Selfsuck con sorpresa. il finale
di
wolffenris
genere
gay
In quel momento eravamo super eccitati. Mi ero staccato mal volentieri dal petto di Emilio, così sodo, perfetto. Il suo profumo di uomo mi inebriava insieme all'odore si sudore che aveva sul corpo. Ma era arrivato il momento: il momento di mostrarci appieno.
Emilio disse con la voce dall'eccitazione " Al mio 3...." fece una piccola pausa " 1,2....3!". Al 3 sfilammo i pantaloni e rimanemmo in mutande. Io avevo un paio di boxer neri elasticizzati, che mostrava in tutta la sua pienezza l'erezione. Emilio, come pensavo aveva un paio di jockstrap che facevano fatica a contenere la sua erezione. Per dare più enfasi al momento si giro di spalle e mi disse "hai visto i miei slip" con quello sguardo malizioso che cominciavo a conoscere.
Avevo un culo pazzesco: sodo,liscio maschio! Ragazzi non avevo mai visto un culo così, solo nei porno che guardavo ma erano attori professionali. Mi avvicinai e glielo toccai. Poi continuano quello che avevo iniziato ma al contrario: partii con la lingua dalla sua bocca,scesi piano piano sul collo, schiena, natiche....culo....orifizio. Eh sì, volevo infilargli la lingua nel culo. All'inizio lo vidi in imbarazzo , poi preso dal momento e vedendo che comunque più che la lingua era il naso che faceva pressione, piegò le gambe e mi concesse di poter acedere ai suoi glutei.
Dal basso verso l'alto guardai Emilio per chiedere l'approvazione. Non tutti sono propensi a farsi leccare il culo. È una zona taboo. Sai dove potresti iniziare ma non dove andrai a finire. Lui mi fece un cenno positivo e io andai avanti. Infilai la lingua nel culo. Sentii un mugolio di apprezzamento e i muscoli rilassarsi. Mentre leccavo allargai anche le natiche. Io suo profumo era veramente buono. Un misto fra sapone, sudore e odore di maschio ma non sporco. Tutto insieme mi faceva venire ancora più voglia di continuare. La mia lingua faceva dei giri attorno all'ano e ogni tanto picchiettavo dentro. Sentivo poca resistenza.
In realtà il suo culo era allenato,direi,non era un culetto vergine tanto che senza pudore avvicinai il pollice e cominciai a roteare intorno l, senza entrare e accendo una semi penetrazione. Emilio mi guardò,eccitato ma non mostro risentimento anzi, apprezzava. Allora feci il mio passo e provai a spingere dentro il mio pollice, piano ma deciso. Il dito venne avvolto dalla mucosa anale e vuoi anche la saliva ( ne uso sempre molta,sia per lubrificarmi sia quando prerico il selfsuck ) entrò tutto.
"Cazzo, mi fai morire" disse Emilio mentre continuavo a intermittenza a sditalinare il suo bel culetto.
Ad un certo punto Emilio si sfilò le mutande e rimase completamente nudo, si girò davanti e mi mostrò l'oggetto del desiderio. Il suo cazzo duro si stagliava davanti a me, la cappella era lucida, probabilmente aveva tanta precum come me. Un profumo enebriante,un odore di maschio e eccitazione. Avevo proprio voglia di mettermelo in bocca anche se ho sempre avuto timore di succhiare un altro caxxo, paura di prendere qualche malattia da sconosciuto ma Emilio mi sembrava affidabile, non era uno dei tanti che puoi incontrare sul web..
Feci per andare incontro a quel cazzo da sogno (sarà stato come il mio? 20 cm più o meno? Che importa era grosso come piace a me!) ma Emilio mi fermò.
