaceva molto e che poi alla sera facevano l’amore con più passione.
A quel punto gli chiese se Fabrizio fosse geloso del suo ex marito, ma lei gli disse che Fabrizio aveva voluto sapere tutto delle numerose esperienze avute con l’ex marito ed i fidanzati prima di lui.
Betta gli chiese, così per rallegrare la serata, di raccontare a tutti loro l’episodio del suo passato che aveva avuto più vergogna a raccontare al marito.
Betta raccontò di una vacanza alle Baleari, una sera era uscita molto sexy, aveva decisamente esagerato, nessuna biancheria intima, spacchi profondi e scollatura indecente. Il marito non resistette e la volle scopare in una stradina isolata del centro città. Sfortuna volle che una pattuglia della polizia passò di lì, li ammanettarono e portarono sulla macchina di servizio accusandoli di atti osceni in luoghi pubblici, ma l’ex marito era un noto medico non poteva essere denunciato.
La serata fini con Elena scopata ripetutamente dai due poliziotti ed il marito che li guardava eccitato segandosi.

Betta gli diede un bacino sulla guancia “Elena sei proprio una sporcacciona” poi guardò Monica.
“Tocca a te Monica, raccontaci qualcosa che ti sei vergognata a confessare a Tazio”
“Ma mi sono fidanzata con lui che avevo 14 anni, non c’e’ nessun episodio di cui vergognarsi”
“Monica dai, non fai fare bella figura a tuo marito a mentire così, siete assieme da sedici anni, possibile che non ci sia stato una pausa di riflessione, un avventuretta occasionale, un amante segreto… non ti crede nessuno”
A quel punto Monica doveva raccontare qualcosa, il marito la guardava deluso. Raccontò un episodio di molti anni prima.
“Poco prima del matrimonio abbiamo litigato e ci siamo lasciati brevemente, una o due settimane, io una sera sono uscito con un altro ragazzo della nostra compagnia e gli ho fatto una sega”
“bugia, bugia, bugia… non ti crediamo, poco prima del matrimonio tuo marito ti lascia, tu sarai stata arrabbiata, esci con un suo amico, vuoi vendicarti e gli fai solo una sega !!! non ti crediamo”.
Betta non mollava l’osso, voleva sapere la verità, il problema e che la sega era l’unica cosa che Monica aveva confessato a Tazio, il resto non glielo aveva mai detto
“in realtà non si accontentò della sega, mi portò nel suo appartamento e mi abbassò i pantaloni, io cercai di oppormi…”
“altra bugia, terza bugia Monica “
“sì, è vero non mi opposi, ero arrabbiata, volevo vendicarmi, ero eccitata e mi ha scopato un paio di volte”
“scopato dove?”
“sul letto”
“intendevo figa o culo”
“figa”
“quarta bugia Monica, il tuo culo è troppo arrapante, un uomo che ti sbatte su un letto sicuramente se lo prende, dicci la verità”
“va bene, è vero, la prima volta mi ha scopato in figa, la seconda mi ha inculato, ma è colpa di Tazio era stato lui a raccontare all’amico che non ero vergine neanche lì”
Tazio la guardò esterrefatto, era confuso, cos’altro le aveva nascosto in tutti quegli anni di matrimonio.

Betta si alzo e con tono falsamente solenne “in questo bungalow ci sono delle regole da rispettare, chi mente o sbaglia viene punito, Monica tu hai mentito quattro volte, io come regina della casa decido la punizione, mio marito come re della casa decide chi esegue la punizione, l’esecutore o gli esecutori decidono dove e quando eseguire la punizione”
Il tono era gioviale, ma era chiaro che Betta non scherzasse.

