Mia sorella in webcam
di
Kal
genere
incesti
ATTENZIONE : PRIMA DÌ PASSARE AL RACCONTO LEGGETE QUESTO BREVE MESSAGGIO
Ciao a tutti, ci tengo a precisare che ho qualche problema nel leggere la scrittura “a macchina” sia su schermo che su carta (diciamo che durante la revisione mi possono sfuggire alcune cose), quindi mi scuso in anticipo della possibile presenza di qualche errore.
Per questo racconto ho voluto usare un concept nuovo, basato sulle esperienze che voi utenti mi avete raccontato; quindi per commenti/opinioni o idee su nuove storie scrivetemi liberamente alla mail : kal.rolling2@gmail.com
Grazie a tutti
Kal
Ciao, mi chiamo Marco e ho 25 anni, ormai da qualche anno vivo da solo in un piccolo paesino vicino Verona e lavoro per una ditta di trasporti, ma tralasciamo i convenevoli e passiamo subito alla mia storia.
Era una sera come le altre e dopo una massacrante giornata di lavoro rientrai in casa, in quel momento, appena chiusi l’uscio dietro di me il silenzio mi assalì, sospirai, finalmente dopo una giornata passata a combattere il cacofonico e rombante traffico cittadino potevo godermi la mia amata tranquillità.
Presi il telefono e dopo aver composto il numero chiamai, come di consueto, mia sorella.
Il telefono squillava a vuoto e dopo qualche secondo partì la segreteria.
“va beh la chiamerò più tardi” pensai; non ero più in buoni rapporti con la mia famiglia e ormai l’unica persona del nucleo con cui parlavo era lei.
Non ci feci molto caso, infondo forse stava studiando, il primo anno di università era probabilmente molto duro, posai quindi il telefono e andai a farmi una doccia.
Ne uscii una decina di minuti dopo, mi asciugai velocemente e ancora con i capelli bagnati mi sedetti sulla piccola scrivania del soggiorno e accesi il computer. Dopo una giornata di lavoro un momento di relax fisico dovevo pur prendermelo, aprii quindi Google e cominciai a scorrere tutte le pagine salvate.
Cliccai quindi su un sito di sito di webcam live che avevo scoperto da poco e cominciai a cercare una live.
Dopo qualche minuti di ricerca finalmente trovai il video giusto, la ragazza mi eccitava molto, era magra con una seconda di seno, aveva lunghi capelli mossi color castano con delle mesh rosa, in volto indossava una mascherina da infermiera con degli animai disegnati (modello cosplayer giapponese) ed era intenta a saltare su un grande dildo nero.
A ogni sui movimento da sotto la piccola mascherina giungevano gemiti di piacere che mi facevano eccitare enormemente, in breve tempo mi trovai con il pene in mano intento a masturbarmi guardando la ragazza godere e dimenarsi sopra quel grande fallo.
A quella vista non durai molto, dopo qualche minuti con un getto copioso venni su un fazzoletto.
La mia eccitazione pian piano scemò ma non curante rimasi li, incantato, a fissare quello spettacolo. Solo qualche minuto più tardi mi accorsi, ormai completamente rinsavito, che qualcosa non tornava, io quella ragazza l’avevo già vista, quel volto anche se coperto aveva per me qualcosa di famigliare.
-Non può essere- dissi ad alta voce, quella ragazza tanto eccitante assomigliava alla mia sorellina.
“Nah, mi sto facendo solo delle paranoie” pensai afferrando d’istinto il cellulare, composi velocemente il suo numero. Ancora una volta suonava a vuoto.
Stavo per riagganciare quando, dal computer, ancora fissato su quella live, udii arrivare un trillo flebile e lontano.
Alzai immediatamente il volume e in sottofondo, sovrastato dai gemiti e urli di piacere, un cellulare squillava. Riagganciai e quel trillo di sottofondo scomparve.
“Sarà una coincidenza” pensai.
Rifeci quella prova più e più volte ma il risultato era sempre lo stesso, ora potevo esserne sicuro.
La ragazza su cui mi ero masturbato pochi minuti prima era mia sorella.
Il mattino seguente, ancora turbato mi alzai presto, nella mia mente centinai di domande continuavano a spuntare, lasciandomi sempre più interdetto. Guardai il cellulare, due telefonate senza risposta; era lei.
