La prima e l'ultima volta

di
genere
feticismo

Potevo ammirare da vicino le sue estremità n. 38, piedi affusolati, a tratti qualche vena che solcava il suo dorso, dita sottili, le sue unghie curate di colore rosso.
Un feticista del piede femminile oserebbe dire un capolavoro di arte rinascimentale ed erano a pochi centimetri dal mio viso, calzava delle ciabattine aperte.
Stavo fermo immobile sotto il tavolo del salone, guardavo i suo piedi muoversi compiere giochi con le scarpe, dangling.
I piedi in questione sono quelli di mia madre, che in quel momento era seduta a lavorare davanti al computer non del tutto consapevole del perchè suo figlio era lì sotto.
Come un ape attratta dai colori vispi dei fiori, osai avvicinarmi toccando con il naso le sue dita, azzardando un contatto, inalai l'odore di quelle intoccabili estremità, un mix di odori arrivò fra le narici mentre inspiravo era un essenza gradevole e particolare. Non bastava volevo baciarlo e fu così che diedi dei baci piccoli sulle dita, mia madre ritrasse per un breve attimo il piede, ma ritornò li, stentai qualche attimo prima che la mia bocca tornasse a coprire le dita di quel piede.
i baci si fecero più audaci, credo che le piacesse la sensazione, fino a che tolse il piede ancora una volta dal mio viso e lo appoggiò a terra, ed in quel momento li sfiló via dalle ciabattine, la situazione si fece più intrigante ed io sempre più confuso ed eccitato ritornai a baciare, questa volta portai le mie labbra pure sul bordo e sul dorso dei suoi piedi.
Da baci piccoli e teneri, diventavano un crescendo fino a quando divennero più decisi e attaccava le mie labbra umide sul dorso.
Ero felice, confuso, eccitato, il mio cuore batteva forte non credevo che mia madre non avesse capito, però iniziai a distogliere il pensiero da preoccupazione, era evidente che mia madre era consensiente, e a questo punto pensai di essere più esplicito.
Mentre baciavo, mia madre muoveva i piedi e capitava che facesse un dolce attrito sulla mia guancia, colsi il momento in cui si avvicinò di più alla mia bocca per poter uscire fuori la lingua, e così fu.
Arrivò un aroma pungente, gusto salato sulla lingua, mi piaceva e non feci altro che continuare a passare la lingua.
In breve mi ritrovai la sua pianta del piede esposta, ed iniziai ad espandermi:dapprima dal tallone a salire dolcemente fino alle sue dita feci questo trattamento anche all altra pianta.
Senti sospirare lievemente mia madre mentre continuavo a leccare le piante dei suoi piedi, oramai era sicuro che le stava piacendo.
Muoveva le sue piante sul mio viso e la mia lingua le rinfrescava, assorbivo il suo sapore, mi ritrovai il suo alluce premere la mia lingua e iniziai ingenuamente a succhiare il suo dito, fu dentro ed iniziai a giocarci facendo roteare la mia lingua attorno, lo uscì e continuai a leccare la pianta ruvida con qualche piccolo callo, sicuramente dato dalle scarpe.
Le sue estremità umide della mia saliva passavano sul mio viso e sui capelli ed i miei sensi oramai colmi dei suoi piedi, decisi di masturbarmi.
Sul più bello tolse gentilmente le sue tenere estremità e si rimise le pantofole
Mia madre si affaccio aveva uno sguardo soddisfatto, le sue gote rosse ma capivo che cercava di essere più seria possibile, mi parlò.
-"hai fatto più che abbastanza oggi, tuo padre sarà a casa a momenti, alzati, questa è stata la tua prima ed ultima volta, non capiterà mai più."
Questa fu la sua unica frase quella sera, per un breve periodo non ci parlammo, vuoi per il senso di vergogna, vuoi per paura di ipotetiche ritorsioni.
So che di quella volta mio padre non lo venne mai a sapere.

scritto il
2019-07-22
4 . 3 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.