Viaggio in Austria
di
Lucrezia
genere
interviste
Linz è uno dei posti in cui non sono mai stata. Troppo lontano per me, fuori dalla portata dei nostri soliti giri.
Eppure una volta impostato il navigatore, scopro che è distante da Udine meno di 500 chilometri, grosso modo come quando andiamo a Impruneta in Toscana a casa dei genitori di Giovanna.
Strano che non ci siamo mai andate, penso tra me e me, metto in moto e partiamo, sono comunque circa 5 ore di viaggio insieme a te.
La prima parte del viaggio è tranquilla, poche parole fra noi; mi pesa ancora l'incazzatura per la serata in pizzeria, e non voglio far evaporare la dolcezza delle tue parole consolatorie, le tue carezze, il supporto della tua spalla; così sto zitta e penso solo tra me e me.
Cento chilometri circa e siamo vicine al valico, mi fermo al distributore di benzina, l'ultimo in Italia, pieno di gente come un uovo, fila per fare pipì, fila alla cassa per prendere la vignetta per le autostrade austriache e scopro che è diventata digitale, come in Slovenia potevo farla comodamente da casa su internet.
La colazione la facciamo più avanti amore; sì dico proprio così, amore, rivolta a Giovanna. Lei mi risponde con un sorriso e mi dice di andare.
Passiamo il confine e dopo circa 20 chilometri siamo a Villach, mi fermo al Konditorei per una ricca colazione, ho più che altro bisogno di zuccheri e soprattutto di endorfine, e qui ce n'è quante ne voglio e di più.
Risollevate nell'animo e nello spirito ci rimettiamo in viaggio; osserviamo la neve e come tutti gli automobilisti speriamo di trovarla e allo stesso tempo di non trovarne, in ogni caso ho le gomme da neve e la "swifferona" sa farsi valere all-terrain, anche se non è un fuoristrada, anche se le autostrade austriache sono pulite e l'unica incognita può essere un po' di ghiaccio.
Spittal an Der drau, Gmünd an Der Kärnten, Sankt Michael Im lungau sono tutti luoghi che vorrei visitare ma abbiamo fretta di arrivare e mancano ancora due ore di viaggio, inoltre ogni volta che ci fermiamo in autogrill l'inglese è d'obbligo, e non è che qui lo parlano tutti, anzi tutt'altro e a volte non è facile farsi capire ma si fa virtù e vaffanculo! Andiamo avanti.
Altre città con nomi noti e soprattutto molto meno noti, tu conosci Flachau? Chiedo a Giovanna; e come no, mi risponde mentre è lei alla guida, ci sono stata giusto l'altro ieri.
Ah sì quando? Come quando, non ricordi? Ah già tu dormivi di un sonno indotto, mia dolce bella addormentata.
Questo tono mieloso anche nei motteggi ci accompagnerà per tutto il viaggio, e anch'io non mi tiro indietro zuccherini miei che leggete, sarà colpa dei dolci che qui sono troppo zuccherosi e burrosi.
A Salisburgo la sosta è d'obbligo, è Natale e chi non si ferma ai mercatini è un Grinch. Così perdiamo un'ora e mezza e siccome: A siamo in vacanza e quindi il tempo è relativo; B chi se ne frega; C è mezzogiorno e ci guardiamo in giro per un pasto leggero (leggero? In Austria?); D ma sì, chi se ne frega.
Per fortuna qui si può mangiare in strada, nei mercati ci sono sempre bancarelle dove si può fare colazione o pranzare e così due knödl in brodo non ce li toglie nessuno.
Rifocillate torniamo all'auto con qualche pacchettino di troppo, un alberello di Natale in legno alto una spanna finisce sul cruscotto e sarà un motivo di discussione su chi l'ha visto per prima e chi l'ha comprato; lui ci mette del suo cadendo continuamente.
Il viaggio continua, tra risate e grugniti verso l'alberello che non ne vuole sapere di stare in piedi sul cruscotto.
Ancora quaranta minuti e ci siamo, Linz è bellissima, soprattutto perché siamo stanche e non vediamo l'ora di riversarci su un letto.
Sono circa sette ore che siamo in viaggio, e la sosta a Salisburgo, pure se cercata ci ha stancate, la notte prima poi non abbiamo quasi dormito e la vista dell'albergo ci dà la stessa felicità che dava l'insegna della benzina nella canzone di Battiato.
Ci registriamo facilmente, per fortuna la ragazza alla reception parla un discreto inglese e qualche frase in italiano. Prendiamo la scheda e poi saliamo in camera.
Bella, grande e spaziosa, il bagno con idromassaggio è un invito irrinunciabile, nude ci immergiamo tra le bollicine e facendo cin-cin con lo champagne di benvenuto. Un cinque stelle ha sempre il suo porco perché e che cavolo se ci voleva.
