SPANK! Un racconto tratto da una chat reale

di
genere
esibizionismo

----Nota dell'autore-----------------------

Questo racconto è crossover tra esibizionismo e dominazione
Putroppo non posso mettere entrambi i generi, ed ho scelto quello a me più caro.

E' una storia inventata scritta da me in un sito di incontri per attirare l'attenzione di una ragazza a cui piaceva essere punita.
Ed io mi sono calato nella parte, ho scritto al volo queste righe e gliele ho mandate.
inutile dire che le sono piaciute molto...

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A giudicare dalle tue foto, tu ami farti guardare.
Ti piace giocare a far eccitare gli uomini.
E quindi ipotizziamo che un giorno usciamo e tu ti presenti in macchina con una di queste mini che coprono appena le tue parti intime.

Appena sali, i miei occhi vengono subito attratti da questi ettari di pelle illuminata dalla luce dell'abitacolo.

"Hai messo la prima cosa che hai trovato?" ti direi con un tono misto tra il rimprovero e lo scanzonato.
"Già, non sapevo proprio cosa mettermi, alla fine ho optato per questo vestitino rosso, non ti piace?" mi rispondi tu civettuola.

Dentro di me, alberga solo un pensiero: speriamo che almeno questa volta si sia messa gli slip, che è la prima volta che usciamo insieme con i miei amici e non voglio che pensino che mi sia messo con una sciacquetta.

"beh, credo che i miei amici apprezzeranno questa tu mise, pure troppo temo." dico io, fingendo un anelito di gelosia.
Decido di non indagare tra le tue gambe, voglio scoprire "per caso" la tua scelta di intimo o no.
Voglio immedesimarmi negli occhi degli altri.
Parlo del più e del meno fino all'incontro.

L'appuntamento è nel posteggio del centro commerciale, tu scendi dalla macchina illuminata dai fari delle altre auto, ed il tuo soprabito è la quinta del palco che mostra lo spettacolo del tuo corpo.
Vedo negli occhi degli altri una divertita sorpresa per la tua avvenenza portata con nonchalance.

Decidiamo di andare in un pub di quelli con un grosso bancone contornato da sgabelli. Al centro della sala, un biliardo.
I tavoli sono pieni, ed in sottofondo suona una canzone dei black keys "fever". Io ti osservo muovere, prima quando ti allunghi per appendere il soprabito su uno degli appendini, scoprendo le gambe fino all'attaccatura delle natiche.
Poi, ti avvicini a me, mentre mi sono appoggiato ad uno degli sgabelli in attesa di ordinare da bere.

I tuoi seni sono perfettamente avvolti in quel pezzo di stoffa rosso, ed ad ogni passo cadenzato mi ricordano quanto il mio dolce preferito sia la panna cotta più per la consistenza che per il sapore.
Vorrei tanto coprirli di caramello e vedere se fanno lo stesso effetto.

Ti siedi anche tu, di fronte a me, appoggiando i piedi uniti sul supporto orizzontale del mio sgabello.
Sto per chiederti cosa vuoi da bere, quando accidentalmente un ubriaco a fianco a noi urta un bicchiere di birra rovesciandolo.
Buona parte del contenuto del bicchiere scivola sul bancone e poi cade, in corrispondenza delle tue gambe.

Tu, colta di sorpresa, fai un balzo indietro sullo sgabello per evitare l'alluvione imminente. Ma tuo malgrado, la tua coscia destra è stata colpita in pieno.
Mi prodigo allora per recuperarti della carta assorbente dal barista, ed inzio ad asciugarti.
In quel momento, mentre io sono concentrato ad asciugarti, per agevolare meglio il mio lavoro, alzi l'orlo del vestito quel tanto che mi fa intravedere il tuo ciuffetto di peli pubici fa capolino tra le maglie delle calze a rete.

Rimango sorpreso, nonstante fosse qualcosa che avrei potuto aspettarmi da te.

Mi fermo ed alzo lo sguardo verso di te, con sguardo severo.
"ti aspetto in bagno, ti devo parlare" E mi allontano verso le toilettes.

Dopo pochi secondi arrivi con uno sguardo interrogativo ed un po' preoccupato.

"Dove sono i tuoi slip?" Ti chiedo
"non li ho messi, mi segnavano il sedere con 'sto vestito. Eppoi lo sai, non mi piace portarli.."
"Ah, e ti piace anche far sapere a tutti i miei amici che non li porti? Che figure mi fai fare?"
In realtà ti sto amando per questo, ma sono pervaso da quella paura mista ad eccitazione.
Da questo momento in poi, la serata sarà un incubo.
"lo so, forse non era il caso..ma lo sai, è più forte di me, non imparo mai.."

la frase "non imparo mai" mi porta indietro alle mille volte in cui disubbidivo ogni forma di autorità ed ero meno scaltro di adesso. Alla fine ero sempre io il capro espiatorio, anche delle colpe non mie.
Ed alle mille punizioni umilanti che ho dovuto subire nel tentativo vano di raddizzare la mia natura.

"Girati" è stata l'unica cosa che ho saputo dire a quel momento.
"ma.."
"Ti ho detto di girarti, faccia contro il muro!"

Non dimenticherò il tuo sguardo malizioso ed impaurito allo stesso tempo. Eccitato e trepidante.
Uno sguardo che non chiedeva un'amnistia, anzi.

"Ma non puoi farlo qui nel corridoio dell'antibagno, arriverà sicuramente qualcuno" dici provando una resistenza flebile.
"Meglio, così capirai la lezione", dico io risoluto.

Appena ti sei voltata, ti porgo la mano sinistra davanti al volto e ti intimo di morderla.

Con la destra ti alzo l'orlo del vestito, scoprendo totalmente il tuo bellissimo sorriso verticale.
"questo è l'antipasto e spero tanto che entri qualcuno mentre ti sculaccio così impari ad andare in giro senza intimo"

inizio a colpirti e tu, di risposta, mi mordi più forte e mugoli.

Sfioro il tuo sesso in più di un'occasione, bagnandomi le dita dei tuoi umori fuori controllo.

"Sei bagnata come una cagna. Il resto te lo dò a casa, 4 schiaffi sul culo per ogni pisello che farai rizzare da adesso a fine serata..."
di
scritto il
2019-02-12
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