La vita cambia in un attimo

di
genere
trio

Tratto da una storia vera, sento il bisogno di scrivere e condividere, anche se in forma anonima, questa mia esperienza.

Io e Vanessa siamo fidanzati da 8 anni e tra noi le cose sono sempre andate bene sotto ogni punto di vista, lei è una ragazza semplice ma molto bella e non lo dico perchè è la mia ragazza ma perchè è un dato di fatto: capelli biondi, pelle chiarissima (è stata scambiata più volte per una svedese durante le nostre vacanze) e una terza di seno di tutto rispetto. Abbiamo una coppia di amici, Alberto e Ginevra, con i quali da molti anni condividiamo una bella amicizia, specialmente con Alberto (col quale siamo coetanei, tutti e tre quasi trentenni) ci conosciamo dai tempi della scuola mentre Ginevra ha qualche anno in meno di noi e si è fidanzata con Alberto circa 4 anni fa.
Tutto è cambiato dallo scorso ottobre quando a Ginevra hanno comunicato di essere tra i vincitori del bando universitario per l’erasmus: 6 mesi da trascorrere in Belgio. Alberto all’inizio non era molto d’accordo ma era un’opportunità a cui Ginevra non voleva rinunciare e così è partita.
Passato circa un mese dalla partenza, Alberto invitò me e Vanessa a casa sua per cenare insieme, non ci vedevamo da un pò e accettammo più che volentieri. Era un freddo giovedi di novembre e quando varcammo la soglia di casa di Alberto nessuno di noi ancora sapeva che quella sarebbe stata la serata che avrebbe cambiato le nostre vite.
Alberto è un ottimo cuoco e aveva preparato una cenetta a base di pesce davvero deliziosa e
durante la cena ci collegammo anche con Giorgia tramite computer, insomma tutto scorreva nella normalità.
Una volta finito, Alberto ci fece vedere la taverna che aveva ristrutturato da poco e lì ci sedemmo tutti e tre sul divano a guardare la tv: il camino era acceso e Vanessa era nel mezzo, fra me e Alberto.
Ad un certo punto lei si distese poggiando la sua testa sulle mie gambe e i piedi su quelle di Alberto (questo per farvi capire qual è il livello di confidenza che c’è tra noi).
Devo ammettere che sono sempre stato molto geloso di Vanessa nonostante lei non avesse mai avuto atteggiamenti maliziosi con nessuno, ma di Alberto non riuscivo ad esserlo, vuoi perchè siamo amici da una vita, vuoi perchè non era mai successo niente di strano tra noi, anzi a volte qualche pensiero perverso mi aveva portato a immaginare che lui ci provasse con la mia ragazza e la cosa mi aveva sempre un pò eccitato. E proprio in quell’istante quei pensieri perversi tornarono a galla.
La mente umana è davvero strana.
Iniziai a fare un delicato massaggio al collo e alle spalle di Vanessa, stavo recitando la parte del fidanzato affettuoso ma la mia mente era proiettata verso tutt’altro. E non ottenni certo l’aiuto di Alberto per placare questa situazione, visto che quando vide quello che stavo facendo poggiò le mani sui piedi di Vanessa iniziando a massaggiarli.
“Stasera ti va bene Vane, massaggio completo”. Ricordo la sua affermazione come se fosse successo un istante fa. Quel momento fu per me l’ingresso in uno stato di trans, per la prima volta una persona estranea (seppur amico) stava toccando la mia ragazza e a me stava bene.
E stava bene anche a lei perchè non fece niente per fare desistere Alberto, anzi si tolse pure i calzini che indossava.
Nel mentre massaggiavo il collo di Vanessa seguivo i movimenti di Alberto: non si limitava a massaggiarle i piedi, le sue mani si spingevano oltre, sulle caviglie prima e poi fino ai polpacci (Vanessa indossava dei pantaloni di tuta a zampa di elefante, quindi per lui era facile entrare e toccare anche le gambe). Lei era ad occhi chiusi ed era palese che le piacesse.
Così passai la mano sul fianco di Vanessa e mi avvicinai al suo seno, la mia mano era ormai quasi a destinazione, quando Vanessa interruppe tutto per andare in bagno. Io e Alberto rimanemmo in un silenzio surreale: gli unici rumori erano le parole che uscivano dalla tv e la legna che bruciava nel camino.
Quella di Vanessa fu una scusa per cercare di sfuggire ad una situazione che si stava facendo bollente, infatti quando tornò si mise normalmente seduta in mezzo a noi dicendo che era un pò stanca e se presto potevamo tornare a casa. Faceva finta che non fosse successo niente. Tutti e tre sapevamo benissimo che qualcosa tra noi si era rotto, o forse qualcosa si era creato... dipende dai punti di vista.
