La cena ufficiale, fase critica, l'invito formale

di
genere
dominazione

Cosa c'è di peggio della cena ufficiale di Natale dell'ufficio?

Niente credo!

In vita mia avrò partecipato a due o tre cene natalizie con i colleghi, e sinceramente me ne sono sempre pentita.

Si mangia male in ristoranti per nulla intimi, troppo grandi e con gruppi di sconosciuti che hanno avuta l'idea di prenotare lo stesso ristorante proprio quella sera, così ci si ritrova nella stessa sera con più comitive; sporcizia, caos e cibo cotto male.

Passa via!

Già pussa via, facile a dirsi; certo quando ero una semplice cassiera una scusa la trovi facilmente: ho le mestruazioni (banale e scontata), ho già un invito (banale ma plausibile), sono già a cena dai miei e viene lo zio da Roma, non posso rinunciarvi.

Ma ora è il capo in testa a chiedermelo, e non ammette repliche, ma capo venerdì è il mio compleanno; no che scusa, è davvero il mio compleanno io e Giovanna vorremmo festeggiarlo tra noi, in intimità.

Quella parola "intimità" detta in modo ammiccante dovrebbe far capire che ci sarà un dopocena, anzi un prima e durante, ma soprattutto, saremo sole, io e lei, non 50 persone gaudenti.

Niente è irremovibile, devo andare, non sono più una semplice cassiera, ora sono una responsabile di settore, capo progetto (ah sì?) non puoi mancare, fa una cosa va, porta pure quella poveretta che ti sopporta al tuo fianco, tanto è aperta a tutti, la cena intendo.

Tutti i dirigenti vengono accompagnati, anche tu.

🥴

Scusate l'emoticon, non le metto mai nei miei racconti ma, qui davvero un'immagine deve starci altrimenti non basterebbero tutte le parole del mondo per descrivere il mio ammutimento.

Rientro in ufficio con in testa le parole "dovere", "capo", "Giovanna", "progetto", "Giovanna?". E come glielo dico che siamo precettate per questa grande cazzata della cena ufficiale.

In ufficio ci sono i miei cinque Boyz che mi guardano, capiscono dalla mia espressione che qualcosa proprio non va.

Io li guardo, uno ad uno, poi presa dallo sconforto esterno tutto d'un fiato quello che ho dentro, cioè quello che devo proprio dire, più altro che era meglio che non dicessi, e concludo il discorso con: "e non solo siete precettati per dopodomani sera, ma dovete pure portare amanti, mogli, fidanzate, fate voi.".

Silenzio in aula!

Poi il Pierino della situazione se ne esce con la frase epica, quella che non puoi non appendere al muro: "ma sì dai, tutti con le fidanzate, anche tu capa, così ci fai conoscere finalmente tuo marito.".

Sì ok, ok, sì certo come no, hai capito tutto te.

Piuttosto, come cazzo glielo dico ora a Giovanna che è meglio si sbrighi a disdire su Booking l'albergo in carinzia.

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Perché dominazione? Ma peggio di così, nemmeno le frustate ti distruggono come la cena di Natale con l'ufficio.
scritto il
2022-12-14
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