Il regalo di compleanno
di
Sensibile
genere
gay
Stava ballando al centro della pista.
Era il suo compleanno e insieme al gruppo degli amici aveva deciso di festeggiare in quel locale.
Mentre era preso da una salsa-merengue, mentalmente ripercorreva i suoi 38 anni!
Era generoso, altruista, disponibile, simpatico, era un BUONO!
Lo sapeva, anche perché gli veniva riconosciuto.
Gli amici lo amavano.
Tante altre persone che aveva conosciuto in diversi modi e occasioni, gli dimostravano il loro affetto.
ERA FELICE!
Preso dal vortice del ballo, si muoveva con eleganza e agilità. Il suo fisico non era muscoloso, ma scattante ed energico. Amava ballare e tutto quello che era vitalità. Ricercava la compagnia degli amici e il contatto con le persone, anche se era di animo riservato.
Mentre era immerso in questi pensieri un’ombra attraversò la sua mente: “il suo segreto”.
Quel segreto che non avrebbe mai svelato a nessuno, che teneva gelosamente custodito perché non sarebbe stato capito, non sarebbe stato compreso.
“DESIDERAVA FARE L’AMORE CON UN UOMO”.
Ad un certo punto una strana sensazione, come se qualcuno lo stesse osservando. Girò lentamente la testa e vide a qualche metro di distanza un uomo seduto comodamente su un divano che lo fissava.
Provò un certo imbarazzo ma non distolse lo sguardo.
Gli occhi di quell’uomo erano penetranti come se gli stesse leggendo dentro. Le labbra accennavano un leggero sorriso, un sorriso invitante.
Quello sguardo lo stava spogliando, come se avesse letto nei suoi pensieri il suo segreto.
Smise di ballare e si recò al bar. Si sedette su uno sgabello è ordinò una bibita.
Stava sorseggiando quando una voce alle sue spalle…
-“Sai che balli molto bene.”-
Si girò e vide quell’uomo in piedi accanto a lui. Era basso di statura con un fisico asciutto. A occhio e croce doveva aver passato la cinquantina.
-“Grazie! Apprezzo il complimento.”-
-“Ho visto che sei con degli amici e mi sembra che stiate festeggiando: è un’occasione particolare?”.-
Capì che lo stava osservando da diverso tempo.
-“Sì! Oggi è il mio compleanno”.-
-“Allora, AUGURI! Mi sembri appassionato di balli latino-americani. Prima quando ti guardavo, eri scatenato in una salsa-merengue. Lo sai che il termine ‘salsa’ unisce l’intero mondo latinoamericano. La sua musica è ottenuta dalla fusione della tradizione cubana e portoricana con i suoni delle big band dei quartieri latini newyorkesi……….”-
Aveva smesso di ascoltarlo e lo stava osservando. Guardava quell’uomo: che situazione strana. Conversava con una persona sconosciuta ed era come se lo avesse sempre conosciuto. Si sentiva a suo agio e ne era attratto, era piacevole sentirlo parlare, guardare i particolari del viso, di come muoveva le mani. Cominciò a sentire il desiderio di essere toccato da quelle mani, di essere accarezzato.
Cosa gli stava succedendo? Perché con questo sconosciuto? Sentiva che con lui si sarebbe lasciato andare… Perché?
Forse il tanto desiderio tenuto frenato da tanto tempo? Forse l’euforia della festa?
-“…..nella macchina…..”.-
-“Come? Scusami, mi ero distratto. Stavi dicendo?”.-
-“…dicevo che nella macchina ho un nuovo cd di salsa-erotica, ti piacerebbe ascoltarlo?”.
-“Certo che mi piacerebbe!”. -
Si sorprese di quella risposta. Aveva accettato quell’invito senza un attimo di esitazione. Perché?
Cosa c’era in quell’uomo che lo attraeva tanto da accettare una cosa così intima.
-“OK, andiamo allora”.-
L’uomo si diresse verso l’uscita.
Lui chiamò il barista e pagò la consumazione poi si alzò e si incamminò. Incontrò un amico e gli disse che sarebbe andato fuori per una boccata d’aria fresca. L’amico si offri di accompagnarlo ma lui disse che voleva restare un po’ da solo.
All’esterno vide l’uomo che camminava in direzione di un angolo semibuio del parcheggio. Lo raggiunse ed entrarono in macchina.
Sentiva che sarebbe successo qualche cosa, la cosa da tempo desiderata e non ne era spaventato.
