Er giro de Roma

di
genere
poesie

Nel mezzo della mia giornata,
Me so ‘’mbattuto nella tua camminata.

Co addosso quell’abitino,
Ho sognato de noi in quel giardino.

Davanti alla vista der Cuppolone tra l’arance,
Ho pensato de accarezzatte quelle belle guance.

Scendendo poi dall’Aventino fino ar Palatino,
Me te so stretto più vicino.

Passeggiando con l’animo gaio,
T’ho portato sotto l’Anfiteatro Flavio.

Cor profumo che lassavi da li pori,
M’hai fatto compagnia attraverso i fori.

Camminando con l’amore nell’aria,
Seno arrivati all’Altare della Patria.

Giunti alla Rotonda,
La tua bellezza ho paura me confonda.

Così te porto ar Gianicolo per cannone,
Quanno dentro cresce l’emozione.

Ma giunti ar fontanone,
Ar bacio mio rispondi co ’n ceffone.

Poi arriva l’Isola Tiberina,
Ndo finarmente te fai più vicina.

Scesi sur Tevere ‘nquinato,
Finalmente m’hai baciato.

Te chiedo scusa si manca qualche monumento,
Ma ormai c’ho er core in fermento.

La guida che me sta a chiamà,
Me riporta alla realtà.

Fortuna che è stata tutta immaginazione,
Avrei sbajato ogni direzione.

Ma è er bello de sta città,
Ovunque vai, te poi ‘nnamorà!




di
scritto il
2019-03-31
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