Lo guardai stupito, pensavo di aver sbagliato qualcosa! "Aspetta" mi disse " ora tocca un po' a me divertirmi e farti godere!" E dicendo così mi sdraiò sul letto di camera sua, mi sfilò le mutande. Il mio cazzo svettò fuori, lui era così vicino che lo scontrò con il naso. Rise. "Ah ah, pensa com'è grosso" disse con molta eccitazione e fare malizioso "anche tu sei messo decisamente bene" gli dissi pregustandomi cosa sarebbe successo da lì a poco. Emilio afferrò il mio cazzo con la mano destra e iniziò a farmi una sega. Dio che bello. Ci sapeva fare come se lo stesse facendo a se stesso. Andava su e giù e la mia cappella violacea svettava imperiosa.
Ogni tanto usciva una goccia di precum ma che veniva assorbita dal movimento del cazzo. Emilio scoprii che aveva come me il culto della saliva infatti mentre mi stava segando fece scivolare un enorme rivolo di saliva che caddè sulla cappella e scivolo sul resto del cazzo. Ero inebriato, cominciò così la seconda fase della sega. Il mio cazzo divento bianco, dall'azione del movimento della mano e l'enfasi di Emilio. Ciaf ciaf ciaf. Il rumore inconfondibile si una sega bagnata, rumore che quando tutti dormono scongiuri per evitare si essere beccato. Ma non ora, non li.
Stavo veramente godendo tanto che pensai che sarei venuto con una mano. Invece Emilio fece quello che oregai: si infilò la cappella in bocca. Mentr se la infilò, mi guardò negli occhi; ricambiai lo sguardo e vidi la sua bocca piena della saliva precedente e di quella attuale. Il mio cazzo era anche largo e faceva fatica a prenderlo in bocca, sbavava e anche se lo trovavo eccitante capivo la sua fatica. Ma cavolo ci sapeva fare. Dopo diversi minuti in cui sentivo il suo lappare gli dissi " mi dispiace, fai fatica a succhiarlo?" Lui di rimando " hai un cazzo grosso, si fa un po' di fatica ma non me lo lascio scappare". Io risi "Eh già, anch'io quando me lo succhi da solo spesso mi fa male l la mascella". Emilio si fermò e mi guardò con uno sguardo, misto fra un bimbo curioso e quell'aria eccitata che mi aveva conquistato.
"Riesci davvero a succhiarti il cazzo da solo?" mi disse Emilio con voce rotta da eccitazione . Finalmente qualcuno a cui lo avevo detto, senza paura o vergogna. "Beh, si l'ho scoperto per caso" dissi quasi imbarazzato. Lui di tutta risposta mi disse " ti prego, fammi vedere come fai" e si spostò dall'angolo un po' più lontano del suo letto. Era a una piazza e mezzo, molto largo per un ragazzo che viveva in camera e in casa con i suoi. Mi sistemai, cercai si girare la schiena per arrivare con il mio cazzo in faccia, ma vuoi l'eccitazione e l'emozione scivolavo giù.
Arrivo Emilio allora in mio 'soccorso'. "Ti aiuto io" disse e delicatamente mi issò la schiena perché potessi fare la mia magia. Il cazzo era tornato barzotto. Pochi secondi, lo infilai in bocca e torno duro. Caxxo che buon sapore. I miei umori mescolati a quelli di Emilio. Era una sanzione nuova, avevo il cuore a mille tanto che dovetti fermarmi un paio di volte. Emilio dall'alto mi guardava, era inebriato da quello che faceva e sentii che si stava segando, la cappella contro la mia schiena che spingeva.
Per qualche minuto andai avanti così pensando che mi sarei venuto in bocca in solitaria. Emilio, fino a quel momento osservatore si attivò e cominciò a leccarmi il buco del culo che risultava allargato per via della posizione ( anche se sapevo che i mio giochi solitari spesso coinvolgevano anche il buchetto). Se prima ero ad un punto di venire ora ero sicuro che sarei potuto esplodere. Cazzo ci sapeva fare, limonava il buco del culo come fosse un gelato di cui non voleva sprecare nessuno gusto. Dopo poco si alzo in piedi sul letto e fece una cosa che mi eccitò anche se in principio mi 'spaventò' ma di una sensazione che durò poco: cominciò a strofinare il suo cazzo per tutta la lunghezza del culo, come facesse una spagnola.
