Altro che congresso!

di
genere
tradimenti

Mi chiamo Fabrizia, sono una ragazza di 20 anni e vivo in provincia di Trapani. Una ragazza normale, pensavo, nè tanto bella nè brutta. Poi, invece, 2 settimane fa, Alberto mi ha detto che le femmine siciliane come me, formose, leggermente in carne, more e accattivanti, lo facevano impazzire. Andrea, il mio fidanzato, un bel ragazzo di 26 anni, doveva partecipare ad un congresso inerente alla sua specializzazione e insistette tanto perchè io andassi con lui, per 3 giorni, in una nota località della Toscana. Il problema erano i miei genitori. Convincere mia mamma non fu difficile, tanto sapeva benissimo che io e Andrea scopavamo regolarmente. E mio padre? Alla fine cedette, ci pensò mia mamma a sistemare tutto. Arrivammo la sera prima e quella stessa sera, al ristorante dell'hotel, poco distante dal nostro tavolino, venne a sedersi un tizio, Alberto appunto. Subito pensai che si trovasse li anche lui per il congresso. Un bell'uomo sulla quarantina, distinto e affascinante. Era proprio di fronte a me, alle spalle di Andrea e subito i nostri sguardi si incrociarono più volte. Sempre di più, sempre più intensamente e qualche accenno di sorrisino. Già Andrea ed io eravamo elettrizzati per il semplice fatto che avremmo trascorso due notti insieme sullo stesso letto e scopare comodamente anzicchè in auto come eravamo abituati. Mentre parlavamo di questo la mia mente andava oltre: mi sentivo ancora più elettrizzata nel pensare come un uomo maturo potesse essere attratto, se così era, da una ragazzina normale come me. Io sicuramente si: mi sentii presa dal fascino dell'uomo maturo. Finimmo di cenare prima e, nell'alzarmi, mi sistemai la camicetta e mi diedi una leggera pacca sulla natica per sistemarmi la gonna. Ci guardammo e lui sorrise; io cercai di non fare notare niente ad Andrea. Dirigendoci verso l'uscita sentii i suoi occhi sul mio culo. Certo che fu bello scopare per la prima volta sul letto col mio fidanzato, ma la mia testa era sugli sguardi provocatori di quel tizio. Immaginando, pure, sesso strano o qualche novità tra me ed Andrea. Invece no: le stesse cose che facevamo in auto. L'indomani mattina lui al congresso, in una apposita grande sala dello stesso hotel, ed io, non avendo impegni, indossai qualcosa di casual, un completo leggero e scollato di colore arancione, presi un paio di settimanali femminili che avevo portato con me e andai in piscina, seduta comodamente su una sdraio con la schiena appoggiata e le ginocchia alzate e ripiegate per sostenere il settimanale. "Ciao" mi sentii salutare. Restai senza parole. Era lui. "Buongiorno" risposi. Si presentò e si scusò per la sera prima. Capimmo entrambi. "Il fatto è che c'era il mio fidanzato". Disse che stava andando al congresso ma ha visto me e voleva conoscermi. mi chiese di dove fossi. Lui era di Frosinone. Era proprio affascinante e mi sussurrò quegli apprezzamenti su accennati. Nel frattempo notai il suo sguardo sotto la gonna, dietro le gambe, sulla parte posteriore delle mie cosce nude. Tutto ciò non mi era indifferente, anzi, il suo fascino e le sue lusinghe mi facevano sentire, io ragazza normale, provocante e desiderabile. Disse che avevo uno sguardo ammaliante e una bocca sensuale. Mi vergognavo. Continuò dicendo che stava andando al congresso ma che adesso non ne aveva più voglia. "Per colpa mia?" Allora mi diede il numero della sua camera e che se mi fossi decisa potevo raggiungerlo. "Ti aspetto?" disse e se ne andò. Porca miseria che situazione! Certo che non posso andare, pensai. Era così chiaro che voleva scoparmi! Ma volevo andare. Per quale motivo allora? Pensai pure al fatto che, trattandosi di un uomo maturo e sposato aveva le sue abitudini sessuali e avrebbe potuto prendere iniziative a cui io non ero abituata. Potevo fare una brutta figura? Andrea ed io avevamo delle abitudini seemplici: un pompinello, una leccatina di fica e poi una chiavata col preservativo. Mi incamminai senza nemmeno rendermi conto. La mia testa diceva di no e la mia curiosità e la mia fica bagnata dicevano di si. Bussai e subito mi apri. "Entra, mi fai impazzire, speravo proprio che venissi" disse richiudendo la porta e prendendomi fra le braccia. Naturalmente non mi sentivo a mio agio. Ero più che emozionata e stupidamente dissi: "Sbrighiamoci perchè mi può cercare il mio fidanzato." Non perse tempo, mi tirò a se facendo aderire i nostri corpi e cercò la mia bocca. La sua lingua esperta, le sue mani sul culo e il mio ventre a sentire la sua virilità, mi fecero perdere ogni titubanza. Mi sciolsi tutta e lo lasciai fare quando prese a far scivolare il sopra del vestito lungo le braccia e le spalle fino a mettere in mostra le mie tette sorrette da un mini reggiseno. Il tutto mentre io sospiravo di piacere e lui mi riempiva di complimenti e di leccate. No, non era