Quell’uomo era particolare, quell’uomo lo faceva sentire bene.
Quando furono comodamente seduti l’uomo con un dolcissimo sorriso lo guardò negli occhi e senza dire una parola gli prese il viso tra le mani, lo attirò a se e iniziò a baciarlo.
Lui non ne fu sorpreso perché aspettava quel bacio, voleva quel bacio.
Era da tanto tempo che desiderava questo, ma ne aveva sempre avuto paura e pensava non sarebbe mai successo eppure…. adesso era lì a baciare un uomo, uno sconosciuto incontrato poco prima al bar.
Sentiva la lingua cercare la sua, sapeva di buono. Il bacio diventò appassionato. Aveva baciato delle ragazze, era stato anche fidanzato, ma questo bacio era diverso, era elettrizzante. Un brivido gli percorse la spina dorsale e il suo cazzo cominciò a muoversi.
Allora sentì che voleva toccarlo, voleva accarezzarlo. Gli aprì la camicia e insinuò una mano sul petto e sentì che il cuore batteva velocemente: anche l’uomo era emozionato. Si guardarono negli occhi e sorrisero. Si fece più audace. Voleva sentire e vedere il suo cazzo. Allungò la mano verso la cerniera dei pantaloni, la aprì ed entrò, lo sentì duro, palpitante. Insinuò le dita dentro gli slip e….lo toccò: ebbe un brivido. Gli stava toccando il cazzo. Lo guardò negli occhi e scorse uno sguardo invitante. Mise da parte ogni perplessità e lo tirò fuori: era duro, caldo, vibrante. Si avvicinò col viso per sentirne l’odore, sì…aveva l’odore leggermente acre del cazzo e gli piaceva. Istintivamente aprì la bocca e con la punta della lingua leccò la cappella. L’uomo fece un piccolo scatto. Allora lo mise in bocca e pian piano cominciò a farlo entrare….che piacere…che sensazione nuova. Lo afferrò anche con una mano, lo voleva sentire pulsare, mentre con l’altra cercò i coglioni e ne sentì la consistenza. Sentiva il suo corpo invaso da un calore e un piacere sconosciuti e il suo cazzo era dritto e teso dallo spasmo.
Sentì le mani dell’uomo aprirgli i pantaloni e cercare il suo culo. Il palmo della mano in mezzo alle chiappe e il dito indice che cercava il buchino. Sentì il dito umido che cercava di entrare, si rilassò e ne permise l’ingresso che gli provocò uno fremito di piacere. Mentre l’uomo lo stava scopando col dito lui si concentrò sul cazzo facendolo entrare e uscire velocemente dalla bocca….
-“Aspetta…aspetta…non così…mi fai venire. Andiamo nel sedile dietro, ti voglio inculare.”-
Senza accorgersene, sentì la sua bocca che diceva…
-“SI’, TI VOGLIOOOOOOOOOOOO”.-
Passati dietro si spogliarono velocemente. Erano desiderosi di sentire i loro corpi nudi e videro i loro cazzi che svettavano impazienti. L’uomo disse…
-“Ho capito che sei amante del sesso audace. Io posso soddisfare i tuoi desideri…. forza troietta, mettiti a pecorina che te lo infilo tutto”.-
Quella frase lo fece maggiormente eccitare. Si mise in posizione e sentì un dito umido di saliva massaggiargli il buchino. Era in spasmodica attesa, la testa gli scoppiava di piacere poi…sentì la cappella puntata e spingere…una pressione… ed entrò… sentì un dolore misto a piacere. Allora si rilassò maggiormente e senti la mano dell’uomo afferrargli i fianchi e spingere…lo sentiva entrare…entrare…finchè lo ebbe tutto dentro. L’uomo allora si appoggiò completamente sulla sua schiena e iniziò a mordicchiargli il collo come fa il leone con la leonessa.
L’uomo si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò…
-“Piccola puttanella, ti piace sentirlo dentro. Forza muoviti…fammi sentire che ti piace. Ne vuoi di più? Eccolo, lo senti, lo senti?-
E dava delle spinte come se volesse far entrare anche i coglioni.
Si sentiva pieno, invaso da quel cazzo caldo e pulsante che lo stava scopando.
Entrambi sentivano che non avrebbero resistito a lungo perché il piacere li aveva completamente soggiogati.
