Il pelo di Yuko
di
Lucrezia
genere
saffico
Leggero soffritto di aglio e gambi di prezzemolo, metto giù i funghi.
Il riso cuoce nella pentola, aspetto che sia a metà cottura prima di mettere anche la trefola da cui ho tolto i gambi di prezzemolo, aggiungo ancora un po' di brodo poi mi dedico a tritare le foglie di prezzemolo.
Funghi porcini trovati qui nel bosco, un risotto era quasi doveroso, caldo e cremoso con il freddo che fa acquista una sensualità degna di un racconto di Anais.
È quasi pronto quando entri portando il vento nella cucina, ti guardo e sorrido e ti chiedo com'è andata la ciaspolata, mi rispondi che è andata bene, 12 km di neve fresca. Sei spossata.
E affamata, ti spogli accanto alla porta mettendo gli scarponi sotto una sedia e i vestiti sopra di essa, ti vengo vicina e ti annuso sai di sudore e fatica il corpo caldo e sudato risveglia i miei sensi.
Slacciò la cinta e il vestito cade lasciandomi nuda davanti a te, ti prendo per una mano e ti porto davanti al camino, ti bacio, ti tocco, accarezzo il tuo vello pubico e tu hai un sospiro, mi spingi la testa in basso ed io mi lascio guidare.
Il naso dentro quel pelo, nero, sudato, arruffato, aspiro il suo odore pungente, poi una lingua impertinente lo assapora.
Sapore di sudore, sapore di te, scendo ancora sul tuo bocciolo di rosa ma tu mi fermi.
Mi prendi per mano e mi porti sul letto, ti sdraio, allarghi le gambe ed io mi metto a cavalcioni delle tue cosce e inizia la danza.
I nostri rispettivi boccioli vengono a contatto, sfregano tra loro, sul pelo, è una danza carica di erotismo ma dura poco, l'eccitazione è così alta che quasi immediatamente arriva l'orgasmo.
Peccato, a volte il gioco deve durare, per i sensi, per i nostri occhi, per le mani che intrecciate tra loro ora devono lasciarsi, sia pure per poco.
"Dai vieni o si fredda"
"Cosa"
"Risotto ai funghi porcini"
"Bono!".
Il riso cuoce nella pentola, aspetto che sia a metà cottura prima di mettere anche la trefola da cui ho tolto i gambi di prezzemolo, aggiungo ancora un po' di brodo poi mi dedico a tritare le foglie di prezzemolo.
Funghi porcini trovati qui nel bosco, un risotto era quasi doveroso, caldo e cremoso con il freddo che fa acquista una sensualità degna di un racconto di Anais.
È quasi pronto quando entri portando il vento nella cucina, ti guardo e sorrido e ti chiedo com'è andata la ciaspolata, mi rispondi che è andata bene, 12 km di neve fresca. Sei spossata.
E affamata, ti spogli accanto alla porta mettendo gli scarponi sotto una sedia e i vestiti sopra di essa, ti vengo vicina e ti annuso sai di sudore e fatica il corpo caldo e sudato risveglia i miei sensi.
Slacciò la cinta e il vestito cade lasciandomi nuda davanti a te, ti prendo per una mano e ti porto davanti al camino, ti bacio, ti tocco, accarezzo il tuo vello pubico e tu hai un sospiro, mi spingi la testa in basso ed io mi lascio guidare.
Il naso dentro quel pelo, nero, sudato, arruffato, aspiro il suo odore pungente, poi una lingua impertinente lo assapora.
Sapore di sudore, sapore di te, scendo ancora sul tuo bocciolo di rosa ma tu mi fermi.
Mi prendi per mano e mi porti sul letto, ti sdraio, allarghi le gambe ed io mi metto a cavalcioni delle tue cosce e inizia la danza.
I nostri rispettivi boccioli vengono a contatto, sfregano tra loro, sul pelo, è una danza carica di erotismo ma dura poco, l'eccitazione è così alta che quasi immediatamente arriva l'orgasmo.
Peccato, a volte il gioco deve durare, per i sensi, per i nostri occhi, per le mani che intrecciate tra loro ora devono lasciarsi, sia pure per poco.
"Dai vieni o si fredda"
"Cosa"
"Risotto ai funghi porcini"
"Bono!".
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