Cosa dovevo fare, dovevo dirglielo o dovevo starmene zitto. Preso da un impeto di paura e di rabbia decisi di andare a risolvere quella situazione di persona.
Chiamai il mio capo e mi finsi malato, presi l’auto e poco dopo mi ritrovai in autostrada, direzione Padova.
Arrivai in città un’oretta dopo verso le 11:00 e senza indugiare mi diressi verso l’appartamento di mia sorella.
Suonai il citofono e dopo qualche secondo risposa :
-Si chi è?-
-Ciao Sara, sono Marco mi apri ?-
-Hei ma che ci fai qui !!!- disse stupita –Sali che è aperto-
Senza indugiare e facendo due gradini alla volta raggiunsi il quarto piano.
Ad attendermi sull'uscio cera mia sorella, la squadrai dal basso verso l’altro con volto indagatore, indossava una lunga canottiera rossa che nascondeva quasi del tutto dei pantaloncini bianchi, i capelli erano legati in una stretta coda alta, trasalii quando vidi le mesh rosa. Non avevo più dubbi, era lei la ragazza online.
-Che succede ?- disse vedendomi così cupo
-Niente, volevo solo parlarti di una cosa- lei abbozzò un sorriso e mi face accomodare.
L’appartamento di Sara era molto piccolo, praticamente un monolocale, ci accomodammo in cucina e dissi :
-Allora senti …- mi bloccai
-Marco ti fermo subito, sono molto impegnata non è che puoi passare tra un oretta ?, scusa se ti ho fatto salire per niente ma, mi sembrava brutto lasciarti in strada- disse
-Si si, nessun problema- mi alzai
-Infondo immagino tu stia studiando- poi con tutto il cinismo che avevo in corpo continuai :
-e non facendo video online- la vidi trasalire, il suo volto divenne bianco tutto d’un tratto.
-Allora… tu beh, li hai visti?- riuscì a bofonchiare
-Beh o non sarei qui in caso contrario- dissi con vece ferma
-Marco, non so cosa dire, mi servono soldi e i nostri genitori non me ne passano molti, il sito mi fa guadagnare quel che mi serve per vivere- disse cercando di giustificarsi
-Sara, potevi chiederli a me, te li avrei dati io i soldi-
-Non mi sembrava il caso, però promesso, finisco questa live, prendo i soldi e chiudo-
-No col cazzo tu chiudo e basta !!!- dissi alterato
-Ma sono quasi 500 € - mi rispose coprendosi il volto con le mani.
-Come ??? quanti ???-
-Beh allora …. –
Cominciò quindi a spiegarmi come funzionava quel mondo, mi disse che era in live da sei ore e che la gente la pagava per fare o dire delle cose, ogni volta che lei eseguiva uno di questi ordini il sito le accreditava sul “portafoglio” la somma richiesta.
Dopo qualche minuto di spiegazione mi convinsi a farle finire almeno quel lavoro, infondo non dici di no a 500€
-Va bene, vai e finisci, ma io ti aspetto qua e quando hai finito voglio vederti mentre cancelli il profilo-
-Grazie fratellone, promesso cancello tutto!!!- disse dandomi un bacio sulla guancia.
Poi di fretta si diresse nella sua stanza.
Rimasi in cucina, presi una sigaretta dal pacchetto abbandonato sul tavolo e l’accesi, erano mesi che avevo smesso di fumare ma tutta quell'agitazione mi aveva riportato la voglia.
Intanto dalla stanza di Sara sentii la sua squillante voce dire :
-Ciao, ragazzi, scusate ma ehm… è passato mio fratello, ora però sono tutta per voi-
Udii qualche trillo provenire dal computer.
-Ma ragazzi, siete proprio dei pervertiti ahaha- disse
-Allora cosa volete che faccia ?-
Un silenzio quasi surreale si diffuse per qualche secondo, poi come se tagliassero l’aria sentii distintamente dei forti gemiti.
Questi versi di piacere continuarono incessanti per diversi minuti e io, li, da solo in cucina cominciai, non so perché a eccitarmi. Nell'udire mia sorella gemere e urlare il mio pene ormai eretto e i miei ormoni impazziti mi spinsero verso di lei, bastarono pochi passi per accostarmi alla porta, socchiusa, la vidi.