Ad un certo punto l’uomo…
-“Aspetta, aspetta, girati…che sto venendo…”-
Si mise di schiena e l’uomo in ginocchio appoggiato alle sue cosce cominciò a masturbarsi velocemente…
-“Vengo, vengo, vengoooooooooo…”-
Vide partire dalla punta del cazzo uno schizzo di sborra che gli arrivò al collo…poi il secondo, il terzo…il quarto… sul petto e sullo stomaco… e l’espressione estasiata dell’uomo che si accasciò sopra di lui.
Come gli piaceva sentirlo sul suo corpo.
Anche lui voleva avere l’orgasmo. Il suo cazzo dritto e nervoso lo desiderava.
Se lo toccò, ma l’uomo…
-“Faccio io”.
Gli si avvicinò e lo mise completamente in bocca. Era calda e umida. Il sangue gli andò alla testa e cominciò a muovere il bacino come a volergli scopare la bocca. L’uomo aumentò il ritmo e lui sentì che l’orgasmo stava arrivando. La scossa partì dalla testa, scese lungo il corpo arrivò ai coglioni ed….eruttò riempiendogli la bocca…. L’uomo disse sorridendo…
-“Brutta troietta, mi potevi avvisare…”-
Era felice, era felice. Non aveva mai provato nulla di simile
L’uomo lo guardava sorridendo poi si avvicinò e lo baciò appassionatamente…
-“Buon Compleanno!”-
Quell’uomo gli aveva fatto un regalo, un bel regalo desiderato da tanto tempo.
Si pulirono e si rivestirono.
Scesero dalla macchina e si diedero la mano e lui disse all’uomo:
-“Io mi chiamo Valerio, e tu?”-
L’uomo lo guardò sorridendo e disse:
-“Tu sei un ragazzo speciale. Io non cerco sesso ‘fine a se stesso’ ma qualche cosa di più.
Se anche per te è così, CERCAMI e se mi troverai, io capirò che anche tu vuoi questo e allora ti dirò il mio nome, per adesso, sono MB.
Con dispiacere lo guardò risalire in macchina e allontanarsi
Gli piaceva quell’uomo. Era stato molto bello quello che era successo. Era attratto da lui.
Lo avrebbe cercato?!?!?!?!
Ci avrebbe pensato il giorno dopo con le idee più chiare.
Adesso era troppo euforico, troppo felice e voleva ritornare dagli amici per concludere la festa del suo compleanno.
Era il suo compleanno e insieme al gruppo degli amici aveva deciso di festeggiare in quel locale.
Mentre era preso da una salsa-merengue, mentalmente ripercorreva i suoi 38 anni!
Era generoso, altruista, disponibile, simpatico, era un BUONO!
Lo sapeva, anche perché gli veniva riconosciuto.
Gli amici lo amavano.
Tante altre persone che aveva conosciuto in diversi modi e occasioni, gli dimostravano il loro affetto.
ERA FELICE!
Preso dal vortice del ballo, si muoveva con eleganza e agilità. Il suo fisico non era muscoloso, ma scattante ed energico. Amava ballare e tutto quello che era vitalità. Ricercava la compagnia degli amici e il contatto con le persone, anche se era di animo riservato.
Mentre era immerso in questi pensieri un’ombra attraversò la sua mente: “il suo segreto”.
Quel segreto che non avrebbe mai svelato a nessuno, che teneva gelosamente custodito perché non sarebbe stato capito, non sarebbe stato compreso.
“DESIDERAVA FARE L’AMORE CON UN UOMO”.
Ad un certo punto una strana sensazione, come se qualcuno lo stesse osservando. Girò lentamente la testa e vide a qualche metro di distanza un uomo seduto comodamente su un divano che lo fissava.
Provò un certo imbarazzo ma non distolse lo sguardo.
Gli occhi di quell’uomo erano penetranti come se gli stesse leggendo dentro. Le labbra accennavano un leggero sorriso, un sorriso invitante.
Quello sguardo lo stava spogliando, come se avesse letto nei suoi pensieri il suo segreto.
Smise di ballare e si recò al bar. Si sedette su uno sgabello è ordinò una bibita.
Stava sorseggiando quando una voce alle sue spalle…
-“Sai che balli molto bene.”-
Si girò e vide quell’uomo in piedi accanto a lui. Era basso di statura con un fisico asciutto. A occhio e croce doveva aver passato la cinquantina.
-“Grazie! Apprezzo il complimento.”-
-“Ho visto che sei con degli amici e mi sembra che stiate festeggiando: è un’occasione particolare?”.-
Capì che lo stava osservando da diverso tempo.