Andrea, questa era tutta un'altra musica. Mentre ci baciucchiavamo lui si sbottonava la camicia ed io facevo scivolare il vestito sempre più giù mostrando il mio corpo. Mi resi conto che stavo tradendo il mio fidanzato e mi posi la domanda: "Mizzica, se inizio da ora!" Restai solo in mutandine perchè non appena si liberò della camicia mi sganciò il reggiseno. Me lo sfilai io stessa e lui prese a palparmi le tette mentre io presi a slacciarli, audaciamente, i pantaloni. Mi fece sdraiare sul letto ed eccitata guardavo il pacco dei suoi slip. Mi lasciai sfilare le mutandine, venne su a leccarmi le tette e poi a baciarmi a tutta lingua. Cercai di partecipare al massimo e gliela succhiai. Poi intrecciai velocemente la mia. Ritornò giù a mordicchiarmi i capezzoli. il piacere era tanto e a guardarlo, sospirando a bocca aperta, molto eccitante. Tanto eccitante che, vogliosa e curiosa, tastai il suo pacco. Che sensazione! Pur non essendo abituata a certe cose mi resi conto che quella mattina sarei potuta andare oltre alle mie abitudini a cui ero abituata con Andrea. Scese giù con la lingua soffermamdosi sul ventre e sui peli del mio pube. Ci giocava quasi. Ero curiosissima di vedere un altro cazzo e mi sfuggì: "Dammelo". Si girò e, messi di fianco, ci ritrovammo nella posizione del 69. La sua lingua raggiunse la mia fica e gridai forte. Mi sentivo in paradiso. Gli sfilai gli slip e il suo cazzo balzò fuori come una molla. Mentre gemevo per il suo leccaggio lo impugnai, lo leccai tutto e poi decisi di deventare una grande pompinara. Lo presi in bocca e cercai di essere brava. Sentii dirgli siii e fui orgogliosa di me stessa. Non mi sentivo più una ragazza normale, mi sentivo quella che aveva detto lui: una bella femmina siciliana formosa, accattivante, sensuale e provocante. Ed io aggiungo troia. Si, troia. Mi ci fece diventare lui facendomi godere 2 volte con la lingua ed io a dirgli sempre si. Venne fra le mie cosce ed io stessa me lo ficcai dentro emettendo lunghi gemiti di piacere. prese a slinguarmi in bocca mentre cominciò a muoversi lentamente senza gravare su di con tutto il suo peso. Mi diceva che ero una bella femmina da scopare in ogni modo e poi prese a pomparmi forte abbandonandosi sopra di me. Che bello! Stavo morendo per un piacere che non avevo mai provato. Ebbi un orgasmo lunghissimo e mentre godevo, credendo che stesse venendo, gli dissi che non prendevo la pillola. Mi disse di non preoccuparmi. Infatti non venne. Venne su a cavalcioni, lo mise fra le tette e poi in faccia strofinandomelo sulle labbra. Si sistemò supino, andai su per un altro 69. Godevo, godevo e quando, oltre a leccarmi e a mordicchiarmi il clitoride, prese a leccarmi il culo intrufolando la lingua pure dentro. Quante cose nuove, non sapevo nemmeno che si potessero fare. Ero così fuori di me che presi a leccargli pure le palle senza averlo mai fatto col mio fidanzato. Presi pure in considerazione il fatto che me lo potesse mettere in culo. Come avrei dovuto comportarmi? Dimenticai questa eventualità quando mi fece cavalcare su con tutto il cazzo dentro la mia fica. Mi muovevo io. Mi sorrideva e mi chiedava se mi piaceva; gli sorridevo e gli rispondevo di si. Dopo un ennesimo orgasmo, mi portò giù e lui in ginocchio fra le mie cosce. Me le sollevò e disse: "Cazzo che belle coscione siciliane che hai!" "Perchè che hai contro le cosce siciliane?" "Niente. Anzi, Figurati, le conosco e mi piacciono perchè mia moglie è siciliana". Risi, prese a rileccarmi la fica e il culo e ripensai a quello che avevo pensato prima. Si mise a giocare col cazzo infilandomelo nella fica e poi fra le natiche. Me lo fece capire e gli dissi di no. Però nel mio io volevo provare. Capì che l'avevo vergine e quasi quasi mi sfotteva. Sorridendo gli dissi che avevo solo 20 anni e di tempo ne avevo. Restò meravigliato in quanto pensava che avessi 27-28 anni. La verità? Incominciò a penetrarmi così mentre giocava col clitoride. Lo sentivo entrare. in certi momenti mi mancava il respiro ma tuttosommato non era per niente spiacevole. Incominciò a piacermi e provarci gusto e più mi penetrava più gli dicevo di si. Finchè prese a muoversi ritmicamente e incominciai a sentirmi sempre più troia e più consensiente. Mi staccava quasi il clitoride facendomi morire e più il suo cazzo mi spaccava il culo. Mentre godevo dimenandomi tutta, disse che stava per venire. Smorfie di piacere sul suo viso e primi schizzi nel mio intestino, finchè me lo sentii allagare. Era come se avessi il fuoco dentro, una sensazione mai provata prima ed ebbi un orgasmo infinito. Era passato un bel po di tempo e avevo il timore che, per un motivo o per un altro, Andrea mi avesse cercata. Fortunatamente no. Ci incrociammo dopo cena e mi sussurrò: "A domani?" Gli sorrisi e capi.
scritto il
2019-06-28
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