“Allora Monica, la regina della casa, ti condanno a 80 sculacciate, venti per ogni menzogna”
Poi guardo il marito, la parola al re.
“Io come re della casa nomino i quattro esecutori, uno per ogni bugia che hai detto, il primo è il cornuto, tuo marito, poi toccherà alla regina della casa, ad Elena ed ultimo Fabrizio”
Tazio il marito cornuto la fece piegare a novanta gradi dul divano e le diede venti forti sculacciate sul sedere facendole male.
Betta la regina invece la fece coricare sulle sue gambe, le sfilo i pantaloni e le mutandine di pizzo, la sculaccio a culo nudo, come una bambina, del resto aveva una figlia della stessa età di Monica, lo fece senza fretta, tutti le videro il culo e la figa.
Elena, senza permettergli di rimettersi i pantaloni e le mutandine la mise in piedi, mani contro il muro e le diede venti sculacciate con il battipanni, alla fine infilo un dido nella figa di Monica e la prese in giro per quanto fosse fradicia.
Fabrizio era l’ultimo, decise di punirla in camera da letto, per tutelare la sua privacy disse scherzando, la tenne chiuso in quella stanza dieci lunghi minuti.

Terminata la punizione, le tre coppie si ritirano nelle camere da letto, le pareti erano sottilissimi tramezze di legno, si sentiva tutto.
Fabrizio mise le dita in bocca ad Elena e le impose di leccarle, voleva che assaporasse gli umori della figa di Monica che aveva avuto modo di esplorare a fondo. Elena, da vacca esperta, lo fece insultando Monica a voce alta, per lei era solo una troia che godeva a stare a figa aperta davanti ai mariti delle altre donne.
Poi scoparono rumorosamente una prima volta, alle tre Fabrizio si risveglio e fece urlare per la seconda voglia la moglie.

Tazio inculo Monica in silenzio e le diede un’altra dose di sculacciata, voleva farle male per essersi fatta scopare dall’amico prima del matrimonio.

Quando si risvegliarono, la regina disse che c’era un'altra punizione da somministrare, 10 sculacciate ad Elena per avere goduto rumorosamente nel mezzo della notte svegliando gli altri, il re decise che avrebbe impartito lui stesso la punizione.
Fece mettere Elena sulle sue ginocchia, con la mano sinistra le toccava il grosso seno e con la destra le somministrò le sculacciate a culo nudo.

La spiaggia naturista era ampia, libera da stabilimenti balneari, frequentata ma non affollata.
La gente era bella ed elegante, sia i tessili che i naturisti che spesso si mischiavano tra loro. Videro anche un noto attore americano sbarcare da un tender per pranzare al famoso Club 55.

Restarono tutti e sei nudi, Elena e Betta senza alcuna timidezza, Monica invece fu invitata più volte da Betta a stare “figa all’aria” lei invece cercava di prendere il sole a pancia in giù per proteggersi dagli sguardi dei passanti.
Come naturale tutti fecero le loro considerazioni sulla fornitura dei tre uomini, tra Fabrizio e Tazio era un sostanziale mediocre pareggio, nulla di drammatico ma entrambi modesti.
Alberto al contrario era ben oltre la media sia in termini di lunghezza che di larghezza, non era Rocco ma a tutte le donne non potevano evitare di guardarlo e pensare come doveva essere farselo piantare dentro.

Betta toccò più volte lo scettro del suo re, solo per fare capire alle altre che c’era una regina.

Accaldati e stanchi dalla prima giornata al sole rientrarono felici nel bungalow, Monica che la teneva da ore si precipitò nel WC piccolo per una lunga pipi.
La sberla di Betta, la colpì in piena faccia, appena fuori dalla porta.

“Idiota, in questo bagno puoi fare solo la cacca, la pipi la fai nell’altro, sei stata tutto il giorno a figa di fuori, non ti vergognerai mica a fare pipi davanti a qualcuno altro, lascia questo wc libero, scema che non sei altro, ve l’avevo già spiegato, quante volte devo ripetere le cose”.
Monica vergognandosi dell’accaduto cerco riparo nella camera da letto, ma Betta la riportò in soggiorno con gli altri.
“La regina ed il re si sono consultati, Monica va punita per questa mancanza grave e per avere fatto la timida in spiaggia”.

Elena e Fabrizio annuirono in segno di consenso.

“Gli esecutori saremo tutti, non c’e’ un limite di sculacciate, questa è una colpa grave, potete dargliene quante volete, la punizione parte adesso e termina domani mattina”.

Fabrizio applaudi la regina “ben detto, il rispetto delle regole prima di tutto”.