-“Sì! Oggi è il mio compleanno”.-
-“Allora, AUGURI! Mi sembri appassionato di balli latino-americani. Prima quando ti guardavo, eri scatenato in una salsa-merengue. Lo sai che il termine ‘salsa’ unisce l’intero mondo latinoamericano. La sua musica è ottenuta dalla fusione della tradizione cubana e portoricana con i suoni delle big band dei quartieri latini newyorkesi……….”-
Aveva smesso di ascoltarlo e lo stava osservando. Guardava quell’uomo: che situazione strana. Conversava con una persona sconosciuta ed era come se lo avesse sempre conosciuto. Si sentiva a suo agio e ne era attratto, era piacevole sentirlo parlare, guardare i particolari del viso, di come muoveva le mani. Cominciò a sentire il desiderio di essere toccato da quelle mani, di essere accarezzato.
Cosa gli stava succedendo? Perché con questo sconosciuto? Sentiva che con lui si sarebbe lasciato andare… Perché?
Forse il tanto desiderio tenuto frenato da tanto tempo? Forse l’euforia della festa?
-“…..nella macchina…..”.-
-“Come? Scusami, mi ero distratto. Stavi dicendo?”.-
-“…dicevo che nella macchina ho un nuovo cd di salsa-erotica, ti piacerebbe ascoltarlo?”.
-“Certo che mi piacerebbe!”. -
Si sorprese di quella risposta. Aveva accettato quell’invito senza un attimo di esitazione. Perché?
Cosa c’era in quell’uomo che lo attraeva tanto da accettare una cosa così intima.
-“OK, andiamo allora”.-
L’uomo si diresse verso l’uscita.
Lui chiamò il barista e pagò la consumazione poi si alzò e si incamminò. Incontrò un amico e gli disse che sarebbe andato fuori per una boccata d’aria fresca. L’amico si offri di accompagnarlo ma lui disse che voleva restare un po’ da solo.
All’esterno vide l’uomo che camminava in direzione di un angolo semibuio del parcheggio. Lo raggiunse ed entrarono in macchina.
Sentiva che sarebbe successo qualche cosa, la cosa da tempo desiderata e non ne era spaventato.
Quell’uomo era particolare, quell’uomo lo faceva sentire bene.
Quando furono comodamente seduti l’uomo con un dolcissimo sorriso lo guardò negli occhi e senza dire una parola gli prese il viso tra le mani, lo attirò a se e iniziò a baciarlo.
Lui non ne fu sorpreso perché aspettava quel bacio, voleva quel bacio.
Era da tanto tempo che desiderava questo, ma ne aveva sempre avuto paura e pensava non sarebbe mai successo eppure…. adesso era lì a baciare un uomo, uno sconosciuto incontrato poco prima al bar.
Sentiva la lingua cercare la sua, sapeva di buono. Il bacio diventò appassionato. Aveva baciato delle ragazze, era stato anche fidanzato, ma questo bacio era diverso, era elettrizzante. Un brivido gli percorse la spina dorsale e il suo cazzo cominciò a muoversi.
Allora sentì che voleva toccarlo, voleva accarezzarlo. Gli aprì la camicia e insinuò una mano sul petto e sentì che il cuore batteva velocemente: anche l’uomo era emozionato. Si guardarono negli occhi e sorrisero. Si fece più audace. Voleva sentire e vedere il suo cazzo. Allungò la mano verso la cerniera dei pantaloni, la aprì ed entrò, lo sentì duro, palpitante. Insinuò le dita dentro gli slip e….lo toccò: ebbe un brivido. Gli stava toccando il cazzo. Lo guardò negli occhi e scorse uno sguardo invitante. Mise da parte ogni perplessità e lo tirò fuori: era duro, caldo, vibrante. Si avvicinò col viso per sentirne l’odore, sì…aveva l’odore leggermente acre del cazzo e gli piaceva. Istintivamente aprì la bocca e con la punta della lingua leccò la cappella. L’uomo fece un piccolo scatto. Allora lo mise in bocca e pian piano cominciò a farlo entrare….che piacere…che sensazione nuova. Lo afferrò anche con una mano, lo voleva sentire pulsare, mentre con l’altra cercò i coglioni e ne sentì la consistenza. Sentiva il suo corpo invaso da un calore e un piacere sconosciuti e il suo cazzo era dritto e teso dallo spasmo.