Sara era distesa con la schiena poggiata allo schienale del letto, la canottiera arrotolata fin sopra il seno e con entrambe le mani si spingeva un grande dildo nella vagina, a ogni suo movimento il suo corpo si inarcava in una contrazione di piacere e dalla bocca coperta dalla mascherina provenivano mugolati di piacere.
Incantato da quella visione scivolai leggermente verso la porta che con un leggero cigolio si aprì leggermente, Sara si fermò e mi fissò intensamente, la mia erezione era ben visibile sotto i jeans e notai che la stava scrutando.
Estrasse il dildo ricoperto di umori e lo posò sul comodino, poi allungando la mano verso di me mi fece segno di entrare.
Controllato ormai dal mio puro istinto animalesco entrai senza indugiare, e mi avvicinai al letto, quando fui quasi a portata della telecamera Sara mi lanciò una mascherina come la sua che indossai immediatamente. Mi accostai al letto e lei rivolgendosi alla telecamera disse :
-Allora ragazzi, il mio fratellone è venuto a trovarmi cosa volete che faccia ?-
Io non dissi niente, ma dal computer una serie di messaggi seguiti da tanti trilli cominciarono a comparire nella chat.
Sarà li scrutò con attentamente con fare esperto, e disse :
-Ma certo che è mio fratello ragazzi, allora beh faccio tutto- concluse facendo un occhiolino
Poi senza dire niente si inginocchiò sul letto e cominciò a sbottonarmi i pantaloni, in breve mi ritrovai con il pene a pochi centimetri dal suo viso, il suo alito caldo scivolava attraverso la mascherina e sbatteva contro la mia cappella aumentando l’eccitazione.
La sollevò quel tanto che bastava a rivelare le carnose labbra e con un solo movimento infilò il mio pene nella sua stupenda bocca, dalla gola cominciarono a provenire suoni gutturali mentre con movimenti sinuosi lo stimolava e lo faceva scivolare dalle labbra alle profondità dell’ugola.
Mi trattenni, la mia eccitazione era alle stelle, sentivo lo sperma risalire pronto a spruzzare, ma non volevo che tutto quello finisse, quindi la staccai con un gesto violento e dopo averla presa di peso e sbattuta di schiena sul letto le aprii le gambe e dopo essermi celato dietro le sue cosce cominciai a leccarla.
La sua reazione non tardò ad arrivare, dopo qualche minuto di incessante sfregamento, le sua mani cinsero la mia testa spingendola sempre più verso la sua grazia, le gambe si avvinghiarono attorno al mio collo e con un ultimo e lungo gemito brividi e spasmi attraversarono il suo corpo.
Mi alzai in piedi, e la guardai dimenarsi tra le ultime contrazioni di piacere, poi la trassi a me, strinsi forte al mio petto le sue cosce e la guardai, i suoi occhi erano lucidi e bramosi, mi fece un cenno con la testa ed io senza esitare, la penetrai.
Nel momento esatto in cui il mio pene varcò la sua vagina gli occhi di mia sorella si girarono e dopo un intenso gemito mi esortò a continuare sempre più forte. Ogni mio singolo movimento era per lei una scarica di piacere, le sue gambe cercavano di divincolarsi dalla mia ferrea presa e le sue mani si avvolgevano nelle pieghe delle lenzuola traendole a se.
Ancora una volta l’eccitazione mi sovrastò, estrassi preventivamente il pene e mi adagiai su di lei, alzando leggermente la mascherina cominciai a baciarle il ventre, risalendo sempre di più le accarezzai il seno e lo leccai, andai ancora più su finché i miei occhi non incontrarono i suoi sollevai la sua mascherina e la baciai.
Le nostre lingue si unirono in un intreccio perverso di mille sapori.
Lei mi guardò e quasi sussurrando disse:
-Mi hai fatto venire come non mai, ora però facciamo un gran finale che ne dici ?-
Io non potei che annuire, le ricoprii le labbra e mi scostai. Si alzò e dopo aver dato un occhiata al computer mi disse di mettermi dietro, lei si accucciò davanti a me e con gli occhi fissi sulla telecamera disse :
-METTIMELO NEL CULO TI PREGO- rimasi un attimo interdetto, non avevo mai fatto nulla del genere ma l’eccitazione era troppo forte.