Il re si uni al discorso “per rendere meno timida la signora, da oggi in avanti, la pipi non la dovrà più fare nel wc, dovrà usare questo vasetto che metteremo qui in soggiorno, davanti alla porta finestra, la farà sempre qui dentro, davanti a tutti, anche se avremo ospiti, anche se qualcuno la guarda da fuori casa”

Fabrizio applaudi ancora più convinto.

Mancavano tre ore alla cena prenotata in centro a Saint Tropez, in un ristorante davanti al famoso porto. Si dovevano preparare tutti, camicia bianca per gli uomini, tacco alto e gonna per le donne, Betta ripeteva sempre se volevate vestirvi sportivi, potevate andare ai lidi ferraresi.

Avevano tempo per divertirsi con Monica, Elena la fece spogliare nuda, faceva un effetto diverso rispetto alla spiaggia, questa era una nudità forzata, gli altri erano tutti vestiti. La bendo e la piego sullo schienale del divano con il culo direzione porta finestra, esposto agli sguardi di passanti curiosi.
Più o meno tutti gliene diedero, chi più chi meno. Tutti si eccitarono, compresa Monica.

Elena dopo la doccia si provò il vestito per la serata, il vestito era molto sexy, faceva risaltare i grossi capezzoli della donna, Fabrizio tra le sculacciate a Monica e la visione di quel vestito doveva scaricarsi.
Porto Monica sul suo letto e la posiziono ancora bendata a pecorina di fianco a sua moglie, pianto il cazzo nella figa della moglie e la scopo, nell’contempo inizio a infilare le dita nella figa e nel culo di Monica, quando Monica tentava di sottrarsi lui, per rimetterla in riga, la sculacciava violentemente, alla fine lei capi che le conveniva accettare quelle dita senza ribellarsi.

Elena godette a voce alta e diede della vacca a Monica, Tazio e tutti gli altri capirono benissimo quello che era successo in quella stanza.

Mentre Monica stava pisciando in soggiorno, dentro il vasetto, entrarono nel bungalow Markus, il figlio venticinquenne di Alberto e Betta con la nuova fidanzata, Aida una colombiana di pelle chiara e dalle grosse tette.
I due ragazzi si erano conosciuti in Colombia, questo era per lei il suo primo viaggio in Europa avendo ottenuto da poco il passaporto con la maggiore età.
I due fidanzati sapevano degli altri ospiti, sarebbero rimasti qualche giorno, prima di andare a Barcellona da amici, avrebbero dormito sul divano letto in soggiorno.
Markus, conoscendo i genitori, non si fece particolarmente impressionare dal vedere una donna nuda pisciare davanti a tutti in soggiorno, la sua fidanzata invece la fissò a lungo cercando di capire la situazione.
Betta che parlava bene lo spagnolo la prese in disparte e le spiego le regole della casa ed il motivo di quella punizione.

Passarono la serata in centro a Saint Tropez, la tensione sessuale saliva sempre in quella città, ovunque ti girassi vedevi belle donne, spacchi, tacchi e gente euforica, anche le loro quattro femmine non avevano nulla da invidiare alle altre.
Elena aveva un vestito che non nascondeva nulla, Monica aveva dei tacchi esagerati ed una minigonna molto corta fatta indossare senza mutande dal marito. La colombiana aveva preso a prestito un abito lungo della madre di Markus con la schiena completamente nuda, era un abito da indossare senza mutande ma avendo il ciclo il fidanzato gliele concesse.
Betta si fece accompagnare in bagno da Monica, dopo avere fatto la pipi le chiese di pulirla con la lingua, Monica non era nella posizione di opporsi.

Quando rientrarono nel bungalow, Betta ordino a Monica di passare la notte in soggiorno, la sua punizione non era finita, avrebbe dovuto restare con i tacchi altissimi e la minigonna senza mutande, a disposizione di chi volesse punirla.

Andarono tutti nelle loro stanze tranne Markus e la fidanzata che avrebbero passato la notte in soggiorno, i due giovani fecero immediatamente sesso, sotto gli occhi di Monica che non poteva non ammirare la dotazione del ragazzo e il gran fisico della sudamericana, la faccia non era eccezionale ma culo tette e gambe erano perfetti.
Lei aveva il ciclo quindi lui la inculo e basta. Quando stava per eiaculare si alzo andò davanti a Monica e gli sborro in faccia tra le risate di Aida.