All'inizio fece piano piano poi con una certa velocità prese a usare il mio culo come una superficie luogo del piacere. Mi guardò spesso come se cercasse l'approvazione e io di rimando gli strizzai l'occhio. Poi fece un cambiamento in questo momento di equilibrio prima dell'agognato orgasmo: prese il cazzo in mano e lo strofinò sempre sul mio culo ma indirizzando la punta verso il buco del culo. All'inizio 'inciampava' diciamo ma poco dopo la cappella veniva per così dire attirata dal suo cazzo. Sentivo distintamente la punta della cappella che voleva entrare anche se Emilio la fermava prima, forse per paura che potessi dissentire. Ero alla sua mercé, fosse stata un'altra situazione probabilmente avrei detto no: in quello momento penso che se mi avesse infilato la punta dentro gli avrei solo detto, infilamelo tutto dentro fino alle palle.
Questo nuovo movimento fu il culmine per Emilio tanto che ebbe solo la forza di dire "vengo" che si scansò e si adagiò sul letto, sborrando su petto, pancia e mento. Schizzò veramente tanto. Avrei voluto che mi sborrasse sul culo e vedere colarla addosso a ma. Mentre pensavo a queste cose continuai quello che avevo interrotto. Bastarono poche lappate e venni anch'io. In maniera impressionante. Provai ad accogliere in bocca il mio seme ma fu veramente tanto e mi imbrattai tutta la faccia. Mi rigirai provando a pulirmi ma l'unica cosa che avevo a disposizione era la mia lingua. Mi ripulii mentre guardai Emilio , sdraiato sul letto. Un tripudio di sudore e sborra. Mi avvicinai e mi provai a sfraire su di lui "sono tutto sporco" disse imbarazzato e io per giunta mi sdraiai sopra. Mescolando la mia sborra con la sua. Sudore e umori tutto insieme " ci faremo una doccia insieme" dissi strizzando l'occhio.
Fine....per ora 😉
Emilio disse con la voce dall'eccitazione " Al mio 3...." fece una piccola pausa " 1,2....3!". Al 3 sfilammo i pantaloni e rimanemmo in mutande. Io avevo un paio di boxer neri elasticizzati, che mostrava in tutta la sua pienezza l'erezione. Emilio, come pensavo aveva un paio di jockstrap che facevano fatica a contenere la sua erezione. Per dare più enfasi al momento si giro di spalle e mi disse "hai visto i miei slip" con quello sguardo malizioso che cominciavo a conoscere.
Avevo un culo pazzesco: sodo,liscio maschio! Ragazzi non avevo mai visto un culo così, solo nei porno che guardavo ma erano attori professionali. Mi avvicinai e glielo toccai. Poi continuano quello che avevo iniziato ma al contrario: partii con la lingua dalla sua bocca,scesi piano piano sul collo, schiena, natiche....culo....orifizio. Eh sì, volevo infilargli la lingua nel culo. All'inizio lo vidi in imbarazzo , poi preso dal momento e vedendo che comunque più che la lingua era il naso che faceva pressione, piegò le gambe e mi concesse di poter acedere ai suoi glutei.
Dal basso verso l'alto guardai Emilio per chiedere l'approvazione. Non tutti sono propensi a farsi leccare il culo. È una zona taboo. Sai dove potresti iniziare ma non dove andrai a finire. Lui mi fece un cenno positivo e io andai avanti. Infilai la lingua nel culo. Sentii un mugolio di apprezzamento e i muscoli rilassarsi. Mentre leccavo allargai anche le natiche. Io suo profumo era veramente buono. Un misto fra sapone, sudore e odore di maschio ma non sporco. Tutto insieme mi faceva venire ancora più voglia di continuare. La mia lingua faceva dei giri attorno all'ano e ogni tanto picchiettavo dentro. Sentivo poca resistenza.