Mi sputai sulla mano e dopo aver lubrificato bene il buco, cominciai una lenta penetrazioni, più andavo avanti più il suo culo si stringeva attorno al mio cazzo, era una sensazione nuova, strana e eccitante.
Andai avanti così con un leggero avanti e indietro per qualche minuto finché non fui sicuro che fosse ben dilatato.
Sara continuava a guaire ad ogni singolo movimento, quando cominciai a pompare sempre più forte quei piccoli lamenti si alzarono diventando urla di piacere, misi una mano sotto di lei e le tastai la vagina, stava colando umori. Senza farmi notare presi dal comodino il grosso dildo che stava usando prima e con un unico movimento glielo infilai.
All'ingesso di quel nuovo strumento fallico tutto il suo corpo si contrasse in un eccitante orgasmo, mi allungai verso i sui capelli ancora raccolti in una lunga coda, li afferrai e tirai il suo capo verso di me, in quella morsa erotica e perversa mi accorsi di essere ufficialmente arrivato al limite.
Con l’ennesimo spasmo e l’ennesimo grido animalesco Sara si divincolò dalla mia presa e ricadde sul letto l’asciando sollevato solo il sedere.
Con le mie ultime forze spinsi sempre più forte fino a quando anch'io cominciai a venire, estrassi velocemente il pene dal culo di mia sorella e con potenti fiotti cominciai a bagnarle la schiena.
Crollai accanto a lei e la guardai, il suo volto era disteso e rilassato, eravamo complici di un piacere perverso che avevamo divulgato al mondo, lei chiuse la live e appena fummo soli ci avvinghiammo in un abbraccio saldo ed erotico.
Non starò qui a dirvi cosa successe dopo, vi basti sapere che quel account non fu mai chiuso e anzi, cominciammo a usarlo assieme, diffondendo la nostra perversione, non tanto per i soldi ma per mostrare il legame malsano che ci univa.
Per commenti/opinioni o per idee su nuove storie scrivetemi liberamente alla mail : kal.rolling2@gmail.com
Ciao a tutti, ci tengo a precisare che ho qualche problema nel leggere la scrittura “a macchina” sia su schermo che su carta (diciamo che durante la revisione mi possono sfuggire alcune cose), quindi mi scuso in anticipo della possibile presenza di qualche errore.
Per questo racconto ho voluto usare un concept nuovo, basato sulle esperienze che voi utenti mi avete raccontato; quindi per commenti/opinioni o idee su nuove storie scrivetemi liberamente alla mail : kal.rolling2@gmail.com
Grazie a tutti
Kal
Ciao, mi chiamo Marco e ho 25 anni, ormai da qualche anno vivo da solo in un piccolo paesino vicino Verona e lavoro per una ditta di trasporti, ma tralasciamo i convenevoli e passiamo subito alla mia storia.
Era una sera come le altre e dopo una massacrante giornata di lavoro rientrai in casa, in quel momento, appena chiusi l’uscio dietro di me il silenzio mi assalì, sospirai, finalmente dopo una giornata passata a combattere il cacofonico e rombante traffico cittadino potevo godermi la mia amata tranquillità.
Presi il telefono e dopo aver composto il numero chiamai, come di consueto, mia sorella.
Il telefono squillava a vuoto e dopo qualche secondo partì la segreteria.
“va beh la chiamerò più tardi” pensai; non ero più in buoni rapporti con la mia famiglia e ormai l’unica persona del nucleo con cui parlavo era lei.
Non ci feci molto caso, infondo forse stava studiando, il primo anno di università era probabilmente molto duro, posai quindi il telefono e andai a farmi una doccia.
Ne uscii una decina di minuti dopo, mi asciugai velocemente e ancora con i capelli bagnati mi sedetti sulla piccola scrivania del soggiorno e accesi il computer. Dopo una giornata di lavoro un momento di relax fisico dovevo pur prendermelo, aprii quindi Google e cominciai a scorrere tutte le pagine salvate.
Cliccai quindi su un sito di sito di webcam live che avevo scoperto da poco e cominciai a cercare una live.