Così mi avvicinai a Vanessa e iniziai a baciarle il collo, il suo odore mi ha sempre mandato fuori di testa. Provò a frenarmi ma non ci riuscì, risalii verso l’orecchio dandole dei morsetti. Dall’altro lato Alberto si vedeva che stava esplodendo, poggiò la mano sulle gambe di Vanessa e le lisciò delicatamente. Continuavo a baciare la mia ragazza nel collo e anche Alberto avvicinò il viso a quello di Vanessa: dopo un momento di immobilismo iniziale anche lui iniziò a divertirsi con l’altro orecchio. La sua Ginevra era distante più di mille chilometri.
“Voi siete due pazzi... ma che volete fare?” diceva Vanessa ansimando.
“Se non vuoi basta che ci fermi..” le risposi.
Si voltò verso di me, non disse nessun’altra parola e si lasciò baciare. Limonammo energicamente poi si girò dalla parte di Alberto. Si sorrisero e lui lentamente si avvicinò a lei fino a che le loro labbra non furono a contatto. Entrambi tirarono fuori le loro lingue e iniziarono a limonare.
Calai la zip della felpa che Vanessa indossava, sotto aveva una canottiera bianca e il reggiseno. Nel mentre si baciava Alberto si tolse la felpa e così facilitò il mio compito: abbassai le spalline della sua canottiera e le sganciai il reggiseno. Le sue tette erano davanti a noi, l’areola dei capezzoli e i capezzoli stessi erano già turgidi e io ed Alberto iniziammo a leccarli uno per uno.
“Oddio.. non ce la faccio a fermarvi.. ” diceva Vanessa presa dal godimento e spingendo le nostre teste verso il suo bel seno. Le nostre lingue non avevano intenzione di fermarsi e la facevano godere da matti.
Poi io mollai la presa e le sfilai i pantaloni. Mi guardò in preda al godimento che Alberto le provocava, allargai le sue gambe e lei assecondò il movimento. Iniziai a baciarle e leccarle l’interno coscia e via via che mi avvicinavo alla sua patatina lei ansimava sempre di più. Indossava delle mutandine nere di pizzo, le scostati e portai la lingua sulla sua fica tutta depilata (Vanessa è maniacale in questo, la sua estetista ne sa qualcosa): era già umida e la leccai tutta.
“Quanto stai godendo Vane?” Alberto interruppe il suo silenzio.
Vanessa sorrise.
“Ahhhhhh... e te? Ahhhhh.. stai godendo?” rispose ansimando.
Alberto prese la mano di Vanessa e la poggiò sul suo pacco.
Vanessa constatò la sua erezione.
Nel mentre le leccavo la fica lei sbottonò i pantaloni di Alberto, li sfilò fino a metà coscia e poi fece lo stesso con gli slip. Un gran cazzo quello di Alberto, a occhio più di venti centimetri e con una circonferenza anch’essa molto vistosa, insomma Vanessa un arnese del genere non l’aveva mai visto. Lo prese in mano e iniziò a segarlo con movimenti molto lenti.
Finii di leccarle la fica, mi sedetti sul divano e mi tolsi pantaloni e mutande. Anche io ero al massimo dell’erezione, non ho le misure di Alberto ma non mi vergognavo affatto, sapevo benissimo come far godere Vanessa.
Lei dal canto suo si mise in ginocchio sul divano rivolta verso di noi e iniziò a segarci contemporaneamente. Più guardavo la sua mano che stringeva il cazzone di Alberto più godevo.
Continuò a farci una sega per qualche minuto, poi io le afferrai delicatamente il volto e lo portai verso di me, ci baciammo.
“Ti sta piacendo?” le dissi tra un bacio e l’altro.
La risposta fu eloquente: “troppo..”
Tornò seduta normalmente e continuammo a baciarci. Alberto le stava leccando la zona della clavicola e lentamente iniziò a scendere: passò la lingua su un seno, poi sull’addome, poi sfilò le sue mutandine e iniziò a leccarle la fica.
“Ahhhhh.. sei pazzo Alby.. dio mio..”
Vanessa distese la schiena sul divano e Alberto le leccó avidamente la fica tenendole ferme le gambe in modo che fossero ben allargate. Vanessa godeva come una troia.
Mi misi in ginocchio sul divano vicino a lei e col cazzo mi avvicinai al suo volto, con una mano lo impugnò e lo prese subito in bocca.
“Ahhhh succhialo tutto amore.. vai siii..” ero in estasi.
Vanessa mi stava succhiando il cazzo tra un mugolio e l’altro provocatogli da Alberto che a quanto pare sapeva leccarla parecchio bene.