Sentì le mani dell’uomo aprirgli i pantaloni e cercare il suo culo. Il palmo della mano in mezzo alle chiappe e il dito indice che cercava il buchino. Sentì il dito umido che cercava di entrare, si rilassò e ne permise l’ingresso che gli provocò uno fremito di piacere. Mentre l’uomo lo stava scopando col dito lui si concentrò sul cazzo facendolo entrare e uscire velocemente dalla bocca….
-“Aspetta…aspetta…non così…mi fai venire. Andiamo nel sedile dietro, ti voglio inculare.”-
Senza accorgersene, sentì la sua bocca che diceva…
-“SI’, TI VOGLIOOOOOOOOOOOO”.-
Passati dietro si spogliarono velocemente. Erano desiderosi di sentire i loro corpi nudi e videro i loro cazzi che svettavano impazienti. L’uomo disse…
-“Ho capito che sei amante del sesso audace. Io posso soddisfare i tuoi desideri…. forza troietta, mettiti a pecorina che te lo infilo tutto”.-
Quella frase lo fece maggiormente eccitare. Si mise in posizione e sentì un dito umido di saliva massaggiargli il buchino. Era in spasmodica attesa, la testa gli scoppiava di piacere poi…sentì la cappella puntata e spingere…una pressione… ed entrò… sentì un dolore misto a piacere. Allora si rilassò maggiormente e senti la mano dell’uomo afferrargli i fianchi e spingere…lo sentiva entrare…entrare…finchè lo ebbe tutto dentro. L’uomo allora si appoggiò completamente sulla sua schiena e iniziò a mordicchiargli il collo come fa il leone con la leonessa.
L’uomo si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò…
-“Piccola puttanella, ti piace sentirlo dentro. Forza muoviti…fammi sentire che ti piace. Ne vuoi di più? Eccolo, lo senti, lo senti?-
E dava delle spinte come se volesse far entrare anche i coglioni.
Si sentiva pieno, invaso da quel cazzo caldo e pulsante che lo stava scopando.
Entrambi sentivano che non avrebbero resistito a lungo perché il piacere li aveva completamente soggiogati.
Ad un certo punto l’uomo…
-“Aspetta, aspetta, girati…che sto venendo…”-
Si mise di schiena e l’uomo in ginocchio appoggiato alle sue cosce cominciò a masturbarsi velocemente…
-“Vengo, vengo, vengoooooooooo…”-
Vide partire dalla punta del cazzo uno schizzo di sborra che gli arrivò al collo…poi il secondo, il terzo…il quarto… sul petto e sullo stomaco… e l’espressione estasiata dell’uomo che si accasciò sopra di lui.
Come gli piaceva sentirlo sul suo corpo.
Anche lui voleva avere l’orgasmo. Il suo cazzo dritto e nervoso lo desiderava.
Se lo toccò, ma l’uomo…
-“Faccio io”.
Gli si avvicinò e lo mise completamente in bocca. Era calda e umida. Il sangue gli andò alla testa e cominciò a muovere il bacino come a volergli scopare la bocca. L’uomo aumentò il ritmo e lui sentì che l’orgasmo stava arrivando. La scossa partì dalla testa, scese lungo il corpo arrivò ai coglioni ed….eruttò riempiendogli la bocca…. L’uomo disse sorridendo…
-“Brutta troietta, mi potevi avvisare…”-
Era felice, era felice. Non aveva mai provato nulla di simile
L’uomo lo guardava sorridendo poi si avvicinò e lo baciò appassionatamente…
-“Buon Compleanno!”-
Quell’uomo gli aveva fatto un regalo, un bel regalo desiderato da tanto tempo.
Si pulirono e si rivestirono.
Scesero dalla macchina e si diedero la mano e lui disse all’uomo:
-“Io mi chiamo Valerio, e tu?”-
L’uomo lo guardò sorridendo e disse:
-“Tu sei un ragazzo speciale. Io non cerco sesso ‘fine a se stesso’ ma qualche cosa di più.
Se anche per te è così, CERCAMI e se mi troverai, io capirò che anche tu vuoi questo e allora ti dirò il mio nome, per adesso, sono MB.
Con dispiacere lo guardò risalire in macchina e allontanarsi
Gli piaceva quell’uomo. Era stato molto bello quello che era successo. Era attratto da lui.
Lo avrebbe cercato?!?!?!?!
Ci avrebbe pensato il giorno dopo con le idee più chiare.
Adesso era troppo euforico, troppo felice e voleva ritornare dagli amici per concludere la festa del suo compleanno.
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