Dopo qualche minuti di ricerca finalmente trovai il video giusto, la ragazza mi eccitava molto, era magra con una seconda di seno, aveva lunghi capelli mossi color castano con delle mesh rosa, in volto indossava una mascherina da infermiera con degli animai disegnati (modello cosplayer giapponese) ed era intenta a saltare su un grande dildo nero.
A ogni sui movimento da sotto la piccola mascherina giungevano gemiti di piacere che mi facevano eccitare enormemente, in breve tempo mi trovai con il pene in mano intento a masturbarmi guardando la ragazza godere e dimenarsi sopra quel grande fallo.
A quella vista non durai molto, dopo qualche minuti con un getto copioso venni su un fazzoletto.
La mia eccitazione pian piano scemò ma non curante rimasi li, incantato, a fissare quello spettacolo. Solo qualche minuto più tardi mi accorsi, ormai completamente rinsavito, che qualcosa non tornava, io quella ragazza l’avevo già vista, quel volto anche se coperto aveva per me qualcosa di famigliare.
-Non può essere- dissi ad alta voce, quella ragazza tanto eccitante assomigliava alla mia sorellina.
“Nah, mi sto facendo solo delle paranoie” pensai afferrando d’istinto il cellulare, composi velocemente il suo numero. Ancora una volta suonava a vuoto.
Stavo per riagganciare quando, dal computer, ancora fissato su quella live, udii arrivare un trillo flebile e lontano.
Alzai immediatamente il volume e in sottofondo, sovrastato dai gemiti e urli di piacere, un cellulare squillava. Riagganciai e quel trillo di sottofondo scomparve.
“Sarà una coincidenza” pensai.
Rifeci quella prova più e più volte ma il risultato era sempre lo stesso, ora potevo esserne sicuro.
La ragazza su cui mi ero masturbato pochi minuti prima era mia sorella.
Il mattino seguente, ancora turbato mi alzai presto, nella mia mente centinai di domande continuavano a spuntare, lasciandomi sempre più interdetto. Guardai il cellulare, due telefonate senza risposta; era lei.
Cosa dovevo fare, dovevo dirglielo o dovevo starmene zitto. Preso da un impeto di paura e di rabbia decisi di andare a risolvere quella situazione di persona.
Chiamai il mio capo e mi finsi malato, presi l’auto e poco dopo mi ritrovai in autostrada, direzione Padova.
Arrivai in città un’oretta dopo verso le 11:00 e senza indugiare mi diressi verso l’appartamento di mia sorella.
Suonai il citofono e dopo qualche secondo risposa :
-Si chi è?-
-Ciao Sara, sono Marco mi apri ?-
-Hei ma che ci fai qui !!!- disse stupita –Sali che è aperto-
Senza indugiare e facendo due gradini alla volta raggiunsi il quarto piano.
Ad attendermi sull'uscio cera mia sorella, la squadrai dal basso verso l’altro con volto indagatore, indossava una lunga canottiera rossa che nascondeva quasi del tutto dei pantaloncini bianchi, i capelli erano legati in una stretta coda alta, trasalii quando vidi le mesh rosa. Non avevo più dubbi, era lei la ragazza online.
-Che succede ?- disse vedendomi così cupo
-Niente, volevo solo parlarti di una cosa- lei abbozzò un sorriso e mi face accomodare.
L’appartamento di Sara era molto piccolo, praticamente un monolocale, ci accomodammo in cucina e dissi :
-Allora senti …- mi bloccai
-Marco ti fermo subito, sono molto impegnata non è che puoi passare tra un oretta ?, scusa se ti ho fatto salire per niente ma, mi sembrava brutto lasciarti in strada- disse
-Si si, nessun problema- mi alzai
-Infondo immagino tu stia studiando- poi con tutto il cinismo che avevo in corpo continuai :
-e non facendo video online- la vidi trasalire, il suo volto divenne bianco tutto d’un tratto.
-Allora… tu beh, li hai visti?- riuscì a bofonchiare
-Beh o non sarei qui in caso contrario- dissi con vece ferma
-Marco, non so cosa dire, mi servono soldi e i nostri genitori non me ne passano molti, il sito mi fa guadagnare quel che mi serve per vivere- disse cercando di giustificarsi
-Sara, potevi chiederli a me, te li avrei dati io i soldi-
-Non mi sembrava il caso, però promesso, finisco questa live, prendo i soldi e chiudo-
-No col cazzo tu chiudo e basta !!!- dissi alterato
-Ma sono quasi 500 € - mi rispose coprendosi il volto con le mani.