In realtà il suo culo era allenato,direi,non era un culetto vergine tanto che senza pudore avvicinai il pollice e cominciai a roteare intorno l, senza entrare e accendo una semi penetrazione. Emilio mi guardò,eccitato ma non mostro risentimento anzi, apprezzava. Allora feci il mio passo e provai a spingere dentro il mio pollice, piano ma deciso. Il dito venne avvolto dalla mucosa anale e vuoi anche la saliva ( ne uso sempre molta,sia per lubrificarmi sia quando prerico il selfsuck ) entrò tutto.
"Cazzo, mi fai morire" disse Emilio mentre continuavo a intermittenza a sditalinare il suo bel culetto.
Ad un certo punto Emilio si sfilò le mutande e rimase completamente nudo, si girò davanti e mi mostrò l'oggetto del desiderio. Il suo cazzo duro si stagliava davanti a me, la cappella era lucida, probabilmente aveva tanta precum come me. Un profumo enebriante,un odore di maschio e eccitazione. Avevo proprio voglia di mettermelo in bocca anche se ho sempre avuto timore di succhiare un altro caxxo, paura di prendere qualche malattia da sconosciuto ma Emilio mi sembrava affidabile, non era uno dei tanti che puoi incontrare sul web..
Feci per andare incontro a quel cazzo da sogno (sarà stato come il mio? 20 cm più o meno? Che importa era grosso come piace a me!) ma Emilio mi fermò.
Lo guardai stupito, pensavo di aver sbagliato qualcosa! "Aspetta" mi disse " ora tocca un po' a me divertirmi e farti godere!" E dicendo così mi sdraiò sul letto di camera sua, mi sfilò le mutande. Il mio cazzo svettò fuori, lui era così vicino che lo scontrò con il naso. Rise. "Ah ah, pensa com'è grosso" disse con molta eccitazione e fare malizioso "anche tu sei messo decisamente bene" gli dissi pregustandomi cosa sarebbe successo da lì a poco. Emilio afferrò il mio cazzo con la mano destra e iniziò a farmi una sega. Dio che bello. Ci sapeva fare come se lo stesse facendo a se stesso. Andava su e giù e la mia cappella violacea svettava imperiosa.
Ogni tanto usciva una goccia di precum ma che veniva assorbita dal movimento del cazzo. Emilio scoprii che aveva come me il culto della saliva infatti mentre mi stava segando fece scivolare un enorme rivolo di saliva che caddè sulla cappella e scivolo sul resto del cazzo. Ero inebriato, cominciò così la seconda fase della sega. Il mio cazzo divento bianco, dall'azione del movimento della mano e l'enfasi di Emilio. Ciaf ciaf ciaf. Il rumore inconfondibile si una sega bagnata, rumore che quando tutti dormono scongiuri per evitare si essere beccato. Ma non ora, non li.
Stavo veramente godendo tanto che pensai che sarei venuto con una mano. Invece Emilio fece quello che oregai: si infilò la cappella in bocca. Mentr se la infilò, mi guardò negli occhi; ricambiai lo sguardo e vidi la sua bocca piena della saliva precedente e di quella attuale. Il mio cazzo era anche largo e faceva fatica a prenderlo in bocca, sbavava e anche se lo trovavo eccitante capivo la sua fatica. Ma cavolo ci sapeva fare. Dopo diversi minuti in cui sentivo il suo lappare gli dissi " mi dispiace, fai fatica a succhiarlo?" Lui di rimando " hai un cazzo grosso, si fa un po' di fatica ma non me lo lascio scappare". Io risi "Eh già, anch'io quando me lo succhi da solo spesso mi fa male l la mascella". Emilio si fermò e mi guardò con uno sguardo, misto fra un bimbo curioso e quell'aria eccitata che mi aveva conquistato.