Il resto del pomeriggio? Ma fatevi un po' i fatti vostri!
Lù & Giò
Eppure una volta impostato il navigatore, scopro che è distante da Udine meno di 500 chilometri, grosso modo come quando andiamo a Impruneta in Toscana a casa dei genitori di Giovanna.
Strano che non ci siamo mai andate, penso tra me e me, metto in moto e partiamo, sono comunque circa 5 ore di viaggio insieme a te.
La prima parte del viaggio è tranquilla, poche parole fra noi; mi pesa ancora l'incazzatura per la serata in pizzeria, e non voglio far evaporare la dolcezza delle tue parole consolatorie, le tue carezze, il supporto della tua spalla; così sto zitta e penso solo tra me e me.
Cento chilometri circa e siamo vicine al valico, mi fermo al distributore di benzina, l'ultimo in Italia, pieno di gente come un uovo, fila per fare pipì, fila alla cassa per prendere la vignetta per le autostrade austriache e scopro che è diventata digitale, come in Slovenia potevo farla comodamente da casa su internet.
La colazione la facciamo più avanti amore; sì dico proprio così, amore, rivolta a Giovanna. Lei mi risponde con un sorriso e mi dice di andare.
Passiamo il confine e dopo circa 20 chilometri siamo a Villach, mi fermo al Konditorei per una ricca colazione, ho più che altro bisogno di zuccheri e soprattutto di endorfine, e qui ce n'è quante ne voglio e di più.
Risollevate nell'animo e nello spirito ci rimettiamo in viaggio; osserviamo la neve e come tutti gli automobilisti speriamo di trovarla e allo stesso tempo di non trovarne, in ogni caso ho le gomme da neve e la "swifferona" sa farsi valere all-terrain, anche se non è un fuoristrada, anche se le autostrade austriache sono pulite e l'unica incognita può essere un po' di ghiaccio.
Spittal an Der drau, Gmünd an Der Kärnten, Sankt Michael Im lungau sono tutti luoghi che vorrei visitare ma abbiamo fretta di arrivare e mancano ancora due ore di viaggio, inoltre ogni volta che ci fermiamo in autogrill l'inglese è d'obbligo, e non è che qui lo parlano tutti, anzi tutt'altro e a volte non è facile farsi capire ma si fa virtù e vaffanculo! Andiamo avanti.
Altre città con nomi noti e soprattutto molto meno noti, tu conosci Flachau? Chiedo a Giovanna; e come no, mi risponde mentre è lei alla guida, ci sono stata giusto l'altro ieri.
Ah sì quando? Come quando, non ricordi? Ah già tu dormivi di un sonno indotto, mia dolce bella addormentata.
Questo tono mieloso anche nei motteggi ci accompagnerà per tutto il viaggio, e anch'io non mi tiro indietro zuccherini miei che leggete, sarà colpa dei dolci che qui sono troppo zuccherosi e burrosi.
A Salisburgo la sosta è d'obbligo, è Natale e chi non si ferma ai mercatini è un Grinch. Così perdiamo un'ora e mezza e siccome: A siamo in vacanza e quindi il tempo è relativo; B chi se ne frega; C è mezzogiorno e ci guardiamo in giro per un pasto leggero (leggero? In Austria?); D ma sì, chi se ne frega.
Per fortuna qui si può mangiare in strada, nei mercati ci sono sempre bancarelle dove si può fare colazione o pranzare e così due knödl in brodo non ce li toglie nessuno.
Rifocillate torniamo all'auto con qualche pacchettino di troppo, un alberello di Natale in legno alto una spanna finisce sul cruscotto e sarà un motivo di discussione su chi l'ha visto per prima e chi l'ha comprato; lui ci mette del suo cadendo continuamente.
Il viaggio continua, tra risate e grugniti verso l'alberello che non ne vuole sapere di stare in piedi sul cruscotto.
Ancora quaranta minuti e ci siamo, Linz è bellissima, soprattutto perché siamo stanche e non vediamo l'ora di riversarci su un letto.
Sono circa sette ore che siamo in viaggio, e la sosta a Salisburgo, pure se cercata ci ha stancate, la notte prima poi non abbiamo quasi dormito e la vista dell'albergo ci dà la stessa felicità che dava l'insegna della benzina nella canzone di Battiato.
Ci registriamo facilmente, per fortuna la ragazza alla reception parla un discreto inglese e qualche frase in italiano. Prendiamo la scheda e poi saliamo in camera.
Bella, grande e spaziosa, il bagno con idromassaggio è un invito irrinunciabile, nude ci immergiamo tra le bollicine e facendo cin-cin con lo champagne di benvenuto. Un cinque stelle ha sempre il suo porco perché e che cavolo se ci voleva.
Il resto del pomeriggio? Ma fatevi un po' i fatti vostri!
Lù & Giò
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