-Come ??? quanti ???-
-Beh allora …. –
Cominciò quindi a spiegarmi come funzionava quel mondo, mi disse che era in live da sei ore e che la gente la pagava per fare o dire delle cose, ogni volta che lei eseguiva uno di questi ordini il sito le accreditava sul “portafoglio” la somma richiesta.
Dopo qualche minuto di spiegazione mi convinsi a farle finire almeno quel lavoro, infondo non dici di no a 500€
-Va bene, vai e finisci, ma io ti aspetto qua e quando hai finito voglio vederti mentre cancelli il profilo-
-Grazie fratellone, promesso cancello tutto!!!- disse dandomi un bacio sulla guancia.
Poi di fretta si diresse nella sua stanza.
Rimasi in cucina, presi una sigaretta dal pacchetto abbandonato sul tavolo e l’accesi, erano mesi che avevo smesso di fumare ma tutta quell'agitazione mi aveva riportato la voglia.
Intanto dalla stanza di Sara sentii la sua squillante voce dire :
-Ciao, ragazzi, scusate ma ehm… è passato mio fratello, ora però sono tutta per voi-
Udii qualche trillo provenire dal computer.
-Ma ragazzi, siete proprio dei pervertiti ahaha- disse
-Allora cosa volete che faccia ?-
Un silenzio quasi surreale si diffuse per qualche secondo, poi come se tagliassero l’aria sentii distintamente dei forti gemiti.
Questi versi di piacere continuarono incessanti per diversi minuti e io, li, da solo in cucina cominciai, non so perché a eccitarmi. Nell'udire mia sorella gemere e urlare il mio pene ormai eretto e i miei ormoni impazziti mi spinsero verso di lei, bastarono pochi passi per accostarmi alla porta, socchiusa, la vidi.
Sara era distesa con la schiena poggiata allo schienale del letto, la canottiera arrotolata fin sopra il seno e con entrambe le mani si spingeva un grande dildo nella vagina, a ogni suo movimento il suo corpo si inarcava in una contrazione di piacere e dalla bocca coperta dalla mascherina provenivano mugolati di piacere.
Incantato da quella visione scivolai leggermente verso la porta che con un leggero cigolio si aprì leggermente, Sara si fermò e mi fissò intensamente, la mia erezione era ben visibile sotto i jeans e notai che la stava scrutando.
Estrasse il dildo ricoperto di umori e lo posò sul comodino, poi allungando la mano verso di me mi fece segno di entrare.
Controllato ormai dal mio puro istinto animalesco entrai senza indugiare, e mi avvicinai al letto, quando fui quasi a portata della telecamera Sara mi lanciò una mascherina come la sua che indossai immediatamente. Mi accostai al letto e lei rivolgendosi alla telecamera disse :
-Allora ragazzi, il mio fratellone è venuto a trovarmi cosa volete che faccia ?-
Io non dissi niente, ma dal computer una serie di messaggi seguiti da tanti trilli cominciarono a comparire nella chat.
Sarà li scrutò con attentamente con fare esperto, e disse :
-Ma certo che è mio fratello ragazzi, allora beh faccio tutto- concluse facendo un occhiolino
Poi senza dire niente si inginocchiò sul letto e cominciò a sbottonarmi i pantaloni, in breve mi ritrovai con il pene a pochi centimetri dal suo viso, il suo alito caldo scivolava attraverso la mascherina e sbatteva contro la mia cappella aumentando l’eccitazione.
La sollevò quel tanto che bastava a rivelare le carnose labbra e con un solo movimento infilò il mio pene nella sua stupenda bocca, dalla gola cominciarono a provenire suoni gutturali mentre con movimenti sinuosi lo stimolava e lo faceva scivolare dalle labbra alle profondità dell’ugola.
Mi trattenni, la mia eccitazione era alle stelle, sentivo lo sperma risalire pronto a spruzzare, ma non volevo che tutto quello finisse, quindi la staccai con un gesto violento e dopo averla presa di peso e sbattuta di schiena sul letto le aprii le gambe e dopo essermi celato dietro le sue cosce cominciai a leccarla.