Dopo un’oretta Alberto il re di casa, il CEO della società di suo marito, venne a prenderla e se la porto in camera da letto, non ci fu bisogno di parlare.
Betta la aspettava a gambe aperte, lei gli andò subito a leccare la figa, l’uomo invece gli infilo il suo grosso palo in figa, la scoparono per un venti minuti poi la riportarono in soggiorno a disposizione degli altri ospiti.

Tutti l’avevano sentita mugolare come una vacca, le pareti sottili ed il grosso cazzo di Alberto avevano chiarito la situazione a tutti, quando era in punizione chiunque poteva scoparla, magari non apertamente davanti al marito, ma con discrezione si potevano togliere tutte le voglie.

Il secondo a scoparla fu Markus, in soggiorno assieme alla diciottenne colombiana che inaspettatamente si rivelò molto esperta nel succhiare le donne oltre che i cazzi.

L’ultimo fu Fabrizio che la porto nella camera da letto dove l’attendeva Elena. Si dedicarono principalmente al suo culo, lei lo preparò per il cazzo del marito. Una volta goduto, la tennero nel letto a sculacciarla e a sputargli in bocca.
Si risvegliarono tutti tardi, la punizione di Monica era finita, almeno fino alla prossima occasione.
Il marito, aspetto che lei facesse una doccia prima di scoparla per ultimo. Comunque fosse andata per il ruolo di direttore commerciale Fabrizio ed Alberto avevano sicuramente apprezzato lo spirito di collaborazione e condivisione di Tazio.

Alberto il re della casa aveva puntato la colombiana fidanzata del figlio. Ne parlò con Betta, sarebbe stata un obiettivo facile, il figlio avrebbe collaborato e lei era sola, senza soldi in un paese straniero di cui non parlava la lingua.
Aida commise lo stesso errore di Monica, il desiderio di riservatezza nel momento del cambio dell’assorbente la portò ad isolarsi nel bagno piccolo.
Betta la accuso di avere infranto le regole della casa e le disse che doveva essere punita.
Aida visto quello che era capitato a Monica usci dal bungalow si allontanò velocemente da quel posto, Markus il fidanzato la lasciò andare.
Sapeva che sarebbe tornata, lui aveva il suo passaporto e poi lei aveva troppi pochi euro in tasca.
Dopo un paio d’ore rientro piangendo, andò ad abbracciare il fidanzato cercando conforto. Come risposta ricevette una sonora ramanzina, si doveva scusare con la madre accettare la punizione ed essere più rispettosa dei suoi genitori e delle regole.
Aida si inginocchiò ai piedi di Betta e gli chiese scusa in spagnolo, disse che avrebbe accettato la punizione.

La punizione consisteva in 24 ore di sculacciate libere da parte degli ospiti della casa con alcune esclusioni, venne escluso Markus il fidanzato che colse l’occasione per visitare una ex fidanzata francese. Venne escluso anche Monica, le dissero che era ancora in una situazione precaria e che non aveva l’autorità morale per punire un'altra persona.

Lasciata sola senza la protezione del fidanzato Aida divenne il giocattolo sessuale del gruppo, le 24 ore si prolungarono a tutta la vacanza, il fidanzato l’abbandonò e se ne andò a Barcellona da solo.


Una sera Alberto chiarì agli uomini come intendeva gestire la sua successione, Fabrizio sarebbe diventato il nuovo direttore commerciale e Tazio il suo vice, per entrambi un sostanziale aumento di stipendio.

Fabrizio era il vincitore della guerra, e come tutti gli eserciti vincenti finita la guerra festeggiavano stuprando le donne degli sconfitti. Monica fini le vacanze nella sua camera da letto.

Betta a questo punto inizio a dormire con Tazio che aveva l’età del suo primo figlio.

Alberto si prese Elena, la donna del suo nuovo direttore commerciale.

Mentre con Aida nessuno sentiva la necessità di isolarsi in camera da letto, i rapporti sessuali e le sculacciate venivano imposti liberamente davanti a tutti.

Il gruppo aveva trovato il suo nuovo equilibrio.
scritto il
2024-11-19
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