"Riesci davvero a succhiarti il cazzo da solo?" mi disse Emilio con voce rotta da eccitazione . Finalmente qualcuno a cui lo avevo detto, senza paura o vergogna. "Beh, si l'ho scoperto per caso" dissi quasi imbarazzato. Lui di tutta risposta mi disse " ti prego, fammi vedere come fai" e si spostò dall'angolo un po' più lontano del suo letto. Era a una piazza e mezzo, molto largo per un ragazzo che viveva in camera e in casa con i suoi. Mi sistemai, cercai si girare la schiena per arrivare con il mio cazzo in faccia, ma vuoi l'eccitazione e l'emozione scivolavo giù.
Arrivo Emilio allora in mio 'soccorso'. "Ti aiuto io" disse e delicatamente mi issò la schiena perché potessi fare la mia magia. Il cazzo era tornato barzotto. Pochi secondi, lo infilai in bocca e torno duro. Caxxo che buon sapore. I miei umori mescolati a quelli di Emilio. Era una sanzione nuova, avevo il cuore a mille tanto che dovetti fermarmi un paio di volte. Emilio dall'alto mi guardava, era inebriato da quello che faceva e sentii che si stava segando, la cappella contro la mia schiena che spingeva.
Per qualche minuto andai avanti così pensando che mi sarei venuto in bocca in solitaria. Emilio, fino a quel momento osservatore si attivò e cominciò a leccarmi il buco del culo che risultava allargato per via della posizione ( anche se sapevo che i mio giochi solitari spesso coinvolgevano anche il buchetto). Se prima ero ad un punto di venire ora ero sicuro che sarei potuto esplodere. Cazzo ci sapeva fare, limonava il buco del culo come fosse un gelato di cui non voleva sprecare nessuno gusto. Dopo poco si alzo in piedi sul letto e fece una cosa che mi eccitò anche se in principio mi 'spaventò' ma di una sensazione che durò poco: cominciò a strofinare il suo cazzo per tutta la lunghezza del culo, come facesse una spagnola.
All'inizio fece piano piano poi con una certa velocità prese a usare il mio culo come una superficie luogo del piacere. Mi guardò spesso come se cercasse l'approvazione e io di rimando gli strizzai l'occhio. Poi fece un cambiamento in questo momento di equilibrio prima dell'agognato orgasmo: prese il cazzo in mano e lo strofinò sempre sul mio culo ma indirizzando la punta verso il buco del culo. All'inizio 'inciampava' diciamo ma poco dopo la cappella veniva per così dire attirata dal suo cazzo. Sentivo distintamente la punta della cappella che voleva entrare anche se Emilio la fermava prima, forse per paura che potessi dissentire. Ero alla sua mercé, fosse stata un'altra situazione probabilmente avrei detto no: in quello momento penso che se mi avesse infilato la punta dentro gli avrei solo detto, infilamelo tutto dentro fino alle palle.
Questo nuovo movimento fu il culmine per Emilio tanto che ebbe solo la forza di dire "vengo" che si scansò e si adagiò sul letto, sborrando su petto, pancia e mento. Schizzò veramente tanto. Avrei voluto che mi sborrasse sul culo e vedere colarla addosso a ma. Mentre pensavo a queste cose continuai quello che avevo interrotto. Bastarono poche lappate e venni anch'io. In maniera impressionante. Provai ad accogliere in bocca il mio seme ma fu veramente tanto e mi imbrattai tutta la faccia. Mi rigirai provando a pulirmi ma l'unica cosa che avevo a disposizione era la mia lingua. Mi ripulii mentre guardai Emilio , sdraiato sul letto. Un tripudio di sudore e sborra. Mi avvicinai e mi provai a sfraire su di lui "sono tutto sporco" disse imbarazzato e io per giunta mi sdraiai sopra. Mescolando la mia sborra con la sua. Sudore e umori tutto insieme " ci faremo una doccia insieme" dissi strizzando l'occhio.
Fine....per ora 😉
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