La sua reazione non tardò ad arrivare, dopo qualche minuto di incessante sfregamento, le sua mani cinsero la mia testa spingendola sempre più verso la sua grazia, le gambe si avvinghiarono attorno al mio collo e con un ultimo e lungo gemito brividi e spasmi attraversarono il suo corpo.
Mi alzai in piedi, e la guardai dimenarsi tra le ultime contrazioni di piacere, poi la trassi a me, strinsi forte al mio petto le sue cosce e la guardai, i suoi occhi erano lucidi e bramosi, mi fece un cenno con la testa ed io senza esitare, la penetrai.
Nel momento esatto in cui il mio pene varcò la sua vagina gli occhi di mia sorella si girarono e dopo un intenso gemito mi esortò a continuare sempre più forte. Ogni mio singolo movimento era per lei una scarica di piacere, le sue gambe cercavano di divincolarsi dalla mia ferrea presa e le sue mani si avvolgevano nelle pieghe delle lenzuola traendole a se.
Ancora una volta l’eccitazione mi sovrastò, estrassi preventivamente il pene e mi adagiai su di lei, alzando leggermente la mascherina cominciai a baciarle il ventre, risalendo sempre di più le accarezzai il seno e lo leccai, andai ancora più su finché i miei occhi non incontrarono i suoi sollevai la sua mascherina e la baciai.
Le nostre lingue si unirono in un intreccio perverso di mille sapori.
Lei mi guardò e quasi sussurrando disse:
-Mi hai fatto venire come non mai, ora però facciamo un gran finale che ne dici ?-
Io non potei che annuire, le ricoprii le labbra e mi scostai. Si alzò e dopo aver dato un occhiata al computer mi disse di mettermi dietro, lei si accucciò davanti a me e con gli occhi fissi sulla telecamera disse :
-METTIMELO NEL CULO TI PREGO- rimasi un attimo interdetto, non avevo mai fatto nulla del genere ma l’eccitazione era troppo forte.
Mi sputai sulla mano e dopo aver lubrificato bene il buco, cominciai una lenta penetrazioni, più andavo avanti più il suo culo si stringeva attorno al mio cazzo, era una sensazione nuova, strana e eccitante.
Andai avanti così con un leggero avanti e indietro per qualche minuto finché non fui sicuro che fosse ben dilatato.
Sara continuava a guaire ad ogni singolo movimento, quando cominciai a pompare sempre più forte quei piccoli lamenti si alzarono diventando urla di piacere, misi una mano sotto di lei e le tastai la vagina, stava colando umori. Senza farmi notare presi dal comodino il grosso dildo che stava usando prima e con un unico movimento glielo infilai.
All'ingesso di quel nuovo strumento fallico tutto il suo corpo si contrasse in un eccitante orgasmo, mi allungai verso i sui capelli ancora raccolti in una lunga coda, li afferrai e tirai il suo capo verso di me, in quella morsa erotica e perversa mi accorsi di essere ufficialmente arrivato al limite.
Con l’ennesimo spasmo e l’ennesimo grido animalesco Sara si divincolò dalla mia presa e ricadde sul letto l’asciando sollevato solo il sedere.
Con le mie ultime forze spinsi sempre più forte fino a quando anch'io cominciai a venire, estrassi velocemente il pene dal culo di mia sorella e con potenti fiotti cominciai a bagnarle la schiena.
Crollai accanto a lei e la guardai, il suo volto era disteso e rilassato, eravamo complici di un piacere perverso che avevamo divulgato al mondo, lei chiuse la live e appena fummo soli ci avvinghiammo in un abbraccio saldo ed erotico.
Non starò qui a dirvi cosa successe dopo, vi basti sapere che quel account non fu mai chiuso e anzi, cominciammo a usarlo assieme, diffondendo la nostra perversione, non tanto per i soldi ma per mostrare il legame malsano che ci univa.
Per commenti/opinioni o per idee su nuove storie scrivetemi liberamente alla mail : kal.rolling2@gmail.com
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il mio amico Alessandro (parte 2)racconto sucessivo
I giocattoli di mamma
Commenti dei lettori al racconto erotico