“Tutta rasata così mi fa impazzire... quanto sei bagnata Vane..” disse Alberto che aveva la bocca piena di umori di Vanessa.
Dopo aver spinto per un pò il mio cazzo nella bocca di Vanessa feci cenno ad Alberto di alzarsi e presi il suo posto. Afferrai una gamba di Vanessa e la poggiai a me afferrando la coscia e puntai il cazzo sulla sua patatina, era veramente fradicia e in men che non si dica entrai dentro di lei. Cominciai a penetrarla in profondità e lei godeva talmente tanto che si portò una mano alla bocca per evitare di urlare troppo (come ho detto, dopo 8 anni so bene come farla godere).
“Togli questa mano..” Alberto le afferrò il polso e accompagnò la mano di Vanessa sul suo arnese. Dalla bocca di Vanessa uscivano gemiti che mai avevo sentito in otto anni.
Nel mentre la penetravo lei riprese a fare una sega a Alberto, fino a quando lui afferrò delicatamente il suo volto. Non appena il suo cazzo fu a contatto con le labbra di Vanessa lei tirò fuori la lingua e iniziò a leccargli tutta la cappella. Dopo avergliela leccata per un pò afferrò il cazzo tenendolo ben saldo e iniziò a succhiargli tutta la cappella: Alberto era ad occhi chiusi e a bocca aperta, stava godendo come un matto. “Vane.. cazzo siiiii.. siiii..”
Alberto cominciò a spingere lentamente la sua verga nella bocca di Vanessa: la vista di quella scena stava per farmi venire ma non volevo ancora farlo, così smisi di scoparmi la mia ragazza cercando di calmare il mio spirito.
“Siiii.. prendilo tutto in bocca.. siiiii”... Alberto si stava letteralmente scopando la bocca di Vanessa, il suo cazzo era ricoperto di saliva. Lei si staccò per riprendere fiato.
“Mamma mia Alby.. ce l’hai enorme ..”
Dopo qualche istante lo riprese in bocca, stavolta guidando lei il ritmo del pompino, se lo stava gustando tutto. Mi avvicinai a loro e Vanessa me lo prese subito in mano. Si spostava ora da un cazzo all’altro succhiandoli e risucchiandoli.
“Quanto ti voglio Vane..” Alberto voleva scoparsela e a me stava bene, così saremmo diventati ufficialmente un trio. Vanessa mi guardò per cercare la mia approvazione e la ottenne, era palese che anche lei lo volesse.
Con Alberto bastò un cenno d’intesa.
A questo punto lui si sedette sul divano e Vanessa sopra di lui, afferrò il suo arnese e lo puntò sulla sua fica. Alberto la afferrò per i fianchi e se la scopò mantenendo un ritmo elevato.
Mi misi seduto accanto a loro e portai la mano di Vanessa sul mio cazzo ormai prossimo a venire.
Alberto la faceva godere come una matta e vederla ansimare e gemere cosí fu il colpo di grazia, venni e tutta la mia sborra finì sul mio addome, Vanessa mi guardò e mi sussurrò un “ti amo”.
Poggiò le sue mani sul petto di Alberto e lo cavalcò da vera troia.
“Siiiii siiii... vieni anche te Alby.. dio siiiii”
Alberto era fermo con le mani poggiate sulle cosce di Vanessa, era lei a scoparselo.
Continuò a cavalcarlo per altri due minuti circa.
“Ahhhh Vane sei pazzesca.. siiiii.. siiii ci sono... ahhhh” anche Alberto stava per esplodere.
“Vieni Alby.. vieni.. lo senti come mi fai bagnare? ahhhhhhhh.. ahhhhhhh vieni..”
“Si Vane si, si, siiii vengooooo”
Vanessa scattò per non farsi venire dentro e quando prese in mano il cazzone di Albe lui venne copiosamente riempiendole la mano con la sua sborra.
Vanessa era sfinita e si stese in terra sul tappeto, mentre io e Alberto eravamo in uno stato di trans sul divano. Il fuoco nel camino si era ormai spento e la stanza era illuminata solo dalla luce della tv.
Per diversi minuti rimanemmo in silenzio, poi ci facemmo una doccia.
Era ormai passata mezzanotte e fu ora di tornare a casa.

Da quel giorno io, Vanessa e Alberto ci siamo rivisti spesso e lo abbiamo fatto sempre, una volta anche ad un centro commerciale vicino casa nostra, nel camerino di un negozio. È sempre filato tutto liscio, consapevoli di essere entrati in una dimensione che tutti volevamo.
Il problema è che tra 10 giorni Ginevra tornerá dall’Erasmus e gestire la situazione sará assai difficile, fino ad ora c’è stato un equilibrio che però sembra destinato a rompersi.
Chi vivrá vedrá......










scritto il
2019-04-19
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